giovedì 1 settembre 2011

"Non può durare". Ah no?


Cari amici...
Ho visto solo ora il film documentario "Draquila" di Sabina Guzzanti sul terremoto che ha colpito L'Aquila il 6 aprile 2009 e su tutte le cose vergognose correlate ad esso.

Mi ha colpito in modo indelebile l'ultima frase del film, pronunciata da un intervistato:

"Ho avuto occasione di parlare con molte persone che hanno vissuto sotto dittatura. E mi sono reso conto che la caduta morale e mentale deriva dal pensare "tempo uno o due anni cade". Questa è l'illusione, che ciò che è vuoto e fasullo non duri. Invece dura."

Non voglio dilungarmi a parlare del film, esso parla da solo. Le violazioni dei diritti, il ruolo della Protezione Civile, le speculazioni, la ruota mediatica, tutte le cose collegate al terremoto dell'Aquila sono in fondo quasi un pretesto per la Guzzanti per far riflettere sui metodi e sugli scopi di Berlusconi, sui pericoli che corre la nostra democrazia e su come sia ormai difficile lottare contro quasi venti anni di veleno.

La democrazia è un valore che non può essere barattato: anche per non rendere inutile il sacrificio di persone come Rudolf Jacobs o Libero Grassi. Ma il segreto è un altro, più sottile, in cui io spessissimo cado: non bisogna mai dubitarne, perchè nel momento in cui si dubita di essa è quello l'istante in cui si rivela fragile e attaccabile. Non bisogna lasciarsi andare. Insomma l'autocritica che faccio nei miei confronti è: anche se la democrazia consente simili oscenità, si rivela essere così facilmente attaccabile dall'avidità e dalla stupidità umana, si presenta soggetta a manipolazioni intrinseche non indifferenti, non per questo deve essere abbandonata; è ancora la strada maestra verso un Paese più equo e più giusto.

Non lo so. Io ho interpretato la frase che ho riportato come una chiamata: non cedere mai la propria integrità, a nessun livello; non affidarsi a un caso fortuito che ci liberi dalla merda; ma scegliere giorno dopo giorno la strada giusta e difenderla, per chi l'ha costruita e contro chi la vuole distruggere. Ma vi ho letto anche come una sostanziale mancanza di fede nella razza umana, così facilmente acquistabile oggi con ciò "che è vuoto e fasullo".

Nel mio post "Al tramonto" ho ricordato la straordinarietà della razza umana. Ma perchè siamo caduti così in basso? Cosa è accaduto? In meno di settant'anni, almeno nel nostro Paese, siamo tornati in una situazione in cui si ha la sensazione di dipendere da una serie di poteri sotterranei, in cui non ci si fida più del vicino di casa (chiedendosi cosa vota e se paga le tasse; chiedendosi, in definitiva, da che parte sta), in cui pochi "furbi" reggono i destini di così tanta gente...

Io sono rimasto colpito, ragazzi, perchè mi sono sentito chiamato in causa. Io sono uno di quelli del "non può durare". Ma mi sono fatto prendere dall'ansia che B. sia solo l'incarnazione particolare di un male più profondo e più duraturo, che non muore con lui. Se fosse così mi prenderebbe la disperazione, la stanchezza... Che cosa dobbiamo fare?

Il vostro corrispondente dall'Emilia turbato



1 commento:

  1. "Ma mi sono fatto prendere dall'ansia che B. sia solo l'incarnazione particolare di un male più profondo e più duraturo, che non muore con lui. Se fosse così mi prenderebbe la disperazione, la stanchezza..."

    Su questo non c'è dubbio, B ha raccolto il pensiero di una parte di italiani stanchi, menefreghisti, poco istruiti (vedi la casalinga di Voghera) e con i suoi media ha allargato questo pensiero a tutta l'Italia, facendone non solo un programma politico ma anche un costume generale. Che non morirà con lui, certamente.

    Noi dobbiamo cercare di capire quali sono i pilastri di questa mentalità pigra, individualista e furbonesca e roderli dalle basi. Senza farci prendere dalla stanchezza. Facile no?!? hihi

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