Tempo fa mi sono trovato a discutere con un amico di giornalismo. Siamo entrambi di sinistra, siamo entrambi disgustati dallo squallore che caratterizza certe testate targate B, che vengono usate come carri armati per tacciare il "nemico".
Ma, c'è un ma. Io non credo nel bianco e nel nero, ma nell'uso rigoroso della ragione per leggere una realtà con molte sfumature di grigio.E proprio per via di questo spirito mi alzo contento la mattina pensando che troverò in edicola un giornale come "il Fatto Quotidiano" che ha come scopo primario quello di informare i cittadini con notizie ed opinioni indipendenti. Come concretizza il Fatto questa nobile missione?
1. non riceve finanziamenti pubblici
2. è edito dalla Editoriale Il Fatto S.p.A., una società per azioni priva di un azionista di riferimento.
Cioè le sue azioni sono distribuite tra imprenditori e giornalisti in quote non superiori al 16% ciascuno, in modo che non sia possibile che la linea editoriale sia decisa da qualcuno per non danneggiare qualcun altro. Cioè, nei limiti del possibile, non ha padroni.
pubblicare a spese proprie notizie contro di lui, beh, sono sicuro che non lo faccia così contento. Così come sono sicuro che se un direttore vuole restare al suo posto, o un giornalista vuole fare carriera in redazione, beh, non gli verrà tanto facile facile pubblicare argomenti a danno di chi paga la carta su cui scrive.
Ecco perché compro entusiasta il Fatto, fermo restando comunque che è scritto da giornalisti che hanno un'opinione e che sono fallibili, quindi lo compro sicuro di leggere tante notizie vere ma anche tante opinioni discutibili! Le sfumature di grigio di cui parlavo all'inizio.
Ora, questo mio amico era infuriato col Fatto perché lo accusa di voler fare il bastian contrario ad ogni costo e in ogni situazione. Mi ha portato ad esempio la pubblicazione di una notizia (vera) che metteva Burlando in cattiva luce all'indomani del disastroso voto delle regionali dell'anno scorso: in un momento così grigio per la democrazia italiana, l'idea del mio amico, il Fatto avrebbe dovuto sorvolare su una notizia del genere, che non giova alla sinistra, e concentrarsi sul disastro delle regioni vinte dalle destre.
E qui mi sono acceso perché per me invece una pubblicazione di questo genere dà un valore aggiunto al giornalista che la fa: garanzia di indipendenza! E insieme al rispetto della verità, non mi aspetto altre caratteristiche da un giornalista: verità e indipendenza!
Un giornalista non può e non deve scendere a compromessi con la notizia per danneggiare o favorire questo o quel personaggio, altrimenti chi ci capirebbe più niente?
Del resto ci sono già tanti quotidiani di partito che pensano prima a difendere piuttosto che informare...
Ma quello del mio amico non è affatto un pensiero isolato: potete leggere qui che un maestro del giornalismo italiano di nome Eugenio Scalfari manifesta esattamente la stessa perplessità in un'intervista a Silvia Truzzi:
"Voi del Fatto avete un fucile a due canne: sparate contemporaneamente un colpo sul Pdl e uno sul Pd."
Ed è un problema questo per il fondatore di Repubblica?
"Il Fatto somiglia al Corriere che cerca continuamente le crepe nel Pd perché l'ideologia di quel giornale è privilegiare il centro. Il Fatto non si capisce chi privilegia."
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