domenica 11 aprile 2010

Le urne stupranti

Il mio primo intervento in questo blog fu un commento al primo post di iacopo sul tema Chiesa e Politica... Poichè non funge il copia e incolla scrivo un breve post per ciascuno degli altri due scritti in modo che possiate andarli a leggere. Sono contento di essere qui! Il primo riguarda l'uso del linguaggio-

Ecco di seguito il testo del mio commento:

Nella copia di "Repubblica" del 3 aprile 2010, ho trovato un paio di spunti. 

A pagina 2 un trafiletto parla di un episodio avvenuto a Carpi. L'assessore comunale alle politiche sociali, Miria Ronchetti, Pd, si è dimessa dopo avere spinto un pò troppo l'acceleratore con una frase su Facebook sulla faccenda dei preti pedofili: "Ma non è che i preti non vogliono l'aborto perchè vogliono tanti bambini a loro disposizione?" 

A pagina 34, nella rubrichetta "L'Amaca" curata da Michele Serra, ho trovato una scioccante affermazione del nostro amico Fabrizio Cicchitto, fanatico del "Partito dell'Amore": "La vittoria di Torino è stata clamorosa, politicamente parlando uno stupro..."

A questo punto mi sono fermato a pensare. Dove inizia e dove finisce la libertà di dire quel che si vuole? Non si tratta della solita vecchia storia del "Io al bar dico quel che mi pare, tu politico, prete, conduttore televisivo non puoi". Si tratta di un atteggiamento nell'uso delle parole, di una certezza da parte di chi parla che non verrà ripreso da nessuno, in nome, a suo dire, della libertà di parola. Non stiamo esagerando? 

D'altronde è vero che esiste pure una esagerazione dall'altro lato, quello del politically correct a tutti i costi, anche quello del ridicolo. A questo proposito mi viene in mente una affermazione di qualche tempo fa della buona Emma Bonino, "sfracellata" nell'arena romana, in merito alla stupida e inutile questione del crocifisso: "Bisogna rispettare tutti. I credenti, i non credenti, i diversamente credenti..." ?! MA COME??? Diversamente credenti? In che credono? In una "diversa abilità" di un Dio zoppo? Da un lato uno come Cicchitto si permette di usare parole come "stupro" in merito ad una vittoria politica e dall'altro esistono pudori anni Ottanta sull'uso di parole come frocio o sordo. Gli ebrei, per esempio, se la prendono sempre per tutto: un predicatore di nome Raniero Cantalamessa (che buffo...) ha azzardato un paragone, indubbiamente infelice, tra l'antisemitismo e l'accanimento degli ultimi tempi contro la Chiesa. Ora si pretendono le scuse. Mah... 

Mettiamo ordine. In un mondo come quello di oggi sembra impossibile dire alcunchè senza offendere nessuno (o dare la possibilità di chi è stato attaccato di professarsi offeso e vittimizzarsi...). Il PDL ha fatto suo questo punto di vista e lo ha estremizzato, (in nome della difesa del supposto diritto di dire quel che si vuole, di esprimere le proprie "opinioni" come se esistessero solo quelle e non i fatti...) dando luogo ad imbarazzanti show pubblici (recente una manifestazione dove si inneggiava alla morte di Santoro...) e stando bene attenti a bacchettare quando era ora chi di dovere di fronte a parole come dittatura, regime o peggio. Invece a parte i paragoni con Lucifero di DiPietro, esiste da parte dell'opposizione un ritegno eccessivo nel dibattito quotidiano. Che fare? Non e' quasi oltraggioso che la signora Ronchetti si sia dimessa dopo le sue forti affermazioni quando il Presidente del Consiglio siede nel suo trono indisturbato? Ecco il punto. Anche in nome di una ipocrita coerenza politicamente corretta l'opposizione, e l'idea stessa di sinistra, ha le mani legate su quel che può dire e pubblicare, il potere no. I ruoli si sono rovesciati!!! Assurdo...

Ripeto... Che fare? Badate bene che non si tratta solo della forma del linguaggio, ma dell'intento con cui viene usato. E' difficile dirlo... Io penso che se il potere si è appropriato delle forme e dei riti del linguaggio a suo uso e consumo, noi non possiamo che riprendercelo e rendergli tutto il suo valore COSTRUTTIVO. Oppure possiamo dormire sereni mentre in strada girano urne stupranti.

2 commenti:

  1. Bolo, copio i tuoi commenti sui tuoi post, così si leggono meglio!

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  2. Bolo, ho modificato il post, mi ero sbagliato!
    (non scrivere un nuovo post per dirmi che ho sbagliato, basta un commento qui, oppure che modifichi tu il post - puoi farlo in alto a destra su personalizza -. Ah, non serve che ti firmi sui post, c'è scritto che l'hai pubblicato te!)

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