venerdì 20 maggio 2011

Aggiornamenti dalla Palestina

Tre aggiornamenti sulla pagina israelo-palestinese: uno positivo e formale, uno medio e più concreto, uno terribile.

La settimana scorsa Giorgio Napolitano è stato in visita ufficiale in Israele ed ha anche visitato i territori palestinesi. E' proprio qui che incontrando Abu Mazen il presidente della repubblica ha annunciato l'intenzione di "elevare il rango del rappresentante diplomatico dell'Autorità nazionale palestinese in Italia riconoscendogli il titolo di ambasciatore". Non sono un esperto di politica internazionale e non so quali effetti abbia a livello pratico questa scelta, ma è sicuramente un altro passo avanti nella direzione. Certo, i cambiamenti sostanziali per quelle terre non verranno da atti formali di rappresentanti delle istituzioni come Napolitano, ma da interventi governativi di organismi esteri, vedi USA o USA.

Ma a proposito di USA, oggi il presidente Obama, elogiando i movimenti nord africani che hanno costretto alle dimissioni dittatori ventennali, ha anche dichiarato che la pace in Israele è una priorità degli Stati Uniti e che il futuro stato palestinese dovrà essere quello basato sui confini del 1967. Ovviamente Netanyahu ha subito dichiarato che Bush li aveva rassicurati nel 2004 che quei confini non sarebbe stati tirati in ballo e quindi non riconoscerà mai la Palestina e Hamas ha fatto sapere che Obama è di parte ("ma va?") e quindi non riconoscerà mai Israele.

Infine, una notizia che ho definito terribile, tragica, perché getta nello sconforto e fa provare rabbia e disgusto, e altri sentimenti che preferisco non scrivere. Il giornale della comunità ebraica a Londra, "The Jewish Chronicle", ha pubblicato un editoriale in cui definisce Arrigoni uno Jew-hater, ovvero uno odiatore di ebrei, un antisemita, e di conseguenza gioisce per la sua morte. Quale tipo di pensiero genera più odio di questo, il gioire della morte di una persona? Quale differenza dobbiamo pensare che ci sia, a questo punto, tra un estremista arabo e un ebreo ortodosso?

1 commento:

  1. Beh, a mio avviso è un po' il vizio dei rappresentanti civili della religione (qualsiasi essa sia), si dimenticano del loro culto, diventano spesso "fanatici", allontanandosi completamente dai principi fondamentali dell'insiegnamento religioso. Gioire per la morte di una persona è alquanto raccapricciante (anche quella per Osama non è stata da meno) e gli israeliano ormai sfruttano la storia della loro persecuzione (che mai si dovrà dimenticare) giudicando di razzismo o antisemitismo chi non è d'accordo con lo stato di Israele.
    Per quanto rigurada l'estenuante disputa tra Israele e Palestina, chissà se avrà mai fine. Gli isreliani, così come i palestinesi, hanno un odio reciproco, frutto di anni di scontri. Chi riuscira mai a cancellarlo? Qualcuno ci ha provato, provando a stare dall'altra parte della barricata, ma gli hanno detto: "sei antisemita".

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