venerdì 10 giugno 2011

Refere.. che?

Sabato e martedì si vota per i referendum... o forse era lunedì e martedì?
Beh comunque il 14 e 15 giugno le urne saranno aperte per milioni di elettori italiani... o forse il 10 e l'11?
Oh ma non mi ricordo mai le date, uffa, è proprio un mio limite: incredibile!

Allora, per chi (come i "giornalisti" di Tg1 e Tg2) hanno questo problema neurologico, ricordiamo l'appuntamento di
DOMENICA 12 E LUNEDì 13 GIUGNO:
si vota nelle proprie sedi elettorali per quattro referendum, ognuno a modo suo piuttosto fondamentali.
Scheda rossa: abrogazione della legge che impone ai comuni di affidare la gestione dei servizi idrici a società in cui il pubblico sia una parte minoritaria rispetto al privato
Scheda gialla: abrogazione della legge che fissa le tariffe dell'acqua in modo da assicurare ai privati che gestiscono il servizio idrico un guadagno del 7% annuo
Scheda grigia: abrogazione della legge che ha sostituito la legge che introduceva la produzione di energia nucleare in Italia; la nuova legge dice in sostanza che sì, ora il nucleare non lo facciamo più, però forse poi fra un anno boh, non lo so, lasciatemi in pace ci devo pensare. Scusatemi ho degenerato!

Scheda verde: abrogazione delle legge che permette al presidente del consiglio e ai suoi ministri di far valere il legittimo impedimento dovuto ad impegni di governo per non doversi presentare al processo.


Che fare allora?
Dunque, io dico nel dubbio a votare andiamoci, è un nostro dovere ed è nell'interesse solo nostro legittimare una consultazione popolare, qualunque sia poi l'esito.

Ma io dico ma non sentite l'elettricità scorrere nelle vene, su per la colonna vertebrale, ogni volta che varcate la soglia di quella scuola, date uno sguardo ai militari che si annoiano nei corridoi, vi dirigete al vostro seggio con quella pezza di carta che si chiama scheda elettorale, vi mettete in coda (se vabbé, domenica le code le vedrò alla gelateria, mi direte..), aspettate di essere chiamati, entrate salutando timidi gli scrutatori, tirate fuori la carta d'identità ma no! "conosciuto" dice il presidente del seggio (l'avrò visto una volta in vita mia, tolte le elezioni), e allora non serve, dopodiché vi consegnano quei lenzuoli tutti ripiegati e vi indicano la cabina, e allora via dietro le paratie di legno con la matita speciale nella mano che suda, tu la scheda e la matita, tu la scheda e la matita, tu la scheda e la matita, la e matita scheda la tu, e lì sì che l'emozione sale perché mica si può sbagliare, "avrò letto bene fuori?", non è che puoi sporgerti e dire "papà com'è che volevo votare che ora non mi ricordo?", nessuna sbavatura ammessa, oddio ma la croce va messa sul simbolo o sul nome del candidato, e poi ci pensi e ci ripensi e alla fine dici sì!, mi butto, perché alla fine ci hai pensato seriamente nei giorni precedenti e allora non potrai mica sbagliarti ora per via dell''emozione, e così tracci i segni e ripieghi diligentemente i lenzuoli, esci che quasi ti dispiace che il tuo momento di gloria sia già finito ma attenzione, ora bisogna imbucare il foglio giusto nell'urna giusta, eh!, e in più hai la matita da riconsegnare e la tessera da ritirare, confusione e parapiglia per capire le istruzioni che tutti gli scrutatori ti danno contemporaneamente e infine esci, salutando forse con "arrvdci" un po' sottovoce e un po' sorridente, e mentre torni verso l'uscita ti senti molto più leggero, no?, perché in fondo hai appena fatto una cosa pazzesca, cioè hai fatto in modo che la tua opinione venga presa in considerazione dalle persone più potenti dello stato in cui vivi, il tuo voto è un granello di sabbia del colore che tu hai scelto che si va ad aggiungere agli altri granelli di sabbia colorati in modi diversi, e insomma speriamo che questi granelli lunedì siano abbastanza pesanti, e in fondo il tuo votare è come una tessera del domino che viene inclinata verso la tessera successiva, parto io e via che dopo ci sei tu e poi l'altro e poi ancora l'altro e poi eccheccazzo cosa ci costa andare a votare forzaaaaa!!!!!!!!!!

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