giovedì 15 settembre 2011

Meno cinque al voto Onu



Martedi 20 settembre, a distanza di sessantaquattro anni dalla nascita di Israele, verra' presentata all'Onu la candidatura dello stato indipendente di Palestina. Salvo sviluppi dell'ultimora. Infatti se la candidatura dovesse essere effettivamente messa ai voti passarebbe con ampia maggioranza tra i 192 stati. E allora perche' la Palestina non dovrebbe farsi avanti?


Beh, c'e' di mezzo una trattativa diplomatica degli USA che sta cercando di convincere l'OLP (Organizzazione di Liberazione della Palestina) a rinunciare, pena il blocco degli aiuti economici verso la Cis-Giordania. Motivo di facciata? Un processo di pace non puo' avvenire per mezzo di atti unilaterali (ovviamente questo principio vale solo per i palestinesi, gli israeliani possono unilateralizzare tutto quello che vogliono!!). In realta' e' Israele a fare pressioni agli Stati Uniti per evitare che la causa palestinese prenda una piega diversa da quella attuale, scrive infatti Bernardo Valli su Repubblica che con il riconoscimento dell'Onu lo stato di Palestina

"avrebbe accesso alla Corte internazionale di Giustizia dell'Aja
e a quella penale internazionale, con la facoltà di denunciare Israele per le
sue eventuali azioni come forza di occupazione. Potrebbe usufruire delle
istituzioni finanziarie, economiche e commerciali. Potrebbe soprattutto esigere
di trattare alla pari con lo Stato di Israele, non più nel quadro del Quartetto
(Usa, Russia, Europa, Onu), ma in quello dell'Onu e sulla base delle
risoluzioni."

Una grande rivoluzione e' in atto in Medio Oriente (Siria, Egitto, Tunisia, Libia) e questo ulteriore tassello non farebbe che aggiungere benzina sul fuoco del cambiamento.

Il giornalista conclude l'articolo riassumendo la condizione attuale dei palestinesi sparsi in quel piccolo lembo di terra sul Mediterraneo:

"Le forze centrifughe e la storia hanno frantumato negli anni la Palestina
in cinque zone o entità. La prima dell'elenco può essere Gaza, abitata da un
milione di uomini e donne che vivono come in un limbo rispetto al resto dei
palestinesi. Un limbo non facile, sotto l'autorità intollerante di Hamas, e in
una società più islamista, più tradizionalista ed esclusa dal crescente
benessere di cui gode la Cisgordania. Isolata, Gaza è rivolta all'Egitto.
Seconda zona o entità la West Bank, la Cisgiordania. Là vivono due milioni e
seicentomila palestinesi, governati dall'Organizzazione per la Liberazione della
Palestina (Olp), oggetto di indulgenza da parte di Israele, i cui soldati
occupano una larga porzione del territorio. Una certa sicurezza e un evidente
progresso economico hanno creato una stabilità che ha favorito uno status quo,
da non pochi osservatori definito prerivoluzionario. Pur godendo di una
situazione favorevole rispetto a quella dei connazionali di Gaza, i palestinesi
della West Bank non si sentono garantiti da uno stato di diritto. Restano
cittadini sotto un'occupazione straniera e non nutrono grande fiducia nei loro
corrotti amministratori dell'Olp.La terza entità palestinese vive a Gerusalemme
Est e conta trecentomila uomini e donne. Circa il 38 per cento della
popolazione. Gli abitanti non sono cittadini israeliani, ma residenti permanenti
costretti a temere notte e giorno la perdita del diritto di residenza. Le
barriere imposte nella vita quotidiana aumentano il senso di precarietà. Essi
pagano le tasse allo Stato israeliano e usufruiscono, in tono minore, dei
diritti all'assistenza sanitaria e alla scuola. In questo sono favoriti rispetto
ai palestinesi della West Bank. La quarta entità è la più numerosa. Conta cinque
milioni di uomini e donne registrati come profughi. Vivono in cinquantotto
campi, diventati grossi borghi, in Giordania, in Siria, in Libano, nella West
Bank e a Gaza. Sognano il ritorno in una patria che non c'è più o che è stata
dimezzata. Il riconoscimento formale dello Stato palestinese riaccenderà molte
speranze.La quinta e ultima entità palestinese conta un milione e trecentomila
persone, con la nazionalità israeliana. Come creare un comun denominatore di
interessi e di aspirazioni in un popolo frantumato e represso resta un problema.
Ma certo la nascita di uno Stato formalmente riconosciuto susciterà emozioni e
rianimerà progetti e ideali."



7 commenti:

  1. Ma è stato tagliato l'unico post interessante dell'ultimo mese di questo blog?! Alludo al post sui finti intellettuali di bolo.. A me francamente di palestinesi e processi di pace interessa molto meno! (Quanto a telenovele infinite preferisco Beautiful! ...E persino i fratelli Karamazov!).

    Comunque sia, aggiungerei un paio di cliché al prototipo di finto intellettuale: 1) Avere un proprio blog tramite il quale riversare quotidiane opinioni su fatti di attualità per la maggior parte scopiazzati da altri blog o giornali sinistroidi; 2) Avere sempre e comunque (e noiosamente) opinioni politicamente corrette salvo poi decidere di censurare i post che non piacciono contraddicendo buona parte dei principi da fumetto che ci si erano auto-disegnati addosso..

    In amicizia,

    Doson

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  2. Doson non avevamo dubbi che preferissi Beautiful, ti si addice molto di piu', soprattutto col tuo carattere burbero da Bello&Impossibile!!

    Comunque e' palese che Bolognini Davide si e' autotolto il post solo per farci apparire come gli intolleranti della situazione: VERGOGNA!!!
    Doppio giochista infame, sei come la Lega nel voto per l'arresto di Tedesco, pentiti e autodenunciati!!!

    Lore

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  3. Belin, è tornato doson!
    Sono così felice che prendo tutte le critiche con gioia...
    Comunque, grazie per la tua dose di acidità, l'interesse o meno per i processi di pace è soggettivo, io ad esempio lo preferisco agli stereotipi per finti intellettuali.
    Comunque:
    1) è molto facile criticare dopo quasi tre mesi che non ci si fa più sentire, la "linea editoriale" del blog dipende anche molto dalla partecipazione illuminante di "voci fuori dal coro" come te
    2) la tua avversione contro presunte idee politicamente corrette è tipica di un ascolto troppo frequente di Cruciani. Il post direi che è stato cancellato da Bolo, in quanto né io né (credo) Lore l'abbiamo cancellato. L'unico post che ho "cancellato" è stato per scherzo ed è ancora tra le bozze (se bolo vuole ripubblicarlo..). Io comunque avrei risposto a Bolo così:

    http://www.freddynietzsche.com/2011/01/13/il-trucco-del-popolo/
    http://www.freddynietzsche.com/2011/01/14/il-trucco-del-popolo-—-2-radical-chic/
    http://www.freddynietzsche.com/2011/05/06/il-trucco-del-popolo-—-3-snob/

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  4. La mia rivolta nei confronti della politica del blog la palesai già a suo tempo e la esprimo tornando a scrivere a modo mio. Appoggio la critica di Doson "in amicizia", nel senso che mi piacerebbe da morire leggere cose VOSTRE, di vostro pugno. Naturale che l'ispirazione possa venire da altri blog o quotidiani, ma qui la filosofia del copia e incolla è imperante.

    Chiunque leggesse la lista delle 10 cose penserebbe a voi! (12, contando le aggiunte dosoniane) Stereotipi! Bravo Ballets! Un'ammissione finalmente!

    Ricambio ammettendo a mia volta che, sì, ho cancellato io il mio post. Ma non per i motivi che pensate voi. Del resto potete credere quel che volete.

    Vi rendete conto che vi siete screditati da soli? Ma chi volete che stia a guardare i post (miei poi) che compaiono o scompaiono? La dietrologia l'avete creata tutta voi, dimostrando così la vostra malafede. La mia buona fede è provata dal fatto che era OVVIO che l'avessi tolto io! Ma patiteci un pò meno su! Quanta intolleranza...

    Ballets leggerò le tue supposte ribattute.

    Franco Lorenzo che mi da del doppiogiochista infame è un momento di altissimo teatro. Grazie...

    BOLO

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  5. Beh, un momento: un conto è prenderci in giro per stereotipi, e mi sono divertito a rispondervi per le rime!
    Se invece le critiche sul nostro modo di scrivere sono serie, allora cerco di rispondervi serio anch'io. Cerco sempre di non fare un copia incolla ma di proporre un articolo di interesse presentandolo con la mia opinione: posso sempre fallire però! Se tu (o chiunque altro) riesci a scrivere in originalità senza ispirarti a lavori altrui tanto meglio, il nostro blog sarà più sfaccettato!

    Per la cronaca, ieri sera a casa di Tommi qualcuno mi ha chiesto come mai io e Ballets avessimo cancellato il tuo post, Bolo!

    Ballets, perdona la mia recente alleanza con Bolo contro di te, e riaccettami come tuo fedele co-fondatore: ci chiameremo "Il gruppo del copia-incolla imperante"!

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  6. Lette le ribattute di Ballets faccio calare il sipario. Per me chi scrive occulta il fatto centrale: anche colui che opera il supposto "trucco del popolo" è soggetto al problema e alla classificazione altrui. Perciò non vedo, nè capisco l'eventuale differenza. Scrivere in quel modo così appassionato del "trucco del popolo" è una variante del trucco stesso: evidentemente qualcuno che teme come la morte di venire smascherato.

    Consentimi Ballets di sottolineare come hai dovuto ricorrere alle parole di altri invece che fabbricarne di tue.

    Se la vogliamo chiudere qui per me va anche bene.

    BOLO

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  7. P.S. Non avevo letto il tuo commento Lore! Beh a questo punto quello che conta è che qualcuno vi ha ritenuto seriamente capaci di censura. A me tanto basta.

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