sabato 2 aprile 2011

Aiutatemi a capire


Giornate davvero intense, queste, piene di avvenimenti politici e sociali.
Confesso che la mia lontananza geografica dall'Italia mi sta rendendo schiavo di internet e dei suoi innumerevoli luoghi di informazione. Leggo molto, in questi giorni, quello che succede nel Bel Paese e nel mondo. Ma se mi chiedete se mi senta davvero informato, rispondo no.
Vi spiego perché.


In politica interna.
Da una parte vedo che la lotta politica dei partiti di maggioranza sta diventando una vera e propria guerra, con lanci di epiteti ingiuriosi e di oggetti contundenti anche all'interno del Parlamento, il luogo simbolo della democrazia.
Dall'altra parte vedo che i partiti di minoranza stanno rispondendo alla guerra in maniera scomposta: non so dire se la strategia per far fronte alla battaglia parlamentare sulla
giustizia dei prossimi giorni sarà vincente o meno, ma vorrei sapere almeno qual è. Mi piacerebbe vedere un Bersani che si faccia intervistare per spiegarla, per poterla condividere o meno.
La Bindi vuole l'Aventino, D'Alema no, Marino propone le dimissioni in blocco, Bersani afferma che "li faranno ballare" in parlamento: diteci in che cosa dobbiamo sperare, su cosa dobbiamo puntare per uscire da questa crisi.
Resto in ascolto.

La questione immigrati.
Arrivati a frotte a Lampedusa, non avrebbero dovuto cogliere di sorpresa il nostro ministro degli interni che da febbraio parlava dell'arrivo di un milione e mezzo di immigrati. Sono stati bloccati sull'isola, perché? C'è chi dice per disorganizzazione, chi per un chiaro progetto politico: prendere tempo e ingigantire un problema già grave di per sé. Ora piano piano li trasferiranno nel campo di Manduria, il colabrodo pugliese. Da qui stanno già scappando a decine verso il nord, con buona pace delle forze dell'ordine che obbediscono a Maroni. Ma non era la Lega la paladina dell'immigrazione zero? Se alle migliaia di immigrati in arrivo sarà permesso di scorrazzare liberi per la penisola, senza soldi, affamati, non si trasformeranno forse in un emergenza sociale? E gli elettori del nord, i celoduristi, non dovrebbero forse un pochetto con rispetto incazzarsi col loro governo? Certo Manduria non è in Veneto, ma mille chilometri si fanno in qualche giorno a piedi: arriveranno prima o poi anche a Legnano. Mangeranno tutti insieme la polenta?
Resto in ascolto.


In politica estera.
L'Italia è in guerra con la Libia al fianco delle altre grandi potenze, ma non viene richiesta la sua opinione sulle scelte strategiche: quali sono queste scelte? Cosa si bombarda di preciso? Pare che ieri nove civili siano rimasti vittime del fuoco della Nato.
Comunque, è una guerra dell'occidente democratico contro il vile Gheddafi, per aiutare i ribelli a sbarazzarsene. Ma chi sono questi ribelli? Partigiani spontanei che lottano contro l'oppressione? Il braccio armato di partiti politici ben organizzati che, una volta detronizzato Gheddafi, saranno in grado di organizzare una Libia democratica? Estremisti islamici, come continua a ripetere Gheddafi? Non so, qualcuno me lo spieghi.
Resto in ascolto.

In politica energetico-ambientale.
Il terremoto e lo tsunami giapponese hanno sicuramente causato la morte di qualche decina di migliaia di persone.
Ma il disastro nucleare? Quanti ne ha causati finora? Pare che i tecnici che stanno cercando di spegnere i reattori abbiano ancora pochi giorni di vita: nuovi kamikaze del Giappone tecnologico. E soprattutto, dopo tre settimane dall'inizio della crisi, quali sono le conseguenze a cui l'isola andrà incontro? Non si sa, tutti parlano di situazione imprevedibile e stabile, in quanto ne in miglioramento ne in peggioramento. E allora riparte il dibattito sul nucleare, a colpi di dati tecnici e risposte emotive. Possiamo leggere sulla sicurezza delle nuove centrali sulle vecchie. Possiamo confrontare le scorie prodotte dal nucleare con quelle prodotte da altre tecnologie. Possiamo anche interpretare le rilevazioni di fuoriuscite radioattive come non così gravi per l'uomo.
Ma possiamo forse ignorare che, per soddisfare il nostro bisogno di energia, abbiamo costruito tecnologie potenzialmente distruttive prima di essere sicuri di saperle controllare? Perché è questo che tutto il mondo ammette, quando annuncia trionfale che la prossima generazione di centrali sarà molto più sicura: la generazione precedente lo era molto meno.
Resto in ascolto.

3 commenti:

  1. Ciao Loreeeee!! :D come stai?? Bel post, complimenti :)
    baci!
    Alessandra (quella imparentata con il tuo sindaco ;P)

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  2. Benebenebene, sono appena tornato da un ristorante sardo dove ho mangiato la pizza! Sì, lo so che non si dovrebbe mangiare italiano all'estero, ma la gente con cui uscivo stasera voleva andare lì e così... comunque non ho mangiato male!
    E voi come state? Mi hanno detto che festeggiate anche senza di me, vi siete già ripresi dal dolore della mia assenza?

    Ale, quand'è che commenterai un po' il nostro blog? Oltretutto sei nipote di un politico di spicco della mia provincia, cavoli, facci sapere la tua idea!!!
    ciaaao

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  3. eh sì, abbiamo festeggiato un po' di lauree in effetti :))) però sei nei nostri pensieri!! ;P Noi tutto bene comunque, procede tutto come al solito ^^
    Ma guarda che io non sapevo niente di questo blog! L'ho visto ieri sera per la prima volta!! Ora che lo conosco commenterò di più ;)

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