sabato 3 settembre 2011

Il Partito Del…

index

Massì, dai, oggi mi sento ispirato per aggiungere un po' di merda al buon nome (?) del PD.
Guardate, non lo faccio con cattiveria, credetemi: nonostante il mio cuore batta molto a sinistra, una sinistra estrema ed estremamente idealista, la mia ragione mi spinge sempre a tornare coi piedi per terra per cui io mi accontenterei tranquillamente di votare un partito di centro-sinistra anziché un partito di sinistra. Ve lo garantisco! Alla fine trovo che farsi contaminare, uscire dallo stretto delle proprie idee per trovare una mediazione con chi la pensa diversamente sia anche una sfida interessante! Altrimenti che presunzione!!


Però... ci vorrebbe un partito di centro-sinistra PRESENTABILE.


bersani"Ohibò, ragassi, ma siam passi!??" direbbe il caro Pier Luigi de noantri. "Partito Presentabile? Mica ci chiamiam PP, noi siam democratici, noi ci chiamiam PD, cioè Partito Del!".
Mi scusi, segretario, cosa vuol dire "partito del"?
"Partito Del, vuol dire che dopo puoi Inserisci linkmetterci la parola che più ti piace! Partito del popolo, Partito dei PapaBoys, Partito della Fiom, Partito dello smacchiamento dei giaguari... eccetera eccetera, mica posso stare qui a dirteli tutti. Scegli tu quello che vuoi e noi ce Inserisci linklo mettiamo!"
Chiedo scusa, onorevole, questo significa che potrebbe essere anche Partito delle Libertà?
"Massì, ma certo, che domande: quello è già quotatissimo tra il nostro gruppo dirigente!!"


Sono davvero sconfortato, l'indecisione regna sovrana i n questo paese di merda (non è un insulto, ma una dichiarazione del presidente del consiglio NON SMENTITA!!!). Indecisione tra il governo nel varare la manovra, indecisione tra l'opposizione (e indovinate chi è il principale partito di opposizione??) nel contrastare lo scempio di questa maggioranza e cercare di riprendere in mano le redini.
Ho apprezzato l'intervista a Renzi, su Repubblica, che sta sui coglioni a tutti ma a me continua a sembrare -quantomeno- sincero, concreto, innovativo. Il sindaco di Firenze parla chiaro di questione morale, di riforme dei partiti e dell'Italia, di primarie, ecc.
Da tenere presente l'articolo di Claudio Cerasa sul Foglio, che fa notare come Renzi non possa candidarsi alle primarie del centro-sinistra in quanto lo statuto del suo partito obbliga a presentare come unico candidato il segretario (ad esempio, questa è una norma dello statuto del PD, quindi dovrebbe essere chiaro che il PD la vorrà rispettare, ovvero il PD sosterrà Bersani: voi l'avevate capito?).
Luca Telese dal FattoQuotidiano è stato la scintilla che mi ha spinto a concepire questo post: ecco la sua analisi sulle non scelte del PD.
Infine un post di Dino Amenduni, sempre sul blog del Fatto, che ci porta un po' di sano ottimismo, gggiovane e spensierato!


Torniamo a casa e riprendiamoci sta Italia!

4 commenti:

  1. I toni iniziano ad alzarsi anche per te... Interessante...

    "Alla fine trovo che farsi contaminare, uscire dallo stretto delle proprie idee per trovare una mediazione con chi la pensa diversamente sia anche una sfida interessante! Altrimenti che presunzione!!"

    Mi sento vagamente chiamato in causa ma cedo di aver la coda di paglia, visti gli ultimi scambi. Ma non è proprio tutta questa voglia di contaminarsi che ha portato il PD all'inattività e allo scacco?

    Commento soprattutto per condividere alla grande la tua opinione su Renzi, l'avevo letta pure io l'intervista. Imbarazzanti le clausole sulle candidature.

    BOLO

    RispondiElimina
  2. Nessun richiamo in fase di scrittura, direi che è stato tutto frutto della coda di paglia a cui alludi...
    Comunque, a mio avviso, la contaminazione non è sinonimo né causa di inattività o indecisione. Ignazio Marino, il chirurgo di fama mondiale, senatore del PD candidato alla segreteria contro Bersani e Franceschini, che si dichiara cattolico, mi ha ispirato con il suo slogan (preso in prestito dal vangelo):
    "Il vostro parlare sia sì, sì, no, no. Il di più viene dal maligno (Matteo 5.37)".
    Ora perculatemi pure, ma questo messaggio è un chiaro monito al linguaggio politichese: uno si confronta, discute, cambia anche idee, ma poi sceglie, SCEGLIE! Esprime dei sì o dei no, e abbandona certe retoriche di democristiana memoria che vogliono significare tutto e il suo contrario.

    Il PD va in piazza con la CGIL o preferisce Marchionne?
    Il PD sostiene l'allargamento dei diritti civili o no?
    Il PD vuole le primarie o no?
    Il PD si alleerà con Casini o no?
    Eccetera, eccetera, eccetera.

    RispondiElimina
  3. Sì... Si sta depositando un ballone di fieno dietro di me, credo fosse quello...

    "uno si confronta, discute, cambia anche idee, ma poi sceglie, SCEGLIE!" Lore mi compiaccio di questo nerbo in più che sta uscendo unito alla purezza intellettuale che ti contraddistingue. Queste maiuscole, queste domande molto aut-aut rispecchiano molto il mio modo di vedere. Chissà che non sia iniziato davvero, con i passi di ciascuno, un percorso di mediazione sulla politica che ci ha spesso visti in parti avverse.

    BOLO

    RispondiElimina
  4. A me Renzi piace per gli stessi motivi che ha detto Lore, moderno, europeo, coerente e senza paura di essere impopolare. Le sue idee le dice, condivisibili o no.
    L'hanno paragonato a Berlusconi (spero per lui quello di 15 anni fa, non il rudere che è adesso al governo), e in quanto a carisma e decisione il paragone tiene. Per fortuna, per tutto il resto è radicalmente diverso.

    La proposta di modifica del bicameralismo mi piace:

    "Una sola Camera di 475 deputati, quanti sono i collegi. Un Senato delle autonomie locali composto da 140 amministratori: i cento sindaci dei comuni capoluogo, 20 presidenti di Regione e di consiglio regionale. Questi 140 già pagati come amministratori e dunque senza alcuna indennità parlamentare. Si passerebbe da mille retribuzioni a meno di 500, e il Parlamento funzionerebbe meglio".

    Io sono così scoraggiato che dubito che una modifica del genere la vedrò mai in vita mia.
    Però credo che se mai qualcuno riuscisse a portarla a termine, quel qualcuno sarebbe uno come Renzi.

    RispondiElimina