mercoledì 30 marzo 2011

The Lampedusa show

Ed ecco che si conclude anche questa prima puntata dell'italica saga degli immigrati a Lampedusa.

Il nostro presidente del consiglio si e' appena recato nell'isola piu' meridionale d'Italia per rimettere tutto a posto, seguendo il sacro motto del "ghe pensi mi!".

Negli ultimi giorni erano volate parole forti: dalla popolazione, il che e' comprensibile, ma anche dai politici, il che e' tutto meno che perdonabile, a meno che non siano politici italiani:
il presidente della regione Sicilia Lombardo ragiona sulla necessita' di uscire di casa col mitra per fronteggiare "l'invasione";
il ministro Bossi chiede che per favore, gentilmente, con pacatezza (no, quello era un altro), gli immigrati vadano "fuori dalle balle";
il presidente del Veneto Zaia assicura che lui, avendo studiato i trattati di cooperazione internazionale, conosce i meccanismi della politica estera e puo' affermare con certezza che chi sbarca a Lampedusa non e' un profugo ma uno che in Tunisia ci stava bene. Ma come avra' fatto a capirlo? Hanno le scarpe firmate.

Bene oggi finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. In breve le soluzioni sono:
1. entro 48-60 ore sgombero dell'isola per mezzo di traghetti messi a disposizione dal governo
2. pulizia dell'isola ad opera dell'esercito
3. opere infrastrutturali come strade e fognature
4. moratoria bancaria, fiscale e previdenziale per gli abitanti
5. promozione turistica a vari livelli, compresi servizi speciali su Rai e Mediaset
6. candidatura al Nobel per la Pace (degli isolani sicuro, forse anche di B)
7. casino' (i giornalisti giurano che abbia messo l'accento proprio sulla o)
7. infine un suggerimento: "dotare l'isola di un po' più di colore e di verde e io stesso mi impegno in questo senso" e ancora "Io l'ho fatto in un paese della Lombardia [...] In alcune case mancava l'intonaco o i muri erano scrostati e io ho realizzato una situazione di colori che ricorda Portofino."
Il presidente ha anche affermato di aver acquistato su internet una casa a Lampedusa: evidentemente vuole ricevere anche lui il nobel in qualita' di abitante...

Siamo di fronte ad una strategia molto fine, infatti dopo aver irresponsabilmente (nella migliore delle ipotesi) o intenzionalmente (comincio a pensarlo) gestito malissimo un'emergenza umanitaria come questa, B ci si paracaduta in mezzo e a colpi di cerone, barzellette ("Durante un'indagine si chiede ad un campione di donne se vogliano fare l'amore con Berlusconi. Il 30% risponde 'Magari...', l'altro 70%, 'Di nuovo?") e promesse piu' o meno populistiche riesce non solo a salvarsi la faccia, ma anche a fare la figura dell'eroe! E a distogliere l'attenzione da quello che il parlamento sta portando a termine nelle stesse ore: l'approvazione del suo personalissimo salvacondotto giudiziario chiamato Processo Breve.
E in tutto questo la Lega? Beh, immagino che non avra' avuto difficolta' etiche a permettere che la situazione sull'isola diventasse tanto grave, per i lampedusani (terroni) e per gli immigrati (negri). Col risultato finale di dare il via alla guerra tra i poveri: da una parte gli italiani stanchi di tanta ingiustizia, dall'altra gli immigrati che scappano in cerca di lavoro e benessere. Che vergogna.

Ma com'e' possibile che ancora oggi, di fronte a tanta presunzione e sfacciataggine, molti italiani sorridano o addirittura si sentano rincuorati? Questo non riesco a spiegarmelo.

Qui il racconto di Lidia Ravera sulla sua visita a Lampedusa.
Invece qui un commento di Barbara Spinelli sul comportamento degli italiani di fronte ai fatti libici e alla nuova ondata di immigrazioni.
Entrambi molto interessanti per leggere un po' piu' in profondita' le vicende di questi giorni.

martedì 29 marzo 2011

Ricercare all'estero

Pubblico il link al post di un ricercatore italiano che lavora nel Regno Unito.
Una bella testimonianza, l'ennesima, di come siano distanti le mentalita' italiane da quelle inglesi in materia di ricerca, universita', selezione della classe dirigente e non solo.

Dite che devo rimanere qui??

venerdì 25 marzo 2011

Siamo tutti Responsabili

Cari lettori del blog, vorrei che leggeste questa intervista di Repubblica all'on. Sardelli Luciano, capogruppo dei Responsabili di Montecitorio: e' a loro che Berlusconi (e l'Italia, a quanto dovremmo credere dal loro nome) deve la salvezza del suo governo.
Ieri l'altro la nomina del loro leader, l'onorevole Romano, alla carica di ministro, domani chissa' quali altre promozioni fioccheranno sulle teste di queste anime buone del parlamento italiano. Ovviamente loro lo fanno solo per garantire stabilita' al governo e quindi all'Italia intera.
Come si puo' evincere dall'intervista di Repubblica.


O forse no?
Ci vorrebbe uno psicoterapeuta!

giovedì 24 marzo 2011

Ragazzi... ma siamo pazzi??!!!

Purtroppo sono in accordo con più o meno tutti li interventi fatti in merito al post di one; nel senso che tutti avete sollevato i miei stessi dubbi/perplessita..ma credo che il modo migliore per affrontare questi argomenti sia la razionalità ovvero darsi un metodo, considerare tutti li aspetti della questione in esame.
Ad esempio io nutro meno preoccupazione riguardo alla sfera "ambientale" sempre ricordando che ad oggi molti dei nostri (italiani) fondali marini ospitano fusti e fusti (sigillati??) contenenti derivati/scarti provenienti da varie centrali e trafugati in modo illecito con il placet di molti; poi però c'è la questione non meno importante della strategicità di un investimento così ritardatario rispetto a tutte le altre + o - potenze economiche; questo immenso patrimonio vedrebbe i suoi frutti nell'arco dei prossimi 10/15/20 anni; infine il momento economico/geopolitico non è dei più favorevoli e prevedibili; considerato tutto credo che il nostro paese non sarà mai il paese dell'industria "pesante", bensì potrà essere il paese della ricerca/"industria specializzata" e oggi purtroppo la richiesta energetica è il primo problema a cui far fronte; sono convinto che vada rivisto il nostro modus vivendi, per così dire ma , teniamo presente che siamo immersi fino ai capelli ed oltre in un sistema che ha caratteristiche ben precise e in un mercato forse ancora più indirizzato allo spreco; dunque al di là del nostro stile di vita, il tessuto produttivo costituito da aziende piccole e medie (la maggioranza anche se meno blasonate) devono poter andare avanti e poter competere nel mercato globale, viene da se che la bolletta energetica è il primo o uno dei primi ostacoli. Insomma nonostante tutti i dubbi penso che si debbano portare avanti entrambe le tecnologie e mi spiego, credo nel rinnovabile,ma, oggi non è in grado di garantire nemmeno lontanamente li standard produttivi del nucleare, inoltre non è da meno il fatto che siamo in una comunità che vigila anche sul nostro governo (per fortuna) e quindi qualche garanzia in più c'è la fornisce; non possiamo poi dimenticare che siamo circondati da paesi "nuclearizzati" e dunque in un certo senso è come se anche noi fossimo in possesso del "mostro sacro" anzi di svariati "mostri sacri", oltretutto di diversa tipologia e anno di fabbricazione; dunque data la vicinanza, subiremmo i rischi tanto quanto tutti li altri paesi che con noi confinano e continuando a pagare cifre "paurose" per rischiare senza avere benefici, tutt' altro solo "malefici" ( ad es. debito pubblico).Sono costretto a ritenermi più sul si che sul no. Tuttavia sono sicuro che le risorse per poter incentivare l'alternativo ci siano basterebbe iniziare con il solare termico per ottenere forti "sconti" sulla bolletta del gas; questo solo per citare qualcosa che è già collaudato, che dura, che non ha bisogno di grandi superfici e che potrebbe essere installato su tutti i nostri tetti, considerate poi le miti temperature a cui è soggetto il nostro territorio.
Insomma credo che questo osteggiare le politiche sull'indipendenza energetica dei privati e poi spingere sul nucleare sia un pò un contro senso, l'ennesimo del circo berlusconi & Co...
L'ultima riflessione che voglio porvi riguarda il fatto che storicamente il nostro paese è sempre stato guidato nella maggioranza dei casi da una classe politica impreparata e non solo , incapace di assumersi l'onere di decisioni strategiche importanti; dunque io penso che troppe volte le decisioni in merito all'energia siano state prese sull'onda dell'emotività o della contigenza o in seguito ad eventi sciagurati (vedi ultimo ed unico referendum sul nucleare) e tutto ciò non è bene anzi è male molto male. Credo che ad oggi nonostante ciò che dice il PD (il mio partito) siano più i pro che i contro all' attivazione di centrali nucleari.
Parlando di contingenza mi sembra doveroso commentare i "dietrofront" di germania e altri; a me viene il sospetto che il "Berlusconismo" abbia sconfinato, ovvero che i leaders europei così in difficoltà elettoralmente parlando abbiano saputo (dopo aver attentamente seguito un corso presso la S.B. school of "cialtroneria") sfruttare i vari eventi negativi come rampe di lancio per risollevare i propri indici di gradimento nazionale; Sarkozi infilandosi il casco da aviatore e impugnando la cloche dell' interventismo militare in libia e la Merkel iscrivendosi a green peace passando da convinta "nuclearizzatrice" a convinta "nuclear demolitrice" dimostrando come Gaber con quel "teatrino"....; anche perchè mi pare molto inverosimile che milioni e milioni di marchi, ops!!, di euro vengano buttati via, tutto per un episodio essenzialmente dovuto a fenomeni naturali a cui la Germania non è particolarmente soggetta.
Bisogna essere precisi almeno nel riportare i fatti, la centrale in giappone (40 anni di servizio) è "andata in crisi" non per un terremoto di appena 1000 volte superiore per intensità a quello verificatosi all'Aquila, bensì per l'onda (dieci metri di altezza) generatasi che, ha invaso il giappone investendo e travolgendo case, automobili e chi più ne ha più ne metta, per una superficie di decine e decine di km^2 ,provocando inoltre l'arresto dei motori diesel ausiliari (evidentemente non isolati e tanto meno stagni); in seguito a tutte queste anomalie/catastrofi/distrazioni li effetti non sembrano poi così gravi come appariva nei primi momenti di panico generale.
Concludo provando ad immaginare un paese dove i soldi pubblici non debbano essere dati al libico di turno affinchè ci consenta di usufruire del suo gas oppure al francese di turno affinchè ci consenta di usufruire della sua energia elettrica; insomma l'indipendenza energetica è ciò che ci può far "rimanere a galla" economicamente parlando; questo a mio avviso non vuol dire poter tenere accese le lampadine (rigorosamente a basso consumo) anche in pieno giorno; ma sperare che il nostro paese torni a poter competere con le altre potenze; sono consapevole di aver banalizzato un pò ma ad oggi se è vero che l'uomo è schiavo del energia elettrica, l'uomo italiano lo è di più.
Forse dopo aver letto il post vi domanderete:" ma che ci' azzecca" il titolo???"; ebbene ho scelto come titolo una citazione ben nota per dare il senso di quella che la predisposizione con cui molti nostri concittadini affrontano un argomento così delicato e che per questa ragione non si può banalizzare ne tanto meno trascurare o "liquidare" con una battuta priva di considerazioni scientifiche e pertinenti; credo che personaggi come Grillo e mio malgrado Tonino non facciano un grande servizio al paese.
p.s.su Grillo potrei e vorrei dilungarmi, mi limito a dire che colgo con grande piacere le affermazioni di Luca a riguardo e che sarebbe abbastanza inquietante aver criticato,manifestato insomma essersi spesi per contrastare la degenerazione berlusconiana per poi sostenere una sua fotocopia.
Scusate per la mancata capacità di sintesi. :)

Arrivederci Sandro

E visto che la nomina del ministro Romano al posto che era di Galan, il quale passa dall'agricoltura alla coltura... pardon cultura, fa la sua uscita di scena il mio quasi conterraneo Sandro Bondi, vorrei dedicargli l'ultimo post della giornata.
Sandro Bondi, classe 1959 (sì, lo so, se li porta bene!!), milita nel PCI locale fino a diventare sindaco comunista di Fivizzano (suo paese natale, in provincia di Massa) nel '90.
Nel '94 conosce SB e da allora è un crescendo di oneri e onori al suo fianco.
Oggi la stella di Bondi sembra offuscarsi: resta coordinatore del Pdl, ma anche in questo ruolo potrebbe essere presto sostituito... Qui il Fatto di qualche settimana fa descrive i retroscena di palazzo.
Ma a uno come me, che di Bondi ha apprezzato più che tutto i siparietti televisivi (qui potete trovare un mio post di qualche mese fa sul famosissimo delirio contro Franceschini), interesserebbe sapere qualche particolare in più: l'allontanamento da Arcore è solo politico, o anche personale? Chi ha iniziato prima? Potremo leggere nei prossimi mesi poesie di Bondi con un nuovo sentimento nei confronti del suo capo ispiratore?

Intanto, aspettando delle indiscrezioni che sono sicuro arriveranno -visto che siamo in un paese in mano a toghe di sinistra che prima intercettano tutto e poi pubblicano solo ciò che gli fa comodo per diana!- vi lascio con uno spezzone di Porta a Porta, in cui l'ex ministro reagisce all'offesa di Donadi ("E' tardi, torna a cuccia ad Arcore") alzandosi dalla sedia e minacciando di risolvere la questione a schiaffi. Ma volete mettere con tanti altri volgari insulti o minacce sentite nello stesso programma? Quanta poesia, quanto stile, quanta eleganza, e anche ma sì, diciamolo pure, quanto amore in quel gesto!


mercoledì 23 marzo 2011

Ministro Romano

Da una nota del Quirinale.
“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal momento in cui gli è stata prospettata la nomina dell’onorevole Romano a ministro dell’Agricoltura, ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni”, si legge nella nota. “Essendo risultato che il giudice delle indagini preliminari non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Palermo, e che sono previste sue decisioni nelle prossime settimane, il Capo dello Stato ha espresso riserve sulla ipotesi di nomina dal punto di vista dell’opportunita’ politico-istituzionale”, prosegue la nota. “A seguito della odierna formalizzazione della proposta da parte del Presidente del consiglio, il Presidente della Repubblica ha proceduto alla nomina non ravvisando impedimenti giuridico-formali che ne giustificassero un diniego. Egli ha in pari tempo auspicato – si legge ancora – che gli sviluppi del procedimento chiariscano al più presto l’effettiva posizione del ministro”.

Ricordo che il nostro nuovo ministro dell'Agricoltura e' coinvolto in un’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa.

martedì 22 marzo 2011

Il signor Rossi, testimone di giustizia


E visto che sono in vena di campagne si sensibilizzazione, vi propongo il blog di un ragazzo di Torino, Raphael Rossi, che si propone di denunciare pubblicamente (dopo averlo fatto per le vie legali) un tentativo di corruzione nei suoi confronti mentre lavorava per un'azienda pubblica del comune di Torino.
La storia è presto detta: qualcuno gli ha offerto una tangente in cambio di dare il via libera all'acquisto di alcuni macchinari inutili per l'azienda. Lui ha cortesemente rifiutato il sacro denaro ed ha denunciato i fatti alla procura, che dopo un'inchiesta ora processerà gli imputati.

Perché allora aprire un blog? "Scrivo per tenere informati del processo che parte fra poco e per fare qualcosa contro la corruzione che è una emergenza nazionale."
Il blog è davvero interessante, il signor Rossi ha scritto un vero e proprio manifesto per la lotta alla corruzione e si aspetta che molti altri signor Rossi in Italia siano disposti a sottoscriverlo. Davvero un'ottima iniziativa!
Grazie al FattoQuotidiano che lo sponsorizza in prima pagina!

Una firma contro lo stupro correttivo in Sud Africa


Ho ricevuto una mail da Avaaz.org, testualmente
"la comunità che si crea intorno a una campagna che porta la politica dei cittadini nel processo decisionale in tutto il mondo."
in sostanza un sito internet che raccoglie petizioni ed appelli da tutto il mondo e chiede agli utenti di firmare se d'accordo. L'ho trovato un sito interessante perché si propone di mettere all'attenzione di molti i soprusi o le ingiustizie di pochi, traducendo nelle principali lingue del mondo le petizioni. Inoltre cita sempre le fonti, per cui ognuno può verificare di persona la veridicità di quanto affermato.
Qui potete firmare l'appello contro lo stupro correttivo in Sud Africa, paese in cui c'è un'altissima percentuale di violenze sulle donne e, in particolare, esiste questa praticare di stuprare donne dichiaratamente lesbiche o presunte tali per farle guarire dalle perversioni.
La firma, un piccolo contributo che non costa niente.
Nei commenti inserirò le fonti citate per questa petizione.

Esiste anche una newsletter a cui è possibile iscriversi, che periodicamente invita a firmare le nuove petizioni.

domenica 20 marzo 2011

Le vittime di Chernobyl

Vorrei segnalare questo articolo del FattoQuotidiano sui vigili del fuoco che spensero il reattore di Chernobyl mettendo a repentaglio la propria vita, così come alcuni vigili del fuoco giapponesi saranno chiamati ad intervenire a Fukushima in questi giorni.
Ciò che mi ha colpito all'interno dell'articolo è il ricordo della vedova di uno degli uomini deceduti pochi anni dopo il disastro nucleare di Chernobyl.

Per favore, non leggete il mio post come un tentativo di incutere la paura per la tecnologia nucleare: è semplicemente il contributo reso da una donna ad un uomo che è morto per servire.

sabato 19 marzo 2011

Ancora su chiesa e B

In riferimento e a completamento del post di Ballets "CL e Silvio" di qualche giorno fa, che commentava l'intervista della Stampa al vescovo Luigi Negri (e che tanta discussione ha acceso tra me e il buon Bolo) vorrei segnalare le opinioni di altri due rappresentanti della chiesa cattolica romana.
La prima è di Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, che risponde a Luigi Negri basandosi su un suo personale principio non negoziabile, la solidarietà, la quale verrebbe calpestata in diversi ambiti e a più riprese dal governo.
La seconda è di Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, già famoso per le sue coraggiose prese di posizione contro la camorra, che ci va giù molto più pesante parlando di "di una Chiesa che tace e talora si compiace del qualunquismo imperante" e di "gesti farisaici delle autorità civili e religiose, che riescono ad ap­prodare a tutti i giochi del male, dichiarando di usare una pratica delle virtù più moderna e liberatoria." che "può «contestualizzare la bestemmia», «la trasgressione pubblica della pratica sacramentale» ".

Non sono lunghissime, ma neanche una lettura spassionatamente divertente e leggera, quindi leggetele solo se siete interessati a cogliere l'arcobaleno di opinioni presente nella stessa Chiesa e non solo tra i semplici preti di parrocchie periferiche.

Serpeggia anche tra i cattolici il disagio...

venerdì 18 marzo 2011

Mattia Calise sindaco?

Perdonate la lunga assenza...
Stasera vorrei parlare di Mattia Calise.
Chi è? Il candidato sindaco di Milano.
Di destra o di sinistra? Eh, sapete, sono concetti del passato, non più attuali, roba da dinosauri della politica...
Ah, ho capito, quindi fa parte dei Responsabili? No, è del Movimento 5 Stèlle (essendo milanese apre la e di stelle...).
Apparte questa parafrasi uscitami così, spontanea, Mattia Calise è il candidato sindaco di Milano per la lista civica che fa capo ai MeetUp di Beppe Grillo.

Perché ne voglio parlare? Perché forse non tutti sanno che il Mattia (è milanese...) ha vent'anni, due- zero.
Classe 1990, diploma scientifico, iscritto a Scienze Politiche, esperto di informatica, ecc. Qui la sua pagina web.
E' vero, la politica italiana ha bisogno di essere svecchiata, ma non c'è forse un limite?

Non nascondo la mia antipatia per Beppe Grillo, che ritengo una persona intollerante e supponente, capace solo di guardare ai suoi fantastici progetti di democrazia partecipata ma del tutto allergica a qualsiasi forma di confronto con chi la pensa diverso da lui. Aspetto di vederlo affrontare un contraddittorio anziché i lunghi monologhi a cui è abituato.
Quello che ha costruito però non è qualcosa su cui scherzare: come tutti i movimenti nati dal basso che si propongono di allargare la partecipazione della gente, sono sicuro che nei prossimi anni ci saranno numerosi esempi di esperienze positive. Staremo a vedere.

Allora, ho appreso la notizia tramite questo video del FattoQuotidiano, intanto commento questo. Al minuto 2:40 parte la performance di Grillo per presentare la candidatura: il comico che si dimena per ridicolizzare i vecchi arnesi della politica, il ragazzo alla sua destra che lo guarda ridendo delle battute. Ma non vi viene in mente la scena di una recita scolastica, la maestra che assicura ai genitori che i figli si sono comportati bene, hanno lavorato sodo, e ora è arrivato il momento della perfomance di fine anno: dai fate un bell'applauso di incoraggiamento, che carini che sono, ciao mamma!
Ripeto, non voglio deridere il movimento ma cercare di prenderlo sul serio e valutare le sue azioni: questa mi sembra una completa buffonata! C'era proprio bisogno di una provocazione del genere? E c'è bisogno che Grillo continui a ripetere che lui non si candiderà mai, ne resta fuori, salvo poi presentarsi ad ogni evento mediatico e fare il suo show? Dicono che sia solo per dare visibilità, ma a me sembra più che altro che strumentalizzi sti ragazzi dei MeetUp: guardate come sono intelligente, rivoluzionario, vi candido anche gente di vent'anni! Non so...

Qui trovate il commento di Dino Amenduni: più preciso ed organico, meno confusionario del mio. Lo sottoscrivo.
E vorrei sapere la vostra, anche di qualche grillino se possibile, per farmi cambiare idea, perché più che rivoluzionarie a me le uscite di Beppe Grillo sembrano molto autoreferenziali.

giovedì 17 marzo 2011

Centocinquanta


Ma vogliamo farli gli auguri? E facciamoli!
Tanti auguri all'Italia e a tutti gli italiani (leghisti esclusi) da parte del Quinto Postulato!
Gli auguri voglio farveli con questo post di Giovanni Fontana:

«Ti piace il mio negozio?»

«Eccome!»

«Questo mi fa enormemente piacere ed è il complimento più bello che un italiano potesse farmi. Perché io ho provato a fare questo negozio come voi italiani fate qualunque cosa: prima, che fosse bello; e poi, forse, che funzionasse».

(continua a leggere)


Link - 17 Marzo (Edizione Speciale sul Giappone)




















In questi giorni non sono più riuscito né a scrivere né a commentare i post, ma ho letto molte cose sul disastro in Giappone e sul nucleare, che condivido con voi.
  • Inizio con le numerose raccolte di foto che ha fatto Big Picture sul disastro: prima parte, seconda parte, terza parte e quarta parte;
  • altre foto, questa volta interattive, di com'era prima e di com'è ora dopo lo tsunami, da ABC News;
  • raccolta di video dello tsunami, qui c'è il primo e di seguito gli altri. Alcuni sono davvero impressionanti;
  • già da prima del terremoto seguivo due blog di due ragazzi che sono in Giappone a lavorare, il primo si chiama Flavio e lavora a Tokio. Ha vissuto in prima persona il terremoto, lo tsunami e la paura della centrale nucleare, e ha raccontato questi giorni attraverso il suo blog. Tra tutti i post ne consiglio due sui giapponesi e su come reagiscono alla catastrofe;
  • il secondo è Mattia, che lavora al sud e non ha vissuto in prima persona il terremoto, ma fornisce notizie interessanti e soprattutto ce l'ha col catastrofismo italiano;
  • a proposito di catastrofisti, la Repubblica in questi giorni sta dando il meglio, con titoloni sempre più drammatici (quello di oggi è "Giappone, la centrale fuori controllo"), ed è arrivata la meritata presa per il culo;
  • sempre a tema di prese per il culo, Matteo Bordone commenta un editoriale sul nucleare scritto da uno scienziato per il Corriere della Sera: Adriano Celentano;
  • l'immancabile post di Spinoza;
  • e l'altrettanto immancabile indecenza del Giornale e di Libero, che in prima pagina parlano di Fini e non del terremoto;
  • e nel frattempo, con gli occhi del mondo girati verso il Giappone, nessuno si caga più Gheddafi, che ha ripreso il controllo di quasi tutta la Libia. Quest'immagine di Makkox e il commento di Adriano Sofri riassumono la questione;
  • infine, il link per fare donazioni pro-Giappone attraverso iTunes, e una pagina con altri siti per la raccolta di fondi.
Concludo con qualche osservazione sul nucleare in Italia.
Prima di tutto, se non lo avete già fatto, leggete ASSOLUTAMENTE questo illuminante post di Keplero (è un blogger, non è QUEL Keplero!), perché si parla tanto del nucleare e molto poco di come funziona una centrale (grazie a Giovanni Fontana!!).

Penso che se gli "antinuclearisti" continueranno a speculare in maniera esagerata sui fatti del Giappone, tutto ciò gli si ritorcerà contro, e visto che tra pochi mesi c'è il referendum sarebbe meglio starsene zitti.

Penso d'aver capito che le energie alternative non colmano il fabbisogno di energia in Italia (se non è così smentitemi!!), e le polveri sottili delle centrali a carbone, petrolio e gas fanno qualche migliaio di morti all'anno. Qualche alternativa che non sia comprare energia dai paesi vicini (oltretutto prodotta con il nucleare) bisogna trovarla. Su tutto questo sono molto ignorante, ma il mio timore è che il 90% di chi dice "Nucleare? No grazie" lo sia.

L'Italia aveva già fatto un referendum sul nucleare 25 anni fa, c'era proprio il bisogno di rifarlo?

Leggo da Wikipedia: "l'Italia è l'unica nazione tra le 14 più ricche al mondo in termini di PIL a non possedere attualmente centrali nucleari attive e, come abbiamo visto, anche unica nazione al mondo ad aver abbandonato lo sfruttamento dell'energia nucleare per scelta politica". Secondo me non ci fa onore tutto ciò, il nostro problema è che sappiamo di non essere affidabili, sappiamo già che le scorie finiranno in mare o in una discarica abusiva, e che i lavori saranno fatti con sufficienza. E poi di mezzo c'è sempre la politica...

Concludendo, e parafrasando Capriccioli: non ho paura del nucleare, ma degli italiani.

martedì 15 marzo 2011

Chi ha paura del nucleare??

Ciao a tutti, volevo proporre un paio di spunti su un argomento su cui ammetto di essere impreparato: vale la pena investire sul nucleare??
Da quello che ho capito il nucleare "con poco fa tanto", cioe' rende tanto con poco consumo e quindi sembrerebbe una soluzione al problema energetico. Le mie obiezioni sono due: le scorie radioattive, anche se poche, ci sono, e in qualche modo devono essere smaltite e dunque mi sembra di nascondere lo sporco sotto al tappeto con cui prima o poi si dovra' fare i conti; inoltre, per quanto ora la sicurezza ha raggiunto alti livelli, dobbiamo ricordarci che viviamo su un pianetino in balia di scosse ed eventi naturali che non possiamo controllare (vedi Giappone), siamo una caccolina nell'universo quindi non montiamoci la testa, non posssiamo controllare tutto!!! L'evento catastrofico e' raro, ma non si puo' mettere in preventivo che "ogni tanto un casino nella centrale nucleare ci puo' stare"!
Non sono cosi idealista da dire "c'e il mare, il vento e l'acqua, usiamo queste, peace and love!", ma penso che insistere sul nucleare sia un rimandare il problema ad altre generazioni; penso che solo nelle emergenze e in situazioni estreme si da' il meglio, cioe' solo alle strette l'uomo e' capace di grandi cose. Il nucleare garantirebbe energia in modo che "tutti con il culo seduto" non penseremmo seriamente ad altre alternative.
Ultimo spunto: dopo quanto accaduto in Giappone molti cambiano idea , anche capi di stato ed esperti del settore; finche' la banderuola la fa il popolo ignorante (mi ci metto anche io) ci puo' stare ma questo cambiare idea da parte di "grandi uomini con grandi responsabilita'" mi fa ridere e mi fa pena; quando si e' deciso di investire sul nucleare non si e' messo in preventivo eventi di questo tipo??

giovedì 10 marzo 2011

In gita a Salisbury


Appuntamento ore 10.45 alla stazione di Southampton, il treno parte alle 11.05 con tutta la compagnia tranne me, Sofia e Alexandra. Arrivati tardi. Colpa loro.
Così noi aspettiamo il treno delle 11.45 che ci porta nella ridente cittadina di Salisbury. Siamo fortunatissimi: c'è un sole alto, un cielo terso, il freddo è pungente ma lo considero un prezzo assolutamente accettabile per evitarci la pioggia inglese.


Allo Starbucks di Salisbury ci aspettano Marì e il suo ragazzo, Marta e Pachì, quattro spagnoli che abbiamo conosciuto la sera prima, e poi due ragazze greche amiche degli spagnoli e Daniele, il livornese che lavora con me al NOC. Raggiuntili cerchiamo subito l'autobus che secondo la guida ci porterà a Stonehenge, la famosa Stonehenge!
L'autista è un tizio simpatico, ci accoglie con un saluto di benvenuto in ognuna delle lingue di cui ci dichiariamo alfieri: buenas dias, kalimèra, buongiorno! Per 15 pound, prezzo studenti, potremo visitare Stonehenge ma anche le rovine di Old Sarum, che sono lungo il tragitto per il sito archeologico.

Saliamo e in un attimo il pullman a due piani ci porta al sito di Old Sarum: sul punto più alto di questa verdissima collina era stato trovato un villaggio già dai romani, poi i normanni e i sassoni vi costruirono un castello per il re ed una cattedrale.
Intorno al tredicesimo secolo i dissidi tra vescovi e monarchi sassoni e le difficili condizioni atmosferiche della zona portarono all'abbandono della città. Così, mentre ai piedi della collina nasceva e prosperava Salisbury, le pietre di Old Sarum venivano staccate una ad una a beneficio di altri edifici per la nuova città. Oggi rimangono visibili le fondamenta del castello e della cattedrale, ma niente più. E' comunque un posto molto suggestivo per la sua storia vuoi per il panorama apprezzabile a 360 gradi: la campagna inglese, un sempreverde (ah ah)!



Ritorniamo al pullman e partiamo alla volta del più famoso sito archeologico d'Inghilterra... Qui ognuno avrà senz'altro la sua personalissima idea, ma è indubbio che valga la pena vederlo una volta almeno da fuori, per l'importanza storica che riveste. Io mi aspettavo un posto mistico, lontano dalla civiltà, magari in cima ad un colle: lo avrei raggiunto affaticato dalla camminata in salita, un po' sudato, e mi sarebbe costato fatica alzare la testa per vedere la punta delle altissime pietre che i nostri antenati (o gli antenati degli ufo) hanno impiantato per terra! Tutt'altro. Stonehenge è rimasta schiacciata tra due strade piuttosto trafficate che collegano le cittadine della contea, è protetta da recinzione con filo spinato e l'effetto da lontano è di qualche cosa di strano ma modesto, insomma niente capogiri.


L'ingresso è compreso nel prezzo del bus, e vinciamo anche una guida audio a testa... e in italiano!!! (i greci protestano ma si devono accontentare dell'inglese) Un sottopasso decorato con squallidi murales che raffigurano scene primitive ti porta direttamente al tracciato che si srotola intorno alle pietre: no avvicinarsi, no passare in mezzo alle pietre, si può solo seguire il camminamento segnalato e bon. Va beh, forse meglio questo estremo di sicurezza se si pensa che fino a qualche decennio fa i visitatori compravano uno scalpello a Salisbury per portarsi a casa un ricordo di Stonehenge! Sono passati due giorni, ma non mi ricordo una sola parola delle centinaia di informazioni che mi ha dato l'audioguida: forse potevano farle un po' meglio!



E le mie impressioni su Stonehenge finiscono qui, in fondo. Pensavo che sarebbe buffo se gli uomini che l'hanno messa in piedi potessero vedere oggi questi turisti che fanno la coda ai tornelli per entrare, e poi si mettono a girare intorno alle pietre con all'orecchio l'audio guida che spara cazzate, la fotocamera che penzola al collo...





Riprendiamo l'autobus per tornare a Salisbury, che non è solo la stazione del treno più vicina al sito archeologico, ma una bellissima cittadina con una della cattedrali più spettacolari della Gran Bretagna!
Il centro è stato mantenuto piuttosto fedele all'originale, con le tipiche casette inglesi di legno scuro e intonaco bianco, qua e là si possono vedere le vecchie mura difensive, chiesette e monumenti, e pure Mc Donald's e Pizza Hut, ma come dicevo poc'anzi, nulla regge il confronto con la cattedrale.



La si vede già da lontano, col suo altissimo campanile. Per raggiungerla bisogna varcare una porta medievale che, ci giura la Lonely Planet, viene chiusa a chiave ancora oggi tutte le sere alle dieci! A differenza delle chiese italiane, costruite nel centro del paese e soffocate dalle case tutt'intorno, qui le cattedrali nascono in mezzo ai prati, un po' tipo piazza dei miracoli a Pisa. E che prati, ovviamente. Credo che il verde dell'erba inglese sia l'unico vantaggio di un clima così umido e piovoso. La struttura è enorme, magnifica, e il suo essere circondata dal verde la rende ancora più grandiosa: è come se ci ricordasse in ogni momento che ogni singola pietra è stata posata lì per la volontà e per la fatica di uomini.


Anche all'interno si rimane affascinati dagli altissimi soffitti e muri completamente scarni,
semplici nella esteriorità di pietre e marmi. Potrò sembrare esagerato a farne tanti elogi, ma io preferisco troppo questo tipo di architettura senza fronzoli ai nostri barocchi o neoclassici....
Va beh, tra l'altro c'è anche l'orologio funzionante più antico del mondo, di cui vi propongo la foto. Ad una domanda non sono riuscito a trovare risposta: ma dove si leggerà l'ora???

C'è un freddo polare, il sole è sparito dietro le colline e tutti vogliono tornare a casa. Il treno è pieno zeppo, io sono stanco morto e soprattutto affamato, perché non ho mangiato quasi niente, apparte una palla di cioccolato che il mio apparato digerente ricorderà per molto tempo! Salisbury è andata, vi aggiornerò sulle prossime domeniche alla scoperta del Wessex!

mercoledì 9 marzo 2011

L'Aquila senza capo

Prima il disastro e lo sconcerto.
Poi il miracolo delle case antisismiche con champagne e del G8.
Poi il silenzio.
Poi l'inchiesta su Bertolaso.
Poi Draquila.
Poi di nuovo il silenzio.

In questi giorni, le dimissioni di un sindaco che mi era sembrato da subito persona onesta: qui la sua denuncia contro governo, Protezione Civile, Pd, giunta comunale.

Che ne sara' dell'Aquila?

9000!!!

Cari amici,
da parte di tutti voglio ringraziare i nostri assidui lettori, senza i quali non esisterebbe certo questo blog. Abbiamo appena superato le 9000 visite tonde tonde in poco più di un anno! Nella speranza che questo luogo di incontro e scambio culturale, quasi fosse una novella Accademia di Platone ("Non entri chi non conosce la geometria"), si tenga vivo e in forze come ora vi auguro una buona lettura.

Il vostro corrispondente dall'Emilia

martedì 8 marzo 2011

PaperBlog


Qualche giorno fa ci ha scritto Silvia, la responsabile comunicazione di PaperBlog, un "aggregatore" di notizie scritte da blogger italiani. Un blogger iscrive il proprio blog al sito e automaticamente ogni nuovo blog scritto entra nel database. La redazione di PaperBlog seleziona i blog di loro interesse e li pubblica (il post da libro cuore di Bolo non verrano quindi pubblicati...!).
Nel sito i post sono divisi per argomento (politica, cultura, sport, ecc), e cliccando su un post si può leggere direttamente oppure andare a visitare il blog da cui il post proviene.
Nella homepage vengono selezionati ogni giorno i quattro post più interessanti, oltre che l'autore del giorno.
Dopo che Silvia ci ha contattati, ho iscritto il nostro blog, e già sono stati pubblicati i nostri ultimi post. Ad esempio, il quarto articolo in questa pagina è l'ultimo post di Lore.
Già ieri su paperblog abbiamo avuto una trentina di visite (si possono vedere le statistiche facendo la login col nostro nome utente, se volete poi vi lascio la password).
Direi che è un'ottima iniziativa, che può stimolarci a pubblicare notizie sempre più interessanti!


Spazzatura indifferenziata


Al di là di tutto, di destra e di sinistra, di berlusconiani e di antiberlusconiani, ma io vorrei sapere quanto tempo passerà prima che la gente che deve pagare un euro e sessanta per un litro di benzina rincorra coi forconi questa politica di avanspettacolo che sembra prendere sempre più campo. Date un'occhiata veloce al video: dura cinque minuti ma basta visionarne trenta secondi, dopo i contenuti sono sempre gli stessi.

Sallusti: Berlusconi è andato da Gheddafi? Se è per questo Fini è andato da Saddam con Le Pen.
Bocchino: non sai quel che dici. Difendi Berlusconi solo perché ti paga: dicci quanto ti paga!
Sallusti: tu non puoi parlare perché non paghi da mesi i dipendenti del tuo giornale, l'unica cosa che hai fatto nella vita.

I conduttori (pagati per condurre un confronto o per prolungare uno scontro?) lasciano correre all'inizio e poi si "risvegliano".
Costamagna: il concetto ora è chiaro, ma lui può non dirlo. (ma va?)
Telese: faccio una moratoria: dite entrambi quanto guadagnate! (ah perché è molto interessante per noi saperlo)

Ora mi chiedo: dopo aver visto questo siparietto squallido, qual è la differenza tra Pdl e Fli? Si è davvero aperto uno spiraglio per una destra italiana sana? Ricordiamoci che Bocchino è vicepresidente del partito, decisione che ha provocato molti malcontenti, alcuni sfociati anche nel ritorno alla casa del Papi.

Allora torno alla domanda iniziale: la crisi mondiale imperversa, l'Italia sta rotolando verso l'ignoto, e quello che viene proposto alla gente è il litigio tra due superpagati che si attaccano a suon di pettegolezzi?

lunedì 7 marzo 2011

Una Visione


Se già non lo fate ogni giorno, vi consiglio di vedere le immagini satiriche che pubblica Makkox sul Post.

sabato 5 marzo 2011

Anche Hitler chiede le dimissioni del Caimano

Vogliamo parlare della figura barbina di questo PD-2011 narrata dal FattoQuotidiano?
Dopo l'annuncio trionfale del PD di aver raccolto dieci milioni (10.000.000) di firme a favore delle dimissioni del premier B, il Giornale è giustamente andato a dare un'occhiata a questo sensazionale elenco di nomi e cognomi: pare vi abbia trovato anche quelle di Garibaldi, Wojtyla e Hitler! Il PD ha seccamente rigettato l'accusa del Giornale, accusandolo a sua volta di aver introdotto indebitamente i nomi giusto per poterli poi deridere.
Io dico. Ammettiamo pure che abbia ragione il PD: le firme erano tutte giuste finché quei cattivoni del Giornale (e solo loro!) non ne hanno introdotte alcune finte! Beh ma questo significa che il controllo sulle stesse non è stato così attento e vigile, no? Forse era il caso che il PD facesse più attenzione. O magari che desse alla notizia il giusto valore: una raccolta di firme online, che si sa come possono essere facilmente manipolate.
Sarebbero queste le azioni del principale partito di opposizione?

Genova dall'alto

Un po' di pubblicità totalmente gratuita alla diocesi di Genova. Vi chiederete se sono impazzito: no! Semplicemente ho letto su Repubblica.it che sono cominciate le visite guidate alla torre della cattedrale di San Lorenzo: qui le foto. Sono stato su un terrazzo all'ultimo piano di un palazzo li vicino ed è mozzafiato, quindi non ho motivo di credere che da San Lorenzo la vista sia peggiore!
Inoltre quella torre, così anomala per una chiesa dal mio punto di vista, mi ha sempre incuriosito ed affascinato: non appena tornerò a Genova mi riprometto di salire lassù!
Potremmo in effetti inaugurare una sezione di post su Genova e i suoi segreti: sono sicuro che Bolo mi seguirebbe a ruota.

Vespa e i suoi Fini


Scintille non velate tra Fini e Vespa.
Per chi non avesse ancora avuto l'occasione di mirarselo, è una piccola perla della televisione e della politica italiana dell'era odierna: chissenefrega mi direte! Avete ragione, ma invece di guardare Il Grande Fratello ogni tanto mi distraggo con questo.

venerdì 4 marzo 2011

Presidente Imprenditore


C'è un presidente di destra, imprenditore con interessi nei media e nel calcio, alla guida di una grande nazione, ma non è Silvio Berlusconi, è Sebastian Pinera, presidente del Chile. In questi giorni è stato in visita in Italia, e il 28 febbraio è uscita una sua intervista sul Corriere.
Alla domanda fatidica, "L'anno paragonata a Berlusconi, trova il confronto calzante?", Pinera ha parzialmente messo da parte la diplomazia pre-incontro istituzionale e ha risposto:

[...] ho preso un dottorato ad Harvard, ho insegnato per 15 anni all'Università e non mi pare sia il caso del presidente Berlusconi. [...] Sono stato eletto due volte senatore e poi sono diventato capo del mio partito. [...] Sono più giovane, mi considero un uomo di famiglia, sono sposato da 37 anni, il parallelo non regge. Credo che siamo molto differenti per stile di vita, comportamenti e valori. [...] Anch'io ho posseduto un canale televisivo e sono stato proprietario di una squadra di calcio. [...] La legge cilena non mi obbligava a vendere nulla, l'ho fatto di mia iniziativa. [...] Stiamo preparando una legge sul conflitto di interessi.


Festa della Lega


Meno di un mese fa la Lega si strappava i capelli per evitare di festeggiare il 17 marzo i 150 anni dell'unità d'Italia. Il problema non era l'unità d'Italia, ma il danno che un giorno in più di festa avrebbe portato al PIL italiano, in questo difficile periodo di crisi.
Ecco, ho scoperto che la Lega ha chiesto al consiglio regionale della Lombardia di rendere festa regionale (con tanto di scuole e fabbriche chiuse, e vessillo della Padania innalzato dalle istituzioni) il 29 maggio, giorno della battaglia di Legnano.

Grandi.

Citando Antonello Caporale, chi comanda impone i suoi eroi.


Cos'altro c'è da aggiungere?


Rubo a Giovanni Fontana il titolo del suo post e il video di un ragazzo di 19 anni, Zach Walsh, cresciuto da due madri, che interviene nella discussione sulle adozioni per coppie omosessuali in Iowa.
Guardatelo. È in inglese, ma il senso del discorso si riesce ad intendere, e soprattutto si vede il l'orgoglio per la sua famiglia.
La conclusione è questa:

Questo voto toccherà la mia famiglia o la vostra famiglia? Nelle prossime ore – sono sicuro – sentiremo un sacco di deposizioni su come avere genitori omosessuali danneggi i bambini. Ma la verità è che nei miei diciannove anni, neanche una singola volta ho incontrato una persona che si sia resa conto da sé che sono stato cresciuto da una coppia omosessuale. E sapete perché? Perché l’orientamento sessuale dei miei genitori non ha nessun effetto su quello che è il mio carattere.



Link - 4 Marzo

  • Bella rassegna di tante dimissioni di politici, ovviamente non italiani, su Nonleggerlo.it;
  • Interessante articolo sul Post, dei cinque fattori meno evidenti delle rivolte arabe. E sulla Libia, bel post di Leonardo;
  • Spinoza sulla Libia, parte prima e parte seconda;
  • Riflessione breve e chiara di Gilioli sui problemi con la giustizia di Berlusconi;
  • Sempre Gilioli, altra bella riflessione sulla diversità di idee;
  • Piccola guida sui matrimoni omosessuali, di Alessandro Capriccioli;
  • Monica Fontanelli, di cui abbiamo parlato abbondantemente qui sul blog, ci ha inviato su Facebook una nota dopo le parole di Berlusconi sulla scuola pubblica, eccola;
  • Sempre sulla scuola pubblica, commento di Leonardo con link ad un post del 2003 su Giussani (già che parliamo di CL stasera...);
  • Foto da Big Picture, sulla rivolta in Libia e fotodocumentario sul viaggio dentro il cratere di un vulcano.


giovedì 3 marzo 2011

CL e Silvio


In questi giorni, mi sono chiesto che ne pensasse Comunione e Liberazione del caso Ruby, e più in generale delle ultime uscite di Silvio. Così ho fatto una ricerca sul sito ufficiale, con scarsi risultati, e poi su quello della rivista interna del movimento, dove ho trovato questo articolo: "Chi salva la politica?".
L'articolo parte abbastanza bene:

Prima della repulsione di fronte allo squallore che viene a galla. Prima della ribellione per una battaglia politica fatta via inchieste e provvedimenti giudiziari, che sta mettendo a rischio il bene di tutti. Forse addirittura prima della rabbia e della pena per un Paese che avrebbe bisogno di tutt’altro e si ritrova impantanato tra bungabunga ed annizero. Prima di tutto questo, o comunque dentro tutto questo, se siamo leali il contraccolpo ha davvero quel nome: sgomento. Ovvero, malessere. Disagio. [...] Per la menzogna di chi si aspetta che «a cambiarci la vita» sia qualche busta piena di euro, intascati magari dando in cambio te stessa o spingendo tua figlia a sgomitare per farlo. E anche per come si usa di tutto ciò per attaccare un avversario che non si è riusciti a buttar giù a forza di voti ed elezioni. Sesso, soldi e politica.

Poi si inizia con le domande:

Certo, sulle inchieste serve chiarezza. [...] Fatti serissimi, di cui tenere conto, ma che arrivano dopo, perché in fondo lo sappiamo che è difficile mettersi nei panni di chi scaglia per primo la pietra. Un istante prima, invece, c’è quel disagio, quell’inquietudine profonda. Che, se viene presa sul serio, porta a una domanda: ma chi può salvarci da questo? Chi può tirarci fuori da un modo così avvilente di trattare se stessi e gli altri? C’è qualcosa che possa riempire la vita più di sesso, soldi e potere o tutto ciò a cui possiamo ridurre il nostro desiderio di felicità?

Le risposte alle domande sono la Chiesa e il Cristianesimo. E poi viene spiegato piuttosto bene perché la chiesa (o almeno CL) non critica Berlusconi:

Ma qui si capisce anche il realismo dei criteri che la Chiesa ha sempre usato per giudicare la politica e i politici: il bene comune, [...] prima e più della coerenza e dell’ineccepibilità morale del singolo. [...] Perché se è solo Cristo che salva l’umano, salvaguardare la Sua presenza nella storia - la Chiesa - vuol dire lasciarGli spazio nel mondo, qui e ora. Vuol dire aprirsi alla possibilità che potenti e soubrette, magistrati e giornalisti (e noi, con loro) incontrino qualcosa per cui vale la pena vivere, e cambiare.

Quindi non importa quello che fai a casa, se salvaguardi la chiesa sei ok.

È questo che chiediamo alla politica. Non la salvezza, ma che lasci spazi di libertà a questo luogo che salva anche la politica [...] Qualcosa di infinitamente più grande. Qualcuno di vero.

Quindi, riassumendo, anche se Silvio Berlusconi forse qualche cosa di brutto l'ha fatto (anche se i PM sono proprio dei cattivoni, eh!), l'importante è il bene comune.

E il bene comune è salvaguardare la chiesa.

Punto.

Questa posizione di CL è stata confermata anche dal vescovo ciellino Luigi Negri, in un'intervista alla Stampa:

Sul piano della condotta individuale indirizziamo a Berlusconi le stesse raccomandazioni rivolte a chiunque altro. Sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio.

A mio modestissimo parere, il giudizio sui comportamenti personali del Primo Ministro di una nazione spetta anche a tutti i cittadini che governa, ma sono opinioni.

Ci sono le condizioni per orientare cattolicamente la restante parte della legislatura verso i principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di istruzione.

È quasi un programma di governo questo. Anzi, sembra proprio la prossima campagna elettorale di Silvio!

Le incoerenze etiche di un governante non distruggono il benessere e la libertà del popolo, gli attacchi alla famiglia e alla sacralità della vita devastano la vita sociale.

Domanda. Andare a troie non è un attacco alla famiglia? Avere relazioni con più donne e due divorzi alle spalle neanche? Ok, sto diventando qualunquista...

Le priorità sono la salvaguardia della vita dal concepimento alla fine naturale, della famiglia eterosessuale (l'unica feconda), della possibilità per la Chiesa di svolgere l'azione formativa e culturale tra la gente.

Si si, sta proprio dettando il programma di governo...e gli scandali del premier?

Se esistono reati tocca alla legge stabilirlo, è inammissibile condannare a priori. Un politico è più o meno apprezzabile moralmente in base a quanto si impegna a vantaggio del bene comune.

E qui si ricollega all'articolo precedente. Per quanto riguarda l'inammissibilità del condannare a priori, la pensava così anche nel caso Eluana? E poi conclude:

A far male alla società sono i Dico, la legislazione laicista, la moralità teorizzata e praticata da quanti ci inondano di chiacchiere sulla rilevanza pubblica di taluni comportamenti privati.

Chiamare la questura avvalendosi della propria carica pubblica per far rilasciare una giovane nordafricana è un comportamento privato.

Concludo, non sono sicuro che questa sia posizione ufficiale di CL o solo di chi ha scritto l'articolo, spero che qualche amico del movimento ci legga e ci dia il suo punto di vista.


mercoledì 2 marzo 2011

Short history of Italy


Questo per rispondere ai tanti che mi chiedono cosa dicano all'estero dell'Italia: questa immagine mi e' stata spedita da un tedesco? No. Da un inglese? No. Da un francese, forse? Neanche. Mi e' stata spedita dalla mia coinquilina greca: anche i greci (con tutto il rispetto parlando non offrono il tipico esempio di politici incorruttibili e al servizio del bene dello stato) hanno ben presente le sorti della nostra penisola.
Amarezza.

Diritti ai gay? Sì, grazie

Cari amici,
anche ad uno come me capita ogni tanto di cambiare idea. Qualcuno di voi ricorderà una certa serata passata a discutere sui diritti legali dei gay. La mia posizione era decisa: non sono questi i problemi del nostro Paese. Beh... In parte ciò che pensavo resta immutato, vista la deriva culturale in cui versiamo, la libertà di stampa relativa, il vergognoso retaggio politico ed economico che ci ritroviamo, la mafia, le condizioni dei lavoratori. Penso cioè che, avendo simili problemi, non solo sia deleterio, dal punto di vista dell'opinione comune, concentrarsi sui diritti delle coppie di fatto, ma anche irreale (del resto... un Paese dove i gay si potessero sposare ma in cui il lavoratore dipendente fosse poco tutelato sarebbe in ogni caso un Paese da buttare). Quando certa sinistra ha dato l'idea di concentrarsi di più su questi problemi che su altri ha perso. E miseramente. Ma... C'è un ma. Un'idea diversa è sopraggiunta nella mia mente. La voglio condividere con voi.

Il punto non è in realtà a monte? Cioè... La presenza di certi problemi gravi sembra scoraggiare ogni sforzo verso un miglioramento dei diritti dei gay (da noi pressochè assenti). In realtà l'ingerenza della Chiesa e un'opinione comune ammuffita non consentirebbe comunque un salto di qualità. Ma in realtà non si tratta di un difetto di fondo, sempre lo stesso, che come non consente la risoluzione delle problematiche di cui sopra, non consente neppure uno sblocco per questa? Non si tratta della solita arretratezza culturale? Forse non sarebbe il caso di INIZIARE da problemi che sembrano meno importanti (solo perchè meno utili dal punto di vista politico) per dare la sensazione di un cambiamento, di un rinnovamento, che potesse, con il tempo, investire anche le altre mele marce?

Da dove nasce questo post? Nasce dalla storia di Edith Windsor e Thea Spyer, due anziane donne americane che si amano da 42 anni, che hanno ottenuto un matrimonio civile in Canada due anni fa. Alla morte della seconda la prima si è trovata a dover pagare, negli USA, una esagerata tassa di successione (oltre trecentomila dollari) cosa che, dichiara, "Non mi sarebbe accaduta se fossi stata sposata con un uomo". E allora mi sono trovato a pensare alla beffa... Oltre al dolore per la perdita di una persona, Edith si deve essere sentita annullata. Per lei era naturale pensarsi moglie di Thea, senza bisogno che un pezzo di carta lo attestasse. Inutile dire che mi sono intenerito. E si è intenerito anche Barack Obama a quanto pare, che ha disposto la modifica di certi articoli del "Defense Marriage Act", firmato da Clinton, in cui si dichiara legale esclusivamente l'unione tra uomo e donna. Insomma... Ma è mai possibile che siamo ancora qui a parlarne?

Mi è venuta in mente una cosa scioccante. Anche questa mancanza di diritti legali, come altre panzane narrate nei secoli passati, vuole diventare una forma di deterrenza, perchè economicamente svantaggiosa.

C'è l'idea che si possa svilire l'idea di famiglia. Cavoli, si tratterebbe semplicemente di riconoscere a due persone, che hanno condiviso una vita intera, la loro unione! Dubito che alla stragrande maggioranza delle coppie gay interessi sentirsi dire "Vai tra!!! Sei una famiglia!!!". Oggigiorno anche certe coppie eterosessuali non vedono nel matrimonio la strada maestra che esprime al meglio la loro unione. Non si tratta di avere un riconoscimento "formale". Qui parliamo di denaro. E di dignità.

E' solo omofobia? O c'è qualche fattore utilitaristico ed economico (che io non vedo) che impedisce una simile apertura? Per esempio... Il celibato dei preti è una misura cautelativa della Chiesa per impedire che beni personali vadano perduti in beghe legali e civili. Esiste un fattore analogo per la faccenda dei diritti agli omosessuali? Io non è che ci stia capendo molto. In alcuni Paesi non si sono fatti troppi problemi, perchè qui sì?

Ancora una volta vi invito a non fermarvi sull'ingiustizia di certe situazioni dichiarando "E' ingiusto!", "Che Paese di merda!", "Guardate invece cosa succede a Fruttolandia!". Chiedetevi "PERCHE'?" Rispondendo a questo interrogativo, e lavorando sull'opinione comune, sarà forse possibile fare dei passi avanti.

Attendo risposte ed idee.

Il vostro corrispondente dall'Emilia