Aveva portato parecchio lustro ai favorevoli all'atomo il sostegno dichiarato dalla scienziata Margherita Hack, per molti italiani simbolo di rigore scientifico e laicità etica. Negli scorsi mesi l'astrofisica toscana affermava:
“Sono convinta che ci sia bisogno del nucleare. Ci sono molte paure irrazionali ma non si può decidere sull’onda dell’emozione. Serve razionalità. È proprio il mio ambientalismo che mi fa dire sì: il nucleare è la fonte che, tutto sommato, inquina meno.”
Oggi pare aver cambiato idea e con una lunga intervista a MicroMega dichiara "No alle centrali nucleari in Italia, sì alla ricerca sul nucleare". Devo dire che questa ultima intervista mi convince molto, in quanto non nasconde i limiti di chi andrà a votare SI al referendum la prossima settimana: la dipendenza totale dell'Italia dagli altri paesi per l'approvvigionamento energetico resta un problema grosso, ma che (secondo la Hack) passa in secondo piano rispetto all'incapacità italiana di gestire una tecnologia così pericolosa.
Ma apre uno spiraglio di soluzione: non fermiamo la ricerca nella direzione di un nucleare più sicuro, ma anzi investiamoci massicciamente (investire in ricerca in Italia? cosa??) con l'obiettivo di riportare sulla nostra penisola una tecnologia che utilizzi l'atomo offrendo maggiori garanzie.
interessante intervista
RispondiEliminasono d'accordo piu o meno su tutto tranne che su questo punto
"Perciò, dato che si parla tanto del villaggio globale, il problema della sicurezza e in particolare quello delle scorie, andrebbe risolto in modo globale, con la collaborazione di tutti, anche se mi rendo conto che è un’utopia. Questo è stato tentato a livello europeo per quanto riguarda il grave problema dello smaltimento delle scorie."
era una questione che avevo sollevato già nei vecchi post.
non sono d'accordo sulla utopicità della cosa... l'UE cos'è dunque, un esoscheletro economico e basta?
e non viene il sospetto che se un'intero gruppo politico congiuntamente a gruppi ambientalisti internazionali premessero su questo punto non potrebbero cambiare le cose?
evidentemente si vanno a toccare interessi troppo grossi, o forse non si ha l'effettiva necessità di una richiesta del genere: alla fine in italia, per fare consensi basta riempirsi la bocca di NO.
ed è la stessa Hack a ricordarci cosa sono stati capaci di combinare gli "aMBIENTALISTI" e la loro politica del no senza margini di dialogo
"La rinuncia al nucleare, decisa in seguito al referendum del 1987 secondo varie stime di e-sperti dell’Enel sarebbe costata all’Italia 120000 miliardi di lire. Inoltre il costo dell’energia elettrica, superiore del 40% a quello della media europea è una delle cause della perdita di competitività che ha colpito l’Italia dal 1990."
sono gli stessi che ieri davano contro all'eolico, oggi vanno in giro con le magliette con i teschi nucleari e domani, chissà, magari daranno contro al solare temendo che gli specchi accecheranno gli uccellini in volo.
cmq nel bilancio poc'anzi citato non è stato messo in conto il costo ambientale (produzione di co2, nox,sox) a seguito di quella scelta
se lo trovo lo posto
Grande Tommi che torna alla ribalta! Senti, sei poi andato a vedere il sito di ZeroGas? Se guardi il mio post di maggio in cui pubblicizzavo la cosa, c'e' il commento di un lettore che da' un giudizio piuttosto negativo riguardo ai contenuti del sito di ZeraGas. Te cosa ne pensi?
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