venerdì 20 agosto 2010

PATRIA 1978-2008

Cari amici...
L'estate è arrivata, nessuno più scrive su questo blog, anche i problemi sono andati in vacanza evidentemente... Studenti "impegnati" durante l'anno e borghesi vacanzieri d'estate. Bravi voi che potete...

Un breve post per un consiglio letterario. Ieri sono andato nella modestissima biblioteca di Castelnuovo, desideroso di leggere qualcosa di esplicativo di un periodo storico qualsiasi, per informarmi, impregnato di una curiosità che mi rapisce ogni tanto. Ero indeciso tra imperi ormai dimenticati, totalitarismi su cui ho già letto molto, rivoluzioni che hanno cambiato il corso della Storia... A certo punto mi sono detto: ma questa non è pigrizia morale allo stato puro? Certo il passato antico è fondamentale e ci sono un mare di libri che mi interesserebbe leggere. Ma perchè non colmo mai l'abisso culturale che mi pervade ogni volta che si parla del nostro recente passato? Perchè non mi chiedo in che terreno affonda le radici il berlusconismo imperante di oggi? Quanto è costruttivo sapere di battaglie campali perdute, di intrighi di palazzo ai tempi in cui i profeti ancora calcavano la terra, di lunghe analisi sulla situazione economica di un certo paese in un certo periodo, quando non si conosce quasi per nulla il quasi presente del nostro Paese? Così mi è caduto lo sguardo su questo tomo di Enrico Deaglio, "Patria, 1978-2008". Il libro mi ha colpito immediatamente perchè non è accademico. Non può nemmeno esserlo volendo, dato che narra di cose a noi così vicine. Non è neanche una valutazione critica. E' una cronaca quasi sterile dei fatti principali, interrelati, che hanno fatto la storia d'Italia degli ultimi trent'anni. Ed è, soprattutto, un incentivo all'informazione. Volutamente non spiega troppo delle figure storiche coinvolte, alcune ancora vive e vegete, quasi volesse indurre il lettore a chiedersi di più. In fondo al volume c'è praticamente un libro a parte con alcuni suggerimenti bibliografici, divisi per ciascun tema o personaggio. E nel frattempo ne sappiamo un pò di più.

E' stato interessante vedere come, chi c'era, ricordasse quasi ogni particolare di quegli anni così tormentati. Noi forse non siamo più addestrati a ricordare. L'oblio ci minaccia da tutti i fronti e noi corriamo il rischio di non rendercene conto. E ho scoperto il piacere e il sapore della ricerca storica anche quando non si parla di Nerone. Ciò che accade intorno a noi sembra sfuocato e difficile da afferrare, come l'immagine in uno specchio d'acqua. Mettiamo qualche punto fermo cominciando, magari, dalla lettura di questo "Patria". Ho pensato pure di regalarlo a qualcuno di voi... Poi ho pensato potesse essere più efficace un Post come questo.

Buona fine estate, cari amici...
Il vostro corrispondente dall'Emilia

4 commenti:

  1. Oddio, non ce la saremo mica presa? un pò di sana autoironia non fa mai male... Cazzate a parte, 160 pagine in due giorni, è una droga...!!! Commenta sul post che mi interessa di più.

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  2. Un altro borghese si degna solo oggi di rispondere, perché con la fine di agosto si torna ad essere studenti impegnati......
    A me piace molto leggere la "storia" contemporanea invece che libroni sui vecchi imperi o rivoluzioni. Tempo fa avevo letto gli ultimi due libri della storia d'Italia di Montanelli, che a mio parere sono il top: mai noiosi, si fanno leggere velocemente. Ho letto anche le continuazioni (Montanelli si è fermato al 1992) di Travaglio, Mani Pulite e Mani Sporche, ma li la lettura diventa più complicata a causa delle troppe citazioni di Travaglio che rendevano la lettura più spezzettata e noiosa.

    A leggere questi libri, Montanelli o Deaglio che sia, ci si rende conto di quante lacune abbiamo degli anni '70, '80 e inizi '90, non avendoli vissuti in prima persona e non avendoli imparati a scuola (dove si passa un anno a studiare i romani e agli anni successivi alla seconda guerra mondiale si dedica solo una lezione e mezza a giugno dell'ultimo anno).

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  3. Devo dire che il mio interesse per la storia recente esiste ma non si concretizza mai nella lettura di un intero libro sull'argomento: sono piuttosto pigro da questo punto di vista e preferisco di molto i romanzi. Ma internet mi offre opportunità preziosissime per cercare di ricostruire di volta in volta fatti storico/politici che mi interessano.
    Insomma: spronatemi!

    Giusto, Ballets, lamentarsi dei programmi delle superiori che difficilmente affrontano la storia degli ultimi sessant'anni, ma è anche vero che scoppierebbero infinite discussioni sul come scrivere un libro di storia che tratti di avvenimenti così recenti, quindi ancora controversi. Chi ha il diritto di scrivere i libri di storia?
    Sarei curioso di sapere chi ha scritto la storia della seconda guerra mondiale e se questa negli anni ha subito variazioni e quali....

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