mercoledì 22 giugno 2011
Il no al Bahrain
sabato 18 giugno 2011
Stimato in tutto il mondo (3)
Questa volta non c'è neanche bisogno di comici inglesi, bastano dei tecnici audio calabresi: in provincia di Cosenza per un disguido tecnico l'intervento telefonico di Silvio arriva in ritardo, a ricevere la chiamata solo un gruppo di tecnici che si fa grasse risate a prendere per il culo il presidente del consiglio. Poi qualcuno arriva, e Berlusconi viene congedato con un triste applauso.
Una delle tante scene da fine repubblica delle banane che stanno succedendo in questi giorni.
Formare l'opinione pubblica
L'intervento di Elisa Anzaldo, ex giornalista del tg1, all'evento organizzato per i 110 anni della Fiom.
Vi abbiamo dato informazioni sull'Orso Yoghi, sulla pecora Dolly, sul tacco da 15 e sul gelato. Tutti elementi utili per formare l'opinione pubblica.
IL BUFALONE
questo post è essenzialmente per voi... Allora... Oggi due amiche comuni mi chiamano e mi inviano questo articolo tratto da ArXiv, il sito scientifico dove professori e ricercatori di tutto il mondo mettono le loro prossime pubblicazioni. Ma ci può scrivere sopra chiunque dico io? Qui c'è un pazzo indiano che dichiara di aver dimostrato l'Ipotesi di Riemann (1 milione di dollari in palio...) Vi rendete conto della portata della cosa se fosse vero? Per me è assurdo... E' un bufalone di sicuro!!! Fosse il primo che fa cose del genere... Il problema è che sembra quasi realistico... Mah, non so...
http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0912/0912.4646v10.pdf
Chi ne ha voglia e tempo ci dia un'occhiata.
Il vostro turbato corrispondente dall'Emilia
giovedì 16 giugno 2011
Vogliamo il giornalismo indipendente?
E proprio per via di questo spirito mi alzo contento la mattina pensando che troverò in edicola un giornale come "il Fatto Quotidiano" che ha come scopo primario quello di informare i cittadini con notizie ed opinioni indipendenti. Come concretizza il Fatto questa nobile missione?
1. non riceve finanziamenti pubblici
2. è edito dalla Editoriale Il Fatto S.p.A., una società per azioni priva di un azionista di riferimento.
Cioè le sue azioni sono distribuite tra imprenditori e giornalisti in quote non superiori al 16% ciascuno, in modo che non sia possibile che la linea editoriale sia decisa da qualcuno per non danneggiare qualcun altro. Cioè, nei limiti del possibile, non ha padroni.
pubblicare a spese proprie notizie contro di lui, beh, sono sicuro che non lo faccia così contento. Così come sono sicuro che se un direttore vuole restare al suo posto, o un giornalista vuole fare carriera in redazione, beh, non gli verrà tanto facile facile pubblicare argomenti a danno di chi paga la carta su cui scrive.
Ecco perché compro entusiasta il Fatto, fermo restando comunque che è scritto da giornalisti che hanno un'opinione e che sono fallibili, quindi lo compro sicuro di leggere tante notizie vere ma anche tante opinioni discutibili! Le sfumature di grigio di cui parlavo all'inizio.
Ora, questo mio amico era infuriato col Fatto perché lo accusa di voler fare il bastian contrario ad ogni costo e in ogni situazione. Mi ha portato ad esempio la pubblicazione di una notizia (vera) che metteva Burlando in cattiva luce all'indomani del disastroso voto delle regionali dell'anno scorso: in un momento così grigio per la democrazia italiana, l'idea del mio amico, il Fatto avrebbe dovuto sorvolare su una notizia del genere, che non giova alla sinistra, e concentrarsi sul disastro delle regioni vinte dalle destre.
E qui mi sono acceso perché per me invece una pubblicazione di questo genere dà un valore aggiunto al giornalista che la fa: garanzia di indipendenza! E insieme al rispetto della verità, non mi aspetto altre caratteristiche da un giornalista: verità e indipendenza!
Un giornalista non può e non deve scendere a compromessi con la notizia per danneggiare o favorire questo o quel personaggio, altrimenti chi ci capirebbe più niente?
Del resto ci sono già tanti quotidiani di partito che pensano prima a difendere piuttosto che informare...
Ma quello del mio amico non è affatto un pensiero isolato: potete leggere qui che un maestro del giornalismo italiano di nome Eugenio Scalfari manifesta esattamente la stessa perplessità in un'intervista a Silvia Truzzi:
"Voi del Fatto avete un fucile a due canne: sparate contemporaneamente un colpo sul Pdl e uno sul Pd."
Ed è un problema questo per il fondatore di Repubblica?
"Il Fatto somiglia al Corriere che cerca continuamente le crepe nel Pd perché l'ideologia di quel giornale è privilegiare il centro. Il Fatto non si capisce chi privilegia."
venerdì 10 giugno 2011
Quei cattivoni dell'Ekonomist
Leggo dal Post che il nostro presidente del consiglio è stato nuovamente sputtanato dall'Economist, che gli ha dedicato la copertina con una poco onorevole (per noi italiani) frase "L'uomo che ha fottuto un intera nazione".
L'articolo inizia così:
SILVIO BERLUSCONI has a lot to smile about. In his 74 years, he has created a media empire that made him Italy’s richest man. He has dominated politics since 1994 and is now Italy’s longest-serving prime minister since Mussolini. He has survived countless forecasts of his imminent departure. Yet despite his personal successes, he has been a disaster as a national leader—in three ways.
In particolare, distrugge la gestione economica dell'Italia del suo governo:
Worst by far has been a third defect: his total disregard for the economic condition of his country. Perhaps because of the distraction of his legal tangles, he has failed in almost nine years as prime minister to remedy or even really to acknowledge Italy’s grave economic weaknesses. As a result, he will leave behind him a country in dire straits.
Questa la (deprimente) conclusione:
An unreformed and stagnant Italy, with a public debt stuck at over 120% of GDP, would then find itself exposed as the biggest backmarker in the euro. The culprit? Mr Berlusconi, who will no doubt be smiling still.
Per fortuna il Giornale annuncia nobis gaudium magnum, dicendo che quelle dell'Economist (ovviamente in mano alle lobby di sinistra europee) sono balle e che Berlusconi ha annunciato la riforma fiscale per l'estate, e sarà una cosa epocale. Torna l'ottimismo nel paese!
Peccato che la storia della riforma fiscale è da qualche anno che si sente, come ricorda Wil:
(e questa è solo una selezione, tutte le altre le trovate qui)
Refere.. che?
giovedì 9 giugno 2011
Occhio al copia-incolla!
Le schede dei referendum di domenica e lunedi sono di tipo "carta copiativa", ovvero quando sovrapposte il segno tracciato su quella di sopra viene copiato anche su quelle di sotto. Questo chiaramente e' pericoloso perche' le schede con piu' di un segno possono venire giudicate nulle, quindi
Circa gli allarmi batterici
Ho trovato molto interessante il post di Dario Bressanini "Il difficile mestiere
del detective di batteri", dove il docente dell'universita' dell'Insubria ci spiega come funzionino le indagini scientifiche per risolvere problemi di sanita' pubblica come quello accaduto recentemente in Germania.
mercoledì 8 giugno 2011
Sequestrata la blogger Amina... o no?
Mi sento di dover far circolare questa notizia circa il rapimento/sequestro di una giovane blogger sirio-statunitense che da mesi raccontava sul suo blog "A gay girl in Damascus" le vicende della primavera araba in Siria. A quanto racconta la cugina proprio con un post dal blog di Amina, la ragazza sarebbe stata bloccata per una via del centro e fatta salire di forza su un'auto. Da allora nessuno ne ha saputo piu' niente. Evidentemente il suo servizio di divulgazione di informazioni sulla repressione siriana non e' stato gradito dal presidente Bashar al Assad.
Qui la notizia su Repubblica.it, dove sostanzialmente il giornalista traduce i comunicati della cugina di Amina.
A detta di molti lo strumento che ha permesso la vittoria dei popoli che chiedevano democrazia manifestando contro i regimi dittatoriali e' stato internet: rapidita' ed universalita' della comunicazione le chiavi di volta. Oltre alle pressioni sui nostri governi per una politica estera solidale, noi occidentali non e' che possiamo fare molto da qui per sostenere queste rivolte. Certo, pero', possiamo spendere qualche minuto del nostro tempo per divulgare queste notizie in modo che la consapevolezza di quanto accade al di la' del Mediterraneo possa crescere. Tutto fa.
domenica 5 giugno 2011
Se la Hack fa retrofront
Aveva portato parecchio lustro ai favorevoli all'atomo il sostegno dichiarato dalla scienziata Margherita Hack, per molti italiani simbolo di rigore scientifico e laicità etica. Negli scorsi mesi l'astrofisica toscana affermava:
“Sono convinta che ci sia bisogno del nucleare. Ci sono molte paure irrazionali ma non si può decidere sull’onda dell’emozione. Serve razionalità. È proprio il mio ambientalismo che mi fa dire sì: il nucleare è la fonte che, tutto sommato, inquina meno.”
giovedì 2 giugno 2011
No alla Formula1 nel Bahrein
Red Bull si è costruita la reputazione di essere una bibita divertente e sportiva; ma da questo venerdì, insieme alle principali squadre della Formula Uno, potrebbe essere ricordata per aver sostenuto un governo che tortura e uccide i suoi cittadini. La F1 ha 24 ore per decidere se effettuare la gara - al momento rimandata - in Bahrein, uno degli stati mediorientali più brutali nella repressione contro i manifestanti.
Se Red Bull si rifiuterà di gareggiare in Bahrein, e le altre squadre la seguiranno, la gara di Formula Uno potrebbe essere cancellata, mandando così un segnale fortissimo allo spietato governo del Bahrein e inviando così il messaggio inequivocabile che il mondo non rimane indifferente davanti alle torture di stato. Già in passato i boicottaggi sportivi hanno influenzato altri regimi, come quello dell'apartheid in Sud Africa: possiamo riuscirci di nuovo.
Red Bull agirà soltanto se saremo in molti a chiedere insieme che il suo marchio e la sua reputazione non siano macchiati. Leviamo un grido fortissimo che gli aguzzini del governo del Bahrein non potranno silenziare, e chiediamo a Red Bull di non gareggiare in Bahrein quest'anno. Se 300.000 di noi firmeranno la petizione, Avaaz acquisterà inserzioni pubblicitarie per mandare il nostro messaggio ai dirigenti Red Bull. Ci rimane un solo giorno - firma ora!
Acqua: voci fuori dal coro
Con questo post vorrei interrompere un attimo il clima da succursale del fatto quotidiano che sta dominando il blog in questi mesi (è una critica, è vero, anche se a parte questo vi devo fare i complimenti per la costanza che ci mettete e per la capacità che avete avuto in questi mesi di far affezionare tanta gente al blog) citando il pensiero di un personaggio che stimo perchè lo ascolto abbastanza spesso su radio 24 in una trasmissione molto bella, Nove in punto, la versione di Oscar.
Il personaggio è Oscar Giannino ed il suo pensiero in proposito è qui. Invito i - credo - tanti sostenitori del sì a commentare e a far presenti le loro ragioni che immagino vadano ben oltre la mezza riga che ho scritto ad inizio post.
Freedom Flotilla 2 - Stay human
Freedom Flotilla, la flotta degli attivisti filo-palestinesi che tenta di rompere l'embargo al quale Israele ha costretto la striscia di Gaza, partirà dalla Turchia nella seconda metà di giugno. Tra le navi ci sarà anche l'ammiraglia, che l'anno scorso aveva subito l'attacco dei militari israeliani, ribattezzata “Freedom Flotilla 2 – Stay Human” in memoria di Vittorio Arrigoni.
mercoledì 1 giugno 2011
Silvio cassato
Ragazzi ma basta tutte queste meravigliose notizie una dietro l'altra, c'e' quasi da sentirsi in colpa col povero S... non gliene va piu' bene una: la cassazione ha proclamato valido anche il quesito sul nucleare.
Ora tutti in massa a votare, pensate che un mio amico torna apposta dall'Inghilterra!!!
Ah, e a differenza dell'immagine io dico:
nucleare, acqua, vota quello che ritieni piu' giusto,
ma vota si contro il legittimo impedimento!
Lofoten Timelapse
Terie Sorgjed l'ha fatto di nuovo, questa volta alle Lofoten, a cui sono particolarmente affezionato. Meraviglioso.
(Da guardare in alta risoluzione, a tutto schermo e con le casse accese)
[The Arctic Light from TSO Photography on Vimeo]
L’Italia dei ballottaggi: un’utopia condivisa
Ecco un commento sulle elezioni che mi è piaciuto particolarmente.
L'autore è Andrea Scanzi, scrittore e giornalista che scrive, tra gli altri, sulla Stampa, MicroMega e tiene uno dei suoi blog (“Il criminoso”) sul Fatto online. Di lui avevo già pubblicato il commento al duello tra Bondi e Franceschini a Ballarò in questo post. Inoltre vi consiglio la puntata di Annozero in cui un suo intervento fa irritare Emily Fede che lascia il collegamento per protesta: “Pazienza, lo prenderò come un vanto personale” ribatte Scanzi. (vi metto il video in fondo al post)
Invece mi è piaciuto il post sulle elezioni in tre passaggi in particolare. Ve le propongo qui tagliuzzate:
INSERTO NUMERO UNO: “Quanti momenti politici vi hanno fatto scattare “appartenenza“? Pochi. Ve ne propongo tre, tutti opinabili.
Il primo è stato il fenomeno dei girotondi. 2002, 2003. L’ondata berlusconiana di ritorno, Nanni Moretti, Sergio Cofferati - non ancora autoesiliatosi a Bologna come versione sfigata di Tex Willer. Durò poco.
Il secondo è stato il V-Day. Nessuno ne parlava. Pareva dover essere un flop. Poi, a Bologna, c’era il mondo. E non solo a Bologna. Un bel brivido. E quando venne da pensare che in fondo non era successo niente, leggemmo le banalità barbose di Eugenio Scalfari su Repubblica (yeowwwwwwnn). E capimmo che la strada era quella giusta.
Il terzo è stato ieri. L’aria è bella, quasi pura. Tutto è andato oltre ogni previsione. C’mon.”
INSERTO NUMERO DUE: “Ammetto però che la piazza che più ho osservato, tra una Novara e una Crotone, è stata Napoli.
Il trionfo plebiscitario di Luigi De Magistris è uno degli eventi più belli, stupefacenti e meravigliosi dell’intera storia italiana repubblicana (mentre lo scrivo, già sento il fastidio dei cari – cari, cari – polli di allevamento che sbuffano stizziti e si consolano con un’intervista di Aldo Cazzullo a Latorre sull’importanza di un’alleanza con Casini e Rutelli).”
INSERTO NUMERO TRE: “Oggi, però, concedeteci il lusso – fino a ieri impensabile – di sperare infantilmente in un’utopia condivisa, che parta e germogli da una delle città più fiere e devastate di questo paese così bravo a farsi male e così geniale, nel bene e nel male, a stupire. Anzitutto se stesso.”
A proposito di Scalfari. Per carità, grande giornalista. Ma forse sarebbe ora di andare in pensione. Al di là della sua oggettiva pesantezza stilistica nello scrivere editoriali, ho letto uno stralcio di una sua intervista in cui afferma a proposito del Fatto:
“Il Fatto somiglia al Corriere che centra continuamente le crepe del Pd perché l’ideologia di quel giornale è privilegiare il centro.Il Fatto non si capisce chi privilegia”.
Al che Padellaro, nel suo di editoriale risponde:
“Caro Eugenio grazie di cuore, è il più bel complimento che ci potevi fare.”
Ma come sarebbe a dire che non si capisce bene chi privilegia??? Ma è impazzito? Da quando in qua un giornale (che si rispetti) ha il compito di privilegiare una parte politica? Può privilegiare un pensiero politico piuttosto che un altro, attraverso le opinioni dei suoi giornalisti di punta. Ma da qui a decidere di “centrare le crepe di qualcuno” per privilegiare qualcun altro, beh, a mio avviso ce ne passa! Ed è esattamente il motivo per cui compro il Fatto convinto.
E a proposito di Aldo Cazzullo col suo Pompiere della Sera (made in Travaglio), Latorre e Casini e Rutelli. Già mi sono espresso ieri su quello che spero il Pd non inizi a fare. Basta manovre sotto banco, basta litigi di palazzo, basta candidature impresentabili o calate dall’alto. L’alleanza col centro non è una nostra priorità, Milano e Napoli (e Cagliari ecc ecc) insegnino!
E viva l’Italia!