mercoledì 22 giugno 2011

Il no al Bahrain

Scrivo per comunicare una vittoria sul piano dei diritti umani internazionali: dopo qualche incertezza la Formula Uno in Bahrain non si è tenuta.
Cos'era successo? Avevo pubblicato un post sulla petizione del sito Avaaz che chiedeva che la manifestazione "sportiva" non si disputasse in uno stato il cui governo sta reprimendo brutalmente le manifestazioni di piazza. Avaaz oggi scrive che effettivamente i piloti non hanno gareggiato nel Bahrain ed attribuisce la decisione alla grande attenzione mediatica che si è creata nel giro di pochissime ore riguardo al tema: 500.000 membri di Avaaz hanno firmato la petizione e circa 20.000 messaggi di Twitter e Facebook hanno invaso le pagine delle squadre di Formula Uno sensibilizzando l'opinione pubblica.
Cosa ci dimostra questo episodio? La rete sta ingrandendo le sue capacità di influenza su governi ed opinione pubblica in generale, oppure ci sono state dietro le quinte delle pressioni di poteri tradizionalmente forti?

sabato 18 giugno 2011

Stimato in tutto il mondo (3)


Questa volta non c'è neanche bisogno di comici inglesi, bastano dei tecnici audio calabresi: in provincia di Cosenza per un disguido tecnico l'intervento telefonico di Silvio arriva in ritardo, a ricevere la chiamata solo un gruppo di tecnici che si fa grasse risate a prendere per il culo il presidente del consiglio. Poi qualcuno arriva, e Berlusconi viene congedato con un triste applauso.
Una delle tante scene da fine repubblica delle banane che stanno succedendo in questi giorni.

[Qui la prima e la seconda parte]


Formare l'opinione pubblica

L'intervento di Elisa Anzaldo, ex giornalista del tg1, all'evento organizzato per i 110 anni della Fiom.

Vi abbiamo dato informazioni sull'Orso Yoghi, sulla pecora Dolly, sul tacco da 15 e sul gelato. Tutti elementi utili per formare l'opinione pubblica.


IL BUFALONE

Cari amici matematici,
questo post è essenzialmente per voi... Allora... Oggi due amiche comuni mi chiamano e mi inviano questo articolo tratto da ArXiv, il sito scientifico dove professori e ricercatori di tutto il mondo mettono le loro prossime pubblicazioni. Ma ci può scrivere sopra chiunque dico io? Qui c'è un pazzo indiano che dichiara di aver dimostrato l'Ipotesi di Riemann (1 milione di dollari in palio...) Vi rendete conto della portata della cosa se fosse vero? Per me è assurdo... E' un bufalone di sicuro!!! Fosse il primo che fa cose del genere... Il problema è che sembra quasi realistico... Mah, non so...

http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0912/0912.4646v10.pdf

Chi ne ha voglia e tempo ci dia un'occhiata.

Il vostro turbato corrispondente dall'Emilia

giovedì 16 giugno 2011

Vogliamo il giornalismo indipendente?


Tempo fa mi sono trovato a discutere con un amico di giornalismo. Siamo entrambi di sinistra, siamo entrambi disgustati dallo squallore che caratterizza certe testate targate B, che vengono usate come carri armati per tacciare il "nemico".
Ma, c'è un ma. Io non credo nel bianco e nel nero, ma nell'uso rigoroso della ragione per leggere una realtà con molte sfumature di grigio.
E proprio per via di questo spirito mi alzo contento la mattina pensando che troverò in edicola un giornale come "il Fatto Quotidiano" che ha come scopo primario quello di informare i cittadini con notizie ed opinioni indipendenti. Come concretizza il Fatto questa nobile missione?
1. non riceve finanziamenti pubblici
2. è edito dalla Editoriale Il Fatto S.p.A., una società per azioni priva di un azionista di riferimento.
Cioè le sue azioni sono distribuite tra imprenditori e giornalisti in quote non superiori al 16% ciascuno, in modo che non sia possibile che la linea editoriale sia decisa da qualcuno per non danneggiare qualcun altro. Cioè, nei limiti del possibile, non ha padroni.

Questo per me è un orgasmo (Grillo docet). Perché per quanto un editore possa essere buono buono buono, liberale liberale liberale, il fatto di dover
pubblicare a spese proprie notizie contro di lui, beh, sono sicuro che non lo faccia così contento. Così come sono sicuro che se un direttore vuole restare al suo posto, o un giornalista vuole fare carriera in redazione, beh, non gli verrà tanto facile facile pubblicare argomenti a danno di chi paga la carta su cui scrive.
Ecco perché compro entusiasta il Fatto, fermo restando comunque che è scritto da giornalisti che hanno un'opinione e che sono fallibili, quindi lo compro sicuro di leggere tante notizie vere ma anche tante opinioni discutibili! Le sfumature di grigio di cui parlavo all'inizio.

Ora, questo mio amico era infuriato col Fatto perché lo accusa di voler fare il bastian contrario ad ogni costo e in ogni situazione. Mi ha portato ad esempio la pubblicazione di una notizia (vera) che metteva Burlando in cattiva luce all'indomani del disastroso voto delle regionali dell'anno scorso: in un momento così grigio per la democrazia italiana, l'idea del mio amico, il Fatto avrebbe dovuto sorvolare su una notizia del genere, che non giova alla sinistra, e concentrarsi sul disastro delle regioni vinte dalle destre.
E qui mi sono acceso perché per me invece una pubblicazione di questo genere dà un valore aggiunto al giornalista che la fa: garanzia di indipendenza! E insieme al rispetto della verità, non mi aspetto altre caratteristiche da un giornalista: verità e indipendenza!
Un giornalista non può e non deve scendere a compromessi con la notizia per danneggiare o favorire questo o quel personaggio, altrimenti chi ci capirebbe più niente?

Del resto ci sono già tanti quotidiani di partito che pensano prima a difendere piuttosto che informare...

Ma quello del mio amico non è affatto un pensiero isolato: potete leggere qui che un maestro del giornalismo italiano di nome Eugenio Scalfari manifesta esattamente la stessa perplessità in un'intervista a Silvia Truzzi:
"Voi del Fatto avete un fucile a due canne: sparate contemporaneamente un colpo sul Pdl e uno sul Pd."
Ed è un problema questo per il fondatore di Repubblica?
"Il Fatto somiglia al Corriere che cerca continuamente le crepe nel Pd perché l'ideologia di quel giornale è privilegiare il centro. Il Fatto non si capisce chi privilegia."

Io, personalmente, lo prendo come un complimento!

venerdì 10 giugno 2011

Guzzanti e il referendum


P.S. domani inizia il suo programma su Sky!


Quei cattivoni dell'Ekonomist


Leggo dal Post che il nostro presidente del consiglio è stato nuovamente sputtanato dall'Economist, che gli ha dedicato la copertina con una poco onorevole (per noi italiani) frase "L'uomo che ha fottuto un intera nazione".
L'articolo inizia così:

SILVIO BERLUSCONI has a lot to smile about. In his 74 years, he has created a media empire that made him Italy’s richest man. He has dominated politics since 1994 and is now Italy’s longest-serving prime minister since Mussolini. He has survived countless forecasts of his imminent departure. Yet despite his personal successes, he has been a disaster as a national leader—in three ways.

In particolare, distrugge la gestione economica dell'Italia del suo governo:

Worst by far has been a third defect: his total disregard for the economic condition of his country. Perhaps because of the distraction of his legal tangles, he has failed in almost nine years as prime minister to remedy or even really to acknowledge Italy’s grave economic weaknesses. As a result, he will leave behind him a country in dire straits.

Questa la (deprimente) conclusione:

An unreformed and stagnant Italy, with a public debt stuck at over 120% of GDP, would then find itself exposed as the biggest backmarker in the euro. The culprit? Mr Berlusconi, who will no doubt be smiling still.

Per fortuna il Giornale annuncia nobis gaudium magnum, dicendo che quelle dell'Economist (ovviamente in mano alle lobby di sinistra europee) sono balle e che Berlusconi ha annunciato la riforma fiscale per l'estate, e sarà una cosa epocale. Torna l'ottimismo nel paese!

Peccato che la storia della riforma fiscale è da qualche anno che si sente, come ricorda Wil:


(e questa è solo una selezione, tutte le altre le trovate qui)


Refere.. che?

Sabato e martedì si vota per i referendum... o forse era lunedì e martedì?
Beh comunque il 14 e 15 giugno le urne saranno aperte per milioni di elettori italiani... o forse il 10 e l'11?
Oh ma non mi ricordo mai le date, uffa, è proprio un mio limite: incredibile!

Allora, per chi (come i "giornalisti" di Tg1 e Tg2) hanno questo problema neurologico, ricordiamo l'appuntamento di
DOMENICA 12 E LUNEDì 13 GIUGNO:
si vota nelle proprie sedi elettorali per quattro referendum, ognuno a modo suo piuttosto fondamentali.
Scheda rossa: abrogazione della legge che impone ai comuni di affidare la gestione dei servizi idrici a società in cui il pubblico sia una parte minoritaria rispetto al privato
Scheda gialla: abrogazione della legge che fissa le tariffe dell'acqua in modo da assicurare ai privati che gestiscono il servizio idrico un guadagno del 7% annuo
Scheda grigia: abrogazione della legge che ha sostituito la legge che introduceva la produzione di energia nucleare in Italia; la nuova legge dice in sostanza che sì, ora il nucleare non lo facciamo più, però forse poi fra un anno boh, non lo so, lasciatemi in pace ci devo pensare. Scusatemi ho degenerato!

Scheda verde: abrogazione delle legge che permette al presidente del consiglio e ai suoi ministri di far valere il legittimo impedimento dovuto ad impegni di governo per non doversi presentare al processo.


Che fare allora?
Dunque, io dico nel dubbio a votare andiamoci, è un nostro dovere ed è nell'interesse solo nostro legittimare una consultazione popolare, qualunque sia poi l'esito.

Ma io dico ma non sentite l'elettricità scorrere nelle vene, su per la colonna vertebrale, ogni volta che varcate la soglia di quella scuola, date uno sguardo ai militari che si annoiano nei corridoi, vi dirigete al vostro seggio con quella pezza di carta che si chiama scheda elettorale, vi mettete in coda (se vabbé, domenica le code le vedrò alla gelateria, mi direte..), aspettate di essere chiamati, entrate salutando timidi gli scrutatori, tirate fuori la carta d'identità ma no! "conosciuto" dice il presidente del seggio (l'avrò visto una volta in vita mia, tolte le elezioni), e allora non serve, dopodiché vi consegnano quei lenzuoli tutti ripiegati e vi indicano la cabina, e allora via dietro le paratie di legno con la matita speciale nella mano che suda, tu la scheda e la matita, tu la scheda e la matita, tu la scheda e la matita, la e matita scheda la tu, e lì sì che l'emozione sale perché mica si può sbagliare, "avrò letto bene fuori?", non è che puoi sporgerti e dire "papà com'è che volevo votare che ora non mi ricordo?", nessuna sbavatura ammessa, oddio ma la croce va messa sul simbolo o sul nome del candidato, e poi ci pensi e ci ripensi e alla fine dici sì!, mi butto, perché alla fine ci hai pensato seriamente nei giorni precedenti e allora non potrai mica sbagliarti ora per via dell''emozione, e così tracci i segni e ripieghi diligentemente i lenzuoli, esci che quasi ti dispiace che il tuo momento di gloria sia già finito ma attenzione, ora bisogna imbucare il foglio giusto nell'urna giusta, eh!, e in più hai la matita da riconsegnare e la tessera da ritirare, confusione e parapiglia per capire le istruzioni che tutti gli scrutatori ti danno contemporaneamente e infine esci, salutando forse con "arrvdci" un po' sottovoce e un po' sorridente, e mentre torni verso l'uscita ti senti molto più leggero, no?, perché in fondo hai appena fatto una cosa pazzesca, cioè hai fatto in modo che la tua opinione venga presa in considerazione dalle persone più potenti dello stato in cui vivi, il tuo voto è un granello di sabbia del colore che tu hai scelto che si va ad aggiungere agli altri granelli di sabbia colorati in modi diversi, e insomma speriamo che questi granelli lunedì siano abbastanza pesanti, e in fondo il tuo votare è come una tessera del domino che viene inclinata verso la tessera successiva, parto io e via che dopo ci sei tu e poi l'altro e poi ancora l'altro e poi eccheccazzo cosa ci costa andare a votare forzaaaaa!!!!!!!!!!

giovedì 9 giugno 2011

Occhio al copia-incolla!

Ebbene, ho appena ricevuto questa informazione non so se e' corretta o si tratta di una enorme catena di Sant'Antonio, ma mi assumo la responsabilita' di divulgarla: non sara' un gran danno in caso sia una bufala.
Le schede dei referendum di domenica e lunedi sono di tipo "carta copiativa", ovvero quando sovrapposte il segno tracciato su quella di sopra viene copiato anche su quelle di sotto. Questo chiaramente e' pericoloso perche' le schede con piu' di un segno possono venire giudicate nulle, quindi
OCCHIO!

... anche se immagino che ai fini del quorum questo non sia un problema: una scheda nulla contribuisce comunque al raggiungimento. O no?

Circa gli allarmi batterici


Ho trovato molto interessante il post di Dario Bressanini "Il difficile mestiere
del detective di batteri"
, dove il docente dell'universita' dell'Insubria ci spiega come funzionino le indagini scientifiche per risolvere problemi di sanita' pubblica come quello accaduto recentemente in Germania.

mercoledì 8 giugno 2011

Sequestrata la blogger Amina... o no?

9/06: aggiornamento della vicenda nella sezione commenti

Mi sento di dover far circolare questa notizia circa il rapimento/sequestro di una giovane blogger sirio-statunitense che da mesi raccontava sul suo blog "A gay girl in Damascus" le vicende della primavera araba in Siria. A quanto racconta la cugina proprio con un post dal blog di Amina, la ragazza sarebbe stata bloccata per una via del centro e fatta salire di forza su un'auto. Da allora nessuno ne ha saputo piu' niente. Evidentemente il suo servizio di divulgazione di informazioni sulla repressione siriana non e' stato gradito dal presidente Bashar al Assad.
Qui la notizia su Repubblica.it, dove sostanzialmente il giornalista traduce i comunicati della cugina di Amina.

A detta di molti lo strumento che ha permesso la vittoria dei popoli che chiedevano democrazia manifestando contro i regimi dittatoriali e' stato internet: rapidita' ed universalita' della comunicazione le chiavi di volta. Oltre alle pressioni sui nostri governi per una politica estera solidale, noi occidentali non e' che possiamo fare molto da qui per sostenere queste rivolte. Certo, pero', possiamo spendere qualche minuto del nostro tempo per divulgare queste notizie in modo che la consapevolezza di quanto accade al di la' del Mediterraneo possa crescere. Tutto fa.

domenica 5 giugno 2011

Se la Hack fa retrofront


Aveva portato parecchio lustro ai favorevoli all'atomo il sostegno dichiarato dalla scienziata Margherita Hack, per molti italiani simbolo di rigore scientifico e laicità etica. Negli scorsi mesi l'astrofisica toscana affermava:
“Sono convinta che ci sia bisogno del nucleare. Ci sono molte paure irrazionali ma non si può decidere sull’onda dell’emozione. Serve razionalità. È proprio il mio ambientalismo che mi fa dire sì: il nucleare è la fonte che, tutto sommato, inquina meno.”
Oggi pare aver cambiato idea e con una lunga intervista a MicroMega dichiara "No alle centrali nucleari in Italia, sì alla ricerca sul nucleare". Devo dire che questa ultima intervista mi convince molto, in quanto non nasconde i limiti di chi andrà a votare SI al referendum la prossima settimana: la dipendenza totale dell'Italia dagli altri paesi per l'approvvigionamento energetico resta un problema grosso, ma che (secondo la Hack) passa in secondo piano rispetto all'incapacità italiana di gestire una tecnologia così pericolosa.
Ma apre uno spiraglio di soluzione: non fermiamo la ricerca nella direzione di un nucleare più sicuro, ma anzi investiamoci massicciamente (investire in ricerca in Italia? cosa??) con l'obiettivo di riportare sulla nostra penisola una tecnologia che utilizzi l'atomo offrendo maggiori garanzie.

giovedì 2 giugno 2011

No alla Formula1 nel Bahrein

Copio e incollo una raccolta firme di Avaaz arrivatami via mail. La scadenza e' domani.

Red Bull si è costruita la reputazione
di essere una bibita divertente e sportiva; ma da questo venerdì, insieme alle principali squadre della Formula Uno, potrebbe essere ricordata per aver sostenuto un governo che tortura e uccide i suoi cittadini. La F1 ha 24 ore per decidere se effettuare la gara - al momento rimandata - in Bahrein, uno degli stati mediorientali più brutali nella repressione contro i manifestanti.

Se Red Bull si rifiuterà di gareggiare in Bahrein, e le altre squadre la seguiranno, la gara di Formula Uno potrebbe essere cancellata, mandando così un segnale fortissimo allo spietato governo del Bahrein e inviando così il messaggio inequivocabile che il mondo non rimane indifferente davanti alle torture di stato. Già in passato i boicottaggi sportivi hanno influenzato altri regimi, come quello dell'apartheid in Sud Africa: possiamo riuscirci di nuovo.

Red Bull agirà soltanto se saremo in molti a chiedere insieme che il suo marchio e la sua reputazione non siano macchiati. Leviamo un grido fortissimo che gli aguzzini del governo del Bahrein non potranno silenziare, e chiediamo a Red Bull di non gareggiare in Bahrein quest'anno. Se 300.000 di noi firmeranno la petizione, Avaaz acquisterà inserzioni pubblicitarie per mandare il nostro messaggio ai dirigenti Red Bull. Ci rimane un solo giorno - firma ora!

Acqua: voci fuori dal coro

Scrivo poche righe a proposito del referendum del prossimo week end: diversamente dai referendum degli anni più recenti, questo è certamente quello per cui sentiamo meno la necessità di approfondire gli argomenti sui quali si dovrà votare. Sul nucleare - ahinoi - un'idea (qualunque essa sia) qualche mese fa ognuno se l'è fatta; l'effettiva legittimità del legittimo impedimento è un qualcosa su cui ognuno ha già un'idea propria - di nuovo, qualunque essa sia - fin da quando Berlusconi ha deciso che i giudici lo perseguitavano, cioè dall'alba dei tempi; infine, c'è l'acqua: bene di tutti, alla faccia di chi ci vuole lucrare sopra e tutti d'accordo così.

Con questo post vorrei interrompere un attimo il clima da succursale del fatto quotidiano che sta dominando il blog in questi mesi (è una critica, è vero, anche se a parte questo vi devo fare i complimenti per la costanza che ci mettete e per la capacità che avete avuto in questi mesi di far affezionare tanta gente al blog) citando il pensiero di un personaggio che stimo perchè lo ascolto abbastanza spesso su radio 24 in una trasmissione molto bella, Nove in punto, la versione di Oscar.

Il personaggio è Oscar Giannino ed il suo pensiero in proposito è qui. Invito i - credo - tanti sostenitori del sì a commentare e a far presenti le loro ragioni che immagino vadano ben oltre la mezza riga che ho scritto ad inizio post.

Freedom Flotilla 2 - Stay human


Freedom Flotilla, la flotta degli attivisti filo-palestinesi che tenta di rompere l'embargo al quale Israele ha costretto la striscia di Gaza, partirà dalla Turchia nella seconda metà di giugno. Tra le navi ci sarà anche l'ammiraglia, che l'anno scorso aveva subito l'attacco dei militari israeliani, ribattezzata “Freedom Flotilla 2 – Stay Human” in memoria di Vittorio Arrigoni.

Per il governo di Netanyahu questa è una nuova patata bollente da gestire, non solo perché lo scandalo dell'uccisione di sette attivisti della flotta dell'anno scorso è troppo recente, ma anche per la recente politica di rilancio intrapresa dai palestinesi. Sembra ormai molto probabile che la richiesta da parte dell'ANP di diventare stato membro dell'ONU sarà formalizzata a luglio e votata a settembre, e non è quindi il momento di fornire ai palestinesi un nuovo argomento con cui denunciare la violenta politica militare di Israele.

Questi in sintesi gli argomenti contenuti in questo articolo del Fatto.

mercoledì 1 giugno 2011

Silvio cassato


Ragazzi ma basta tutte queste meravigliose notizie una dietro l'altra, c'e' quasi da sentirsi in colpa col povero S... non gliene va piu' bene una: la cassazione ha proclamato valido anche il quesito sul nucleare.
Ora tutti in massa a votare, pensate che un mio amico torna apposta dall'Inghilterra!!!
Ah, e a differenza dell'immagine io dico:
nucleare, acqua, vota quello che ritieni piu' giusto,
ma vota si contro il legittimo impedimento!

Lofoten Timelapse


Terie Sorgjed l'ha fatto di nuovo, questa volta alle Lofoten, a cui sono particolarmente affezionato. Meraviglioso.
(Da guardare in alta risoluzione, a tutto schermo e con le casse accese)


[The Arctic Light from TSO Photography on Vimeo]


L’Italia dei ballottaggi: un’utopia condivisa

Ecco un commento sulle elezioni che mi è piaciuto particolarmente.

L'autore è Andrea Scanzi, scrittore e giornalista che scrive, tra gli altri, sulla Stampa, MicroMega e tiene uno dei suoi blog (“Il criminoso”) sul Fatto online. Di lui avevo già pubblicato il commento al duello tra Bondi e Franceschini a Ballarò in questo post. Inoltre vi consiglio la puntata di Annozero in cui un suo intervento fa irritare Emily Fede che lascia il collegamento per protesta: “Pazienza, lo prenderò come un vanto personale” ribatte Scanzi. (vi metto il video in fondo al post)

Invece mi è piaciuto il post sulle elezioni in tre passaggi in particolare. Ve le propongo qui tagliuzzate:

girotondini INSERTO NUMERO UNO: “Quanti momenti politici vi hanno fatto scattare “appartenenza“? Pochi. Ve ne propongo tre, tutti opinabili.
Il primo è stato il fenomeno dei girotondi. 2002, 2003. L’ondata berlusconiana di ritorno, Nanni Moretti, Sergio Cofferati - non ancora autoesiliatosi a Bologna come versione sfigata di Tex Willer. Durò poco.
Il secondo è stato il V-Day. Nessuno ne parlava. Pareva dover essere un flop. Poi, a Bologna, c’era il mondo. E non solo a Bologna. Un bel brivido. E quando venne da pensare che in fondo non era successo niente, leggemmo le banalità barbose di Eugenio Scalfari su Repubblica (yeowwwwwwnn). E capimmo che la strada era quella giusta.
Il terzo è stato ieri. L’aria è bella, quasi pura. Tutto è andato oltre ogni previsione. C’mon.”

casini-e-rutelli-21INSERTO NUMERO DUE: “Ammetto però che la piazza che più ho osservato, tra una Novara e una Crotone, è stata Napoli.
Il trionfo plebiscitario di Luigi De Magistris è uno degli eventi più belli, stupefacenti e meravigliosi dell’intera storia italiana repubblicana (mentre lo scrivo, già sento il fastidio dei cari – cari, cari – polli di allevamento che sbuffano stizziti e si consolano con un’intervista di Aldo Cazzullo a Latorre sull’importanza di un’alleanza con Casini e Rutelli).”

602-0-20110531_152605_271EF2FA INSERTO NUMERO TRE: “Oggi, però, concedeteci il lusso – fino a ieri impensabile – di sperare infantilmente in un’utopia condivisa, che parta e germogli da una delle città più fiere e devastate di questo paese così bravo a farsi male e così geniale, nel bene e nel male, a stupire. Anzitutto se stesso.”

scalfari A proposito di Scalfari. Per carità, grande giornalista. Ma forse sarebbe ora di andare in pensione. Al di là della sua oggettiva pesantezza stilistica nello scrivere editoriali, ho letto uno stralcio di una sua intervista in cui afferma a proposito del Fatto:

“Il Fatto somiglia al Corriere che centra continuamente le crepe del Pd perché l’ideologia di quel giornale è privilegiare il centro.Il Fatto non si capisce chi privilegia”.

Al che Padellaro, nel suo di editoriale risponde:

“Caro Eugenio grazie di cuore, è il più bel complimento che ci potevi fare.”

Ma come sarebbe a dire che non si capisce bene chi privilegia??? Ma è impazzito? Da quando in qua un giornale (che si rispetti) ha il compito di privilegiare una parte politica? Può privilegiare un pensiero politico piuttosto che un altro, attraverso le opinioni dei suoi giornalisti di punta. Ma da qui a decidere di “centrare le crepe di qualcuno” per privilegiare qualcun altro, beh, a mio avviso ce ne passa! Ed è esattamente il motivo per cui compro il Fatto convinto.

E a proposito di Aldo Cazzullo col suo Pompiere della Sera (made in Travaglio), Latorre e Casini e Rutelli. Già mi sono espresso ieri su quello che spero il Pd non inizi a fare. Basta manovre sotto banco, basta litigi di palazzo, basta candidature impresentabili o calate dall’alto. L’alleanza col centro non è una nostra priorità, Milano e Napoli (e Cagliari ecc ecc) insegnino!

E viva l’Italia!