martedì 9 febbraio 2010

L'uomo del Forse (o il miglior "leader" di partito degli ultimi 150 anni)

Ogni giorno che passa, sono sempre più convinto che il vero prolema per l'Italia non siano i Berlusconi o i Bossi ma i Bersani.
Intendiamoci, non intendo dire che B. non sia un problema, B. è un problema ENORME. Ma se ogni giorno il problema B. diventa sempre più grande (ho visto poche ore fa il nuovo show con la presidentessa croata), la colpa è anche di chi lo vota, e di chi fa in modo che tante persone lo votino: l'opposizione, e soprattutto il "leader" dell'opposizione Bersani. "Leader" lo metto virgolettato perché Bersani non è degno di quel nome, come se scrivessi Berlusconi "statista" o Belpietro "giornalista".
Non ho nulla di personale contro Bersani, lo ritengo un ottimo tecnico, un buon politico soprattutto nei suoi vecchi ruoli relativi al campo economico nei lavori del Parlamento. Non me ne intendo molto di economia, ma oserei dire che come Ministro dello sviluppo economico (o quel che era, insomma) era molto bravo.

Ma come segretario del Partito Democratico proprio no.

Va bene politico, va bene parlamentare, sottosegretario, ministro, ma "leader" no. Non è capace, non è in grado. Potrebbe fare il segretario di partito di qualche piccolo partitino da 1o 2% di preferenze alle elezioni, ma guidare il secondo maggior partito d'Italia, con ambizioni da Presidente del Consiglio no.

Vorrei portare molti esempi a favore della mia tesi, ma non ho ancora avuto il tempo di farlo, ma credo che questo video può bastare (interessano solo i primi minuti, il resto si può tranquillamente saltare):



Non è in grado di rispondere a Tremonti, la mette in ridere, non è neanche in grado di attaccare invece di rispondere (come invece sa fare benissimo B.), insomma, non fa niente!!
Il partito democratico è un partito molto frastagliato, pieno di correnti e idee diverse (basti pensare che ne fan parte sia la Binetti che Scalfarotto, ad esempio) che sono normali e salutari, se c'è un leader in grado di gestirle e dettare la linea: è il suo compito, il motivo per cui viene scelto lui e non un altro. E chissenefrega se non tutti son d'accordo con la linea del leader, meglio scontentare un po' quà e là che scontentare tutti. Bersani riesce invece sempre a scontentare tutti, basta vedere come ha gestito le candidature alle regionali: primarie, non primarie, UDC, non UDC, l'appoggiare il candidato anti-Vendola in Puglia (e Vendola ha stravinto), il continuare a tergiversare sulle candidature (non sono ancora sicuro le abbia scelte tutte). Il commento migliore alle non-azioni di Bersani l'ha fatto Di Pietro:
Con Bersani ho parlato ieri sera, ma sinceramente devo dire che non ho capito cosa ha detto.
E se per le regionali ha sbagliato quasi tutto, nel resto ha fatto anche peggio. Anche nelle piccole cose non ne azzecca una, come dice Gilioli:
Bersani spiega che il dopofestival di Sanremo su Youdem è un’iniziativa per stare vicini ai giovani:
Il 46 per cento degli spettatori del festival ha un’età superiore ai 55 anni. Quasi un terzo è sopra i 64 anni.
Poi, potrei ricordare il caso Binetti (e mandala via una volta per tutte!), lo scontro (inesistente) sulla giustizia, le leggi ad-personam, e così via. Mai una volta che dica qualcosa di forte, che prenda una posizione ferma e decisa. Tergiversa, e di conseguenza tergiversa tutto il partito democratico, e quindi l'opposizione. E la maggioranza si sente legittimata a fare ciò che vuole.

E ad inferire ci pensano anche i giornalisti/opinionisti di sinistra, che tra un attacco e l'altro a Berlusconi, per ricordarsi della presenza di un "leader" del centrosinistra, lo prendono in giro.
Il migliore di tutti è stato Capriccioli sul suo blog:
Io non è che pretenda molto da te. Vorrei soltanto sapere se hai una posizione di qualche tipo su un qualche argomento. Sì, lo so che ce l'hai, ma devi farcelo sapere, Bersani, è così che funziona, non è che possiamo essere noi a venire a casa tua a chiederti un parere su tutto. Ce lo devi dire tu. Ho visto che sul sito c'è una sezione "Proposte": è una figata, Pierluigi, ma quelle cose devi ripeterle anche in televisione, sui giornali, in piazza. Non dovresti, non dovreste parlare di altro.

Il mio sfogo volge al termine, giusto per infierire ancora un po' pubblico il video del mio stato d'animo quando sento parlare Bersani (basta sostituire ogni "D'Alema" pronunciato con "Bersani" e il gioco è fatto).



Grazie Nanni Moretti, sfogo finito.

2 commenti:

  1. Ballets, in effetti su molte cose hai ragione: Bersani non ha carisma, non trascina le folle e non ha la frase vincente al momento opportuno o i vari coups de teatre a cui altri ci hanno abituato...

    Però a me sembra che quello che si chiede al leader del PD sia spesso contraddittorio e al limite dell'umano.
    A sinistra si contesta il modo di fare politica "di Berlusconi": quello degli slogan alla capezzone, del parlarsi addosso nelle trasmissioni, del citare dati a vanvera provenienti da chissaquali fonti a dimostrare l'indimostrabile, eccetera, eccetera. Cioè si contesta quello che per antonomasia è diventato il "fare politica" imposto dalla (o dai ritmi della) tv nell'era berlusconiana e della tv di berlusconi nell'era berlusconiana.

    Non piacciono le trovate tipo taglio dell'ICI annunciato il giorno prima delle elezioni e si contestano le false promesse da campagna elettorale, tipiche dello schieramento opposto.

    Si contestano i modi duri e drastici con cui la destra tenta di risolvere alcuni problemi tipo immigrazione e si invoca un maggior rispetto per la dignità umana delle minoranze anche a discapito di noi italiani.

    E come leader del PD si vorrebbe un tizio che si smarchi da tutti questi atteggiamenti fastidiosi.

    Però contemporaneamente cosa si pretende? Si pretende uno che comunque sappia tener testa in una trasmissione alla più agguerrita delle controparti. Uno che accattivi il pubblico con slogan efficaci. Uno che riesca a dimostrarsi attraente all'elettorato. Uno che risolva i problemi tipo immigrazione con le buone maniere - sì - ma con la stessa efficacia degli altri.

    Bersani dice pane al pane. Non ha carisma ma è onesto. Si smarca decisamente negli atteggiamenti da tutti quelli che sono i suoi avversari. Però paga lo scotto di non essere accattivante. Bisogna decidere cosa si vuole.
    Per vincere ad un gioco dove l'altro bara, o bari anche te se no sono cazzi. Oppure credi davvero che l'onestà alla fine paghi.

    "Cosa cambia nel PD ora che lui è segretario al posto di franceschini?" chiede tremonti... Un cazzo, lo sappiamo tutti. E lui non lo dice ma lo sta per dire perchè è quello che pensa.
    O magari è proprio questo che cambia...

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  2. mah secondo me avete ragione tutt'e due.

    da un lato doson è vero quello che dici non si può avere tutto da un leader, e cioè che sia onesto (e secondo me bersani lo è) e che abbia le palle per muoversi in una situazione di questo tipo senza giocare sporco.

    dall'altro lato è anche giusta la critica di balletz, cioè, in fin dei conti, dopo veltroni, dopo franceschini, pare che alla guida del pd ci sia un altro mammalucco, onesto quanto vuoi ma comunque una persona non in grado di gestire il principale partito dell'opposizione.

    secondo me la chiave della questione sta nel fatto che sia bersani che i suoi predecessori sono vittime della politica, nel senso che non possono permettersi di prendere posizioni forti, che potrebbero far vacillare gli equilibri interni del loro stesso partito col rischio di perdere il "potere" che hanno all'interno dello stesso. e per questo vanno avanti a dire tutto e niente, ma senza dare una linea ferma ad un progetto politico che francamente non ho capito bene quale sia.

    c'è da chiedersi il perchè di tutto questo, ma la motivazione è semplice e sotto gli occhi di tutti: al di fuori della politica questi "leader" cosa sono? niente.
    bersani ha lavorato un anno e mezzo.
    franceschini e veltroni credo neanche.
    queste persone sono convinto che attualmente facciano politica non piu solo per dare un servizio al loro paese, ma soprattutto perchè se no non saprebbero fare altro.
    è per questo che non "osano".

    non sono tutti così, ci mancherebbe, ci sono un sacco di esponenti validissimi che si sono fatti la loro carriera e la loro vita, che credono nella politica e la vedono come strumento al servizio dei cittadini.
    qualche nome? Soru, Chiamparino e anche un certo Marino..
    già sentito quest'ultimo? :)

    ciao

    tommi

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