giovedì 3 marzo 2011

CL e Silvio


In questi giorni, mi sono chiesto che ne pensasse Comunione e Liberazione del caso Ruby, e più in generale delle ultime uscite di Silvio. Così ho fatto una ricerca sul sito ufficiale, con scarsi risultati, e poi su quello della rivista interna del movimento, dove ho trovato questo articolo: "Chi salva la politica?".
L'articolo parte abbastanza bene:

Prima della repulsione di fronte allo squallore che viene a galla. Prima della ribellione per una battaglia politica fatta via inchieste e provvedimenti giudiziari, che sta mettendo a rischio il bene di tutti. Forse addirittura prima della rabbia e della pena per un Paese che avrebbe bisogno di tutt’altro e si ritrova impantanato tra bungabunga ed annizero. Prima di tutto questo, o comunque dentro tutto questo, se siamo leali il contraccolpo ha davvero quel nome: sgomento. Ovvero, malessere. Disagio. [...] Per la menzogna di chi si aspetta che «a cambiarci la vita» sia qualche busta piena di euro, intascati magari dando in cambio te stessa o spingendo tua figlia a sgomitare per farlo. E anche per come si usa di tutto ciò per attaccare un avversario che non si è riusciti a buttar giù a forza di voti ed elezioni. Sesso, soldi e politica.

Poi si inizia con le domande:

Certo, sulle inchieste serve chiarezza. [...] Fatti serissimi, di cui tenere conto, ma che arrivano dopo, perché in fondo lo sappiamo che è difficile mettersi nei panni di chi scaglia per primo la pietra. Un istante prima, invece, c’è quel disagio, quell’inquietudine profonda. Che, se viene presa sul serio, porta a una domanda: ma chi può salvarci da questo? Chi può tirarci fuori da un modo così avvilente di trattare se stessi e gli altri? C’è qualcosa che possa riempire la vita più di sesso, soldi e potere o tutto ciò a cui possiamo ridurre il nostro desiderio di felicità?

Le risposte alle domande sono la Chiesa e il Cristianesimo. E poi viene spiegato piuttosto bene perché la chiesa (o almeno CL) non critica Berlusconi:

Ma qui si capisce anche il realismo dei criteri che la Chiesa ha sempre usato per giudicare la politica e i politici: il bene comune, [...] prima e più della coerenza e dell’ineccepibilità morale del singolo. [...] Perché se è solo Cristo che salva l’umano, salvaguardare la Sua presenza nella storia - la Chiesa - vuol dire lasciarGli spazio nel mondo, qui e ora. Vuol dire aprirsi alla possibilità che potenti e soubrette, magistrati e giornalisti (e noi, con loro) incontrino qualcosa per cui vale la pena vivere, e cambiare.

Quindi non importa quello che fai a casa, se salvaguardi la chiesa sei ok.

È questo che chiediamo alla politica. Non la salvezza, ma che lasci spazi di libertà a questo luogo che salva anche la politica [...] Qualcosa di infinitamente più grande. Qualcuno di vero.

Quindi, riassumendo, anche se Silvio Berlusconi forse qualche cosa di brutto l'ha fatto (anche se i PM sono proprio dei cattivoni, eh!), l'importante è il bene comune.

E il bene comune è salvaguardare la chiesa.

Punto.

Questa posizione di CL è stata confermata anche dal vescovo ciellino Luigi Negri, in un'intervista alla Stampa:

Sul piano della condotta individuale indirizziamo a Berlusconi le stesse raccomandazioni rivolte a chiunque altro. Sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio.

A mio modestissimo parere, il giudizio sui comportamenti personali del Primo Ministro di una nazione spetta anche a tutti i cittadini che governa, ma sono opinioni.

Ci sono le condizioni per orientare cattolicamente la restante parte della legislatura verso i principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di istruzione.

È quasi un programma di governo questo. Anzi, sembra proprio la prossima campagna elettorale di Silvio!

Le incoerenze etiche di un governante non distruggono il benessere e la libertà del popolo, gli attacchi alla famiglia e alla sacralità della vita devastano la vita sociale.

Domanda. Andare a troie non è un attacco alla famiglia? Avere relazioni con più donne e due divorzi alle spalle neanche? Ok, sto diventando qualunquista...

Le priorità sono la salvaguardia della vita dal concepimento alla fine naturale, della famiglia eterosessuale (l'unica feconda), della possibilità per la Chiesa di svolgere l'azione formativa e culturale tra la gente.

Si si, sta proprio dettando il programma di governo...e gli scandali del premier?

Se esistono reati tocca alla legge stabilirlo, è inammissibile condannare a priori. Un politico è più o meno apprezzabile moralmente in base a quanto si impegna a vantaggio del bene comune.

E qui si ricollega all'articolo precedente. Per quanto riguarda l'inammissibilità del condannare a priori, la pensava così anche nel caso Eluana? E poi conclude:

A far male alla società sono i Dico, la legislazione laicista, la moralità teorizzata e praticata da quanti ci inondano di chiacchiere sulla rilevanza pubblica di taluni comportamenti privati.

Chiamare la questura avvalendosi della propria carica pubblica per far rilasciare una giovane nordafricana è un comportamento privato.

Concludo, non sono sicuro che questa sia posizione ufficiale di CL o solo di chi ha scritto l'articolo, spero che qualche amico del movimento ci legga e ci dia il suo punto di vista.


11 commenti:

  1. Aspettavo gli interventi di qualcuno di CL... nessuno?
    Comunque più e meno un anno fa ho avuto una discussione analoga con un ragazzo di CL: gli chiesi come potesse tollerare un premier così compromesso moralmente e lui mi rispose la stessa identica cosa che dice l'articolo!
    Delle due una: o è un concetto profondamente radicato nel cattolicesimo, chessò magari ne parla Gesù attraverso uno dei suoi evangelisti e io me lo sono perso, oppure questi pensatori di CL tengono molto a spiegare ai fedeli perché non indignarsi al momento del voto in cabina elettorale.

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  2. "A far male alla società sono i Dico, la legislazione laicista, la moralità teorizzata e praticata da quanti ci inondano di chiacchiere sulla rilevanza pubblica di taluni comportamenti privati."

    Una dote che ho sempre ammirato di te e Lorenzo è questo desiderio di trovare accordi e punti in comune. Io, dopo la lettura di questo post, tendo invece ad assumere ancora quel mio atteggiamento di sdegnato orgoglio di chi crede di saperne di più, di pensare in modo corretto, di avere la Verità in mano, esattamente come questi esponenti di una frangia oltranzista, imprigionata nei confronti ideologici più vecchi del mondo. In questo senso non sono migliore di loro, se vogliamo. Ma preferisco abbassarmi al loro livello che tentare la comprensione impossibile di simili oscenità. MORALITA' TEORIZZATA???? Mah... E, come sempre, la religione c'entra ben poco...

    Ballets tu lo sapevi che nessuno avrebbe commentato. E tu Lore, quando ne parlasti con quel qualcuno, lo sapevi che avrebbe risposto in un certo modo, applicando ordinati schemi mentali. Perchè continuare a cercare un incontro-confronto che non esiste? Siamo forse interessati a far conoscere la nostra voce a questi qui?

    Forse si tratta di un desiderio morboso non troppo diverso dal mio: rimarcare una posizione diversa, mostrare loro la loro cecità, la loro malafede. Perchè anche voi ritenete che nulla ci sia di salvabile in questa organizzazione.

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  3. No, sai di non trovarmi d'accordo per niente!
    Ritengo troppo pericoloso pensare che una persona abbia bisogno della mia opinione per vedere la luce della verita': che bello invece quando ci si confronta da punti di vista lontani, quante idee nascono dalle contaminazioni! Oggi, nonostante tutto, siamo molto appiattiti su pochi luoghi comuni ma un tempo pensa cosa doveva essere ascoltare la discussione tra un genovese e un palermitano, o fra un norvegese e un fiorentino, o tra un pechinese e un argentino, prima che venissimo tutti contaminati unilateralmente dal Mac!
    Il mio piacere per le discussioni, pero' ha due paletti, imprescindibili: la coerenza e il rispetto per il prossimo. Deh, senza ste due garanzie sono d'accordo che diventi una perdita di tempo! Ma prima, a mio avviso, bisogna provarci.
    E poi, Bolo, puoi immaginare con chi di CL stessi parlando, non ne conosciamo cosi tanti: come puoi parlarne in maniera cosi sprezzante e poi salutarli tranquillamente? No, dai, ripensaci!

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  4. Per Mac intendevo Mc Donald's, ma conoscendo il boss di questo blog bisognera' specificare....

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  5. Altra dote ammirabile... Saper mettere a tacere un sangue che ribolle...

    Io sono il primo, nel mio post sull'Italia, ad aver cantato un inno alla diversità. Su questo non ci sono discussioni. Accordo anche che il mio disprezzo è spesso esagerato volutamente a fini espressivi. Eppure... Io penso che non tutte le posizioni siano equiparabili. Non se, come credo sia questo il caso, una di esse è viziata da voluta ignoranza, malafede o altro. Del resto il rispetto non lo si nega a priori. Non certo perchè saluto (mica ci passo le mie giornate) qualcuno significa che debba necessariamente portare stima per i valori in cui quel qualcuno crede. E poi io non parlavo di singoli individui, ma della difficoltà di confrontarsi con le posizioni più o meno "ufficiali" dell'organizzazione.

    Il confronto REALE, un concreto scambio in cui alla fine della discussione si avverte di aver colto qualcosa di più dell'altra persona, non è possibile in questo caso, perchè almeno una delle parti, ciascuna con le sue ragioni, ritiene che l'altra difetti di una qualche capacità di comprensione. Non c'è nulla di male ad ammettere che capiti talvolta di intavolare una discussione con chi sappiamo ha una posizione diversa per il puro piacere della diatriba. Mica speriamo sempre di convincere qualcuno che pensiamo di aver ragione! Anzi è in quei casi che assumiamo una nostra posizione: quando abbiamo la possibilità di trasmetterla a chi non la pensa come noi.

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  6. Allora vedi, da questo post di Ballets è nata una discussione con opinioni molto distanti tra loro! Perché ribadisco il mio pensiero: tutte le posizioni sono equiparabili, se sgombriamo il campo da estremismi che però si devono contare sulle dita di una mano. E' difficile regolare una esistenza così plurale, non lo metto in dubbio, ma non ne posso fare a meno. Altrimenti come potremmo andare a dormire tranquilli la sera, sapendo di non aver voluto far esprimere qualcuno? Io alle mie opinioni, ai miei ideali, ci tengo moltissimo, intendiamoci! Ma pensa a quanto valore acquistano se so che sono condivisi, e non subiti, da altre persone. E per far sì che le nostre ragioni vengano condivise non abbiamo che da batterci con l'arma del dialogo in un sistema che garantisca libertà di espressione. E pari dignità di opinione, ovviamente.

    Per quanto riguarda il discorso sulle persone di CL che incontriamo per i corridoi, beh, distinguiamo tra la stima per i valori e la stima (o il rispetto) per le persone in sé: essere contro la linea di CL non può significare pensare che tutti i ciellini son cretini indegni di noi, almeno razionalmente! Son d'accordo poi che quando si leggono certe cose viene da pensarlo.... ma: sforzarsi di andare oltre il primo momento di sconcerto!!!

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  7. Sulla seconda parte sono d'accordo con te... Infatti non mi tornava il fatto che non potessi salutare qualcuno di cui non condivido le idee. La stima per una persona e la stima per le idee di cui si fa portatrice sono due cose diverse.

    Questo scambio che stiamo avendo è la prova che è bello esistano posizioni e punti di vista, specie a livello così astratto. Il succo è: "non vorrei mai impedire a qualcuno di dire la sua, perchè non voglio che un giorno qualcuno mi impedisca di dire la mia". Correttissimo. Ma qui difatti nessuno vuole impedire a nessuno di dire la sua. A me la mia, a loro la loro. Il punto risiedeva nel fatto che non ritengo ci possano essere molti punti di incontro, tutto qui.

    Per quanto riguarda invece l'equiparabilità delle posizioni siamo in disaccordo. In troppi, oggigiorno, abusando del "diritto di dire la propria", che deve essere regolamentato come ogni cosa, deformano la realtà a proprio piacimento, spesso per un tornaconto. La maggiore o minore validità di una tesi è regolata dalla sua concretezza, dalla sua realtà. E se si tratta del mondo delle opinioni, il livello di attendibilità risiede nella buona fede delle stesse. Affermazioni come "Le incoerenze etiche di un governante non distruggono il benessere e la libertà del popolo, gli attacchi alla famiglia e alla sacralità della vita devastano la vita sociale." sono un esempio di ciò che sto dicendo. Non sono certo io a decidere la buona fede di chi parla. Ma la sensazione che qui l'opinione in questione abbia valore STRUMENTALE ne inficia il valore, a mio avviso. Un conto è che qualcuno pensi qualcosa e morta lì. Un conto è che quel qualcuno pensi qualcosa (o dichiari di pensarla) perchè farlo implica qualcos'altro. In questo senso, per me, non tutte le opinioni sono equiparabili. Quelle in cui la purezza della libertà di pensiero non si esprime perchè c'è qualcosa dietro sono opinioni di valore relativo. Relativo a ciò che c'è dietro. Se per esempio (esulo un secondo dal contesto) ciò che c'è dietro è una NON conoscenza, il valore dell'opinione in questione ne risulta un pò intaccato. Se ciò che c'è dietro è il tentativo di legittimare una follia pubblica, l'opinione in questione è almeno sottoponibile di un certo dubbio. E così via... L'idea esposta or ora da te, per esempio, non viene investita da tutto questo, perchè so che stai portandomi il tuo pensiero limpidamente, come da una fonte di alta montagna, senza dietrismi o intenti strani. Ma leggendo le cose scritte nel post di Ballets accade esattamente il contrario.

    Io ho il difetto di tacciare immediatamente quell'opinione con un giudizio di valore, guardandola dall'alto al basso (o dando l'impressione di farlo). In questo sbaglio e faccio ammenda pubblica. Ma che non tutto ciò che si può dire abbia lo stesso valore (e non parlo di stupidaggini come "Il sole è nero") mi sembra un'affermazione abbastanza moderata e rispecchiante la realtà, non un'opinione dettata da qualcos'altro. Poi ognuno può continuare in ogni caso a pensarla come desidera.

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  8. Attenzione!
    Tu parli di regolamentare il diritto di parola, ma vedi tu stesso che cavolo di casino diventa ogni tentativo di mettere mano alle leggi del pluralismo televisivo. Chi e perche' e in base a quali criteri decide chi puo' parlare e chi no, quanto a lungo, ecc? Sarai d'accordo che e' qualcosa di molto pericoloso!

    Secondo me bisogna distinguere tra le discussioni su valori, ideali, interpretazioni politiche, insomma argomenti soggettivi, e le discussioni tecniche, storiche, scientifiche.
    Per le seconde dovrebbe succedere il 99% delle volte di poter usare l'oggettivita' dei fatti per smentire le persone ignoranti o in malafede. Dovrebbe perche' poi, proprio come tu denunci, la gente se approffitta e per soldi o per fama mentirebbe anche sulla tomba dei suoi genitori.

    Ma per il primo tipo di discussione, beh, li e' davvero molto piu' difficile stabilire chi sta deformando la realta', no? Per tornare alla concretezza del post, perche' un ciellino in buona fede e istruito (evitiamo facili ironie su questa frase) dovrebbe credere al fatto che non sia TU piuttosto quello che parla seguendo dietrologie di sinistra?
    No, io voglio credere nell'arma del dialogo: e' l'unica cosa che ci distingue dagli animali!

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  9. Tutto ebbe inizio con la mia convinzione che un dialogo con CL fosse inutile in tutti i sensi. La nostra discussione prova che esso è utile se non altro a far uscire le opinioni delle persone, opposte oppure no. Questo è il punto che mi mancava... Da come parlo sembra che voglia cedere ad una pericolosa tentazione di omogeneizzare le opinioni. Nossignore. Riconosco l'inapplicabilità del mio metro. Facevo però osservare (e ripeto NON in merito a realtà scientifiche) come la (formalmente giusta) equiparazione delle opinioni porti qualcuno a generare pensieri inaccettabili al buonsenso o retrogradi. Ma è il prezzo che si decide di pagare pur di vivere tutti sulla stessa barca. Che mostra una falla nella sua stessa struttura.

    Poi si è iniziato (colpa mia) a scendere in un ginepraio sul valore delle opinioni, uscendo relativamente dal seminato. Ma questo era un discorso diverso dal precedente.

    Il ciellino istruito in questione può pure pensare che io sia affetto da sinistrismo, ma in questo modo sembrerebbe confermarsi la mia tesi iniziale: al di là di una semplice esposizione delle opinioni diverse (diritto di tutti) non si va, perchè, come già ho scritto, ciascuno crede di trovarsi su un piedistallo dal quale l'altro guarda verso l'alto. E questo non è dialogo propriamente detto.

    Anche io voglio credere nel dialogo Lore. Non solo ad un livello base ma anche filosofico: la cultura occidentale si fonda sull'organizzazione razionale del discorso e sulla possibilità di raggiungere (socraticamente) la Verità grazie alla parola. Ma è difficile: come non vedere lo scempio che si fa dell'uso della parola? Come non iniziare a dubitare del valore del dialogo dal momento che siamo cresciuti in un Paese dove le opinioni fondate sul nulla diventano realtà?

    Mi prendo la libertà di indignarmi orgogliosamente di fronte ad un uso del discorso la cui stessa struttura fa intravedere un'assenza di apertura o un desiderio di confronto.

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  10. Due parole per concludere, perche' ormai ci siamo detti tutto!
    Questo e' il punto: pur di avere la massima liberta' di espressione per tutti sono pronto a pagare il prezzo di persone che parlano a sproposito in malafede. E magari (cosa peggiore) di milioni di cittadini che si fanno ingannare dalle belle parole di questo manipolo di individui a caccia di soldi o altri interessi privati. Sono disposto anche a questo perche' diversamente sarebbe dittatura di pensiero e di parola. Del resto, e' COLPA di B se l'Italia si ritrova con lui come primo ministro? No. E' MERITO suo, ed e' colpa di una alternativa politica che non ha saputo convincere a parole i cittadini.

    Seconda questione. Io credo nel dialogo ma non come "possibilità di raggiungere (socraticamente) la Verità grazie alla parola", perche' non credo nella tangibilita' della verita': se esiste non ci e' dato conoscerla, possederla, ma solo interpretarla di volta in volta. Io credo nel dialogo come mezzo di convivenza tra i popoli. E per questo credo sia importante che ognuno di noi cominci col scendere dal suo personale piedistallo per guardare negli occhi e non piu' dall'alto gli altri.

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  11. Ok, ok, concludiamo qui. Ci siamo detti davvero tutto su questo argomento...

    Io ho visto punti di accordo e ho trovato la cosa stimolante. Dal tuo ultimo commento sembra io abbia sparato una sequela di cazzate che non sono state vagliate se non per frasi isolate. Dimmi che non è così! :)

    Giusto. Scendiamo dal piedistallo. Io ho visto di esserci sopra (finale commento numero 7)e ho avuto l'occasione di scendere grazie alla tua pazienza. Ed è stato un piacere.

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