sabato 25 dicembre 2010

Aurora

Cari amici,
un post sulla speranza ed il rinnovamento (e non certo perchè è Natale e siamo tutti più buoni).

Amici destatevi! Prima prenderete consapevolezza del potere del rinnovamento e delle nostre infinite possibilità, quanto prima sarete felici. Una parentesi personale... Per molto, troppo, tempo ho pensato che la serenità risiedesse nella stabilità. Mi sbagliavo... O meglio... Sbagliavo data l'età che ho. La stabilità è per coloro che hanno già vissuto. L'unico modo che abbiamo per capire quanto siamo straordinari è metterci alla prova, ripensarci, rinnovarci. Una verità scontata, mi direte... Ma quanti di noi la mettono in pratica? Io ancora non so cosa farò, ma certamente non darò più nulla per scontato o, peggio, dovuto. Il vivere comune e civile in modo automatico ci fa tendere verso le certezze, siano esse sentimentali, economiche o professionali. Chi ha detto che DEVE funzionare così? "Potere ciò che voglio e volere ciò che posso" disse una volta un saggio. Sviscerate per bene l'affermazione e capirete ciò che intendo.

Posso fare ed essere tutto, una volta che so chi sono.

Parliamo ad un livello meno intimista. Speranze per il nostro paese ce ne sono? Domande del genere non hanno risposte sul breve periodo. Ma sì, amici, sì. Ce ne sono. Non parlo tanto di radicali mutamenti in positivo, nè del fatto che uomini come Gasparri possano mostrare un minimo di intelligenza, nè di un candido Eden senza più problemi nè contrasti. Parlo della POSSIBILITA' che le cose migliorino. Finchè questa vivrà, e vivrà finchè ci saranno uomini come noi, ci sono speranze. Per poche che siano a me bastano per proseguire. Non posso vivere a 25 anni pensando che andrà tutto in rovina. La stanchezza c'è. Ma non posso nè voglio cedervi.

Presto forse vi dirò in che cosa consista il motore di queste riflessioni (no... non è la vicenda del mio dottorato... parlo di qualcosa di più letterario e meno individuale), tanto banali quanto per troppo tempo banalizzate. La gente, me per primo, vive nel timore di dire o scrivere cose già dette o ritenute scontate. Ma perchè? Le Verità a cui siamo pervenuti come esseri umani in tremila anni perdono il loro valore con il tempo? Ciò su cui dobbiamo concentrarci è l'INTERPRETAZIONE delle stesse, la rilettura, l'attualizzazione. Abbiamo già tutti gli strumenti che ci servono.

Temo di stare diventando troppo astratto, ma riscoprirsi idealisti (come fosse un peccato mortale o un capriccio per perditempo ignari della realtà) non è sempre un male.

Spero di avervi trasmesso anche solo un centesimo della positività di questo istante, prima che possa morire dispersa dal vento. Tra poco esco per una girandola di bicchieri, di spontaneità tra amici e di vivere spensierato.

Il vostro corrispondente dall'Emilia

Nessun commento:

Posta un commento