lunedì 2 gennaio 2012

La lucidità di Massimo Fini

Come primo post dell'anno ho scelto un articolo di Massimo Fini dal titolo "Meglio tedeschi che italiani": ottimismo a colazione, come cantava qualcuno.
Sostanzialmente il giornalista sostiene che il basso profilo scelto da B in questa fase Montiana altro non sia che la sua strategia per un rientro al governo come salvatore della patria: la sua immagine di puttaniere mafioso e non all'altezza del ruolo verrebbe così ripulita dalla scelta di farsi da parte per sostenere un governo tecnico imposto dalla Germania. Già, perché B ora smentisce le indiscrezioni sull'ingerenza tedesca, ma quanto ci metterebbe in campagna elettorale a smentire la sua smentita, dichiarandosi vittima di un golpe ordito dalla C.I. (per gli amici Angela Merkel)??
Fini conclude così: "In ogni caso io preferisco un’Europa governata dai tedeschi a un’Italia governata dagli italiani". Sono un eversivo se mi trovo completamente d'accordo con questa dichiarazione? Sono un anti-italiano se penso che i tedeschi abbiano il sacrosanto diritto di lamentarsi delle nostre italianissime buffonate? E, soprattutto, sono l'unico che non si è indignato con Sarkozy dopo aver visto come se la rideva di gusto con la Merkel alla domanda sull'Italia??
Intendiamoci, amo l'Italia, in un certo senso potrei definirmi un patriota, e di conseguenza rido a mia volta della rigida mentalità tedesca e odio l'arroganza francese, ma un conto è l'attaccamento alla terra e un conto è l'onestà intellettuale di riconoscere i propri errori: o sono io che sono pazzo?

7 commenti:

  1. Ottimo modo di inaugurare il 2012!

    Guarda... Io mi sono indignato con Sarkozy, ma essere sotto la stessa bandiera di Ferrara in quei giorni faceva un pò schifo a tutti.

    L'affermazione di questo Massimo Fini ha il suo valore provocatorio e polemico. Verso questo valore posso trovarmi d'accordo con lui e con te. Che inoltre B stia ancora macchinando nell'ombra è scontato. Posso anche superare quel senso di inadeguatezza che mi rapisce quando penso all'ingerenza della Germania: in quel momento non era necessaria, era doverosa. Ma...

    Io continuo a essere contrario al mancato sviluppo di nazionalismo italiano. Capiamoci una volta per tutte: il nazionalismo da noi viene assimilato erroneamente a quello da cazzo duro del Ventennio. In secondo luogo l'assenza di nazionalismo, l'assenza di un senso di unità nazionale, porta alla visione di uno Stato burocratico, lento, inutile (cosa magari vera, ma estremizzata) che al Nord si traduce nei folli vaneggiamenti dei leghisti e al Sud nella violazione quotidiana di ogni legge e di ogni ordine (fatevi raccontare da qualcuno un viaggio prolungato a Napoli). Io non ci sto. Come non capire che il problema storico dell'Italia è stato proprio l'assenza di un governo forte centrale in cui tutti potessero identificarsi e che potesse reprimere le spinte locali in un'epoca dove era ancora possibile reprimere? Pensate proprio alla Francia cavoli!

    Non fraintendetemi. Non dubito che anche altrove le differenze tra aree diverse della stessa nazione si facciano sentire. Ma parlo di un fattore culturale, di un clima generale! Quello, appunto, che io chiamo nazionalismo, un senso di rispetto e di deferenza che qui non c'è. Come potrebbe, del resto, con simili ceffi a governarci? Oh cavoli... Potrei dire: ma chi li ha votati????

    Io non conosco la situazione interna della Germania. Ma parliamo di uno stato che vent'anni fa era diviso in due!!! Come mai noi non ce la facciamo né a gestirci né a sentirci uniti? Mi prende quel minimo di irritazione naturale di fronte ai primi della classe... Grande stima in ogni caso.

    Come ebbi modo di scrivere in un post tempo fa, forse proprio l'essere così diversi ci unisce. Anche se non nella percezione collettiva.

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  2. Ma io l'ho detto, mi sento in qualche modo patriota, non so se vuoi chiamare il sentimento nazionalismo fallo, risulta parecchio antipatico ma basta mettersi d'accordo.

    Secondo me, però, non riconoscere che la risata di Sarkozy fosse giustificata diventa in buona (la tua) o cattiva (quella di Ferrara) fede fanatismo.


    E' vero, un po' più di amor di patria potrebbe dare una spinta al sistema, ma direi che in Europa ci sono stati messi molto peggio di noi: vedi la Spagna coi catalani e i baschi, o quei poveracci del Belgio, che non riescono neanche a formare un governo, o la stessa Francia con l'indipendentismo Corso. Qual è quella regione in Italia che chiede così a gran voce l'indipendenza? La Lega? Ma non fatemi ridere!!!

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  3. Beh, diciamo che anche io preferisco essere governato da gente competente che da imbecilli, di qualsiasi nazionalità siano. Amo e odio l'Italia nei suoi pregi e nelle sue contraddizioni, sono anche convinto che lo spirito di unità nazionale è cambiato in questi ultimi anni e i "cattivi insegnamenti" non sono certo partiti dal basso, ma dai nostri stessi governanti. D'accordo, ci sono le vecchie storie patriottiche,però mettiamo sul piatto anche il fatto che l'Italia presumibilmente poteva anche essere divisa in tre nazioni per la sua enorme ricchezza linguistica e culturale; ma ormai, dopo 150 anni uno spirito nazionale c'è, esiste. Non sarà forte come quello di altri stati (a livello calcistico invece credo sia più grande di quello di tutte le altre nazioni), ma non possiamo dire che non c'è. Per quanto riguarda l'episodio Merkel-Sarkozy, non mi sono sentito assolutamente offeso, anzi, mi sono vergognato di essere rappresentato da un pagliaccio.

    P.S.: quelli della Lega Nord sono solamente dei ciarlatani che cavalcano un mito come quello del calendario Maya. Allocchi a chi crede alle loro bugie.

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  4. In merito a Merkel-Sarkozy ho dedicato un intero post sdrammatizzante alla questione, perciò non ne parlerò ulteriormente qui. Il fastidio da parte mia fu naturale perché io NON SONO Berlusconi, non sono come lui, non ragiono come lui, non l'ho votato. Perciò essere assimilato a una simile personalità è scorretto, come se io assimilassi tutti i tedeschi a dei beoni biondi con gli occhi azzurri che bevono birra.

    Io sono d'accordo con Cri nel dire che l'Italia forse avrebbe potuto essere TRE stati, non uno. Il fatto è proprio qui! Ma non con il fatto che esista un'identità nazionale.

    Per rispondere a Lore in toni più pacati di quanto non abbia fatto oggi: non ho mai scritto che il problema dell'Italia fossero spinte indipendentiste di chissà quale natura; la Lega è un puntino nero su un foglio grigiastro. Perciò le spinte indipendentiste in altri stati non sono una misura (in negativo) dell'unità nazionale. Io sono il primo che ha delle riserve sul nostro Paese, non fatemelo ripetere. Tant'è che anche ora imputo all'assenza di coesione la naturale "italiana" tendenza (che depreco) a uscire dalla regole, a inventare modi per eludere la legge e sentirsi furbetti. Quindi non si parla di due invasati di Pontida.

    Tutto ciò non mi porta però ad abbracciare l'antitalianità assolutizzante. Ancora una volta ho avvertito qualcosa di costruttivo, di positivo, nel commento precedente: è la COMPETENZA che conta. Anche quella italiana.

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  5. Già, proprio la COMPETENA!!!

    Dai scherzo..

    Comunque sì, ovviamente il titolo meglio tedeschi che italiani è scelto provocatoriamente per comunicare proprio questo: prima il merito, la competenza, poi l'attaccamento alla bandiera.

    Alitalia insegna...(o no?)

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  6. Bene... Sono felice il clima si sia raffreddato! Tra l'altro io ero uno dei sostenitori di Alitalia straniera... Alla prossima eruzione!

    p.s. Ma Lore... La Z nel mio commento c'era!

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  7. Aggiungo solo una cosa alla vostra interessante discussione: l'Italia è un paese con molte differenze ma sostanzialmente unito, i legisti stessi non vorrebbero creare un'altra nazione ma passare ad uno stato federale. Il patriottismo è blando ma c'è, vedasi lo sport, le elezioni, i referendum, la scelta di nuovi governi o Presidenti della Repubblica che in fondo ci appassionano e ci "scaldano".
    A mio parere il più grosso problema dell'Italia è l'egoismo, il fatto che ognuno guarda sostanzialmente solo al suo orticello.

    Ogni manovra/legge/decisione che tocca una certa categoria di italiani (i tassisti, i politici, i metalmeccanici, i siciliani, le comunità montane della val di susa o le donne over 50 ecc ecc) viene sistematicamente bloccata dalla categoria stessa. In questo senso per me non c'è coesione nazionale. Se il paese sta andando a rotoli e per salvarsi bisogna tagliarsi gli stipendi, nessuno è disposto a fare questo sacrificio: speri che lo faccia qualcun altro al tuo posto. Questo è probabilmente dovuto alla mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni ("ci sta fregando", "è contro di noi", "se ne approfittano di noi che non abbiamo voce in capitolo"), ma anche alla natura intrinseca dell'italiano: chi fa da sé da per tre, e gli altri si arrangino!

    P.S. lore, neanche io mi sono indignato per la risata Merkel-Sarkozy: ridevano di Silvio Berlusconi, non dell'Italia.

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