La prima è di Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, che risponde a Luigi Negri basandosi su un suo personale principio non negoziabile, la solidarietà, la quale verrebbe calpestata in diversi ambiti e a più riprese dal governo.
La seconda è di Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, già famoso per le sue coraggiose prese di posizione contro la camorra, che ci va giù molto più pesante parlando di "di una Chiesa che tace e talora si compiace del qualunquismo imperante" e di "gesti farisaici delle autorità civili e religiose, che riescono ad approdare a tutti i giochi del male, dichiarando di usare una pratica delle virtù più moderna e liberatoria." che "può «contestualizzare la bestemmia», «la trasgressione pubblica della pratica sacramentale» ".
Non sono lunghissime, ma neanche una lettura spassionatamente divertente e leggera, quindi leggetele solo se siete interessati a cogliere l'arcobaleno di opinioni presente nella stessa Chiesa e non solo tra i semplici preti di parrocchie periferiche.
Serpeggia anche tra i cattolici il disagio...
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