venerdì 10 febbraio 2012

Yes we can


Ieri è uscito su Repubblica un articolo che può interessare i (numerosi?) matematici che ci seguono: Obama, ospitando una fiera delle scienze alla Casa Bianca, ha detto che farà ingenti investimenti (80 milioni di dollari) per l'assunzione e la formazione di centomila nuovi professori di matematica e per aumentare gli stipendi a chi già insegna materie scientifiche.
Infatti, secondo Obama "più scienza nel futuro dei giovani è la chiave per avere una marcia in più, aumentare le chance di successo sul mercato del lavoro".
Ai finanziamenti statali si sono anche aggiunti finanziamenti e supporto da parte dei privati (Google è sempre in prima linea per il supporto allo sviluppo della formazione scientifica e tecnologica, come dimostrano i finanziamenti di Google Foundation e Google Science Fair) e il supporto dal mondo accademico.

Sembrerebbe che anche gli Stati Uniti (India e Cina l'avevano già capito da tempo) si siano resi conto che le materie scientifiche sono alla base dello sviluppo di una nazione, speriamo che ieri Obama abbia consigliato qualcosa a riguardo a Monti!

La cosa in Italia ha già avuto un effetto inaspettato: Odifreddi ha scritto un post senza di complimenti e non di critica.

Io invece ho apprezzato molto ciò che ha detto Priya Natarajan, docente di astrofisica a Yale ed editorialista del Washington Post:
[...] La preoccupa il fatto che gli studenti nelle facoltà scientifiche americane arrivano con una discreta preparazione "astratta" di matematica, ma poco allenamento a "risolvere problemi". Dell'istruzione elementare che lei ricevette a Delhi, invece, ricorda che oltre all'algebra fin dall'inizio c'era un costante addestramento ad applicare i concetti matematici a situazioni concrete.
Questo è in linea con il mio pensiero di intendere la didattica della matematica e più in generale la didattica a scuola, che come avevo già detto in un vecchio post è ferma a 100 anni fa mentre tutto il resto corre.

Curiosità: su Repubblica sembra che Priya Natarajan sia un maschio, neanche su Wikipedia riescono a controllare!

1 commento:

  1. Beh, in italia, alle elementari se ben ricordo la matematica si studia su problemi pratici: "ci sono due mele e tre pere, eccetera, eccetera..."

    Secondo me, invece, il problema di una matematica poco applicata o poco dedita a "risolvere problemi" c'è all'università.. In università, nessuno ancora sa davvero a che cosa potrebbe servire un matematico nel mondo reale e, al pari, le aziende non hanno bene idea di come sfruttare le potenzialità dei matematici.. Entrambi si arrabattano, gli uni insegnando materie pseudo applicate e gli altri riciclando i matematici come ingegneri o informatici con minori competenze..

    In ambito scolastico o almeno liceale, a mio parere la matematica è una delle poche cose che viene insegnata decentemente..

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