Cari amici,
anche la lingua biforcuta che conoscete bene riesce a non uscire dai denti qualche volta. Ci sono momenti come questo che mi chiedo come può un uomo del mio livello spararle grosse con quel voluttuoso e infantile piacere di dire la cosa che non andrebbe detta per il puro gusto di farlo. Mi sono messo a riflettere stasera...
Ho appena finito di vedere un film su Sky (datato 2008) che non avevo ancora visto. "Milk" di Gus van Sant, con Sean Penn come protagonista. In esso essenzialmente si racconta la storia di Harvey Milk, primo uomo dichiaratamente gay ad essere eletto ad una carica pubblica negli Stati Uniti nel '78 e fatto fuori poco dopo. Allora erano presenti, anche da parte di alte cariche pubbliche, appelli alla "normalità" e quant'altro... Tò, guarda un pò anche oggi è così... Allora non è cambiato niente?
Continuo a pensarla allo stesso modo su come andrebbero trattate le affermazioni di B., cioè andrebbe ignorato per stanarlo laddove non potrebbe difendersi. Ma a pensarci bene... La mia idea sarebbe certamente la migliore se tutti la pensassero come la pensiamo noi, senza bisogno di affermare verità ormai ovvie, come la parità dei diritti di tutti e quant'altro. Ma la pensano tutti come noi? Per esempio a Roma c'è (o almeno c'è stato nei mesi scorsi) un clima di caccia alle streghe. Cosa ne sappiamo di ciò che si pensa nel profondo Sud? Quanto è alta la sensibilizzazione (in profondità) sull'omosessualità nell'evoluto (in superficie) Nord? Quindi mi sono sentito di dover ammorbidire la mia posizione dei giorni scorsi.
Nel '78 Milk doveva combattere per la difesa dei posti di lavoro delle persone omosessuali. Questo almeno non è più in discussione (sulla carta). In Italia ci sono altre cose che andrebbero curate ma non è questo ciò di cui voglio parlare. Si tratta soprattutto e anzitutto di indagare l'opinione comune. La Chiesa in questo certamente non aiuta, ma d'altronde non possiamo nemmeno pretenderlo. In tutto questo spunta un signor B. con le sue cazzate. E' l'opinione comune quello che pensa il signor B.? Il dubbio viene...
Simili puttanate non possono, NON POSSONO essere ignorate, in virtù di questo dubbio.
Cedo perciò volentieri allo sporco gioco del signor B. e spendo cinque minuti del mio tempo per scrivere su questo blog della sua inutile esternazione, nella speranza che non ce ne sia molto bisogno.
Ma siamo certi che non ce ne sia bisogno? Ne siamo certi?
Il vostro corrispondente dall'Emilia
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