- Editoriale di Gramellini sul 2010 italiano e sulle speranze per il futuro;
- Su Radio Padania, invettiva delirante contro le manifestazioni studentesche, un momento di grande cultura padana;
- Da Civati, statistiche sugli italiani residenti all'estero, più di quattro milioni;
- Il Post Sotto l'Albero di Leonardo;
- Al posto delle foto di Big Picture, le foto del Post: l'Italia vista dalla stazione spaziale ISS e le foto dei morti famosi del 2010;
- Video breve e divertente sulla grande nevicata di questi giorni nella costa est degli Stati Uniti, in particolare sulla neve caduta in venti ore in un giardino.
mercoledì 29 dicembre 2010
Link - 29 Dicembre
Scritto da
Unknown
alle
00:57
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lunedì 27 dicembre 2010
Feltri e Belpietro all'esordio insieme su Libero
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Unknown
alle
15:38
Ecco l'editoriale di Belpietro di stamattina, un buon anticipo di quello che sarà il 2011 per Fini, Berlusconi e i suoi giornali e per la nostra povera Italia.
Girano strane voci a proposito di Fini. Non so se abbiano fondamento, se si tratti di invenzioni oppure, peggio, di trappole per trarci in inganno. Se mi limito a riferirle è perché alcune persone di cui ho accertato identità e professione si sono rivolte a me assicurandomi la veridicità di quanto raccontato e, in alcuni casi, dicendosi addirittura pronte a testimoniare di fronte alle autorità competenti. Toccherà quindi ad altri accertare i fatti. La prima storia è ambientata in Puglia, anzi, per la precisione ad Andria, un grosso comune da poco diventato capoluogo della neonata provincia di Bat, Barletta, Andria e Trani. Qui qualcuno avrebbe progettato un brutto scherzo contro il presidente della Camera.
Non so se sia giusto parlare di attentato, sta di fatto che c'è chi vorrebbe colpirlo in una delle sue prossime visite e per questo si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200 mila euro. Secondo la persona che mi ha fatto la soffiata, nel prezzo sarebbe compreso il silenzio sui mandanti, ma anche l'impegno di attribuire l'organizzazione dell'agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, così da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio. Per quel che ne ho capito, l'operazione punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimità delle elezioni, così da condizionarne l'esito. Vero, falso?
Non lo so. Chi mi ha spifferato il piano non pareva matto. Anzi, apparentemente sembrava un tizio con tutti i venerdì a posto: buona famiglia, discreta situazione economica, sufficiente proprietà di linguaggio. In cambio dell'informazione non mi ha chiesto nulla, se non di liberarsi la coscienza e poi tornare da dov'era venuto. Perché si è rivolto a me e non è andato dai carabinieri? Gliel'ho chiesto e mi ha risposto che era in imbarazzo a giustificare come fosse venuto in possesso della notizia e temeva che la spiegazione potesse arrivare alle orecchie dei suoi familiari.
Per cui ha voluto vuotare il sacco con me, facendosi assicurare che non avrei svelato il suo nome, ma mi sarei limitato a riferire le sue parole. È quel che faccio, pronto ad aggiungere qualche altro particolare, se qualcuno me lo chiederà. La seconda storia invece è ambientata a Modena. Qui lo scorso anno, un tizio uguale in tutto e per tutto a Gianfranco Fini si sarebbe presentato a una signora che esercita il mestiere più vecchio del mondo. Il suo nome, il numero di telefono al quale contattarla e le sue fotografie compaiono su un sito in cui decine di professioniste di tutta Italia offrono i loro servigi. La signora, che giura di essere nipote di un vecchio camerata, in cambio delle prestazioni avrebbe ricevuto mille euro in contanti.
Tutto ciò lo ha raccontato a me, condendo la storia con una serie di altri particolari piccanti e acconsentendo alla videoregistrazione della sua testimonianza. Mitomane? Ricattatrice? Altro? Boh! Perché mi sono deciso a scrivere delle due vicende? Perché se sono vere c'è di che preoccuparsi: non solo qualcuno minaccerebbe l'incolumità del presidente della Camera al fine di alimentare un clima di tensione nel Paese, ma la terza carica dello Stato dopo aver fatto il moralista con Berlusconi ora sarebbe inciampato in una vicenda a sfondo erotico peggiore di quelle rimproverate al Cavaliere.
Che una escort giri le redazioni distribuendo aneddoti a luci rosse sull'ex camicia nera non è bello. Se invece è tutto falso, attentato e puttana, c'è da domandarsi perché le due storie spuntino in prossimità dello scontro finale tra Fini e il capo del governo. C'è qualcuno che ha interesse a intorbidire le acque, diffamando il presidente della Camera? Oppure si tratta di polpette avvelenate che hanno come obiettivo quello di intaccare la credibilità di Libero? La risposta non ce l'ho. Quel che sapevo ve l'ho raccontato e, se richiesto, lo riferirò al magistrato, poi chi avrà titolo giudicherà.
domenica 26 dicembre 2010
Buon Santo Stefano
Scritto da
Lore
alle
13:09
Lo so che non c'entra un tubo, ma pubblico il link ad una galleria di foto su Repubblica.it:
alcune mi hanno fatto molto ridere!
Buone feste!
alcune mi hanno fatto molto ridere!
Buone feste!
sabato 25 dicembre 2010
Buon Natale dal Quinto Postulato
Scritto da
Unknown
alle
18:54
Ho trovato questo video ieri sera e mi piaceva condividerlo con voi, un buon Natale country dal Quinto Postulato!
Aurora
Scritto da
Bolo
alle
17:57
Cari amici,
un post sulla speranza ed il rinnovamento (e non certo perchè è Natale e siamo tutti più buoni).
Amici destatevi! Prima prenderete consapevolezza del potere del rinnovamento e delle nostre infinite possibilità, quanto prima sarete felici. Una parentesi personale... Per molto, troppo, tempo ho pensato che la serenità risiedesse nella stabilità. Mi sbagliavo... O meglio... Sbagliavo data l'età che ho. La stabilità è per coloro che hanno già vissuto. L'unico modo che abbiamo per capire quanto siamo straordinari è metterci alla prova, ripensarci, rinnovarci. Una verità scontata, mi direte... Ma quanti di noi la mettono in pratica? Io ancora non so cosa farò, ma certamente non darò più nulla per scontato o, peggio, dovuto. Il vivere comune e civile in modo automatico ci fa tendere verso le certezze, siano esse sentimentali, economiche o professionali. Chi ha detto che DEVE funzionare così? "Potere ciò che voglio e volere ciò che posso" disse una volta un saggio. Sviscerate per bene l'affermazione e capirete ciò che intendo.
Posso fare ed essere tutto, una volta che so chi sono.
Parliamo ad un livello meno intimista. Speranze per il nostro paese ce ne sono? Domande del genere non hanno risposte sul breve periodo. Ma sì, amici, sì. Ce ne sono. Non parlo tanto di radicali mutamenti in positivo, nè del fatto che uomini come Gasparri possano mostrare un minimo di intelligenza, nè di un candido Eden senza più problemi nè contrasti. Parlo della POSSIBILITA' che le cose migliorino. Finchè questa vivrà, e vivrà finchè ci saranno uomini come noi, ci sono speranze. Per poche che siano a me bastano per proseguire. Non posso vivere a 25 anni pensando che andrà tutto in rovina. La stanchezza c'è. Ma non posso nè voglio cedervi.
Presto forse vi dirò in che cosa consista il motore di queste riflessioni (no... non è la vicenda del mio dottorato... parlo di qualcosa di più letterario e meno individuale), tanto banali quanto per troppo tempo banalizzate. La gente, me per primo, vive nel timore di dire o scrivere cose già dette o ritenute scontate. Ma perchè? Le Verità a cui siamo pervenuti come esseri umani in tremila anni perdono il loro valore con il tempo? Ciò su cui dobbiamo concentrarci è l'INTERPRETAZIONE delle stesse, la rilettura, l'attualizzazione. Abbiamo già tutti gli strumenti che ci servono.
Temo di stare diventando troppo astratto, ma riscoprirsi idealisti (come fosse un peccato mortale o un capriccio per perditempo ignari della realtà) non è sempre un male.
Spero di avervi trasmesso anche solo un centesimo della positività di questo istante, prima che possa morire dispersa dal vento. Tra poco esco per una girandola di bicchieri, di spontaneità tra amici e di vivere spensierato.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
un post sulla speranza ed il rinnovamento (e non certo perchè è Natale e siamo tutti più buoni).
Amici destatevi! Prima prenderete consapevolezza del potere del rinnovamento e delle nostre infinite possibilità, quanto prima sarete felici. Una parentesi personale... Per molto, troppo, tempo ho pensato che la serenità risiedesse nella stabilità. Mi sbagliavo... O meglio... Sbagliavo data l'età che ho. La stabilità è per coloro che hanno già vissuto. L'unico modo che abbiamo per capire quanto siamo straordinari è metterci alla prova, ripensarci, rinnovarci. Una verità scontata, mi direte... Ma quanti di noi la mettono in pratica? Io ancora non so cosa farò, ma certamente non darò più nulla per scontato o, peggio, dovuto. Il vivere comune e civile in modo automatico ci fa tendere verso le certezze, siano esse sentimentali, economiche o professionali. Chi ha detto che DEVE funzionare così? "Potere ciò che voglio e volere ciò che posso" disse una volta un saggio. Sviscerate per bene l'affermazione e capirete ciò che intendo.
Posso fare ed essere tutto, una volta che so chi sono.
Parliamo ad un livello meno intimista. Speranze per il nostro paese ce ne sono? Domande del genere non hanno risposte sul breve periodo. Ma sì, amici, sì. Ce ne sono. Non parlo tanto di radicali mutamenti in positivo, nè del fatto che uomini come Gasparri possano mostrare un minimo di intelligenza, nè di un candido Eden senza più problemi nè contrasti. Parlo della POSSIBILITA' che le cose migliorino. Finchè questa vivrà, e vivrà finchè ci saranno uomini come noi, ci sono speranze. Per poche che siano a me bastano per proseguire. Non posso vivere a 25 anni pensando che andrà tutto in rovina. La stanchezza c'è. Ma non posso nè voglio cedervi.
Presto forse vi dirò in che cosa consista il motore di queste riflessioni (no... non è la vicenda del mio dottorato... parlo di qualcosa di più letterario e meno individuale), tanto banali quanto per troppo tempo banalizzate. La gente, me per primo, vive nel timore di dire o scrivere cose già dette o ritenute scontate. Ma perchè? Le Verità a cui siamo pervenuti come esseri umani in tremila anni perdono il loro valore con il tempo? Ciò su cui dobbiamo concentrarci è l'INTERPRETAZIONE delle stesse, la rilettura, l'attualizzazione. Abbiamo già tutti gli strumenti che ci servono.
Temo di stare diventando troppo astratto, ma riscoprirsi idealisti (come fosse un peccato mortale o un capriccio per perditempo ignari della realtà) non è sempre un male.
Spero di avervi trasmesso anche solo un centesimo della positività di questo istante, prima che possa morire dispersa dal vento. Tra poco esco per una girandola di bicchieri, di spontaneità tra amici e di vivere spensierato.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
giovedì 23 dicembre 2010
Link – 23 Dicembre
Scritto da
Unknown
alle
23:11
Dopo un po’ di pausa pre natalizia, ecco un bel po’ di link da “cliccare” tra un pandoro e un cotechino! Questo è anche un elogio/ringraziamento ai miei blog/rubriche preferiti/e, il consiglio è di metterli tra i vostri preferiti!
- Spinoza sulle manifestazioni del PD e sul voto di fiducia;
- Ancora sulla di fiducia di una settimana fa, il commento sul PD di Luca Sofri;
- Gramellini su Bersani e le sue “aperture” verso il centro;
- Sempre a proposito di PD, Popolino ha scritto una favolosa reinterpretazione di “A Christmas Carol”;
- Video di una lite tra parlamentari italiane al Parlamento Europeo, dal blog di Mattia Butta;
- Su NonLeggerlo, video con domanda di Luca Telese a Berlusconi in conferenza stampa, con risposta (incredibilmente pacata, seppur stupida) del premier;
- Da In Coma è Meglio -uno dei blog più divertenti a mio parere-, la democrazia spiegata al parlamentare;
- Uno dei migliori post dell’anno di Leonardo: di putridi e di puri;
- Matteo Bordone pubblica un video di un ragazzino inglese che parla ad un’assemblea studentesca a Londra: non ho capito tutto ciò che ha detto, ma davvero complimenti;
- Ultime foto dell’anno da Big Picture: l’avvicinamento al Natale, il solstizio d’inverno, e le migliori foto dell’anno (parte uno, parte due, parte tre);
- Un video divertente e la filmografia del 2010, dal blog di Giavasan, blog molto interessante consigliato a chi apprezza foto, video e internet;
- E infine, una bella iniziativa che si ripete ogni anno prima di Natale, un “libro” in versione pdf con post, storie ed elaborati vari dei più famosi blogger italiani: si chiama Post Sotto l’Albero.
lunedì 20 dicembre 2010
La fiamma di una candela
Scritto da
Bolo
alle
03:23
Cari amici,
questa stanchezza di fondo per il declino,
questa difficoltà a capirsi, a ritrovarsi, a perdonarsi,
questa incapacità di accettare le decisioni della fortuna ingiusta,
questa voglia di migrare, o invece no, di tornare a casa,
queste notti insonni passate a parlare, a bere, a fumare e dopo a pensare.
Su tutte queste cose...
Un soffio...
Buonanotte.
questa stanchezza di fondo per il declino,
questa difficoltà a capirsi, a ritrovarsi, a perdonarsi,
questa incapacità di accettare le decisioni della fortuna ingiusta,
questa voglia di migrare, o invece no, di tornare a casa,
queste notti insonni passate a parlare, a bere, a fumare e dopo a pensare.
Su tutte queste cose...
Un soffio...
Buonanotte.
martedì 14 dicembre 2010
E ora?
Scritto da
Lore
alle
13:52
Ore 13:42, anche alla Camera dei Deputati la sfiducia viene respinta con 314 no contro 311 si.
La svolta non c'e` stata, il governo va avanti, probabilmente verso una crisi che aprira` la Lega ma chi puo` dirlo oramai.
Aspetto una decisione forte da Fini, un atto che gli ridia la credibilita` che si era guadagnato negli ultimi anni di contestazione a B e che dal 29 luglio scorso e` andato perdendo giorno dopo giorno.
Aspetto anche una contromossa da Bersani e da Vendola, che si inventino qualcosa di furbo. Aspetto fiducioso.
Complimenti all'analisi di Ballets, doppi complimenti per l'intervento di Bolo che aggiunge la giusta atmosfera ad un'analisi puntuale.
Monte, dicci cosa dobbiamo fare, come dobbiamo interpretare il tuo post.
La svolta non c'e` stata, il governo va avanti, probabilmente verso una crisi che aprira` la Lega ma chi puo` dirlo oramai.
Aspetto una decisione forte da Fini, un atto che gli ridia la credibilita` che si era guadagnato negli ultimi anni di contestazione a B e che dal 29 luglio scorso e` andato perdendo giorno dopo giorno.
Aspetto anche una contromossa da Bersani e da Vendola, che si inventino qualcosa di furbo. Aspetto fiducioso.
Complimenti all'analisi di Ballets, doppi complimenti per l'intervento di Bolo che aggiunge la giusta atmosfera ad un'analisi puntuale.
Monte, dicci cosa dobbiamo fare, come dobbiamo interpretare il tuo post.
Armiamoci e partiamo
Scritto da
il monte
alle
12:58
il mio paese ha bisogno di una svolta.
il mio paese ha bisogno di condanne definitive.
il mio paese ha bisogno di atti forti.
il mio paese ha bisogno di nuove leggi.
il mio paese ha bisogno di giustizia.
il mio paese ha bisogno di uguaglianza.
Se tutto questo non avverrà non si potrà essere morbidi, non si potrà essere possibilisti
non si potrà essere fiduciosi.
Il senso di ingiustizia sarà forte, l'indignazione sarà insostenibile...
Non possiamo più rimanere fermi nelle nostre posizioni, non si può più far finta di niente!!!
Notte Prima degli Esami
Scritto da
Unknown
alle
01:04
Piccole riflessioni in ordine sparso prima della fiducia.
Il Parlamento è stato chiuso una settimana aspettando la fiducia. Un parlamentare in una settimana guadagna (circa) tremila euro.
I Parlamentari in questi giorni hanno perso quel minimo di credibilità che ancora avevano.
Si parla di compravendita di parlamentari come se si parlasse di noccioline, ci si chiede se sia reato o no quando prima bisognerebbe chiedersi come si è arrivati a questo punto.
Gli energumeni venuti fuori in questi giorni, quelli che decideranno la fiducia o la non fiducia, son tutti figli della pessima legge elettorale che non è ancora stata cambiata, NEANCHE dal centro-sinistra.
Di Pietro non avrà più i miei voti per un bel po', dopo che giustifica (negli ultimi minuti del video) in maniera imbarazzante la migrazione di diversi suoi parlamentari verso Berlusconi, dando la colpa alla legge elettorale e citando il papa. Capisco che non è facile creare un partito da zero e controllare di persona tutti i candidati, ma certi personaggi che stanno uscendo in questi giorni sono davvero imbarazzanti.
Il PD non esiste, ma non è una novità. La manifestazione di sabato non era la prima notizia neanche su Repubblica.it, non so neanche quanta gente c'era, ma forse è meglio così. Nelle prime pagine dei giornali si parla di Berlusconi, di Fini, addirittura di Casini. Poi Di Pietro e di Responsabilità Nazionale. Del PD no. In caso di elezioni non so cosa potrebbe succedere, ma so già qual'è il partito che farà di tutto per non vincere.
I finiani sono stati "espulsi" dal Pdl a fine luglio, e il voto per la fiducia arriva dopo quattro mesi e mezzo. Quattro mesi e mezzo in cui non è stato fatto niente per l'Italia, e Fli ha grandi responsabilità per questo. Tutt'ora, non ho ancora capito cosa vogliano fare di preciso nella loro vita.
(Tuttavia, pur con i loro tempi, stanno riuscendo a far cadere il governo. Anche la Lega c'era riuscita con meno problemi tempo fa. Solo il PD proprio non ci riesce)
Come dice Luca Sofri, i vari Buttiglione, Della Vedova, Poli Bortone, Adornato, Cesa, Bonino, Barbareschi che hanno parlato oggi in Parlamento chiedendo la sfiducia, son stati tutti deputati, ministri, alleati di Berlusconi, e nessuno che dica di aver fatto una cazzata.
«Oggi è nato un gruppo di persone che si stimano e che cercano di guardare agli interessi del paese prima che a quelli di bottega»: il Movimento di Responsabilità Nazionale, o “movimento uno-ics-due” (vedi Civati) è composto da tre soli italiani, tutti e tre parlamentari, che voteranno (a meno di ripensamenti) uno per la fiducia, uno per la sfiducia e uno si asterrà. Questi tre personaggi saranno tra quelli che decideranno le sorti dell'Italia.
Per la parte degli insulti mi affido a Gilioli. Bruno Cesario e Massimo Calearo sono in Parlamento grazie a Veltroni, e sono passati dal Partito Democratico all'API, prima di approdare al Movimento di Responsabilità Nazionale. Domenico Scillipoti, ex IDV è in Parlamento grazie a Di Pietro. Ciò che han fatto basta e avanza per giudicare la loro competenza, le facce che hanno non migliorano la situazione, ma il vero capolavoro è l'intervista a Scillipoti al Tg4 di Fede. Uno così il Parlamento non dovrebbe neanche vederlo in televisione, invece è nostro rappresentante non scelto.
Previsioni
Scritto da
Bolo
alle
00:18
Cari amici,
manca qualche ora al vaglio della mozione di sfiducia al Governo. Qualche riflessione... Superiamo con uno sguardo sdegnoso la compravendita dei voti, sorvoliamo su tutte le affermazioni, le promesse non mantenute, l'atmosfera mefitica che si respira in questi giorni.
Facciamo qualche previsione. Il Governo domani non cadrà. Fosse anche solo per un voto, il signor B. concentrerà da domani in poi tutte le forze per superare questo periodo di crisi di consensi e di maggioranza senza precedenti. Si inventerà qualcosa, come ha sempre fatto, un superbo escamotage, un coup de teatre degno di lui. E questa incresciosa situazione di instabilità perdurerà ancora.
No, invece. Il Governo domani cadrà. A quel punto la vittoria sarà magra e senza soddisfazione. Solo una crisi interna al grande partito della libertà ha consentito questo, non certo un'alternativa seria e strutturata. I semi del berlusconismo, come ho già scritto, vivono anche OLTRE Berlusconi. Abbiamo intere generazioni rovinate da tutto questo. Berlusconi si staglia, volente o nolente, come un enorme edificio di cemento in un paesaggio naturale, non può essere ignorato, non può essere sconfitto. Lo scopo non è vincere su Berlusconi, perchè la partita è già sua. Lo scopo è iniziare il lungo processo di superamento e di rinnovamento se non della classe politica, almeno del modus pensandi della gente e delle istituzioni, ormai confuse su ciò che è pubblico e su ciò che è privato, su ciò che è lecito o su ciò che è illecito. Ma il Paese è pronto per questo rinnovamento, questo recupero della sua dignità? Io, cari amici, non lo so...
Cosa vedo nel futuro? Un governo di transizione, cieco di fronte al conflitto di interessi e alla riforma della legge elettorale? Una corsa alle urne pietosa, con un italiano su due a casa a fregarsene? Non vedo a breve soluzioni.
Ecco... Il punto è sempre quello. Il problema dell'Italia non è più Silvio Berlusconi, ma ciò che la sua condotta politica si è lasciata alle spalle.
Vedo correre sbandate le une contro le altre folle di persone inconsapevoli e ignare di esserlo. Ma... Forse non sto correndo anche io con loro? Mi credo davvero immune al lavoro in opera da oltre 20 anni?
Il vostro caro corrispondente dall'Emilia
manca qualche ora al vaglio della mozione di sfiducia al Governo. Qualche riflessione... Superiamo con uno sguardo sdegnoso la compravendita dei voti, sorvoliamo su tutte le affermazioni, le promesse non mantenute, l'atmosfera mefitica che si respira in questi giorni.
Facciamo qualche previsione. Il Governo domani non cadrà. Fosse anche solo per un voto, il signor B. concentrerà da domani in poi tutte le forze per superare questo periodo di crisi di consensi e di maggioranza senza precedenti. Si inventerà qualcosa, come ha sempre fatto, un superbo escamotage, un coup de teatre degno di lui. E questa incresciosa situazione di instabilità perdurerà ancora.
No, invece. Il Governo domani cadrà. A quel punto la vittoria sarà magra e senza soddisfazione. Solo una crisi interna al grande partito della libertà ha consentito questo, non certo un'alternativa seria e strutturata. I semi del berlusconismo, come ho già scritto, vivono anche OLTRE Berlusconi. Abbiamo intere generazioni rovinate da tutto questo. Berlusconi si staglia, volente o nolente, come un enorme edificio di cemento in un paesaggio naturale, non può essere ignorato, non può essere sconfitto. Lo scopo non è vincere su Berlusconi, perchè la partita è già sua. Lo scopo è iniziare il lungo processo di superamento e di rinnovamento se non della classe politica, almeno del modus pensandi della gente e delle istituzioni, ormai confuse su ciò che è pubblico e su ciò che è privato, su ciò che è lecito o su ciò che è illecito. Ma il Paese è pronto per questo rinnovamento, questo recupero della sua dignità? Io, cari amici, non lo so...
Cosa vedo nel futuro? Un governo di transizione, cieco di fronte al conflitto di interessi e alla riforma della legge elettorale? Una corsa alle urne pietosa, con un italiano su due a casa a fregarsene? Non vedo a breve soluzioni.
Ecco... Il punto è sempre quello. Il problema dell'Italia non è più Silvio Berlusconi, ma ciò che la sua condotta politica si è lasciata alle spalle.
Vedo correre sbandate le une contro le altre folle di persone inconsapevoli e ignare di esserlo. Ma... Forse non sto correndo anche io con loro? Mi credo davvero immune al lavoro in opera da oltre 20 anni?
Il vostro caro corrispondente dall'Emilia
venerdì 10 dicembre 2010
Link – 10 Dicembre
Scritto da
Unknown
alle
20:30
- Gramellini sul sindaco di Firenze Matteo Renzi, e sull’incontro di Arcore;
- Articolo su Libero, in cui si applica –in pessima maniera- il “metodo Boffo” sull’ambasciatore David Thorne, quello delle rivelazioni Wikileaks su Berlusconi;
- Sfogo di Gilioli sulla compravendita di parlamentari di questi giorni;
- Sul blog Nonleggerlo, un “reportage” fotografico su Berlusconi al vertice Nato a Lisbona. L’ultima foto è la più significativa di tutte;
- Leonardo su una possibile ondata criminale nei giornali per la (imminente?) campagna elettorale.
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Il miglior ministro degli esteri degli ultimi 150 anni
Scritto da
Unknown
alle
12:00
''Era ora, l'accerchiamento internazionale per fortuna ha avuto successo''. Cosi' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commenta l'arresto del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, conversando con i cronisti alla Farnesina. ''Assange ha fatto del male alle relazioni diplomatiche internazionali e mi auguro che sia interrogato e processato come le leggi stabiliscono'', ha aggiunto Frattini.
(ANSA) - ROMA, 7 DIC
Ma l’ha capito per cosa l’hanno arrestato?!?
giovedì 9 dicembre 2010
Aspettando la fiducia…
Scritto da
Unknown
alle
23:11
Due piccole perle viste in TV, che fanno capire chi sarà la vera opposizione a Berlusconi.
Nel primo video, trovato sul Post, divertenti siparietti tra Bocchino, Rotondi, Quagliarello e Concita De Gregorio.
Nel secondo invece, trovato su Popolino, un’intervista a D’Alema, dove finalmente gli vengono fatte le domande che tutti vorrebbero fargli (a cui ovviamente non risponde).
Nel primo video, trovato sul Post, divertenti siparietti tra Bocchino, Rotondi, Quagliarello e Concita De Gregorio.
Nel secondo invece, trovato su Popolino, un’intervista a D’Alema, dove finalmente gli vengono fatte le domande che tutti vorrebbero fargli (a cui ovviamente non risponde).
Monica Fontanelli e il Movimento 5 Stelle rispondono sul Quinto Postulato
Scritto da
Unknown
alle
22:23
Scrivo un quarto post su Monica Fontanelli e il Movimento 5 Stelle (dopo i due miei e quello di Lore) per pubblicare i commenti che ci sono arrivati in questi giorni dai diretti interessati.
Dopo aver pubblicato la lettera, Monica ha risposto aggiungendo questo:
I fatti che ho denunciato nella mia lettera sono veri, tutti. Reagiscono solo con insulti e illazioni (http://www.meetup.com/grillibologna/messages/boards/thread/10091872/20#38755268)Questo dimostra la loro povertà culturale e politica. In tanti mi stanno scrivendo da tante città italiane. Persone che hanno avuto esperienze simili alle mie nel Movimento e si sono allontanate per questo o sono state cacciate.Prima di questa risposta un utente anonimo ha pubblicato un link in risposta alla lettera di Monica, che ho pubblicato in un altro post. Questo post ha avuto diversi commenti, per prima la risposta di Monica Fontanelli:
Con ovunque le stesse modalità di reazione da parte del Movimento: bugie, fango addosso a chi ha "osato" criticare, a chi si è rifiutato di continuare a vedere il re vestito e l'ha invece visto nella sua nudità.
Monica Fontanelli
Nessuna ricerca di un "megafono politico" solo la necessità di far sapere cosa si nasconde dietro agli slogan del Movimento 5 Stelle. Solo l'amarezza di chi ci ha creduto, di chi ha dedicato energie e passione al Movimento. Sono una donna libera, con senso critico e senza alcuna concezione "fideistica", pertanto non potevo "far finta di niente", la mia coscienza me lo impediva. Andarmene "in punta di piedi" non sarebbe servito a nulla, i cittadini hanno il diritto di essere informati.Io ho risposto ringraziando per aver risposto nel nostro blog e chiedendo una risposta più nel merito delle accuse mosse dal Movimento 5 Stelle. Monica ha risposto, ma prima è arrivata la risposta di Renato, immagino un ragazzo del Movimento 5 Stelle (cliccando sul suo nome c’è un link al sito listabeppegrillo.it):
Confermo quanto denunciato nella mia nota "Lascio il Movimento 5 Stelle", confermo tutto e aggiungo che il "berlusconismo " è davvero dilagante: non potendo negare ciò che scrivo si grida al "complotto", si cerca di "gettare fango" sulla persona che ha "osato" criticare alla luce del sole, in modo civile. Continuate pure, le persone capiranno ciò che siete, state gettando la maschera e mostrando la scarsità dei vostri contenuti
Monica Fontanelli
La nota di Monica si commenta da sola...Come dicevo, Monica ha risposto in questo modo:
Per mesi ha tentato di imporre i suoi metodi da sezione comunista al MoVimento.
Non ha mai capito nè accettato la novità della nostra proposta, forse ormai inquadrata negli schemi mentali imposti dagli anni di precedente attivismo.
Le sue critiche trite e ritrite ripropongono le accuse che di solito ci arrivano da sinistra, quando ci danno dei Berlusconiani. La cosa fa sorridere, visto che da destra ci danno dei comunisti camuffati... Sarà mica vero che i nostri schemi stravolgono davvero sia quelli di destra che quelli di sinistra? Si è criticato Monica sul metodo che stava seguendo (due sole riunioni del suo gruppo fantasma, richieste di comunicati stampa (STAMPA?!?), non condivisione nella stesura del documento Scuola che pretendevano fosse votato senza discuterlo - lo avevano già discusso in tre per ben otto ore è stato detto!!!- ). Alle nostre richieste di apertura, condivisione, partecipazione, si è risposto "voi non criticate i miei metodi, ma i contenuti, siete a favore della Gelmini". Alla faccia del qualunquismo!
Come dire che due più due fa tre, ma anche cinque.
Leggete le 51 pagine che ha gestito Monica per mesi: sono una testimonianza diretta della buona fede del gruppo, e dell'ostilità di Monica nei confronti dei metodi partecipati.
http://www.meetup.com/grillibologna/boards/thread/9297223/0/
P.s. @ LUCA - se aspetti che Monica risponda alle domande stai fresco: c'ha la coda di paglia e poi, mica è del MoVimento lei! Risponderà solo se accompagnata dal suo avvocato! ;)
Confermo tutto ciò che ho scritto nella mia lettera.Il commento su Micromega a cui si riferisce Monica è questo.
Il diritto di replica non è negato a nessuno, chiunque lo può esercitare commentando le mie parole sui blog che l'hanno pubblicata. Non è possibile farlo su facebook perché ho bannato molti degli attivisti del Movimento? E allora? Da quando una pagina personale deve essere utilizzata per un "contraddittorio"? Cerchiamo di essere seri e di non cadere nel ridicolo. Nella mia lettera non vi è alcuna falsità, è un'esposizione argomentata, civile con conclusioni che si possono o meno condividere, ma i fatti sono quelli. Non sono iscritta ad alcun partito e qualsiasi allusione in tal senso è diffamatoria. Il "metodo Boffo" insegna e i "grillini" l'hanno appreso bene.
A ciò che scrivo reagiscono offendendo e cercando di screditarmi con ogni mezzo possibile. Su Micromega hanno addirittura linkato un articolo di giornale che riporta la notizia di una mia omonima condannata per truffa. Una dipendente comunale di Lugo. Chiunque mi conosca sa che insegno in una scuola statale di Bologna e che nulla ho a che fare con l'impiegata di Lugo. Qualcun altro di loro mi ha paragonata a Ruby e a Noemi, un altro ancora mi ha dipinta come una persona violenta con metodi simili a quelli delle Brigate Rosse...e potrei continuare. Questo è il loro livello, questo è il loro atteggiamento.
Evidentemente non sono in grado di replicare in modo civile, non sono in grado di confutare ciò che scrivo se non urlando slogan e ingiurie. Nonostante i ridondanti proclami nei loro post rivelano l'insofferenza per chiunque li critichi e la pochezza dei loro contenuti.
Monica Fontanelli
Infine, è arrivato un altro commento anonimo, immagino sempre da parte di un ragazzo del M5S, che ripubblica il link già pubblicato nel primo post:
Interessantissimo questa risposta: http://www.meetup.com/grillibologna/messages/boards/thread/10113966 1 a 1 palla al centro... adesso chiunque può dire qualunque cosa! Risultato: solo chiacchiere!!! Sono i fatti che contano!!! Azioni concrete sul territorio, banchetti, battaglie, video, lotte, buon governo... FATTI! ...solo questi voglio... Le CHIACCHIERE saranno dimenticate tra 7 giorni...
Come il fondatore, anche il Movimento 5 Stelle unisce ottime proposte ad uno strano concetto di democrazia.
Spero che la discussione continui, anche e nuovamente con il contributo dei diretti interessati.
mercoledì 8 dicembre 2010
Salviamo il soldato Assange?
Scritto da
Lore
alle
20:51
Potremmo prendere una decisione come blog per la petizione lanciata dal Fatto Quotidiano che chiede la liberarazione di Julian Assange. Firmare o no??
Tsunami di cemento in Liguria?
Scritto da
Lore
alle
20:35
Questo l'allarme che arriva da Ferruccio Sansa del Fatto Quotidiano in seguito all'approvazione del Piano Casa ligure:
"ampliamenti per gli immobili condonati e per i manufatti industriali e artigianali (leggi capannoni). Non solo: possibilità di demolire e ricostruire con aumento volumetrico estesa a tutti gli immobili, dunque non soltanto a edifici pericolanti e ruderi. Insomma, i timori avanzati da chi, secondo Burlando, “aveva avanzato giudizi negativi preventivi… e forse non formulati in buona fede” sembrano essersi quasi tutti concretizzati."
Sarà vero? Sarebbe il caso di cercare le carte ufficiali, tenersi informati nei prossimi giorni e, nel caso in cui la notizia sia fondata, direi che ce n'è abbastanza per fare su un bel casino contro l'anima imprenditoriale del PD. Per due motivi: salvare quei pochi ettari di verde ancora liberi e togliere di mezzo certe mire affaristiche da un partito di centrosinistra.
Sono così determinato in quanto nella mia città, Sarzana, (in mano al PCI-PDS-DS-PD dalla fine della guerra con percentuali bulgare) la giunta ha approvato un progetto di riqualificazione di un intero quartiere nella più assoluta mancanza di trasparenza e senza tenere conto delle istanze della popolazione. Circa un anno fa è nato il comitato "Sarzana, che Botta!" che si sta opponendo in maniera molto rigorosa e pure fantasiosa al progetto Botta, dal nome dell'architetto che l'ha realizzato. Vi consiglio di fare un giro sul sito, è stimolante come esempio di partecipazione democratica.
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Beppe Grillo Uber Alles
Scritto da
Lore
alle
15:00
Alla luce degli ultimi accesi post su Beppe Grillo e il suo movimento, ci tengo a pubblicare il link al famoso articolo sul blog di Gilioli (Piovono Rane) che racconta l'avventura di un giornalista con l'ambizione di intervistare il comico genovese.
Anche io, come scriveva Ballets, non conosco il movimento dall'interno, ma riporto qui sotto una frase -evidenziata dallo stesso Gilioli nel suo post- che chiarisce l'idea che mi sono fatto di questo fenomeno politico:
Dove ci sono certezze, là c’è la dittatura. Dove ci sono dubbi, là c’è la libertà
Non sopporto chi, di destra o di sinistra, giudica con disprezzo le persone e non i fatti compiuti dalle persone.
Non mi fido di chi, di destra o di sinistra, rifiuta il dialogo ed il confronto.
Non credo a chi, di destra o di sinistra, taccia di ignoranza o malafede chiunque non condivida le sue personali idee.
Come vedete, anche io talvolta sono superiore a destra e sinistra.
E ora torno a studiare.
lunedì 6 dicembre 2010
La Tetralogia: COMMENTO
Scritto da
Bolo
alle
19:42
Cari amici,
non che mi aspettassi un fiorente scambio di opinioni sui miei ultimi quattro post, ma un simile silenzio non può che indurmi con maggior piacere a stilare un commento finale, nella speranza che almeno questo venga letto e commentato.
La storia, per chi ha letto, è lunga e complicata. Per chi non lo avesse capito, stiamo parlando di un compendio a livello teatrale, musicale e poetico di tutta la cultura occidentale fino alla fine dell'Ottocento. Opere come questa si stagliano imponenti nel paesaggio artistico mutandone le forme e influenzando le successive, sia in modo attivo, stimolando riflessioni ed imitazioni, sia passivo, stimolando invece traettorie e sviluppi in senso direttamente opposto.
Che Wagner sia un genio universale può essere messo in discussione. Ma non possono venire messe in discussione le sue anticipazioni in molti campi e il suo occhio profetico. Anticipazioni di che tipo mi direte? Beh un esempio... Fino a lui molta opera lirica era eseguita a luci accese, con l'orchestra in vista, a mò di sottofondo per scopate sui palchi e vita mondana. Con lui, in una sorta di visionaria anticipazione del cinema, si è data priorità allo spettacolo, alla trama, alle emozioni suscitabili nel pubblico, a luci spente e con l'orchestra nel "golfo mistico". Le colonne sonore e la loro struttura devono più di un tributo a Wagner, poichè la sua musica è intessuta di un certo numero di temi rappresentanti certi personaggi, certe situazioni psicologiche o certi oggetti che ritornano in vari punti, magati sviluppati o modificati. Prima di lui, non temiamo a dirlo (e chi ascolta l'opera non ha difficoltà a riconoscerlo), tutta l'opera, soprattutto italiana, si fondava sugli stessi temi musicali o sugli stessi accordi (non nella stessa opera, ma di opera in opera!), risultando troppo spesso ripetitiva o uguale a sè stessa, senza avere una specificità data dalla trama, come invece accade in Wagner. Insomma, se ascolto una certa aria dell'opera pre-Wagner si stenta a riconoscere da dove è tratta, invece dopo poche note di Wagner si comprende esattamente qual'è l'opera che va in onda.
Wagner è straordinario rifondatore di miti moderni. La Tetralogia è, previa un'opportuna traduzione nordica, una saga del mondo moderno, in cui si trova tutto il sapore delle fiabe, dei miti antichi, sempre farciti di archetipi "alla Jung", ma con una facile reinterpretazione per le generazioni che la ascoltavano. Reinterpretazione, peraltro, possibile anche oggi. L'Anello del Nibelungo è la rappresentazione della debolezza umana di fronte al Potere e alla corruzione. Impossibile nominare tutti gli storici e gli uomini di cultura che hanno detto la loro su questo gruppo di quattro opere; la risonanza per i cinquant'anni successivi alla sua "uscita" è stata incalcolabile.
C'è chi ha visto in Siegfried il superuomo di Nietzsche, ricordato anche nell'atteggiamento finale di Wotan, un misto di rassegnazione e volontà di realizzare l'eterno ritorno. C'è chi ha visto in quest'opera la realizzazione dello stato falsamente ottimistico dell'Europa di fine '800 e inizio '900, poi collassata su sè stessa con due guerre mondiali. C'è chi ha visto una parabola dei poteri che crollano sempre. C'è chi, come me, vede solo una bella storia.
La possibilità di ironizzare si trova dietro l'angolo. E' riconosciuto che Wagner aveva un difetto: tendeva a prendersi tremendamente sul serio! Per questo fioccano anche parodie e varie prese in giro della sua Tetralogia.
Ho finito questo progetto.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
non che mi aspettassi un fiorente scambio di opinioni sui miei ultimi quattro post, ma un simile silenzio non può che indurmi con maggior piacere a stilare un commento finale, nella speranza che almeno questo venga letto e commentato.
La storia, per chi ha letto, è lunga e complicata. Per chi non lo avesse capito, stiamo parlando di un compendio a livello teatrale, musicale e poetico di tutta la cultura occidentale fino alla fine dell'Ottocento. Opere come questa si stagliano imponenti nel paesaggio artistico mutandone le forme e influenzando le successive, sia in modo attivo, stimolando riflessioni ed imitazioni, sia passivo, stimolando invece traettorie e sviluppi in senso direttamente opposto.
Che Wagner sia un genio universale può essere messo in discussione. Ma non possono venire messe in discussione le sue anticipazioni in molti campi e il suo occhio profetico. Anticipazioni di che tipo mi direte? Beh un esempio... Fino a lui molta opera lirica era eseguita a luci accese, con l'orchestra in vista, a mò di sottofondo per scopate sui palchi e vita mondana. Con lui, in una sorta di visionaria anticipazione del cinema, si è data priorità allo spettacolo, alla trama, alle emozioni suscitabili nel pubblico, a luci spente e con l'orchestra nel "golfo mistico". Le colonne sonore e la loro struttura devono più di un tributo a Wagner, poichè la sua musica è intessuta di un certo numero di temi rappresentanti certi personaggi, certe situazioni psicologiche o certi oggetti che ritornano in vari punti, magati sviluppati o modificati. Prima di lui, non temiamo a dirlo (e chi ascolta l'opera non ha difficoltà a riconoscerlo), tutta l'opera, soprattutto italiana, si fondava sugli stessi temi musicali o sugli stessi accordi (non nella stessa opera, ma di opera in opera!), risultando troppo spesso ripetitiva o uguale a sè stessa, senza avere una specificità data dalla trama, come invece accade in Wagner. Insomma, se ascolto una certa aria dell'opera pre-Wagner si stenta a riconoscere da dove è tratta, invece dopo poche note di Wagner si comprende esattamente qual'è l'opera che va in onda.
Wagner è straordinario rifondatore di miti moderni. La Tetralogia è, previa un'opportuna traduzione nordica, una saga del mondo moderno, in cui si trova tutto il sapore delle fiabe, dei miti antichi, sempre farciti di archetipi "alla Jung", ma con una facile reinterpretazione per le generazioni che la ascoltavano. Reinterpretazione, peraltro, possibile anche oggi. L'Anello del Nibelungo è la rappresentazione della debolezza umana di fronte al Potere e alla corruzione. Impossibile nominare tutti gli storici e gli uomini di cultura che hanno detto la loro su questo gruppo di quattro opere; la risonanza per i cinquant'anni successivi alla sua "uscita" è stata incalcolabile.
C'è chi ha visto in Siegfried il superuomo di Nietzsche, ricordato anche nell'atteggiamento finale di Wotan, un misto di rassegnazione e volontà di realizzare l'eterno ritorno. C'è chi ha visto in quest'opera la realizzazione dello stato falsamente ottimistico dell'Europa di fine '800 e inizio '900, poi collassata su sè stessa con due guerre mondiali. C'è chi ha visto una parabola dei poteri che crollano sempre. C'è chi, come me, vede solo una bella storia.
La possibilità di ironizzare si trova dietro l'angolo. E' riconosciuto che Wagner aveva un difetto: tendeva a prendersi tremendamente sul serio! Per questo fioccano anche parodie e varie prese in giro della sua Tetralogia.
Ho finito questo progetto.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
domenica 5 dicembre 2010
Link - 5 Dicembre
Scritto da
Unknown
alle
22:32
- Edizione di Libero di Sabato 4 Dicembre 2010, gentilmente "riassunta" dal blog Nonleggerlo;
- Commento di un giornalista del Sole 24 Ore riportato da Luca Sofri, su Wikileaks e i suoi scoop;
- Bellissimo riassunto sul Post della carriera politica di Franco Frattini;
- Alessandro Capriccioli riporta in "auge" un video di qualche anno fa e di assoluto valore, sia per la canzone, sia per i cantanti... imperdibile!
- L'ultimo elenco di Vieni Via con Me, letto da Fazio a Che Tempo che Fa, dove si è scoperto che il capostruttura di Raitre Mazzetti è stato sospeso perché il programma è finito in ritardo di due minuti e mezzo;
- Documentario splendido su due mercati a Bangkok, uno con un treno che passa in mezzo e l'altro sul fiume;
- Da Big Picture, foto sulle nevicate in giro per il mondo.
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venerdì 3 dicembre 2010
La Trota a Genova
Scritto da
Lore
alle
14:06
Ecco il link all'articolo di Repubblica che racconta la prima commemorazione leghista di Giambattista Perasso detto Balilla. Trota docet.
Gli Amici di Beppe Grillo rispondono a Monica Fontanelli
Scritto da
Unknown
alle
00:06
L’altro giorno ho pubblicato una lettera di una ex-grillina, Monica Fontanelli, che ha criticato pesantemente il Movimento 5 Stelle. Un utente anonimo ha commentato il post mandandomi un link con un diverso punto di vista. Ne metto qui una parte, il resto se volete e se resistete (è lunghissimo!) lo trovate qui. Tra l'altro, veniamo citati anche noi del Quinto Postulato in mezzo ad un elenco di blog più o meno famosi che hanno pubblicato la lettera della Fontanelli (e devo dire che abbiamo in assoluto il nome più figo di tutti).
Ecco la risposta degli amici di Grillo:
“Lascio il Movimento 5 stelle”, inizia così la nota con cui Monica Fontanelli rende pubbliche le presunte motivazioni che l’hanno spinta ad abbandonare il gruppo degli amici di Beppe Grillo nel quale era entrata per dare voce allo scandalo sulla circolare Limina sulla scuola.
In realta’ quello che Monica Fontanelli ha portato all’attenzione del pubblico è un attacco camuffato da critica in cui Monica non risparmia nemmeno il ricorso alla menzogna. Menzogne che qualunque attivo al M5S avrebbe potuto immediatamente sbugiardare e per questo Monica ha preventivamente bloccato i commenti alla nota a tutti gli attivi eliminandoli dai suoi contatti su Facebook. I pochi rimasti per dimenticanza hanno commentato e quindi sono stati a loro volta immediatamente bloccati.
Si può essere in disaccordo su molti aspetti quando si fa parte di un Movimento politico o partito che sia. Il dialogo è alla base del confronto e della risoluzione dei problemi.
Quando si vedono certe reazioni da una persona che si proclamava “grillina”, viene da pensare che di “grillina” non avesse proprio nulla. Nel corso di questi anni sono tante le persone che si sono avvicinate al movimento e anche quelle che per un motivo o per l’altro si sono allontanate.
Ma non è mai successo che un attivista del Movimento se ne andasse nei tempi e nei modi come Monica ha fatto.
Nessun attivista in buona fede ha mai deciso di andarsene senza prima spiegare in assemblea o sul forum, i motivi per i quali se ne stava andando. Questo non è il caso di una lite personale o di una divergenza politica. Questo è un attacco premeditato.
[…]
Lo scopo dell’attacco è semplice: far apparire il Movimento 5 stelle come ogni altro partito. Dipingerlo autoritario, antidemocratico, in cerca di poltrone e privo di contenuti.
Per eccesso di zelo, Monica va oltre e sostiene che il Movimento sia persino peggio di un partito. Per dare credibilita’ a una tesi del genere, la “critica” deve venire da un “attivista fedele e laborioso” come Monica dichiara di essere stata.
Per essere credibile, una tesi del genere deve venire da una persona interna ai meccanismi del Movimento, che si avvale di un’esperienza personale e che finalmente si libera da questo peso infinito di dover stare in mezzo ad un gruppo “più che partitico” fatto di slogan e ambizioni personali.
Forse Monica non ha sopportato il rifiuto del M5S dei rimborsi elettorali. Troppo forte come messaggio per gli elettori.
Oppure a Monica e’ infastidita dai bilanci che il Movimento 5 stelle per la prima volta ha reso pubblici: un movimento che gestisce i soldi degli stipendi dei suoi consiglieri, in un’assemblea pubblica.
Bisognava fare qualcosa!
Vuoi mai che gli elettori indecisi del PD o di IDV pendessero dalla parte del M5S invece che dall’ala post-comunista di Vendola, dove indubbiamente, anche per sua ammissione, la Fontanelli è ideologicamente più vicina? Sarà mica un caso che il giorno della pubblicazione della sua nota, fosse anche il giorno in cui Vendola lanciasse proprio a Bologna il suo candidato alle primarie di Sindaco del centro-sinistra? Per chi crede alle coincidenze non c’è più niente da dire. Per chi invece sa fare i conti, appare un po’ strano che una nota come quella di Monica sia stata scritta in 5 minuti senza pianificare nulla.
[…]
Il movimento non è la perfezione della politica compiuta, e tutti ne siamo coscienti. Siamo coscienti del dover migliorare e le critiche costruttive non posso che giovare a tutti.
Possiamo dedurre che Monica fosse alla ricerca di un megafono politico per le sue idee (a mio avviso più che giuste) e, non trovando nel M5S le soddisfazioni che cercava, ora sta cercando visibilità con facili proclami. Non è, come dice Monica, questione di gridare al “re nudo”. Chi si è spogliata di una maschera è stata proprio lei con la sua esternazione a mezzo Facebook spammata a giornali blog e ovunque fosse possibile per farsi pubblicità.
Io non credo alle coincidenze e ai raptus di rabbia. Tutto preparato, forse non dall’inizio o forse si. Ma sicuramente gli ultimi passi sono stati mossi con l’idea ben precisa di “come” e “quando” chiudere i rapporti col Movimento e di come tentare di danneggiarlo.
Ancora una volta, fortunatamente, il Movimento ha dimostrato di avere gli anticorpi per difendersi da persone in mala fede che, approfittandosi dell’apertura verso la cittadinanza, hanno cercato ancora una volta di infiltrarsi e di fare apparire il M5S come uno dei tanti partiti in cerca di potere e visibilità. Persone come Monica, prima di trovare voce e fiducia da un partito politico, avrebbero atteso anni!
giovedì 2 dicembre 2010
Link – 2 Dicembre
Scritto da
Unknown
alle
23:35
- Ivan Scalfarotto e Luca Sofri sul caso Wikileaks;
- Interessante e criticabile post di Odifreddi sulla riforma Gelmini e sulle manifestazioni di questi giorni;
- Una triste storia raccontata da Gilioli;
- La morte di Monicelli: la riflessione di Giovanni Fontana, il post di Spinoza e una bella intervista al regista pubblicata da Matteo Bordone;
- Video ben fatto e molto interessante sullo sviluppo del benessere in 200 nazioni negli ultimi 200 anni;
- Gianni Mura parla del Barcellona come una delle migliori squadre di sempre, vista la mia non celata passione per questa squadre, non posso che condividere!
- Infine, tre gallerie fotografiche da Big Picture: la guerra al narcotraffico in Brasile, i 50 anni dall’elezione di Kennedy in America (sono bellissime queste foto degli anni ‘60) e infine un calendario dell’Avvento con una foto al giorno del telescopio Hubble.
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O cosi o pomi
Scritto da
Lore
alle
11:29
Il giorno dopo le proteste di studenti fuori corso e professori baroni in tutta Italia per l'approvazione alla camera della riforma universitaria, ecco come il ministro Gelmini Maria Stella difende nel merito il suo provvedimento... dal Fatto Quotidiano on-line.
mercoledì 1 dicembre 2010
Gli sciacalli su Monicelli
Scritto da
Lore
alle
14:48
Un grande regista italiano è morto.
Dicono fosse un grand'uomo. E' stato definito un italiano con la schiena dritta.
Era un uomo.
E' morto in circostanze non banali. E' morto lanciandosi dalla finestra della sua stanza d'ospedale.
Aveva 95 anni e la volontà di essere fino all'ultimo padrone della sua vita.
Di suicidi pluri novantenni non capita di sentirne spesso.
Il presidente della Repubblica Napolitano ha dichiarato come questo suo gesto sia stata "una ultima manifestazione della sua forte personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare".
Leggo su un articolo di Repubblica che la deputata Bernardini, leader dei Radicali, ha chiesto al parlamento "una riflessione sul modo in cui Monicelli ha scelto di lasciare la vita": la scelta di chi decide di mettere fine alla propria vita, denunciano i radicali, non trova nelle leggi italiane una via pratica dignitosa. In sostanza è uno dei tanti motivi per cui si legalizzato l'aborto: donne che vogliono abortire ce ne saranno sempre e noi le mandiamo in ospedale invece che dalle mammare.
Mi pare un discorso che sta in piedi, condivisibile o meno.
La deputata Binetti Paola ha definito spot a favore dell'eutanasia l'intervento dell'on. Bernardini: "Basta con spot a favore dell'eutanasia partendo da episodi di uomini disperati: Monicelli era stato lasciato solo, il suo è un gesto tremendo di solitudine non di libertà".
Spot a favore dell'eutanasia? Chiedere al parlamento una riflessione su una questione come quella del fine-vita sarebbe uno spot?? Ma come cazzo si permettono queste persone di trattare con tale sprezzo chi non la pensa come loro? E' davvero sconfortante riscontrare ogni volta che in Italia non si può parlare di temi etici senza doversi sentire definire dei satanisti da integralisti cattolici come l'on. Binetti.
Infine l'on. Rotondi Gianfranco ha indicato la stampa come responsabile di dare ai giovani un esempio sbagliato: "Temo che si trasmetta un messaggio non di carità ma di ammiccamento alle scelte assolutamente non esemplari, nel senso che non debbono essere un esempio. Procurarsi la morte e rifiutare i funerali non significa laicità, ma rifiuto del mistero della morte e penso all'impatto che tutto ciò ha sui giovanissimi". Rifiuto del mistero della morte... ??
Più che altro mi sembra che alla gente venga il rifiuto della comprensione di questa sua misteriosa frase!
Vorrei sapere cosa ne pensa il ministro Rotondi sui messaggi che trasmettono i comportamenti del suo leader di partito, il presidente B., in materia di rispetto delle leggi, tutela delle minoranze, discriminazione delle donne, educazione sessuale....
Concludo proponendovi due video: il primo è un'intervista al regista sull'Italia del 2010, il secondo è un ricordo di Repubblica dei suoi film.
Dicono fosse un grand'uomo. E' stato definito un italiano con la schiena dritta.
Era un uomo.
E' morto in circostanze non banali. E' morto lanciandosi dalla finestra della sua stanza d'ospedale.
Aveva 95 anni e la volontà di essere fino all'ultimo padrone della sua vita.
Di suicidi pluri novantenni non capita di sentirne spesso.
Il presidente della Repubblica Napolitano ha dichiarato come questo suo gesto sia stata "una ultima manifestazione della sua forte personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare".
Leggo su un articolo di Repubblica che la deputata Bernardini, leader dei Radicali, ha chiesto al parlamento "una riflessione sul modo in cui Monicelli ha scelto di lasciare la vita": la scelta di chi decide di mettere fine alla propria vita, denunciano i radicali, non trova nelle leggi italiane una via pratica dignitosa. In sostanza è uno dei tanti motivi per cui si legalizzato l'aborto: donne che vogliono abortire ce ne saranno sempre e noi le mandiamo in ospedale invece che dalle mammare.
Mi pare un discorso che sta in piedi, condivisibile o meno.
La deputata Binetti Paola ha definito spot a favore dell'eutanasia l'intervento dell'on. Bernardini: "Basta con spot a favore dell'eutanasia partendo da episodi di uomini disperati: Monicelli era stato lasciato solo, il suo è un gesto tremendo di solitudine non di libertà".
Spot a favore dell'eutanasia? Chiedere al parlamento una riflessione su una questione come quella del fine-vita sarebbe uno spot?? Ma come cazzo si permettono queste persone di trattare con tale sprezzo chi non la pensa come loro? E' davvero sconfortante riscontrare ogni volta che in Italia non si può parlare di temi etici senza doversi sentire definire dei satanisti da integralisti cattolici come l'on. Binetti.
Infine l'on. Rotondi Gianfranco ha indicato la stampa come responsabile di dare ai giovani un esempio sbagliato: "Temo che si trasmetta un messaggio non di carità ma di ammiccamento alle scelte assolutamente non esemplari, nel senso che non debbono essere un esempio. Procurarsi la morte e rifiutare i funerali non significa laicità, ma rifiuto del mistero della morte e penso all'impatto che tutto ciò ha sui giovanissimi". Rifiuto del mistero della morte... ??
Più che altro mi sembra che alla gente venga il rifiuto della comprensione di questa sua misteriosa frase!
Vorrei sapere cosa ne pensa il ministro Rotondi sui messaggi che trasmettono i comportamenti del suo leader di partito, il presidente B., in materia di rispetto delle leggi, tutela delle minoranze, discriminazione delle donne, educazione sessuale....
Concludo proponendovi due video: il primo è un'intervista al regista sull'Italia del 2010, il secondo è un ricordo di Repubblica dei suoi film.
martedì 30 novembre 2010
La Manita del Barcelona al Real Madrid
Scritto da
Unknown
alle
14:58
Ieri sera oltre a Vieni via con me, c'è stata un'altra cosa meravigliosa, che consiglio di vedere a chi se lo fosse perso!
La vittoria del Barcelona è ancora più bella rileggendo ciò che aveva detto C. Ronaldo dopo l'ultima partita del Barcelona, vinta 8 a 0: "L'8-0 all'Almeria non mi dice niente, vediamo se ne segneranno otto lunedì".
Non ne hanno segnati 8, ma le facce di C. Ronaldo & C. a fine partita sono più eloquenti di ogni parola.
Altafini ieri durante la telecronaca ha detto: "ma questa squadra non è di questo pianeta...scendono ogni tanto in terra per giocare e far vedere come si gioca a calcio".
lunedì 29 novembre 2010
Lascio il Movimento 5 Stelle di Grillo
Scritto da
Unknown
alle
20:42
Alle scorse elezioni comunali di Bologna e alle regionali ho votato il Movimento 5 Stelle. Leggo i post di Grillo da anni, e ho visto nel Movimento una “speranza” per il nostro Paese. La scorsa primavera ho deciso di partecipare attivamente alle riunioni dello stesso. Avevo ovviamente letto il programma nazionale e ne condividevo i contenuti. Sono insegnante e mi interessano molto quelli inerenti alla scuola. Ci lavoro da quasi 30 anni e la demolizione della scuola pubblica portata avanti dalla Gelmini, la circolare Limina in Emilia Romagna che invitava i dirigenti scolastici ad assumere provvedimenti disciplinari nei confronti degli insegnanti che avessero preso posizioni pubbliche critiche nei confronti della Riforma, la situazione sempre più drammatica del nostro Paese con la crisi economica affrontata con i tagli allo Stato sociale, hanno suscitato in me la necessità di assumere un impegno civile diretto .
Entrata nel Movimento ho organizzato il gruppo scuola, ho partecipato alle manifestazioni di protesta contro la riforma, convinta che il Movimento ne condividesse i contenuti. Come gruppo scuola, del quale ero la coordinatrice, abbiamo presentato un documento nel quale è stata analizzata l’attuale situazione della scuola pubblica e si chiedeva al Movimento di assumere una posizione chiara rispetto alla politica scolastica del Governo. Pochi e chiari principi: difesa della Scuola pubblica e conseguente NO alla riforma, laicità dello Stato e conseguente richiesta di abolire i finanziamenti alla scuola privata. Abbiamo chiesto al Movimento di approvarlo. Non è stato possibile. La risposta del Movimento è stata l’ostracismo. Di scuola non se ne parla o, se si è costretti a farlo, comunque non si assume una posizione, perchè all’interno del Movimento le posizioni sono diverse, inconciliabili e, per non allontanare nessuno, meglio far “finta di niente”, meglio discutere di cose più semplici. Il Movimento nei fatti non assume alcuna posizione sulla riforma della scuola, come non ne assume su moltissimi argomenti che riguardano il “sociale” e le politiche economiche di chi ci governa.
Poco per volta mi sono resa conto che il Movimento non è ciò che viene descritto da Beppe Grillo: il programma nazionale e lo stesso nome di Beppe servono solo come “specchietto per le allodole”, per attirare i voti di chi non ne può più dell’attuale classe politica, dei suoi privilegi e della sua incapacità di dare risposte credibili ai problemi del Paese. Il Movimento è eterogeneo, composto da persone che cavalcano la tigre della protesta e che affrontano solo argomenti “facili” sui quali convergere. Quando si parla di piste ciclabili, o di spazi verdi nella città, o di diminuzione dei costi della politica, di raccolta differenziata, di nucleare …. è facile trovare una convergenza di idee e di proposte. Diverso invece è assumere posizioni politiche rispetto alla riforma Gelmini, al finanziamento alla scuola privata, alla laicità dello Stato, ai diritti delle coppie di fatto, alla legge 194 sull’aborto, al problema ormai drammatico della casa, del precariato, all’accordo di Pomigliano, che non è un fatto isolato nel Paese, ma rappresenta il tentativo di togliere sempre più tutele ai lavoratori in tutto il Paese. Su queste e altre problematiche il Movimento non è in grado di prendere una posizione, perché al suo interno ci sono persone con idee spesso contrapposte: vi sono conservatori e “orfani della sinistra”, laici e cattolici integralisti, uniti nella “protesta”, nei facili luoghi comuni, ma incapaci di avere un progetto realistico e coerente di più ampio respiro. Uno dei loro motti preferiti è che non sono un partito, non sono una casta. A mio modo di vedere sono molto peggio: “uno vale uno” è in realtà solo uno slogan. Nelle assemblee si decidono solo alcuni aspetti, per lo più organizzativi, per il resto c’è un’oligarchia che decide per tutti: sono gli eletti e i loro stretti collaboratori. In questi mesi trascorsi nel gruppo l’assemblea non ha deciso nulla di rilevante dal punto di vista politico. Sono gli eletti Favia e De Franceschi che assumono in totale autonomia qualsiasi decisione politica a nome del Movimento. Quando ho chiesto di discutere in assemblea di alcune problematiche, come il finanziamento dato alla fine di luglio dalla Commissaria Cancellieri alle scuole private a Bologna, l’adesione alla manifestazione in difesa della scuola pubblica indetta a Reggio Emilia il nove ottobre scorso, la discussione sull’eventuale nomina alla presidenza della Commissione Pari Opportunità in Regione di Silvia Noè, l’accordo di Pomigliano e la necessità di assumere una posizione politica in difesa dei lavoratori, non ho mai ricevuto risposta. Formalmente non rispondono, lasciano decadere, non ne parlano, così possono fingere di essere tutti d’accordo, così possono coesistere nel movimento posizioni spesso contrapposte, intanto gli “eletti” decidono per tutti, perché loro sono i “portavoce” del Movimento. Bell’esempio di democrazia! Ieri sera l’ultima “farsa”: i Consiglieri Regionali in assemblea pubblica hanno presentato un bilancio politico ed economico dei primi sei mesi in Regione, hanno “rimesso il proprio mandato nelle mani dei cittadini”, quindi c’è stata una votazione al fine di confermare o meno la “fiducia” a Favia e a De Franceschi. Nessuna possibilità di porre domande ai Consiglieri, di discutere veramente su ciò che è stato o non è stato fatto. Una votazione plebiscitaria, ad alzata di mano, nella peggiore tradizione dei peggiori partiti. Uno “spot di propaganda”, non uno strumento di democrazia, una “trasparenza” di facciata. Un’autoesaltazione del proprio operato e una continua denigrazione di ciò che fanno “tutti gli altri”, questo è stato, in una povertà di contenuti e progetti reali davvero impressionante. Stupefacente scoprire, tra l’altro, che il denaro proveniente dagli stipendi regionali dei Consiglieri ( l’Assemblea ha deciso per loro un compenso di 2500 euro mensili ) non viene gestito dal Movimento stesso, ma dai Consiglieri che trattengono l’importo dovuto nei loro conti correnti personali! E questo sarebbe un approccio nuovo alla politica?
Per non parlare della chiusura totale che mostrano rispetto a tutte le altre realtà culturali presenti a Bologna. Nessun confronto e nessuna alleanza, questo a prescindere da possibili convergenze, perché solo loro sono portatori della “verità” grillina. Intanto, per le prossime comunali questo Movimento così aperto alla società civile, così diverso dagli altri partiti avrà un candidato sindaco alle prossime amministrative autocandidatosi e scelto da chi? Dagli elettori che lo indicano in base ad un programma? No, scelto nel chiuso dell’assemblea degli attivi, e solo da chi risulta essere attivo alla data del 30 settembre 2010, scelto quindi da poche persone nella peggior tradizione dei partiti. Criticano i partiti, non accorgendosi però di essere ancor peggio degli stessi, perché non vi è alcuna reale democrazia all’interno. E chi “osa” far presente certe incoerenze viene visto immediatamente come un “nemico”, qualcuno da isolare. E così vanno avanti senza prendere mai alcuna posizione chiara, convinti come sono che tanto saranno premiati elettoralmente in ogni caso: gli elettori voteranno sulla base di quello che dice a livello nazionale Grillo, il voto di protesta continuerà ad esserci e solo questo conta. Lo stesso atteggiamento in fondo che ha la Lega: parlare facile, per slogan comprensibili ed efficaci,nient’altro. Far credere che vi sia un programma nazionale condiviso, far credere che il movimento rappresenti una novità, una possibilità di riscatto del Paese,parlare alla “pancia” delle persone, glissare su tematiche qualificanti perché una posizione chiara allontanerebbe qualcuno: l’importante è prendere voti da tutti, da destra e da sinistra perché loro sono “sopra” volano “alti”. Parole prive di un reale significato, solo vuoti slogan di propaganda: come la Lega appunto.
Povertà culturale, intellettuale, politica. Inaccettabile quando da movimento di protesta si decide di entrare nelle Istituzioni, si decide di proporsi come forza che deve amministrare le città, le regioni e forse domani il Paese. Per farlo bisogna avere delle idee, occorre avere il coraggio di assumere posizioni politiche, di fare scelte chiare, condivise non solo dagli “eletti” ma dal Movimento intero e soprattutto uscire dalla facile ottica della protesta e degli slogan ad effetto, occorre occuparsi dei problemi reali dei cittadini e prendere posizioni chiare esponendo le proprie idee e cercando di aumentare il consenso per questo più’ che per le invettive contro gli altri.
Per questi motivi lascio il Movimento, per la mancanza totale di democrazia all’interno, per la povertà di contenuti. Lascio il Movimento perché non voglio rendermi complice dell’inganno che stanno perpetuando verso gli elettori : a parole sostengono il programma nazionale di Grillo, nei fatti approfittano del suo carisma per ottenere facili voti di protesta ed iniziare la propria personale “scalata” alle Istituzioni. Non ci sto. I partiti non mi piacciono, ma il Movimento non è ciò che appare: non c’è democrazia all’interno, non ci sono idee che non siano quelle “facili” e scontate che la stragrande maggioranza delle persone può condividere, non c’è un progetto serio di società, solo slogan.
Un Movimento a parole di tutti, nei fatti solo di pochi.
Monica Fontanelli
domenica 28 novembre 2010
Il Quinto Postulato sbarca in Polonia!!!
Scritto da
Unknown
alle
14:38
Ebbene si, siamo arrivati in Polonia, in particolare nel blog ufficiale del Vespa Club polacco (s'intende la moto, non l'insetto che prepara i plastici).
Il tutto, grazie a un post di Lore di qualche tempo fa. Il Quinto Postulato sempre più in giro per il mondo!!
La Tetralogia: IL CREPUSCOLO DEGLI DEI
Scritto da
Bolo
alle
02:14
Cari amici,
la mia storia giunge finalmente a compimento. Dovrò poi far seguire questo delirio da un commento finale...
QUARTA GIORNATA
Il sipario si apre su una notte densa, in cui le Norne, le tre filatrici del destino, si interrogano sugli eventi passati, presenti e futuri. La loro premonizione sul futuro e i loro poteri sembrano notevolmente indeboliti. Mentre filano la fune del destino si spezza. Esse lo prendono come un segno della fine del mondo così come lo conoscono e si ritirano negli anfratti della terra, avvilite e rassegnate.
Alba. Siegfried e Brunilde escono dalla loro dimora sulla rupe di Brunilde e ingaggiano un bellissimo duetto di fiducia e di speranza. Il primo intende partire in cerca di nuove avventure; la donna, ormai mortale e soggiogata da lui, lo lascia partire. Siegfried dona a Brunilde l'Anello maledetto come pegno del loro amore e della sua fedeltà, confermando ancora una volta la sua capacità di essere refrattario al male. Siegfried parte allora sul fiume Reno.
Reggia dei Ghibicunghi, il popolo che vive sulle sponde del Reno. Gunther, il re, si rivolge al fratellastro Hagen, suo consigliere, chiedendogli come può rinsaldare il suo potere. Hagen, apparentemente in buona fede, osserva che sia Gunther che sua sorella, Gutrune, sono senza consorti. Parla allora di Brunilde, una donna splendida assunta su una rupe, protetta da un mare di fuoco, che solo il più grande eroe del mondo, l'uccisore del drago, Siegfried può conquistare. Gunther gli domanda quindi come ciò possa giovargli. Hagen spiega che per convincere Siegfried a conquistare Brunilde per lui basterà farlo innamorare di Gutrune e promettergliela in sposa in caso l'impresa riesca. Gunther e Gutrune sono subito interessati alla cosa. Manco a farlo apposta, in quel momento giunge Siegfried. Subito tra lui e Gunther si crea complicità; Siegfried nella sua bontà scevra di consapevolezza del male si fida e beve da un calice in cui Gutrune ha sciolto un filtro d'amore. Siegfried allora si dimentica di Brunilde e si innamora di Gutrune. Dopo aver fatto un giuramento di fratellanza, Gunther e Siegfried partono alla volta della rupe di Brunilde, affinchè il secondo possa conquistare la sua donna (allucinante...) per il primo. Una volta rimasto solo, Hagen rivela allo spettatore di essere il figlio di Alberich e intenzionato a impossessarsi dell'Anello per il padre.
Brunilde è sulla sua rupe e accarezza l'Anello. In quel mentre giunge Waltraute, una delle sue sorelle Walkirie, che la informa che il loro padre, Wotan, è tornato al Walhalla con la lancia spezzata, che ha radunato tutti i suoi guerrieri nella grande sala e che aspetta la fine. Brunilde si mostra preoccupata fino a un certo punto, mostrando di essere ormai incapace a ricordare la sua vita di prima. Quando la sorella le vede l'Anello al dito e le intima di gettarlo nel Reno per salvare una volta per tutte il mondo, Brunilde si scalda e le dice che mai rinuncerà al pegno d'amore di Siegfried, a costo di vedere il Walhalla crollare, rimanendo così invischiata nella maledizione, anche se per lei l'Anello non rappresenta il Potere, ma l'Amore. Waltraute parte allora disperata, maledicendo la sorella e profetizzando la fine degli dei. Rimasta sola, Brunilde vede il mare di fuoco accendersi. Convinta che Siegfried sia di ritorno, si affretta alla base, laddove trova uno sconosciuto. Siegfried ha indossato l'elmo magico e ha assunto le fattezze di Gunther. Brunilde cerca di difendersi, ma Siegfried-Gunther le ruba l'Anello. In una barca sul Reno avviene lo scambio e Siegfried anticipa l'imbarcazione alla reggia dei Ghibicunghi.
Notte. Hagen riceve la visita del padre Alberich, che dopo tante vicissitudini spera di riottenere finalmente il suo Anello e dominare la Terra. Hagen raduna il popolo, contando di irretirlo nel seguito. Giunge Siegfried, che si ritira con Gutrune. Nel seguito giungono Gunther e Brunilde, prostrata dal dolore. Quando vede Siegfried accompagnato con Gutrune non capisce ciò che accade, dichiara pubblicamente di essere la sua donna e di aver giaciuto con lui. Quando poi vede l'Anello al suo dito comprende di essere stata ingannata. Siegfried, inconsapevole di ciò che accade, giura sulla lancia di Hagen di essere nel giusto e di non aver tradito la fiducia di Gunther. Brunilde del canto suo fa lo stesso e lo accusa di mentire. Ormai inviperita, quando tutti si ritirano, progetta con Hagen e Gunther l'uccisione di Siegfried, rivelando al primo che Siegfried può essere colpito solo sulla schiena (la tradizione reputa questo fatto alla caduta di una foglia di tiglio sulla sua schiena durante il contatto con il sangue del drago; una sorta di variante del mito del tallone d'Achille). Poi si avvia all'altare, dove vengono celebrate le sue nozze con Gunther e quelle di Siegfried con Gutrune.
Siegfried si allontana durante una battuta di caccia. Giunto sulle sponde del Reno incontra le ondine, che cercano di sedurlo. Lo mettono in guardia dall'Anello e lo pregano di restituirlo. Siegfried non ne vede il motivo perciò rifiuta. Le ondine se la ridono mentre gli predicono la morte, certe anche loro che ormai gli eventi non possono essere mutati. Raggiunto dai partecipanti alla caccia, tra cui Hagen e Gunther, Siegfried inizia a raccontare del suo scontro con il drago. A seguito dell'ennesimo filtro propinato da Hagen, riacquista la memoria e, come rapito, narra anche della sua conquista di Brunilde. Di fronte alla sorpresa degli astanti, Hagen si sente finalmente giustificato dai giuramenti posti sulla sua lancia di uccidere l'eroe. Dopo un'ultima invocazione alla donna amata, Siegfried spira. Gunther sembra pentito e avverte che la volontà di Hagen ha avvelenato gli eventi sin dall'inizio. La Marcia Funebre per Siegfried è un bellissimo intermezzo musicale che rievoca la sua vita.
Alla reggia dei Ghibicunghi giunge la battuta di caccia con il corpo di Siegfried. Hagen mostra compiaciuto il cadavere a Gutrune che si dispera. Poi, di fronte a tutti, dichiara di potere, a ragione, rivendicare per sè l'Anello di Siegfried. Quando si avvicina per impossessarsene la mano del cadavere si alza come ad ammonirlo; Hagen resta sconvolto, conscio della sua sconfitta. In un monologo finale interminabile, Brunilde mostra di aver compreso la verità: la fine degli dei era in opera dal principio, da prima della forgiatura dell'Anello. Esso ha solo accelerato il processo. I maneggi di suo padre Wotan hanno portato a questo e alla morte dell'uomo nuovo, Siegfried. Rivolta al cielo mormora comunque parole di pace per lui. Prende indisturbata l'Anello dalla mano di Siegfried e si getta nella pira funebre di Siegfried con il suo cavallo. A quel punto il Reno esce dagli argini e le ondine tornano in possesso del loro oro, mentre Hagen annega. Il fuoco raggiunge la dimora degli dei, che ne viene completamente invasa e distrutta.
Il mondo di prima non esiste più, ma la speranza di un mondo migliore è ora possibile.
FINE DELLA QUARTA GIORNATA
Qui di seguito alcuni link fondamentali. La parte musicale dell'ultimo link è universalmente riconosciuta come uno dei vertici musicali di tutti i tempi (questo ve lo consiglio vivamente; per quanto riguarda le immagini la produzione è un pò datata ma efficace).
Duetto Siegfried-Brunilde e viaggio di Siegfried sul Reno:
http://www.youtube.com/watch?v=9hznQe0DlZE
Seconda parte morte di Siegfried e Marcia Funebre:
http://www.youtube.com/watch?v=VqZWd3_WhvM&NR=1
Finale opera:
http://www.youtube.com/watch?v=dpzwvlEVLgM
Buon ascolto cari amici... Ho terminato questo progetto.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta
la mia storia giunge finalmente a compimento. Dovrò poi far seguire questo delirio da un commento finale...
QUARTA GIORNATA
Il sipario si apre su una notte densa, in cui le Norne, le tre filatrici del destino, si interrogano sugli eventi passati, presenti e futuri. La loro premonizione sul futuro e i loro poteri sembrano notevolmente indeboliti. Mentre filano la fune del destino si spezza. Esse lo prendono come un segno della fine del mondo così come lo conoscono e si ritirano negli anfratti della terra, avvilite e rassegnate.
Alba. Siegfried e Brunilde escono dalla loro dimora sulla rupe di Brunilde e ingaggiano un bellissimo duetto di fiducia e di speranza. Il primo intende partire in cerca di nuove avventure; la donna, ormai mortale e soggiogata da lui, lo lascia partire. Siegfried dona a Brunilde l'Anello maledetto come pegno del loro amore e della sua fedeltà, confermando ancora una volta la sua capacità di essere refrattario al male. Siegfried parte allora sul fiume Reno.
Reggia dei Ghibicunghi, il popolo che vive sulle sponde del Reno. Gunther, il re, si rivolge al fratellastro Hagen, suo consigliere, chiedendogli come può rinsaldare il suo potere. Hagen, apparentemente in buona fede, osserva che sia Gunther che sua sorella, Gutrune, sono senza consorti. Parla allora di Brunilde, una donna splendida assunta su una rupe, protetta da un mare di fuoco, che solo il più grande eroe del mondo, l'uccisore del drago, Siegfried può conquistare. Gunther gli domanda quindi come ciò possa giovargli. Hagen spiega che per convincere Siegfried a conquistare Brunilde per lui basterà farlo innamorare di Gutrune e promettergliela in sposa in caso l'impresa riesca. Gunther e Gutrune sono subito interessati alla cosa. Manco a farlo apposta, in quel momento giunge Siegfried. Subito tra lui e Gunther si crea complicità; Siegfried nella sua bontà scevra di consapevolezza del male si fida e beve da un calice in cui Gutrune ha sciolto un filtro d'amore. Siegfried allora si dimentica di Brunilde e si innamora di Gutrune. Dopo aver fatto un giuramento di fratellanza, Gunther e Siegfried partono alla volta della rupe di Brunilde, affinchè il secondo possa conquistare la sua donna (allucinante...) per il primo. Una volta rimasto solo, Hagen rivela allo spettatore di essere il figlio di Alberich e intenzionato a impossessarsi dell'Anello per il padre.
Brunilde è sulla sua rupe e accarezza l'Anello. In quel mentre giunge Waltraute, una delle sue sorelle Walkirie, che la informa che il loro padre, Wotan, è tornato al Walhalla con la lancia spezzata, che ha radunato tutti i suoi guerrieri nella grande sala e che aspetta la fine. Brunilde si mostra preoccupata fino a un certo punto, mostrando di essere ormai incapace a ricordare la sua vita di prima. Quando la sorella le vede l'Anello al dito e le intima di gettarlo nel Reno per salvare una volta per tutte il mondo, Brunilde si scalda e le dice che mai rinuncerà al pegno d'amore di Siegfried, a costo di vedere il Walhalla crollare, rimanendo così invischiata nella maledizione, anche se per lei l'Anello non rappresenta il Potere, ma l'Amore. Waltraute parte allora disperata, maledicendo la sorella e profetizzando la fine degli dei. Rimasta sola, Brunilde vede il mare di fuoco accendersi. Convinta che Siegfried sia di ritorno, si affretta alla base, laddove trova uno sconosciuto. Siegfried ha indossato l'elmo magico e ha assunto le fattezze di Gunther. Brunilde cerca di difendersi, ma Siegfried-Gunther le ruba l'Anello. In una barca sul Reno avviene lo scambio e Siegfried anticipa l'imbarcazione alla reggia dei Ghibicunghi.
Notte. Hagen riceve la visita del padre Alberich, che dopo tante vicissitudini spera di riottenere finalmente il suo Anello e dominare la Terra. Hagen raduna il popolo, contando di irretirlo nel seguito. Giunge Siegfried, che si ritira con Gutrune. Nel seguito giungono Gunther e Brunilde, prostrata dal dolore. Quando vede Siegfried accompagnato con Gutrune non capisce ciò che accade, dichiara pubblicamente di essere la sua donna e di aver giaciuto con lui. Quando poi vede l'Anello al suo dito comprende di essere stata ingannata. Siegfried, inconsapevole di ciò che accade, giura sulla lancia di Hagen di essere nel giusto e di non aver tradito la fiducia di Gunther. Brunilde del canto suo fa lo stesso e lo accusa di mentire. Ormai inviperita, quando tutti si ritirano, progetta con Hagen e Gunther l'uccisione di Siegfried, rivelando al primo che Siegfried può essere colpito solo sulla schiena (la tradizione reputa questo fatto alla caduta di una foglia di tiglio sulla sua schiena durante il contatto con il sangue del drago; una sorta di variante del mito del tallone d'Achille). Poi si avvia all'altare, dove vengono celebrate le sue nozze con Gunther e quelle di Siegfried con Gutrune.
Siegfried si allontana durante una battuta di caccia. Giunto sulle sponde del Reno incontra le ondine, che cercano di sedurlo. Lo mettono in guardia dall'Anello e lo pregano di restituirlo. Siegfried non ne vede il motivo perciò rifiuta. Le ondine se la ridono mentre gli predicono la morte, certe anche loro che ormai gli eventi non possono essere mutati. Raggiunto dai partecipanti alla caccia, tra cui Hagen e Gunther, Siegfried inizia a raccontare del suo scontro con il drago. A seguito dell'ennesimo filtro propinato da Hagen, riacquista la memoria e, come rapito, narra anche della sua conquista di Brunilde. Di fronte alla sorpresa degli astanti, Hagen si sente finalmente giustificato dai giuramenti posti sulla sua lancia di uccidere l'eroe. Dopo un'ultima invocazione alla donna amata, Siegfried spira. Gunther sembra pentito e avverte che la volontà di Hagen ha avvelenato gli eventi sin dall'inizio. La Marcia Funebre per Siegfried è un bellissimo intermezzo musicale che rievoca la sua vita.
Alla reggia dei Ghibicunghi giunge la battuta di caccia con il corpo di Siegfried. Hagen mostra compiaciuto il cadavere a Gutrune che si dispera. Poi, di fronte a tutti, dichiara di potere, a ragione, rivendicare per sè l'Anello di Siegfried. Quando si avvicina per impossessarsene la mano del cadavere si alza come ad ammonirlo; Hagen resta sconvolto, conscio della sua sconfitta. In un monologo finale interminabile, Brunilde mostra di aver compreso la verità: la fine degli dei era in opera dal principio, da prima della forgiatura dell'Anello. Esso ha solo accelerato il processo. I maneggi di suo padre Wotan hanno portato a questo e alla morte dell'uomo nuovo, Siegfried. Rivolta al cielo mormora comunque parole di pace per lui. Prende indisturbata l'Anello dalla mano di Siegfried e si getta nella pira funebre di Siegfried con il suo cavallo. A quel punto il Reno esce dagli argini e le ondine tornano in possesso del loro oro, mentre Hagen annega. Il fuoco raggiunge la dimora degli dei, che ne viene completamente invasa e distrutta.
Il mondo di prima non esiste più, ma la speranza di un mondo migliore è ora possibile.
FINE DELLA QUARTA GIORNATA
Qui di seguito alcuni link fondamentali. La parte musicale dell'ultimo link è universalmente riconosciuta come uno dei vertici musicali di tutti i tempi (questo ve lo consiglio vivamente; per quanto riguarda le immagini la produzione è un pò datata ma efficace).
Duetto Siegfried-Brunilde e viaggio di Siegfried sul Reno:
http://www.youtube.com/watch?v=9hznQe0DlZE
Seconda parte morte di Siegfried e Marcia Funebre:
http://www.youtube.com/watch?v=VqZWd3_WhvM&NR=1
Finale opera:
http://www.youtube.com/watch?v=dpzwvlEVLgM
Buon ascolto cari amici... Ho terminato questo progetto.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta
sabato 27 novembre 2010
Link – 27 Novembre
Scritto da
Unknown
alle
18:47
- Sempre Vieni via con me: il programma più visto dell’anno crea sempre grandi dibattiti, in particolare per tutte le richieste di leggere gli elenchi (vedi i Link del 25 Novembre). Capriccioli fa l’elenco di chi dovrebbe aver diritto di replica da Fazio e Saviano, Gilioli estende il diritto di replica ad ogni programma tv o manifestazione, Bordone ricorda che un programma Tv non deve necessariamente concedere il diritto di replica. Infine, sul blog di Nonleggerlo ho trovato il link ad un illuminato commento di Feltri, imperdibile: incolpa quelli di sinistra di fare televisione buonista e quelli di destra di fare televisione idiota. Lui, superiore, propone un programma di destra all’altezza di Vieni via con me. E chi è che si offre per creare questo programma? Sgarbi;
- Consigliato da Doson, link ad una post sull’occupazione dei neolaureati: L'articolo in sè è una schifezza: pressapochista come pochi altri. Quello che è fantastico è leggere i commenti dopo: se l'articolo è scadente e a mio parere non riesce a dare nessuna vera informazione su quella che è l'appetibilità dei neolaureati, un chiaro quadro lo danno i commenti che seguono (magari eliminandone qualcuno qua e là);
- Su America Online, uno dei più grandi provider del mondo, hanno pubblicato un post dal titolo “Dite grazie per non essere uno di questi tacchini” (siamo vicini al giorno del ringraziamento…), con una classifica votabile di 12 personaggi che per qualche motivo si meritano questo titolo. Sono presenti undici americani e un solo straniero, indovinate chi…
- E’ uscito un libro interessante su Comunione e Liberazione, “La Lobby di Dio”, presentato qui;
- Il Buongiorno di Gramellini su italiani e politici;
- Spinoza parla di manifestazioni ed Emilio Fede.
La Tetralogia: SIEGFRIED
Scritto da
Bolo
alle
13:05
Cari amici,
ormai ho intenzione di terminare questo progetto, nonostante qualche mormorio di sottofondo. Seguirà un quinto post di commento generale.
TERZA GIORNATA
Ancora una volta sono trascorsi un sacco di anni dalla fine dell'ultima opera. Il sipario si apre su una caverna a forma di fucina, in cui è presente Mime (il fratello di Alberich, il Nibelungo malvagio) che architetta un piano tutto suo. Anni prima ha accolto una Sieglinde morente e ha allevato il figlio di lei, Siegfried. Il nano tenta di riforgiare la spada di Siegmund, Notung, senza riuscirci; il suo progetto è addestrare Siegfried e inviarlo a combattere Fafner, il gigante-drago, per impossessarsi dell'Anello. Il ragazzo è ardito e mal sopporta la presenza del nano, che sa non essere suo padre. A un certo punto giunge Wotan, che ingaggia con Mime una gara di indovinelli per testare la purezza dei suoi intenti, che si rivela scarsa. Il dio è maturato molto dalle ultime opere, come vedremo, e conta di non intervenire più attivamente nelle vicende riguardanti l'Anello perchè l'ultima volta che ci ha provato ha fatto un gran casino e ha perduto una figlia. Arriva Siegfried che riforgia la spada del padre e parte con Mime alla volta della caverna del drago, ignaro di ciò che lo attende e desideroso di conoscere per la prima volta la paura.
Davanti alla caverna Alberich attende l'esito della battaglia, certo che andrà a suo favore. Giunti Siegfried e Mime, egli si nasconde. Mime se ne va, lasciando l'eroe davanti alla caverna. Il ragazzo inizia a meditare su di sè, sui suoi genitori mai conosciuti, sulla natura. Viene interrotto dal drago Fafner che esce dalla caverna in cerca di cibo. Il dialogo tra i due termina con un duello che vede il drago perdente. Negli ultimi istanti di vita, Fafner mette in guardia Siegfried dalla maledizione legata all'Anello. Morto il drago, Siegfried si rende conto che il contatto con il suo sangue gli consente di percepire il canto degli uccelli del bosco. Un uccellino gli svela l'esistenza, all'interno della caverna, del tesoro dei Nibelunghi. Siegfried lascia tutto lì, preleva solo l'elmo magico e l'Anello. Così facendo Siegfried riesce a sottrarsi alla maledizione, conquistando l'Anello ignaro del suo potere e dandogli pochissimo valore. All'uscita ritrova Mime, intenzionato ad avvelenarlo a tradimento e a rubargli l'Anello. Ma grazie a un incantesimo Siegfried lo smaschera e, disgustato, lo uccide e getta il suo corpo nella caverna, coprendo l'entrata con la carcassa del drago. Alberich assiste alla scena e comprende che non può ancora entrare in azione; è però lieto che l'Anello non sia più in mano al drago. Guidato dall'uccellino, Siegfried parte alla volta di una rupe su cui giace una dama addormentata, protetta da un mare di fuoco (si ricorderà Brunilde).
Wotan va a trovare la dea Erda, che tanti anni prima lo ammonì dal possedere l'Anello e gli predisse la fine degli dei. Egli mostra di aver compreso la lezione: il suo tempo è finito e la corruzione della stirpe divina sta giungendo a compimento. Non ha in mente di fermare questo processo, a cui peraltro ha contribuito (l'influenza di Nietzsche è palpabile: di questo parlerò nel quinto post). Il futuro appartiene a un uomo nuovo, un uomo ignaro del potere e capace di cambiare il mondo. Siegfried arriva alla base della rupe di Brunilde e lì, finalmente, incontra Wotan. Dopo uno scambio verbale in cui Wotan si compiace dell'ardire del giovane, Siegfried riconosce colui che ha spezzato la spada del padre e distrugge la lancia di Wotan. A quel punto il dio comprende che il suo ruolo è terminato davvero (il simbolo della sua egemonia sul mondo è distrutto): lascia passare il giovane che sale sulla vetta. Lassù trova Brunilde addormentata e, al cospetto della sua bellezza, apprende la paura, che nemmeno il drago gli ha insegnato. Con un bacio sveglia la ragazza che, dopo aver salutato il sole e la vita ritrovata, apprende di aver fatto la scelta giusta: presentiva che solo lui avrebbe potuto svegliarla e superare il mare di fuoco, il figlio di Sieglinde da lei difeso nell'opera precedente. Dopo un duettone infinito, Brunilde rinuncia alla verginità e si abbandona felice tra le braccia di Siegfried.
FINE TERZA GIORNATA
Qui di seguito il momento culminante della lancia spezzata di Wotan.
http://www.youtube.com/watch?v=dqScmEUkL2U&feature=related
Come al solito sarà necessaria un pò di pazienza.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
ormai ho intenzione di terminare questo progetto, nonostante qualche mormorio di sottofondo. Seguirà un quinto post di commento generale.
TERZA GIORNATA
Ancora una volta sono trascorsi un sacco di anni dalla fine dell'ultima opera. Il sipario si apre su una caverna a forma di fucina, in cui è presente Mime (il fratello di Alberich, il Nibelungo malvagio) che architetta un piano tutto suo. Anni prima ha accolto una Sieglinde morente e ha allevato il figlio di lei, Siegfried. Il nano tenta di riforgiare la spada di Siegmund, Notung, senza riuscirci; il suo progetto è addestrare Siegfried e inviarlo a combattere Fafner, il gigante-drago, per impossessarsi dell'Anello. Il ragazzo è ardito e mal sopporta la presenza del nano, che sa non essere suo padre. A un certo punto giunge Wotan, che ingaggia con Mime una gara di indovinelli per testare la purezza dei suoi intenti, che si rivela scarsa. Il dio è maturato molto dalle ultime opere, come vedremo, e conta di non intervenire più attivamente nelle vicende riguardanti l'Anello perchè l'ultima volta che ci ha provato ha fatto un gran casino e ha perduto una figlia. Arriva Siegfried che riforgia la spada del padre e parte con Mime alla volta della caverna del drago, ignaro di ciò che lo attende e desideroso di conoscere per la prima volta la paura.
Davanti alla caverna Alberich attende l'esito della battaglia, certo che andrà a suo favore. Giunti Siegfried e Mime, egli si nasconde. Mime se ne va, lasciando l'eroe davanti alla caverna. Il ragazzo inizia a meditare su di sè, sui suoi genitori mai conosciuti, sulla natura. Viene interrotto dal drago Fafner che esce dalla caverna in cerca di cibo. Il dialogo tra i due termina con un duello che vede il drago perdente. Negli ultimi istanti di vita, Fafner mette in guardia Siegfried dalla maledizione legata all'Anello. Morto il drago, Siegfried si rende conto che il contatto con il suo sangue gli consente di percepire il canto degli uccelli del bosco. Un uccellino gli svela l'esistenza, all'interno della caverna, del tesoro dei Nibelunghi. Siegfried lascia tutto lì, preleva solo l'elmo magico e l'Anello. Così facendo Siegfried riesce a sottrarsi alla maledizione, conquistando l'Anello ignaro del suo potere e dandogli pochissimo valore. All'uscita ritrova Mime, intenzionato ad avvelenarlo a tradimento e a rubargli l'Anello. Ma grazie a un incantesimo Siegfried lo smaschera e, disgustato, lo uccide e getta il suo corpo nella caverna, coprendo l'entrata con la carcassa del drago. Alberich assiste alla scena e comprende che non può ancora entrare in azione; è però lieto che l'Anello non sia più in mano al drago. Guidato dall'uccellino, Siegfried parte alla volta di una rupe su cui giace una dama addormentata, protetta da un mare di fuoco (si ricorderà Brunilde).
Wotan va a trovare la dea Erda, che tanti anni prima lo ammonì dal possedere l'Anello e gli predisse la fine degli dei. Egli mostra di aver compreso la lezione: il suo tempo è finito e la corruzione della stirpe divina sta giungendo a compimento. Non ha in mente di fermare questo processo, a cui peraltro ha contribuito (l'influenza di Nietzsche è palpabile: di questo parlerò nel quinto post). Il futuro appartiene a un uomo nuovo, un uomo ignaro del potere e capace di cambiare il mondo. Siegfried arriva alla base della rupe di Brunilde e lì, finalmente, incontra Wotan. Dopo uno scambio verbale in cui Wotan si compiace dell'ardire del giovane, Siegfried riconosce colui che ha spezzato la spada del padre e distrugge la lancia di Wotan. A quel punto il dio comprende che il suo ruolo è terminato davvero (il simbolo della sua egemonia sul mondo è distrutto): lascia passare il giovane che sale sulla vetta. Lassù trova Brunilde addormentata e, al cospetto della sua bellezza, apprende la paura, che nemmeno il drago gli ha insegnato. Con un bacio sveglia la ragazza che, dopo aver salutato il sole e la vita ritrovata, apprende di aver fatto la scelta giusta: presentiva che solo lui avrebbe potuto svegliarla e superare il mare di fuoco, il figlio di Sieglinde da lei difeso nell'opera precedente. Dopo un duettone infinito, Brunilde rinuncia alla verginità e si abbandona felice tra le braccia di Siegfried.
FINE TERZA GIORNATA
Qui di seguito il momento culminante della lancia spezzata di Wotan.
http://www.youtube.com/watch?v=dqScmEUkL2U&feature=related
Come al solito sarà necessaria un pò di pazienza.
Il vostro corrispondente dall'Emilia
venerdì 26 novembre 2010
La Tetralogia: LA VALCHIRIA
Scritto da
Bolo
alle
21:50
Cari amici,
la mia narrazione continua.
SECONDA GIORNATA
Sono trascorsi anni dalla prima opera. L'eroe Siegmund si rifugia in una casa rustica durante una tempesta. Lì è accolto dalla bella Sieglinde: è subito passione. Ma improvvisamente arriva a casa il marito di lei, Hunding, una sorta di bigottone, a cui è stata maritata senza amore. Dopo una cena tesa, Hunding scopre che Siegmund appartiene ad una stirpe, quella dei Walsidi, contro cui egli combatte. Siegmund narra le sue gesta, di come combattè per anni a fianco del padre (la madre era morta e la sorella scomparsa), poi scomparso anche lui nella foresta. Sieglinde addormenta il marito con una pozione e ha così modo di discutere con Siegmund: la giovane rivela che il giorno del suo matrimonio un uomo cieco in un occhio infilzò una spada nel tronco centrale della casa, sfidando i presenti a sfilarla, impresa tentata da molti ma mai riuscita. I ragazzi percepiscono di stare scoprendo sempre più cose in comune... Siegmund riesce a estrarre la spada magica dal tronco e la chiama Notung. In un lampo di illuminazione, dopo questo gesto, si scoprono fratelli di sangue: Sieglinde è la sorella perduta da Siegmund. Incuranti della morale comune, si abbandonano all'impeto della passione, consumando l'incesto. Subito dopo fuggono dalla casa di Sieglinde.
Valle rocciosa. Il dio Wotan cavalca con la figlia Brunilde, una delle Walkirie, semidee reputate alla ricerca di guerrieri valorosi da uccidere e da portare nel Walhalla. Wotan è informato dell'incesto consumato da Siegmund e Sieglinde e ordina a Brunilde di aiutare il primo nel probabile duello con Hunding. La moglie di Wotan sopraggiunge imponendogli invece di dare la vittoria a Hunding: Wotan è il garante della legge, dell'ordine, dei giuramenti, perciò DEVE garantire la vittoria al marito e non al fratello incestuoso. A questo punto Wotan si confida con la figlia e le confessa tutta la verità. Le racconta la storia di Alberich, dell'Anello maledetto, dell'oro, dei giganti, spiegandole il suo piano per riavere l'Anello e liberare il mondo dalla minaccia del Nibelungo: ha generato Siegmund e Sieglinde affinchè il primo riconquisti l'Anello per lui, ignaro del suo valore, dal momento che lui, legato dalla maledizione e dalle Rune scritte sulla sua Lancia, non può farlo. Le impone quindi, a malincuore, di dare la vittoria a Hunding. Brunilde intercetta i fratelli in fuga e, mentre la giovane giace addormentata, dice a Siegmund di seguirla nella rocca beata del Walhalla. Ma Siegmund afferma di voler essere solo là dov'è Sieglinde e preferirebbe ucciderla che lasciarla. La vergine Brunilde, finora ignara dell'amore umano, si commuove e decide, contro il volere del padre, di difendere Siegmund. Durante il duello tra i due uomini interviene però Wotan in persona che manda in frantumi la spada magica, consentendo a Hunding di uccidere il figlio. Brunilde raccoglie i frammenti di Notung e porta via una Sieglinde sconvolta. Wotan, disgustato dai suoi pasticci e dall'ingenuità con cui ha creduto di risolvere in senso positivo l'avventura dell'opera precedente, uccide Hunding e si mette all'inseguimento della figlia traditrice.
All'inizio del terzo atto c'è la celebre cavalcata delle Walkirie, le altre 8 oltre a Brunilde, che accorrono in suo aiuto. Brunilde ha ormai scelto l'Amore e dice a Sieglinde di lottare e sopravvivere se non altro per il figlio che porta in grembo. In un momento di altissima intesa femminile, la Walkiria dona alla ragazza la spada frantumata e la lascia libera, dopo averle detto di chiamare il nascituro Siegfried. Mentre le sorelle cercano di proteggerla, Wotan arriva e le caccia, rimanendo solo con la figlia. Soggetta ormai all'ira paterna, apprende che la punizione che Wotan ha in serbo per lei è pesante: la perdità della divinità e un destino di donna comune. Il dio conta di addormentarla su una rupe e lasciarla in balia del primo bruto che, svegliandola e rubandole la verginità, la condannerà al futuro che ha scelto. Durante un duettone infinito, Brunilde gli spiega che ha fatto libera ciò che lui, prigioniero dei suoi poteri, voleva ma non ha potuto fare. Alla fine lo implora almeno di coprire la rupe con un mare di fuoco, di modo che la svegli solo il più coraggioso tra gli eroi. Wotan, intenerito, accoglie la sua richiesta e, durante uno dei momenti più struggenti della Tetralogia, si congeda dalla figlia dopo averla addormentata.
FINE SECONDA GIORNATA
Qui di seguito il congedo di Wotan. Chi non ha pazienza si ascolti solo il secondo link.
http://www.youtube.com/watch?v=hNPBclhziXE&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=3sB_-rxMtAM&feature=related
Buon ascolto cari amici.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta
la mia narrazione continua.
SECONDA GIORNATA
Sono trascorsi anni dalla prima opera. L'eroe Siegmund si rifugia in una casa rustica durante una tempesta. Lì è accolto dalla bella Sieglinde: è subito passione. Ma improvvisamente arriva a casa il marito di lei, Hunding, una sorta di bigottone, a cui è stata maritata senza amore. Dopo una cena tesa, Hunding scopre che Siegmund appartiene ad una stirpe, quella dei Walsidi, contro cui egli combatte. Siegmund narra le sue gesta, di come combattè per anni a fianco del padre (la madre era morta e la sorella scomparsa), poi scomparso anche lui nella foresta. Sieglinde addormenta il marito con una pozione e ha così modo di discutere con Siegmund: la giovane rivela che il giorno del suo matrimonio un uomo cieco in un occhio infilzò una spada nel tronco centrale della casa, sfidando i presenti a sfilarla, impresa tentata da molti ma mai riuscita. I ragazzi percepiscono di stare scoprendo sempre più cose in comune... Siegmund riesce a estrarre la spada magica dal tronco e la chiama Notung. In un lampo di illuminazione, dopo questo gesto, si scoprono fratelli di sangue: Sieglinde è la sorella perduta da Siegmund. Incuranti della morale comune, si abbandonano all'impeto della passione, consumando l'incesto. Subito dopo fuggono dalla casa di Sieglinde.
Valle rocciosa. Il dio Wotan cavalca con la figlia Brunilde, una delle Walkirie, semidee reputate alla ricerca di guerrieri valorosi da uccidere e da portare nel Walhalla. Wotan è informato dell'incesto consumato da Siegmund e Sieglinde e ordina a Brunilde di aiutare il primo nel probabile duello con Hunding. La moglie di Wotan sopraggiunge imponendogli invece di dare la vittoria a Hunding: Wotan è il garante della legge, dell'ordine, dei giuramenti, perciò DEVE garantire la vittoria al marito e non al fratello incestuoso. A questo punto Wotan si confida con la figlia e le confessa tutta la verità. Le racconta la storia di Alberich, dell'Anello maledetto, dell'oro, dei giganti, spiegandole il suo piano per riavere l'Anello e liberare il mondo dalla minaccia del Nibelungo: ha generato Siegmund e Sieglinde affinchè il primo riconquisti l'Anello per lui, ignaro del suo valore, dal momento che lui, legato dalla maledizione e dalle Rune scritte sulla sua Lancia, non può farlo. Le impone quindi, a malincuore, di dare la vittoria a Hunding. Brunilde intercetta i fratelli in fuga e, mentre la giovane giace addormentata, dice a Siegmund di seguirla nella rocca beata del Walhalla. Ma Siegmund afferma di voler essere solo là dov'è Sieglinde e preferirebbe ucciderla che lasciarla. La vergine Brunilde, finora ignara dell'amore umano, si commuove e decide, contro il volere del padre, di difendere Siegmund. Durante il duello tra i due uomini interviene però Wotan in persona che manda in frantumi la spada magica, consentendo a Hunding di uccidere il figlio. Brunilde raccoglie i frammenti di Notung e porta via una Sieglinde sconvolta. Wotan, disgustato dai suoi pasticci e dall'ingenuità con cui ha creduto di risolvere in senso positivo l'avventura dell'opera precedente, uccide Hunding e si mette all'inseguimento della figlia traditrice.
All'inizio del terzo atto c'è la celebre cavalcata delle Walkirie, le altre 8 oltre a Brunilde, che accorrono in suo aiuto. Brunilde ha ormai scelto l'Amore e dice a Sieglinde di lottare e sopravvivere se non altro per il figlio che porta in grembo. In un momento di altissima intesa femminile, la Walkiria dona alla ragazza la spada frantumata e la lascia libera, dopo averle detto di chiamare il nascituro Siegfried. Mentre le sorelle cercano di proteggerla, Wotan arriva e le caccia, rimanendo solo con la figlia. Soggetta ormai all'ira paterna, apprende che la punizione che Wotan ha in serbo per lei è pesante: la perdità della divinità e un destino di donna comune. Il dio conta di addormentarla su una rupe e lasciarla in balia del primo bruto che, svegliandola e rubandole la verginità, la condannerà al futuro che ha scelto. Durante un duettone infinito, Brunilde gli spiega che ha fatto libera ciò che lui, prigioniero dei suoi poteri, voleva ma non ha potuto fare. Alla fine lo implora almeno di coprire la rupe con un mare di fuoco, di modo che la svegli solo il più coraggioso tra gli eroi. Wotan, intenerito, accoglie la sua richiesta e, durante uno dei momenti più struggenti della Tetralogia, si congeda dalla figlia dopo averla addormentata.
FINE SECONDA GIORNATA
Qui di seguito il congedo di Wotan. Chi non ha pazienza si ascolti solo il secondo link.
http://www.youtube.com/watch?v=hNPBclhziXE&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=3sB_-rxMtAM&feature=related
Buon ascolto cari amici.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta
La Tetralogia: L'ORO DEL RENO
Scritto da
Bolo
alle
12:48
Cari amici,
incoraggiato dal commento di Ballets al mio ultimo post su Wagner ho deciso di raccontarvi una storia... Per trasmettervi come sia sciocco relegare a tutti i costi in un ambito "impegnato" l'opera lirica. E anche perchè, ahime, ora come ora non ho nulla da fare...
Se non conosco la "Divina Commedia" di Dante sono un ignorantone, ma se non conosco la tetralogia di Wagner "L'Anello del Nibelungo" (datata, completa, 1876) sono a posto, anzi evito di apparire come un nonnetto in giacca e cravatta che si sorbisce ore di declamazioni su un palco. Capolavoro musicale portatore di valori senza tempo, la Tetralogia è una storia unica divisa in quattro parti, ciascuna ascoltabile singolarmente. Wagner ha rielaborato alcuni miti nordici aggiungendo qualcosa di suo. Chi è appassionato di fantasy non esiterà a riconoscere alcuni temi cari al buon Tolkien, che ha pubblicato "Il Signore degli Anelli" quasi 80 anni dopo la prima rappresentazione della Tetralogia. A storia finita (dopo il quarto post) spero vi siate trovati a capire un pò di più chi ascolta l'opera.
PRIMA GIORNATA
Fiume Reno. Le tre sciocche figlie del fiume montano la guardia all'oro custodito dal padre. Giunge improvvisamente il Nibelungo Alberich (una sorta di nano) che vuole possederle. Le ondine si burlano di lui e gli rivelano che l'oro del Reno consente di dominare la Terra a colui che rinuncia all'Amore. Chi mai farebbe un simile scambio? Il nano, frustrato dalle loro risa e dai loro rifiuti, rinuncia all'Amore e ruba l'oro, che usa per forgiare un Anello, mentre le ondine piangono la perdita dell'oro.
Valle in cui sorge una splendida rocca, il Walhalla, la dimora degli dei. Wotan (il dio Odino) ha promesso la dea dell'Amore ai giganti, i fratelli Fasolt e Fafner, per la sua costruzione. Egli è rappresentato come signore della guerra e dei corvi. Egli è senza un occhio perchè lo ha perso strappando uno dei rami dell'albero della vita. Con quel ramo ha costruito la Lancia Runica, con la quale si è fatto garante dell'ordine, dei patti e dei giuramenti. In questa prima parte è ossessionato dal consolidare il proprio potere. Quando i giganti vengono a reclamare il loro tributo, il dio lo rifiuta. Loge, dio del fuoco e dell'inganno, giunge al momento giusto, raccontando dell'oro rubato e propone uno scambio: l'Anello al posto della dea dell'Amore. Wotan e Loge scendono nel regno di Alberich per recuperare l'Anello.
Il regno di Alberich è una sterminata miniera in cui i Nibelunghi sono schiavi della sua volontà e costretti a lavorare per estrarre oro dalla terra. Il fratello di lui, Mime, gli ha forgiato un elmo magico con cui può diventare invisibile o cambiare aspetto. Il suo scopo è ridurre "il mondo di sopra" come quello "di sotto" e rendere tutti tanto disperati da non volere più l'amore, ma l'oro. Quando giungono Wotan e Loge, inizia una lotta d'astuzia che Alberich perde. Ridotto in catene è costretto a cedere il tesoro dei Nibelunghi, l'elmo e l'Anello. Prima di scomparire lo maledice, condannando alla brama di potere e alla morte coloro che lo portano. Al ritorno dei giganti, Wotan cede tutto il tesoro e l'elmo, ma rifiuta di consegnare l'Anello. Appare allora Erda, dea della terra e della conoscenza, che gli intima di lasciarlo andare, perchè "Quanto è, finisce". Turbato dalla profezia della dea, Wotan consegna l'Anello ai giganti. Fafner uccide il fratello Fasolt, che lo aveva toccato prima di lui, avverando per la prima volta la maledizione di Alberich. Una volta impadronitosi dell'Anello, si trasforma in drago e fugge con il tesoro. Tutti gli dei, a parte Wotan, che è preoccupato, sono felici e si apprestano ad entrare nel Walhalla, mentre le figlie del Reno piangono, reclamando l'Oro e lasciando intendere che il lieto fine è lontano.
FINE PRIMA GIORNATA
Qui c'è una foresta di simboli e di richiami. Le interpretazioni possibili sono infinite. A me piace pensare semplicemente ad una bella storia. Ma per chi volesse andare oltre a tutti i costi, c'è chi ha visto nell'oro e nell'Anello il simbolo della società capitalistica, una società spersonalizzante, priva di poesia e umanità. L'umanità sarà il tema della Seconda Giornata. Come avrete già capito l'opposizione fondamentale Potere-Amore permeerà tutta la storia. Ma il messaggio non è così scontato. In quel "Quanto è, finisce" si percepisce, in modo incredibilmente profetico, come si vedrà nell'ultima giornata, la fine di un'epoca, come di lì a poco le guerre mondiali avrebbero drammaticamente confermato.
Qui di seguito il finale epico, tipicamente wagneriano.
Nella viva speranza di avervi annoiato esco di casa.
Il vostro corrispondente dall'Emilia in trasferta forzata
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