Ah ah ah ci sono anche io!!! spettacolo...belin vi vedevo sempre smanettare su sto blog e, come il bambino viziatello che vede gli altri bambini divertirsi con il giocattolo nuovo, ho deciso di divertirmi un pò anche io.
Venerdi sera ho visto Hereafter di Clint Eastwood e, deluso dalla visione, sono andato un pò curioso a vedere la valutazione de "Il Secolo XIX" del film in questione; il voto funziona nel seguente modo:
1 stellina = mediocre
2 stelline = discreto
3 stelline = buono
4 stelline = da non perdere
5 selline = capolavoro
e indovina un pò il buon Clint quanto prende?? 5 stelline!!! questa è proprio grossa, non è che solo perchè è Clint Eastwood gli è dovuto qualcosa, anzi uno ha grandi aspettative e al limite ne rimane più deluso. Ok il voto è soggettivo e bla bla bla..ma un capolavoro è qualcosa che rimane per sempre , che segna, che riguarderesti 100 volte, che straconsigli a tutti...questo è un film di cui parli 10 minuti e se ti chiedono: "bello?", rispondi "si, carino". Cioè non è tutto da buttare, gli spunti positivi ci sono, ma per essere un capolavoro ne ha di strada da fare e adesso mi spiego meglio.
La storia non è originale, ne abbiamo viste a migliaia, la capacità del regista si vede nel modo di raccontare alcune tematiche: il dramma della vita del sensitivo resa difficile dal dono/condanna (vedi storia con l'infoiata del corso di cucina), il destino che gli ripropone la sua natura nonostante lui tenti di scappare, lo scetticismo con cui viene affrontato il tema dell'aldilà...Clint è bravo nel non rendere patetiche le scene in cui il protagonista usa il "dono" ( trucco usato: ritualità ridotta all'osso cioè solo tocco delle mani, e visione di una specie di aldilà molto vago e senza dettagli), la narrazione è lenta ma mai noiosa, lo spettatore segue la storia aspettando l'evoluzione degli eventi che in realtà non arriva mai se non in una fuga in cui il sensitivo, come guidato dal destino, trova la donna della vita solo perchè, avendo vissuto la morte, può toccarle la mano senza avere visioni!!
Detto questo per me sono 3 stelline, c'è l'attenuante della difficoltà nel trattare temi di questo tipo; ok ok il giudizio è soggettivo, se qualcuno vuole può dargli 4 stelline...ma 5 scordatevelo!!!!
Altri spunti: 1) la canzone di sottofondo nel trailer del film è Sia - Lullaby (ninnananna)
2) l'attrice belga che interpreta la giornalista francese è Cecile De France (mai sentita), ed è una discreta topolona (è nella foto che ho inserito, non sono capace a metterla qui a fianco!!)
3)parlando di altri film di Clint eastwood, per me "Gran Torino" prende 4 stelline e "Invictus" ne prende 5.
Vabbè ragazzi adesso basta che è dai tempi del liceo che non scrivo piu' di tre righe di pseudoitaliano ....
BENVENUTOOOO!!!
RispondiEliminaGran primo post, piacevole e diretto, senza troppi fronzoli nè pretese! Beh guarda... Io questo film non lo guarderò... Di te mi fido abbastanza... Ma Clint è sempre Clint. Dopo averci regalato storie a base di Kleenex (Milion Dollar Baby) e interpretazioni straordinarie (la Jolie in Changeling), era naturale avere un piccolo calo, specie in temi così difficili da trattare. Questo credo sia il motivo per cui ha preso 5 stelle, una sorta di voto sulla fiducia per il prossimo film...
Si è mica presentato alla prima con il libretto dei voti in mano? ;)
Ballets, aggiungi un pò One agli autori! Diamo il degno benvenuto ad un amico.
RispondiEliminaOpinionista di livello, dopo un periodo da osservatore, One ha lavorato con i più grandi del settore (Dott.ssa Cadamuro in testa), regalandoci idee sempre libere, fresche e non inficiate da alcun pregiudizio, impregnate di intelligenza e di una rara onestà intellettuale. Sono certo che apporterà il giusto prestigio a questo luogo di scambio.
Ah One... Ti ricordi di cosa parlammo il giorno della multa?
One sei aggiunto tra gli autori, ora ci aspettiamo tuoi post con costanza!
RispondiEliminaQui un altro commento al film, a cui io do un 3+, anzi un 4- perché è di Clint Eastwood (e le riprese sono davvero fighe)
http://www.wittgenstein.it/2011/01/09/il-paradiso-puo-attendere/
Ok, 5 stelline non gliele do nemmeno io, per una questione di equilibrio ne darei 5 a Invictus - se le merita tutte - ma ne riservo 4 per Hereafter. Sono convintissimo che questo sara` uno dei film che piu` di tanti altri faranno discutere gli spettatori (di tutto il mondo). La motivazione e` semplice: non e` un film che ti aspetteresti da Clint Eastwood, che a 80 anni (di vita, 40 di regia) affronta un genere audace e poco sicuro, per certi versi toccante. Spiazzando tutti. Il tema della morte e` uno tra quelli piu` delicati e discussi al cinema. L'abilita` di Eastwood sta proprio nell'eliminare radicalmente ogni aspetto troppo sacro o troppo profano, lasciando un velo di incertezza che pur deve esserci. E` proprio qui che si nasconde la sua originalita`: non siamo ai livelli del Ghost di Jerry Zucker e nemmeno in attesa del prete esorcita. Inoltre, sfruttare una sceneggiatura cosi` complicata e discutibile e`, a parere di molti, un vanto per un regista del genere: diciamoci la verita`, quanti di voi avrebbero messo in discussione un film come questo diretto da uno come Steven Spielberg?
RispondiEliminaFonte: http://www.repubblica.it/persone/2010/10/11/news/eastwood_intervista-7934160/
(Altro che 1 stellina come molti dichiarano, ne sarebbero piovute un po' di piu`, nonostante Spielberg ci abbia deliziato con faccende meno terrene di questa)
Come dice il buon One "Ok il voto è soggettivo e bla bla bla..", ma parliamo chiaramente: farsi condizionare dal passato di un particolare regista non e` un peccato capitale. Lo facciamo tutti, nel bene e nel male.
Critica su repubblica.it da La Stampa:
http://trovacinema.repubblica.it/film/critica/hereafter/394819
Fabio.
AVVISO AI LETTORI DEL COMMENTO: PARLERO` ESPLICITAMENTE DELLA FINE DEL FILM.
RispondiEliminaD'accordo, ammetto di aver esagerato col dichiarare una sola stellina per Hereafter, ma assolutamente mai piu` di tre!
Cio` che piu` mi ha deluso del film e` la fine, molto hollywoodiana: la mamma si ripiglia dall'eroina e vivra` felice e contenta col figlioletto superstite, il povero medium sfigatello (ovviamente figaccione) ha trovato una donna (ovviamente figacciona, o come dice One topolona) con cui non deve avere paura del contatto fisico perche` non verra` colto da imbarazzanti spasmi e visioni. E vissero tutti felici e contenti? Dai, non e` questo che vuole un pubblico adulto. Spero.
Il film inizia bene, gli intrecci tra le tre storie funzionano: sono -come dice One- lenti ma mai noiosi, poi pero` lentamente la trama diventa di una forzatura esagerata. Succede che il film diventa schiavo della fine che e` stata gia` decisa all'inizio: quanti di voi non hanno capito entro la prima ora che il medium avrebbe fatto una seduta al fratello superstite??
E secondo me questo forzare la mano non e` giustificabile con il tema del film: la morte, il destino, ecc.
Infine per rispondere a Fabio io non sono un esperto di cinema quindi non avevo nessun preconcetto su Eastwood, e se il film l'avesse fatto Spielberg o i fratelli Vanzina avrei fatto le stesse osservazioni (va beh, forse nel caso dei fratelli Vanzina no!!).
Lore,
RispondiEliminagrazie al Cielo ti sei rimangiato quelle parole sui fratelli Vanzina! (Ovviamente scherzo, sono registi anche loro, ognuno sceglie le sceneggiature da dirigere come piu` gli piace!)
Nemmeno io sono un esperto di cinema, tranquillo, volevo solo far notare quanto spesso si tenda a rimanere delusi da un regista quando delusi non si dovrebbe essere, tramite l'esperienza comune e senza scomodare gli esperti. Al-di-la` (non scusate il gioco di parole) della trama "hollywoodiana" - aggettivo spesso abusato - il film era comunque rispettoso dei canoni di Clint, stile classico anche per la colonna sonora e tutto il complesso (non sono informato su fotografia e montaggio).
Mi sento comunque di dire che rimarra` un buon film ancora per molto.
Fabio.
Mi sento già di dare tre stelle senza averlo visto, quindi posso passare al prossimo Eastwood; non capisco invece come si possa ritenere Invictus (un filmetto gradevole ma fondamentalmente scontato, con "o sole mio" come colonna sonora, perbacco!) superiore a Gran Torino (il Clint che non ti aspetti, un reazionario illuminato, ritmo serrato e pure commozione finale, olè).
RispondiEliminaE poi come può un film che tratta di morte avere lieto fine?
Perchè nessuno ricorda il Clint de "I ponti di Madison County" e di "Changeling"?
RispondiEliminaConcordo con Carlo in merito ad Invictus, invece ammetto di non aver visto "Gran Torino".
Che bello One sul blog...
RispondiEliminaIl post mi è piaciuto ma ho un'osservazione "fondazionale": ma perchè imbastire una tale discussione partendo dalla critica di Bruzzone? Mi avessi detto Mereghetti, mi avessi detto Morandini... Ma Bruzzone! Basta leggere una sua recensione per capire che interpretare un suo giudizio attraverso una qualche logica non ha senso...
(Comunque io al film do un 4/5 per motivazioni già citate qua e là nel post e nei vostri commenti. E per me Gran Torino vale 100 Invictus.).
quello che mi piace di eastwood è che in un modo o nell'altro ti sorprende sempre (non dimenticherò mai il pugno nello stomaco di Million dollar baby). questa volta lo ha fatto realizzando un film che è nuovamente magistrale, ma che accidenti non è cinema. il cinema tende sempre a volare alto, ti fa sognare, ti fa vedere le cose, anche quelle più turpi, con un occhi sognanti e un ritmo esaltante. questo film no, è lento e pacato, a tratti noioso, davvero, come a dirti "cazzo vuoi? è la vita...", talmente coi piedi per terra da farti chiedere a che pro usare tutta quella pellicola... Ma forse è proprio il linguaggio giusto per parlare di vita morte e destino. E' un esperimento...riuscito secondo me. I miei preferiti rimangono comunque gran torino e mystic river. ciao!
RispondiEliminaluca
comunque, visto nel frattempo è passato qualche mese....... andate a vedere warriors! :) tutt'altro genere, ma che bello!
RispondiEliminacome state ballets e one? un saluto,
luca fida