Ieri è morto un calciatore di 26 anni durante il primo tempo di Pescara-Livorno, campionato di serie B: Piermario Morosini. Arresto cardiaco, ambulanza che ritarda un paio di minuti causa auto dei vigili urbani “in divieto di sosta”, morte. Il calcio si ferma tutto il week end.
Siamo poco abituati a calciatori che muoiono in campo ma ancora meno alla cancellazione dell’intera domenica calcistica, tanto che qualche autorevole giornalista arriva a scrivere articoli tipo questo. Guerin Sportivo di ieri.
Il calcio non è un ufficio pubblico e se i calciatori sono dei professionisti al pari di muratori e impiegati di banca lo stesso non si può dire per la gente che lo guarda e il pubblico che va allo stadio. La domenica calcistica è una festa e, andare sugli spalti, un’occasione di divertimento prima di tutto. Morosini è morto a 26 anni, da sano, mentre rincorreva un pallone davanti a migliaia di persone. Se non si può morire così, allora non si può neanche giocare così.
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