venerdì 30 novembre 2012

Un paese ridicolo: solidarietà a Sallusti

Scusate, so che il titolo è forte ma provate a leggere fino in fondo.

In questi giorni il direttore di un importante quotidiano nazionale si trova agli arresti domiciliari per un articolo pubblicato cinque anni fa sotto pseudonimo da un giornalista della testata di cui era responsabile. Sto parlando di Alessandro Sallusti e della sua condanna per diffamazione aggravata e omesso controllo.


I fatti sono raccontati molto chiaramente su questa pagina del Corriere, ma li riassumo: una ragazzina di tredici anni finisce ricoverata in neurologia per esaurimento nervoso in seguito a un aborto. Di mezzo c'è anche una decisione del giudice dei minori che, dopo aver sentito la bambina ed essersi assicurato che entrambi i genitori (separati) fossero informati, autorizza l'operazione. Il caso monta sui giornali e Libero pubblica un commento molto tagliente, in cui ricostruisce in maniera falsa e tendenziosa i fatti e infine emette il giudizio:
«Se ci fosse la pena di morte, se mai fosse applicabile, questo sarebbe il caso. Al padre, alla madre, al dottore e al giudice»
Il tutto firmato Dreyfus. Quando un articolo è pubblicato sotto pseudonimi o addirittura non è firmato, ne risponde direttamente il direttore editoriale. Il giudice in questione se la prende (giustamente) e querela per diffamazione il direttore di Libero, ovvero Alessandro Sallusti.

Tra una doverosa querela per diffamazione, alla quale è giusto ricorrere se il giornalista invece di informare DISinforma, e una condanna a 14 MESI DI RECLUSIONE in via definitiva c'è tutto il mio sdegno e disappunto! Non sono esperto di giurisprudenza italiana, non mi sono informato sulle leggi che regolamentano la libertà di espressione e la deontologia giornalistica all'estero, però non ho dubbi: dovrebbero esistere pene alternative per reati di questo tipo, come sanzioni personali o alla testata di appartenenza, provvedimenti disciplinari dell'albo di categoria, radiazioni, servizi sociali o articoli riparatori. 

Detesto il modo di agire del direttore Sallusti, penso sia un pessimo giornalista e sono spesso in forte contrasto con le sue idee politiche ma, per coerenza, non posso tacere di fronte a questa vicenda.

I giornalisti non possono scrivere quello che pare a loro, nell'impunità, ma allo stesso modo non è giusto che rischino il carcere se commettono errori (con o senza dolo) o se esprimono opinioni anche forti. Mi auguro che il parlamento che subentrerà a questo saprà porre rimedio a questa situazione ingiusta e ipocrita.

Altrimenti sarò costretto ad esprimere ancora la mia solidarietà a gente come Sallusti!

ps: segue il video della dichiarazione alla Camera dell'onorevole Renato Farina datata 27 settembre in cui ammette la paternità dell'articolo incriminato e chiede pubblicamente scusa al giudice per aver scritto il falso.

giovedì 29 novembre 2012

Commenti in ordine sparso sulle primarie

Dopo il post a caldo di Tommi, anche io faccio qualche personalissima riflessione sulle primarie e sul ballottaggio di domenica prossima.
  • Prima di tutto, non ho ancora capito se sono state primarie di coalizione o primarie del PD: la coalizione di centro-sinistra non è ancora stata definita (ci sarà anche l'UDC? l'IDV?) eppure c'erano candidati da tre partiti (Tabacci, Vendola e i tre del PD);
  • queste primarie non sono state un successo: hanno votato circa 3.100.000 elettori, tanti quanti quelli delle primarie del 2009 (quelle di Bersani, Franceschini e Marino), e nel 2009 non c'era né il bacino di voti di SEL né i presunti elettori di destra accorsi a votare Renzi;
  • Bersani ha stravinto le primarie: rispetto al 2009 ha perso il 9% dei consensi, ma gli sfidanti erano ben più agguerriti e popolari. Renzi e Vendola hanno preso pochi voti in più di Franceschini e Marino;
  • Vendola si è schierato a favore di Bersani per il ballottaggio, quindi prevedo una vittoria piuttosto netta di Bersani;
  • questo risultato a favore di Bersani rende abbastanza idea della scarsa voglia di rinnovamento che c'è in Italia: davanti alla possibilità di avere un Presidente del Consiglio giovane, mai parlamentare né ministro, si è preferito affidarsi ad uno già del "sistema";
  • secondo me tra i tre candidati (escludiamo Puppato e Tabacci) Bersani è quello che rischierà maggiormente di perdere le elezioni l'anno prossimo: un po' per mancanza di carisma e un po' per il suo atteggiamento pacato, secondo me perderà qualcosa davanti ai vari Grillo, Montezemolo (?), Berlusconi (??), ecc;
  • per le primarie è stato costruito un sito internet in cui sostanzialmente si spiega come votare, ma sono riusciti a spiegarlo male;
  • per il ballottaggio non si sapeva se far votare o no chi non ha votato domenica scorsa; alla fine hanno optato per il si, e hanno fatto un altro sito internet in cui bisogna spiegare per quali motivi non si è votato (influenza, motivi familiari, viaggio all'estero, ecc);
  • il signor Nico Stumpo, che da quanto ho capito si è occupato dell'organizzazione delle primarie, è diventato una celebrità (e anche uno zimbello) in una settimana;
  • spero che l'autore del fotomontaggio dei "Fantastici 5" sia stato licenziato;
  • queste primarie sono ancora ben lontane da quelle americane (vedi l'arbritarietà delle regole o i casini nel conteggio delle schede di lunedì), ma sono il meglio che la politica italiana riesce ad esprimere in questi anni. E stanno prendendo sempre più piede: le abbiamo appena fatte per le amministrative, e anche il pdl si sta muovendo per le sue, Berlusconi permettendo (speriamo si facciano, sarebbero divertentissime!). Alcuni giovani del PD genovesi le stanno proponendo per eleggere anche i parlamentari; visto che cambiano i governi ma non la legge elettorale, questa è un'ottima proposta da prendere in considerazione;
  • nonostante le critiche e la sua fama da "sfigato", nonostante D'Alema e Veltroni, nonostante l'UDC e papa Giovanni, Il PD è per distacco il miglior partito italiano, anzi è quasi l'unico, visto che tutti gli altri sono movimenti o partiti che si basano sugli alti e bassi del loro segretario/capopopolo.
[Ieri sera si è svolto un dibattito tra Bersani e Renzi in vista del ballottaggio, qui un po' di video sugli interventi principali]

domenica 25 novembre 2012

Un paio di riflessioni sulle primarie


Oggi sono tenute le primarie del PD, e a me personalmente questa cosa piace molto: con tutti i difetti che può avere il PD, lo considero comunque il partito piu moderno d'Italia, e queste primarie ne sono un esempio.

E va bene, mi sono lasciato influenzare dall'atmosfera democratica di questa giornata di primarie: ho il sentore di qualcosa di buono che aleggia nell'aria, un po' come quando a Novembre montano le luci di Natale e io incomincio a sentire già profumo di neve e di festività...

 



Una piccola riflessione e un po di polemica però non possono mancare...


Chi mi conosce sa che non sono un renziano, ma sa anche che non sono un "anti renziano".

Quello che ho notato in queste primarie, tra le altre cose, è che si è riproposta la stessa dinamica elettorale che ha caratterizzato il ventennio appena trascorso: essere a favore o contro qualcuno.

In questo caso quel qualcuno è Renzi, e mi viene il dubbio che in realtà non sia una sortà di "necessita" congenita dell'elettorato italiano dover applicare questa modalità, che trasforma quella che dovrebbe essere una competizione in una sorta di "plebiscito personalistico".
E, a giudicare dall'affluenza, sembrerebbe che questo "meccanismo" dia i suoi frutti.

Detto questo, ecco che mentre mi leggo sul sito dell'ANSA gli exit poll, incappo in questo trafiletto, che descrive un episodio che non mi è piaciuta affatto:

Anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha votato alle primarie del centrosinistra. Lo ha confermato la stessa Camusso partecipando al programma 'In mezz'ora' su Raitre. Il segretario ha votato a Roma, facendo la fila ai gazebo di Piazza Verbano. Una vittoria di Renzi, ha detto, "sarebbe certamente un problema. Le sue proposte sul lavoro sono molto distanti dalle nostre e sono un problema per il Paese". "Ho votato Bersani", ha affermato.


E brava Camusso, che durante il giorno delle primarie, mentre le urne sono ancora aperte, se ne esce dichiarando chi vota.. Tra l'altro su una trasmissione televisiva piuttosto seguita

Già questo mi fa abbastanza girare le palle, ma secondo me quel che è peggio è la dichiarazione "se vincesse Renzi sarebbe un problema" con la quale, cioè ripropone la trita e ritrita modalità di cui sopra, la modalità del "nemico pubblico".

Secondo me è un fatto abbastanza grave, dato che tale atteggiamento non è tenuto dal fruttivendolo che sta sotto casa mia, ma dal segretario del principale sindacato italiano..


sabato 24 novembre 2012

Tornerò.

Mi sento in colpissima per essere l'unico a non aver ancora scritto. Ragazzi datemi una decina di giorni e tornerò. Con i fuochi d'artificio, lo prometto.

Lore come hai fatto a trovare la vignetta?! MONUMENTALE.
Doson il tuo ultimo post contiene una frase estremamente felice che riporto: "i giovani dovrebbero essere molto più choosy di quanto non siano stati finora e dovrebbero cercare di esserlo molto prima dell’inserimento lavorativo, cioè appena finiscono le scuole superiori.  Dovrebbero essere choosy nello scegliere l’università oppure nel decidere se sceglierla."
Tommi, grazie per averci tenuto a galla.
Ballets a te ho già parlato in merito al suicidio di massa di cui hai scritto.

Non voterò alle primarie.

venerdì 23 novembre 2012

Link - 23 novembre

  • Mancano solo due giorni alle primarie: questo è il sito dove ci si può preiscrivere per andare a votare, e con difficoltà si possono capire anche le complicate modalità di voto. Che sono spiegate molto meglio qui;
  • alcuni commenti o "endorsement" interessanti (e lunghi) sulle primarie: Enrico Sola, Paolo Cosseddu, Pippo Civati e la redazione del Post;
  • a dicembre ci saranno anche le primarie del Pdl: Wil fa il punto della situazione;
  • dopo le primarie le politiche: Gilioli fa un bel riassunto di quali (probabilmente) saranno i cinque partiti principali;
  • ha chiuso il blog di Odifreddi su repubblica.it, dopo che la redazione gli ha cancellato un post sull'attacco Israeliano di questa settimana. Questo è il post di chiusura, e questo è il commento di Mantellini;
  • una delle storie più incredibili che abbia sentito: un suicidio di massa di più di 900 persone, tutte appartenenti ad un movimento religioso fondato dal signore qui sopra. L'articolo è lungo, ma è bellissimo e molto interessante. Un pezzo di storia americana che non conoscevo; 
  • martedì ha compiuto 70 anni Joe Biden, ex vicepresidente e futuro vicepresidente di Barak Obama: la sua vita raccontata in dieci punti da Francesco Costa;
  • foto da Big Picture: il festival delle luci di Diwali, il conflitto della Striscia di Gaza e l'insediamento di Xi Jinping come nuovo leader cinese;
  • finale frivolo: un sito che raccoglie alcuni dei siti internet più inutili della rete. Da vedere!

giovedì 22 novembre 2012

Topolino: Ruby?

So che non è molto onorevole dopo tanti giorni di assenza attiva dal blog pubblicare un post ... "frivolo"... ma il Vpostulato mica deve sempre esprimersi sui massimi sistemi!

Sta già diventando un cult questa vignetta dell'ultimo numero di Topolino, in cui l'antipatico investigatore con le orecchie a sventola corre in questura a recuperare un suo vecchio amico alieno e per difenderlo dalle accuse di furto mosse dal commissario afferma: "e se vi dicessi che è... il nipote dell'imperatore del Giappone?"


Ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale (?)

Choosy, un mese dopo


Circa un mese fa, l’uscita della Fornero a proposito dei giovani: troppo “choosy” nella scelta lavorativa, cioe’ troppo schizzinosi. La frase aveva scaturito parecchia indignazione nel mondo giovanile anche perché, andando indietro nel tempo, questa ne seguiva altre che avevano già esasperato i toni, tutte provenienti dal governo dei tecnici: sfigato chi si laurea a 28 anni, sprovveduto chi ancora aspira al posto fisso per il proprio futuro lavorativo.

Personalmente, io non sento di unirmi al coro degli indignati ma devo dire che questa volta il motivo che ha dato luogo all’esternazione della Fornero non l’ho proprio capito. Negli altri casi, le affermazioni dei tecnici su giovani, laurea e lavoro erano state avventate e forse poco diplomatiche ma secondo me andavano a battere una strada che poteva effettivamente portare qualcosa. Insomma, è sicuramente vero che tra i laureati a 28 anni ci sono pure storie di gente che lavorava per pagarsi gli studi o ha avuto difficoltà di ogni genere, ma ce ne sono anche parecchi che ci hanno solo messo molto più tempo. E, se è pur vero che la mancanza di un contratto a tempo indeterminato  ti preclude la possibilità di vivere una vita al pieno delle possibilità, è altresì vero che, a diciotto anni, maneggiare per ottenere un posto fisso in comune “perché non si fa un cazzo e non te lo possono togliere” è un estremo da estirpare. In questa direzione, qualche frecciatina come quelle che erano state lanciate non faceva certo male.

Il choosy della Fornero, invece, mi sembra del tutto campato per aria. Questo articolo del Fatto conferma in cifre quello che chiunque di noi già sa, cioè che, in Italia, la maggior parte della gente che si laurea in una qualunque disciplina, poi finisce a fare tutt’altro nella vita. Segno che così choosy i giovani non sono. Segno anche che il sistema universitario italiano fa schifo, o almeno fanno schifo la sua capacità di interagire ed adattarsi al mondo del lavoro. E fanno schifo anche i criteri di trasparenza che vengono adottati nel presentare il binomio università - prospettive lavorative ai giovani liceali. La realtà – per me – è che i giovani dovrebbero essere molto più choosy di quanto nono siano stati fin’ora e dovrebbero cercare di esserlo molto prima dell’inserimento lavorativo, cioè appena finiscono le scuole superiori.  Dovrebbero essere choosy nello scegliere l’università oppure nel decidere se sceglierla. In tanti altri paesi del mondo le cose sono molto più chiare: ci sono università migliori e università peggiori e , per ciascuna materia, si sa fin da subito quanto, il decidere di cimentarsi con l’una piuttosto che con l’altra, possa o meno precludere determinate prospettive lavorative. In Italia no. Istruzione di alto livello per tutti, pazienza se a ventisei anni, laureato in lettere, scopri che – per fare il commesso – allora avresti preferito impiegare questi anni per imparare a fare l’elettricista e costruirti una professione. La realtà è che, se vogliono costruirsi un futuro, i giovani italiani dovrebbero imparare a snobbare le università di provincia e le materie fini a se stesse, riempire la valigia e andarsi a misurare con istituti di sicuro valore, siano questi in Italia o all’estero, oppure mollare i libri e buttarsi fin da subito su una professione seria.

Ma il choosy della Fornero, non è solo questo. Letto in altri termini è anche una provocazione nei confronti dei giovani ad opera di una delle rappresentanti della generazione che ha maggiormente contribuito a devastare il mondo universitario. Non parlo tanto del fatto che lady Fornero ora sia al governo ma del suo ruolo precedente a quello attuale, cioè quello di professoressa universitaria. La Fornero appartiene alla generazione di docenti che ha sfasciato l’università attuale, con la sua sciatteria e la sua pigrizia. Ordinari che hanno passato gli ultimi vent’anni dedicando molto più tempo a tentar di imbastire truffe mascherate da corsi universitari che a produrre ricerca. Gente incapace di capire il fatto che, in mezzo a università e mondo del lavoro, non ci può essere il vuoto e interessata unicamente a promuovere – con mezzi subdoli - i propri corsi di laurea, allo scopo di ottenere iscrizioni e quindi fondi. Gente che non è mai in ufficio e che non fa nulla e si lamenta quando non ottiene il posticipo del pensionamento. Gente da anni a capo della principale macchina produci disoccupati che esista  e che non si vergogna ad andare in giro adire idiozie sul come dovrebbe funzionare il mondo. Gente che, per anni, ha bandito concorsi di assunzione in cui una buona raccomandazione interna contava piu' di pubblicazioni e collaborazioni internazionali. Gente che non producearticoli, non va a convegni, non fa nulla, perché il divano di casa è troppo comodo. E’ chiaro che non sono tutti così e che tantomeno lo è la Fornero. Ma è altrettanto chiaro che se noi ci meritiamo un choosy, tanti di loro si meriterebbero un calcio nel culo.

Chiudo linkando un post fantastico che ho trovato su un blog che non conoscevo e che tratta lo stesso tema: mi raccomando leggetevelo tutto – commenti compresi – perche’ ne vale la pena! 

giovedì 15 novembre 2012

The Apprentice - Sei fuori!




Ciao a tutti.
Questo post vuole essere uno spunto per ridere ( volendo si possono prendere spunti critici, per esempio in Italia è sempre forte il mito del selfmade man, colui che partendo da niente ha costruito un impero di cui ora gode benefici: ville, feste, belle donne, belle macchine, vacanze in barca e popolarità.. per cui Briatore è considerato da molti un modello vincente).

Mi sono imbattuto nelle pubblicità di un reality, appunto The Apprentice, L'apprendista; è un format che ha avuto successo in altri paesi e quindi esportato anche in Italia (non so se con successo o no). Penso che la prima edizione sia già terminata.

16 candidati (immaginatevi i classici stereotipi del giovane manager:bel curriculum, di presenza, fashion, sicuro di se,  ambizioso, competitivo, con la voglia di "arrivare") si sfidano sotto gli ordini del Boss (Briatore) in diverse prove in cui devono dimostrare abilità manageriali.
Ogni puntata viene eliminato un candidato con la frase-tormentone del boss: "sei fuori!"; l'ultimo candidato rimasto,il  vincente, riceve come premio di poter collaborare con Briatore in una delle sue imprese sotto lauto compenso.

Crozza ha fatto una parodia, secondo me, da sdraiarsi.
Vi riporto un paio di link per capire atmosfera/personaggi del reality

http://www.youtube.com/watch?v=RCiEj8rasvw
http://www.youtube.com/watch?v=L0EEPQ-sbjU

E ora Crozza................John Lennon, sei fuori!


http://www.youtube.com/watch?v=SjyQlmXpMJc
http://www.youtube.com/watch?v=ie-ueKpWLdU
http://www.youtube.com/watch?v=u8zN2aBARgI




mercoledì 14 novembre 2012

I "giovani" in politica


Ciao a tutti

un breve post per sollevare una questione della quale avrei già voluto scrivere tempo fa
Sono anni che ce la meniamo dicendo che la classe politica italiana è "vecchia", che devono entrare "volti nuovi", che c'è bisogno di "rinnovamento".

A me personalmente viene un po da ridere quando questo o quel partito, dati alla mano, si vantano di aver favorito l'ingresso di giovani o giovanissimi, in politica.
Non perchè ritenga che sia una cosa negativa, ma perchè secondo me sono dichiarazioni fuorvianti, per certi versi prive di significato.

Secondo me bisogna capire cosa si intende per "giovane": non sempre la giovinezza anagrafica corrisponde alla freschezza mentale ed al rinnovamento del quale ci sarebbe bisogno.
A me che mi frega se in politica entrano persone di 25-30 anni se poi hanno una mentalità vetusta da prima repubblica?

Per esempio, ai tempi del loro ingresso in politica anche Casini e D'Alema erano giovani (vedi foto)




Cos'è che ci si aspetta da un giovane? Secondo me la freschezza e l'indipendenza di chi non ha per certi versi nulla da perdere, e che quindi abbia, se fosse necessario, la forza di dare contro e non allinearsi con le linee guida del proprio partito.
Per giovane io intendo qualcuno che abbia le palle, eventualmente, di mandare a cagare i capi dei suoi capi, che non rimanga "avulso" dalla chimera del potere, forte del fatto che ha ancora una vita lavorativa davanti a se.
Insomma, da un giovane io mi aspetto che sia politicamente poco ricattabile.



Questo non sembra succedere, almeno nella maggioranza dei casi.

Perchè?

Gli elementi sono tanti, ma secondo me uno dei cardini che fa si che si instauri questo fenomeno è la mancanza di un limite al numero dei mandati, tema a parer mio di primaria importanza, ancora piu importante della riduzione del numero dei parlamentari e riduzione dei privilegi, e tutte le varie favole paventate piu o meno da tutti i partiti.

Parliamoci chiaro: se io sono un giovane di 30 anni che entra in politica con tutte le migliori intenzioni e mi si prospetta l'eventualità di una lunga e ben retribuita carriera politica a tempo indeterminato è difficile che mi metta apertamente di traverso a coloro che, domani, potrebbero darmi la possibilità di ricoprire ruoli politici importanti.
Se sono così forte da non cedere e porto avanti le mie battaglie politiche interne ad uno schieramento, evidentemente la stessa dirigenza farà in modo di favorire coloro che non si mettano di traverso, e verrei isolato. Insomma verrebbe premiato il "giovane-vecchio"
Viceversa se sono un politico di professione da anni ed anni, è ancor piu difficile che rischi il mio posto, dato che un altro lavoro non l'ho mai fatto e non lo saprei fare.





Se ci fosse costituzionalmente un limite del numero dei mandati secondo me le cose cambierebbero radicalmente.
Chi entrerebbe in politica lo farebbe sapendo di non poter pensare di vivere per sempre di quello, quindi, presumibilmente, entrerebbe dopo essersi costruito una propria realtà individuale e indipendente, con lo scopo esclusivo di servire il paese per un certo periodo circoscritto.

Ci sarebbero, magari, 45enni che entrano in politica con alle spalle 20 anni di lavoro, con una maturità e soprattutto un'indipendenza ben diversa di un 30enne che già da 10 anni milita tra le fila di questo o quel partito con la speranza di ricoprire ruoli sempre piu importanti, forte del fatto che, se uno riesce ad entrare a certi livelli potrà vivere solo di quello.

Ma ci sarebbero anche 25-30 enni che entrerebbero sapendo già che quando avranno 40-45 anni non potranno piu vivere di quello, e che quindi avrebbero tutto l'interesse a fare in modo che il mondo che li aspetterà alla fine della loro esperienza politica sia migliore di quello che hanno trovato


Probabilmente è un ragionamento ingenuo, ma secondo me questo tema è volutamente trattato riducendo tutto, in maniera superficiale, alla sola età anagrafica.

Fumo negli occhi, insomma, per non affrontare il problema come andrebbe affrontato


lunedì 12 novembre 2012

Casa Borghezio

Post interamente dedicato a uno dei miei personaggi preferiti in assoluto: Mario Borghezio. Quando lo vedo o lo ascolto parlare, sento un entusiasmo – un affetto quasi – sul genere di quello che mi scaturiscono i protagonisti di alcuni action movie triti e ritriti, visti e rivisti, che quando entrano in scena sei certo che ti regaleranno delle soddisfazioni: Borghezio alla radio o in tv per me è come Stallone nei vari Rambo, come Chuck Norris in Walker, come Steven Seagal in tutta la sua filmografia, come Kurt Russell in fuga da New York.. Insomma, un idolo. Un idolo perché mattatore di una realtà che non è la realtà, o almeno non la mia. E’ probabilmente per questo che lo riesco ad apprezzare: mi sembra di vedere un film o una fiction a puntate di cui lui è il protagonista assoluto e con pieno merito.

Per esempio, mi fa morire una recente variante al suo consueto protocollo per cui, adesso, dopo aver detto le peggiori bestialità sull’uno o sull’altro, si scusa dicendo che non era sua intenzione offendere: geniale! Impazzisco quando, con dieci parole, un insulto e uno sberleffo, riesce a condensare l’intero spirito leghista. E mi strappano un sorriso persino le oscenità che diceva nel primo periodo leghista, nei comizi di Pontida piuttosto che nei raid sui treni o contro zingari e moschee. Mi ricordo che allora le prendevo molto più sul serio mentre adesso mi sembrano tutte vecchie puntate della stessa surreale commedia. 

Ebbene, è da poco uscita una nuova puntata di Casa Borghezio. La trama trascende un po’ quelli che sono i confini soliti, segno che forse, come succede tante fiction che vanno avanti da anni, cominciano a mancare i contenuti. Invece che prendercela con immigrati e palandrane, con Monti e le tasse, oggi si va sull’esoterico. Borghezio assieme al suo collega Fontana, si imbarcano dall’Italia alla volta di Bruxelles. Con loro, una statua della madonna di Fatima da portare niente meno che al Parlamento Europeo. Perché? Perchè solo la Madonna può salvare l'Europa dalla crisi globale. Mah! Sembra tutto semplice ma – non si sa come – la Madonna si ferma ad Amsterdam: è scomparsa, non la si trova più. Il duo interpreta la cosa come un segno: “Significa che dai tecnocrati di Bruxelles proprio non ci vuole andare!” dichiara Borghezio. Potrebbe finire qui ma questa e' una fiction di tutto rispetto e infatti, pochi giorni dopo, arriva il colpo di scena: la Madonna ricompare. Era stata smarrita dalla KLM in qualche deposito bagagli, come un souvenir qualunque, terreno e profano.. Epilogo: il duo cambia meta. La Russia, affinchè questa si consacri finalmente alla Madonna. Siamo al delirio puro.

Qual'e' la morale di questo post? Il seguente paradosso: cioe' il fatto che, estrapolando i contenuti da cio' che e' pura commedia, trovo paradossalmente piu' tollerabile il Borghezio che - da parlamentare europeo - se la prende con gli immigrati, piuttosto che quello che perde tempo inseguendo Fatima. Per quanto non condivida nessuno degli argomenti leghisti, capisco che quel tipo di razzismo e xenofobia nasce dal bisogno di difendere i propri interessi e la propria sopravvivenza in un periodo di vacche magre. Cioe' segue una sua logica, per quanto rozza, primitiva e violenta. Portare in giro per gli aeroporti una statua della Madonna e' puro cabaret e mi fa solo venire in mente il fatto che lo stipendio di parlamentare europeo lo paghiamo noi. Per fare dell'altro.

martedì 6 novembre 2012

Varie: Sicilia, Nate Silver, Marchionne - Della Valle, car pooling, animali

L’elezione in consiglio regionale siciliano del figlio di Raffaele Lombardo, Toti (?) Lombardo. 24 anni, studente in Giurisprudenza (anche se probabilmente sarebbe più corretto usare la formula “iscritto ad una facoltà dove si insegna Giurisprudenza”) dal nulla ha preso piu' di nove mila preferenze. Come avrà fatto? Meglio lasciare la domanda in sospeso onde evitare eventuali querele. A prescindere da lui, comunque, io rimango sempre un po' scettico a riguardo dei politici under trenta (in Parlamento non sono cosi' pochi): sono d'accordo, in generale, sulle correnti rinnovatrici (o rottamatrici/differenzianti) su cui si spinge in questo periodo, ma quando vedo quanto e' difficile nella vita di tutti i giorni "fare carriera" e ottenere incarichi (e stipendi) di un certo rilievo all'interno di un'azienda o di un ambito privato, qualche pensiero maligno mi viene. Sara' invidia (in parte di sicuro) e sara' anche il fatto che nella vita conta anche in buona percentuale il caso, ma i casi di gente che per esempio entra in parlamento a 26 anni o poco piu' mi lasciano perplesso. Per cio' che riguarda l'affaire Lombardo, rimane solo la constatazione del fatto che la Sicilia – quantomeno per ciò che riguarda l’amministrazione regionale – si conferma amplificatore del peggio del peggio che l’Italia ha da offrire. 

Un personaggio sul quale non ho approfondito molto ma che mi sembra avere una storia degna di nota: Nate Silver. E' comparso nell'ambito di un articolo della Stampa a proposito delle elezioni in USA. Beh, questo tizio - classe '78 - a quanto pare diventera' (o lo e' gia', non ho capito) sondaggista di riferimento del team di Obama. Questo ragazzo a quanto pare era balzato alle cronache per avere inventato un algoritmo di tipo statistico che predice il rendimento dei giocatori di baseball in campo (!!). L'algoritmo si chiama PECOTA ed e' il piu' utilizzato per statistiche e previsioni nel suo ambito. Ha trascorsi da giocatore di poker professionista e - a quanto pare - nelle elezioni del 2008 ha azzeccato le previsioni su quasi tutti gli stati. Tanto di cappello ad una carriera cosi': riuscire a unire due passioni e farne un prodotto cosi' apprezzato e' davvero il massimo!  

Lo spettacolare botta e risposta Della Valle - Marchionne a proposito della forzata riassunzione dei alcuni operai fiom e della conseguente volonta' di fiat di cassaintegrarne 19.. Della Valle: "Oggi ci ritroviamo con un mago Otelma delle quattro ruote che spara una dichiarazione al giorno e fa un auto quando gli pare". Marchionne: "Quanto lui investe in un anno in ricerca e sviluppo, noi non ci facciamo nemmeno una parte di un parafango. La smetta di rompere le scatole". Bellissimo.

Blablacar: un sito che pubblicizza car pooling. Quando Trenitalia colleziona piu' minuti di ritardo che chilometri percorsi ma il prezzo della benzina non lascia alternative, val la pena di considerare il car pooling. Non ho ancora molta esperienza nel campo ma questo sito mi pare funzioni davvero bene!


Le grandi inchieste de La Zampa, rubrica animalista de La Stampa: qualcuna e' davvero divertente.. (link: 1, 2 , 3, 4, 5, 6)