Cari amici...
stimolato da una discussione a tavola, dalla quale prendo spesso l'ispirazione per scrivere sul blog, voglio parlare diffusamente della Chiesa, mescolando qualche luogo comune e qualche riflessione.
Una breve precisazione. Non sono ateo. La mia fede è in fase di allestimento ed è certamente difficile mettermi sotto una bandiera precisa. Questa dovrebbe essere una puntualizzazione superflua, ma troppe sono le persone che la richiederebbero. Si tratta di sottolineare che le pesanti osservazioni che seguiranno non sono inficiate in alcun modo da un razionalismo esasperato o da un assolutismo scientificizzante tanto di moda in certi ambienti di sinistra. E per evidenziare che non annullo nè svaluto il valore o l'esistenza della spiritualità. Anzi... Proprio per questo scriverò quel che scriverò.
La Chiesa ha fatto il suo tempo. Non parlo tanto delle vergognose ingerenze nel mondo della gestione laica dello Stato; anche a livello squisitamente spirituale, religioso, è un'istituzione superata. Un pò di filosofia... Dal punto di vista evolutivo, la naturale istanza umana di andare al di là, di determinare i propri rapporti con l'Altro, di darsi delle spiegazioni anche DOPO l'avvento del razionalismo scientifico ha avuto bisogno di essere istituzionalizzata, regolata, cristallizzata. La massa ignorante aveva bisogno di punti di riferimento semplici e facilmente fruibili. A parte una schiera che sta scomparendo (penso alla pia donna anziana e ai bambini che si immaginano Dio come un uomo vecchio con la barba, magari sdraiato su una nuvola, con una pericolosissima vicinanza allo Zeus greco), questa esigenza non c'è più, sociologicamente ed evolutivamente. Come ho già avuto occasione di scrivere, la religiosità, più in generale il modo con cui un essere umano ara i campi del proprio spirito, è una sfera assolutamente privata. Per amare, per migliorarmi, per condividermi, per rapportarmi con l'altro, il mio background civico, umano e culturale basta e avanza; può poi essere usato male ma questo è un altro discorso. Non ho bisogno di intermediari nemmeno per comunicare con il divino, come i paesi di cultura tedesca hanno capito da un sacco.
Venendo quindi a mancare questa importanza spirituale, questo ruolo guida della Chiesa (che è ormai in grado solo di esprimersi tramite frasi fatte dette dal Papa, prendersela con le streghe che praticano l'aborto e con gli invertiti che violano la sessualità normale) sorge naturale chiedersi che cosa esista ancora a fare. Impedita dal poter stare al passo con i tempi, con un retaggio storico e culturale pesantissimo, ci si chiede se almeno sia priva di potere temporale come ci hanno insegnato a scuola dopo la presa di Porta Pia. Crescendo ci si rende conto che questa è una cazzata: la Storia non è scritta dagli eserciti, dai re, dalle guerre di religione, dalla peste, dalle vendette personali, dagli ideali. Come ci insegna Marx questa è solo sovrastruttura. La Storia è determinata dal denaro e dalle considerazioni economiche. Di denaro la Chiesa e le sue istituzioni di supporto ne hanno... E tanto. Dopo i grandi totalitarismi del Novecento, un'altra carta ha acquistato un valore centrale nella partita: il controllo del consenso e del pensiero delle masse. Anche in questo la Chiesa ha potenziali ancora enormi. Perciò la risposta è ovvia: l'organo che pretende di essere una guida per gli spiriti è una istituzione politica ed economica, uno strumento per esercitare il potere, oggi come allora. Uno strumento subdolo però, perchè fa appello a quanto di più intimo e autentico ci sia in un essere umano: lo spirito.
Fanno allora arrabbiare coloro che tengono in vita per ingenuità o per tornaconto questa multinazionale mascherata da istituzione religiosa. I primi sono coloro che citavo prima e meritano indulgenza: i malati, gli anziani, i bambini. Ma io credo nell'uomo. E appellarsi solo all'ingenuità è deresponsabilizzante. No. Non possono essere tutti DAVVERO convinti di quel che si urla in piazza San Pietro a Roma. Deve esserci qualcuno di interessato a ciò che invece si sussurra nelle aule vaticane.
La Giornata Mondiale della Gioventù è un esempio di questo dualismo irriducibile. Chi è in sedia a rotelle e trova nella fede uno strumento per stare meglio e credere di avere un posto speciale nei pensieri di Dio ha tutta la mia comprensione. Ma chi utilizza la buona fede di questa persona per se stesso no. Del resto dire che i giovani soldatini del Papa sono due milioni è stupido: la grande conquista della GDG è far conoscere ragazzi di culture diverse, fare festa con amici, farsi una scopata magari, scappare dalla soffocante austerità della famiglia ultracattolica. Ma pensare che tutti e due milioni fossero CONVINTI che un uomo di ottant'anni di indubitabile cultura ma con meno esperienza della vita dei loro nonni avesse davvero qualcosa da dire non è pensabile. Sono ragazzi giovani, con un preciso retaggio, che hanno giustamente voglia di divertirsi. Le ragazze sono in stragrande maggioranza: ci sono le stesse che cantano nel coro della chiesa e alla domenica pomeriggio si stendono sull'altare vestite SOLO di incenso in attesa di un'esperienza mistica, magari fornita dal padre di famiglia che è andato a cercare conforto per l'ennesimo adulterio e si è ritrovato di nuovo nelle mani di Satana; le peggiori sono però sempre quelle con una vaga aura alternativa, munite di chitarra, quelle del "Però certo che Berlusconi è una merda", in cerca di un portatore di pertiche munito di fumo. Qualcuno avrà ben pensato ai soldini che portavano nel Paese ospitante. Qualcuno avrà ben pensato al ritorno di immagine (queste fiumane di folla fanno effetto, inutile negarlo; io sono il primo a essersi impressionato per la fila in visita alla Sindone... Dei cimeli parlerò altrove... Se dovessimo mettere insieme tutti i pezzi di croce conservati in giro ne avremmo abbastanza da fare l'arca di Noè...) Qualcuno avrà ben, in definitiva, obliato completamente l'aspetto religioso (se mai c'è stato) di una iniziativa del genere.
Forse sono anche uscito dal seminato che avevo pensato all'inizio, tenuto conto che questo post ho dovuto riscriverlo tutto da capo a piedi.
Perchè un prete che insegna in una scuola pubblica è pagato con i soldi dello Stato? Perchè il Presidente della Repubblica si è presentato ad omaggiare a Rimini una follia collettiva? Perchè dopo le conquiste del secolo scorso continuiamo a tollerare un'ipocrisia dietro l'altra? Perchè concediamo a questa istituzione e alle sue appendici privilegi risalenti al Ventennio fascista?
Certo di aver messo troppa carne sul fuoco questa volta, ma l'argomento è impegnativo e fa un caldo mortale che uccide la lucidità
Il vostro corrispondente dall'Emilia