venerdì 26 novembre 2010

La Tetralogia: LA VALCHIRIA

Cari amici,
la mia narrazione continua.

SECONDA GIORNATA
Sono trascorsi anni dalla prima opera. L'eroe Siegmund si rifugia in una casa rustica durante una tempesta. Lì è accolto dalla bella Sieglinde: è subito passione. Ma improvvisamente arriva a casa il marito di lei, Hunding, una sorta di bigottone, a cui è stata maritata senza amore. Dopo una cena tesa, Hunding scopre che Siegmund appartiene ad una stirpe, quella dei Walsidi, contro cui egli combatte. Siegmund narra le sue gesta, di come combattè per anni a fianco del padre (la madre era morta e la sorella scomparsa), poi scomparso anche lui nella foresta. Sieglinde addormenta il marito con una pozione e ha così modo di discutere con Siegmund: la giovane rivela che il giorno del suo matrimonio un uomo cieco in un occhio infilzò una spada nel tronco centrale della casa, sfidando i presenti a sfilarla, impresa tentata da molti ma mai riuscita. I ragazzi percepiscono di stare scoprendo sempre più cose in comune... Siegmund riesce a estrarre la spada magica dal tronco e la chiama Notung. In un lampo di illuminazione, dopo questo gesto, si scoprono fratelli di sangue: Sieglinde è la sorella perduta da Siegmund. Incuranti della morale comune, si abbandonano all'impeto della passione, consumando l'incesto. Subito dopo fuggono dalla casa di Sieglinde.

Valle rocciosa. Il dio Wotan cavalca con la figlia Brunilde, una delle Walkirie, semidee reputate alla ricerca di guerrieri valorosi da uccidere e da portare nel Walhalla. Wotan è informato dell'incesto consumato da Siegmund e Sieglinde e ordina a Brunilde di aiutare il primo nel probabile duello con Hunding. La moglie di Wotan sopraggiunge imponendogli invece di dare la vittoria a Hunding: Wotan è il garante della legge, dell'ordine, dei giuramenti, perciò DEVE garantire la vittoria al marito e non al fratello incestuoso. A questo punto Wotan si confida con la figlia e le confessa tutta la verità. Le racconta la storia di Alberich, dell'Anello maledetto, dell'oro, dei giganti, spiegandole il suo piano per riavere l'Anello e liberare il mondo dalla minaccia del Nibelungo: ha generato Siegmund e Sieglinde affinchè il primo riconquisti l'Anello per lui, ignaro del suo valore, dal momento che lui, legato dalla maledizione e dalle Rune scritte sulla sua Lancia, non può farlo. Le impone quindi, a malincuore, di dare la vittoria a Hunding. Brunilde intercetta i fratelli in fuga e, mentre la giovane giace addormentata, dice a Siegmund di seguirla nella rocca beata del Walhalla. Ma Siegmund afferma di voler essere solo là dov'è Sieglinde e preferirebbe ucciderla che lasciarla. La vergine Brunilde, finora ignara dell'amore umano, si commuove e decide, contro il volere del padre, di difendere Siegmund. Durante il duello tra i due uomini interviene però Wotan in persona che manda in frantumi la spada magica, consentendo a Hunding di uccidere il figlio. Brunilde raccoglie i frammenti di Notung e porta via una Sieglinde sconvolta. Wotan, disgustato dai suoi pasticci e dall'ingenuità con cui ha creduto di risolvere in senso positivo l'avventura dell'opera precedente, uccide Hunding e si mette all'inseguimento della figlia traditrice.

All'inizio del terzo atto c'è la celebre cavalcata delle Walkirie, le altre 8 oltre a Brunilde, che accorrono in suo aiuto. Brunilde ha ormai scelto l'Amore e dice a Sieglinde di lottare e sopravvivere se non altro per il figlio che porta in grembo. In un momento di altissima intesa femminile, la Walkiria dona alla ragazza la spada frantumata e la lascia libera, dopo averle detto di chiamare il nascituro Siegfried. Mentre le sorelle cercano di proteggerla, Wotan arriva e le caccia, rimanendo solo con la figlia. Soggetta ormai all'ira paterna, apprende che la punizione che Wotan ha in serbo per lei è pesante: la perdità della divinità e un destino di donna comune. Il dio conta di addormentarla su una rupe e lasciarla in balia del primo bruto che, svegliandola e rubandole la verginità, la condannerà al futuro che ha scelto. Durante un duettone infinito, Brunilde gli spiega che ha fatto libera ciò che lui, prigioniero dei suoi poteri, voleva ma non ha potuto fare. Alla fine lo implora almeno di coprire la rupe con un mare di fuoco, di modo che la svegli solo il più coraggioso tra gli eroi. Wotan, intenerito, accoglie la sua richiesta e, durante uno dei momenti più struggenti della Tetralogia, si congeda dalla figlia dopo averla addormentata.
FINE SECONDA GIORNATA

Qui di seguito il congedo di Wotan. Chi non ha pazienza si ascolti solo il secondo link.

http://www.youtube.com/watch?v=hNPBclhziXE&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=3sB_-rxMtAM&feature=related

Buon ascolto cari amici.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta

3 commenti:

  1. Bolo, qualcuno non apprezza i tuoi post du Wagner: qualcuno che clicca "non mi piace" qui sopra...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Si sveli chi non apprezza i miei interventi un pò diversi e intavoli una discussione produttiva, è bene accetta!

    Io voglio solo evadere un pò e proporre riflessioni a partire da questa evasione!

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