lunedì 17 marzo 2014

Ciao Stefano

Questa è una storia come tante altre che si sono già sentite e come altre ancora che certamente – purtroppo – si sentiranno. La storia di un bravissimo ragazzo, senza colpe, ucciso dall’ennesimo bandito di strada.

La differenza con le tante altre storie, storie vere, che si ripetono, si ripetono, si ripetono è che il ragazzo in questione questa volta lo conoscevo bene. Eravamo amici. E il meno che posso fare è scrivere poche righe per descrivere la smaccata assurdità e crudeltà della vicenda della sua morte: perché davvero alcune volte, al di là della sfortuna, dell’errore umano o dell’imprudenza, alcune volte il senso di ingiustizia e di impunità che circonda queste tragedie ti lasciano sgomento.

Nessuno merita di morire a 31 anni e sono sempre i migliori quelli che se ne vanno ma nel caso di Stefano, nessuno più di lui meritava di non fare la fine che ha fatto. Stefano era un ragazzo semplice, umile e dai saldi valori: prima gli amici del quartiere, una laurea in geologia e il sogno dell’avventura imprenditoriale alla gestione delle miniere di Gambatesa. Poi la fidanzata, l’impegno forse meno affascinante ma più remunerativo di vigile urbano nei comuni di Chiavari e Portofino e le nozze programmate l’anno prossimo.

Tutto filava sulla corsia giusta per Stefano domenica 9 marzo 2014, e pure lui a ben vedere filava sulla corsia giusta col suo scooter. Da Portofino a Chiavari, alla fine del suo turno di lavoro come vigile stagionale. Peccato che sulla sua stessa corsia – ma nella direzione sbagliata – ci fosse pure l’Audi dell’altro protagonista della storia, Andrea, intenta in uno sconsiderato sorpasso di due auto. Pochi attimi, frontale. Stefano sbalzato dieci metri più in là e più nulla da fare. 

Questa storia è tutta una questione di corsie: chi sta dalla parte giusta e chi da quella sbagliata, della vita, della strada; chi ci rimette le penne e chi – forse - non ci rimetterà nulla o quasi. Andrea guida senza patente quella domenica. Non ce l’ha, ritiratagli poche settimane prima perché scaduta e mai rinnovata: forse – con il sert che impone controlli e analisi pulite – è troppo complicato anche solo fare domanda di rinnovo. Personalmente non ho elementi per dirlo. Fatto sta che comunque, nelle analisi di Andrea dell’immediato post incidente, vi sono tracce di cannabis, eroina e cocaina.

Andrea è di Portofino, come suo padre, gestore di un noto ristorante del borgo con frequentazioni e conoscenze altolocate. Ci si può immaginare che la vita di Andrea sia stata di ben altro standard rispetto a quella di Stefano. Andrea comunque dà una mano al padre e proprio quel giorno è in ritardo e ha fretta di arrivare per cominciare il proprio turno e per questo si butta nello sciagurato sorpasso, come probabilmente avrà fatto tante altre volte prima, con migliori risultati. La fretta, l’errore di valutazione ma – per me – anche una totale noncuranza nei confronti della vita del prossimo, vista la gratuità di una manovra già molto pericolosa, effettuata da una persona inabile a guidare. Ha tanti amici Andrea, i giornali ne hanno parlato: alcuni di questi gli esprimono solidarietà tirando di mezzo il calcio. “Forza Inter”, scrivono, come se questa tragedia fosse solo una brutta parentesi e le frivole abitudini settimanali dovessero riprendere come se niente fosse. Evidentemente, neppure una morte come questa basta a rendere umani.

Stefano è morto ma a guardarla bene questa storia è pure peggio di così: dopo pochi giorni di servizio a Portofino, investito da una persona che doveva essere fermata mesi e mesi prima dallo stesso corpo di polizia di cui egli faceva parte. Il tutto avvenuto in una cittadina talmente piccola per cui – volente o nolente – chi vive e lavora lì da anni, magari con incarichi istituzionali o di polizia, è perfettamente al corrente delle situazioni delicate riguardanti i membri della comunità. Ma certe volte non si vede perché non si vuole vedere, perché le amicizie contano più delle vite delle persone, fino a che non succede la tragedia.

Andrea è ora ai domiciliari. Nella sua casa di Portofino. Staremo a vedere quello che soldi, conoscenze  e buoni avvocati saranno in grado di fare. Stefano – invece - è stato salutato dalla città commossa giovedì. Lutto cittadino a Portofino, sindaco e rappresentanze delle forze di polizia presenti al funerale, Virtus Entella (principale squadra di calcio chiavarese, di cui Stefano era tifoso) che depone una corona di fiori in sua memoria nella partita del centenario.

Tante parole sono state spese in questi giorni per ricordarlo e, sebbene sia una magra consolazione, sono contento del fatto che l’addio da parte della città nei suoi confronti sia stato all'altezza della persona che Stefano è stato. Ciao Stefano. 

venerdì 21 febbraio 2014

Con rassegnazione, vediamo

Tra poche ore conosceremo la composizione del nuovo governo Renzi, dopo appena una settimana dalla sfiducia extraparlamentare a danno di Letta e dopo neanche un anno dalle elezioni in cui vinse di misura la coalizione guidata da un PD pesantemente diverso.
All'epoca Bersani si candidava a premier di un governo di centro sinistra dove la presenza di SeL dava un certo peso alla parola sinistra: un film che è durato fino al giorno successivo alle elezioni. Poi cento e uno parlamentari democratici hanno mandato un chiaro segnale di sfiducia a Bersani (con conseguente impallinamento di Marini e Prodi al Quirinale), il quale ha tirato i remi in barca. La palla è passata in mano ad un ottuagenario rieletto Napolitano, che ha affidato un incarico tecnico e a tempo al giovane ma ben navigato Letta. E dopo Monti, ecco arrivare un secondo governo tecnico, che in nove mesi è sopravvissuto a numerosi scandali e crisi: Alfano-Shalabayeva, Idem, Cancellieri, spaccatura Pdl.
E gli italiani? Sono rimasti a guardare, rassegnati, in attesa che i nuovi tecnici risollevassero la sorte della penisola, dopo il disincanto del governo Monti.
Oggi Renzi chiede a Napolitano di sciogliere la riserva per un governo non più tecnico e a tempo, ma politico e a pieno mandato: questa è la realtà. Chi si illude che il Ncd di Alfano possa essere diverso da un governo con Berlusconi ha la memoria corta, e poi basta il nome di un alfaniano su tutti per cambiare idea: Giovanardi Carlo.

Le abbiamo provate tutte, le Unioni, la vocazione maggioritaria, il partito liquido, i governi tecnici, di transizione, di cambiamento, le liste di intellettuali della società civile, vogliamo non provare anche la furbizia e l'ambizione del giovane politico fiorentino?? Io dico, vediamo, può essere che abbiamo sempre sbagliato noi, che le riforme si ottengono così, che dal marcio ristagnamento italiano si riesca a sollevarci così. Non mi convincerei della bontà delle scelte, ma almeno potrei dare atto del merito.

Vediamo.

sabato 15 febbraio 2014

D'ora in avanti, sotto il sedile?

Faccio un po' di pubblicità a questo articolo del Sole 24 Ore che descrive l'ennesima subdola trovata dell'agenzia delle Entrate per fare cassa: tassare del 20% tutti i bonifici provenienti dall'estero e destinati a persone fisiche.

Il principio è sempre lo stesso (ne avevo già scritto tempo fa qui): partire dal presupposto che il cittadino sia in qualche modo in torto, senza sentire la minima necessità di doverlo dimostrare o darne atto in qualche forma. Quindi considerarlo evasore (o sovratassarlo preventivamente, come in questo caso), lasciando a lui l'onere del dover dimostrare di essere invece già in regola. Con tutte le rotture di balle e le incertezze che ne derivano.

In questo caso, l'assioma dell'Agenzia delle Entrate consiste nel fatto che - se una persona fisica riceve una somma tramite bonifico da uno stato estero - questa somma si suppone vada a generare reddito e quindi imponibile. Pazienza se era già stata dichiarata nella dichiarazione dei redditi di uno stato estero, magari UE, o se proveniva da un flusso di tipo patrimoniale. Chissenefrega! Quelli intanto ne trattengono un quinto, senza nessuna prova di illecito, a te dimostrare di essere nel giusto!

Tanto per fare un esempio stupido per chiarire l'assurdita': io - residente all'estero - vado a cena con i miei amici a Genova. A meta' serata dico: "cacchio, mi sono scordato il portafoglio! Pagate voi per me e poi ve lo rimborso con un bonifico appena torno a casa?". Beh, in questo caso, 20% di tasse sul bonifico a meno di non fare pervenire alla banca italiana scontrino e documentazione ad hoc. Gia' assurdo per me - italiano che vive fuori - immaginatevi per uno straniero che nulla sa del nostro paese e dei nostri non sense!

Ah, dimenticavo la norma è retroattiva: vale su tutti i bonifici a partire dal primo febbraio, non importa se è stato comunicato con due settimane di ritardo!

venerdì 14 febbraio 2014

Italia stai serena

Io dico che non ci siamo, non ci siamo.

Settimane di stallo, di dichiarazioni pubbliche in politichese, di dico non dico ma poi ritratto per non aver mai detto quello che avete capito, manovre di palazzo, incredibili giravolte per finire con un bel .... Renzi che si inerpica sulla poltrona di palazzo Chigi!

1994-2014: Berlusconi, Dini, Prodi, D'Alema, Amato, Monti, Letta, Renzi: otto persone diverse diventano presidente del consiglio, solo due elette. E' la novità che avanza?

martedì 4 febbraio 2014

Posti nuovi e altri

Metti caso che nei vicoli di Genova ci sia qualcuno che ama il palcoscenico.
Metti caso che questo qualcuno vi abbia dedicato la vita intera, anima voce e corpo.
E metti caso che questa persona non abbia perso negli anni la passione per le arti sceniche. Insegnando alle nuove generazioni la tecnica e l'arte.

Il posto è una chiesetta sconsacrata e soppalcata in vico Tana, centro storico, uno spazio suggestivo dove riportare vita.
Lo chiamano Studio d'Arti Sceniche, al suo interno bambini, ragazzi e adulti trovano spazio e tempo per immergersi nella magia del teatro.

L'attore sa recitare ovunque, nelle stradine di paese come nei grandi palcoscenici delle metropoli, ma ha bisogno di un posto da dove partire e dove ritornare a posare la sua valigia...
Da dieci anni lo studio d'arti sceniche rappresenta tutto questo per un manipolo di attori e amanti del teatro a Genova.

Questa non è pubblicità per promuovere la nostra residenza artistica, è un tributo ad un luogo che presto non sarà più nelle disponibilità di noi attori e delle nostre valigie.
Percorreremo altre strade, calcheremo altri palcoscenici, ma al nostro rientro non avremo quel posto dove ricaricarci e preparare nuovi spettacoli.


Per salutare lo studio d'arti sceniche, appuntamento sabato sera, 8 febbraio 2014, alle ore 20:30 per lo spettacolo “Max at work – operazione trasloco”. 

domenica 2 febbraio 2014

"Mi sento destrizzato!"-"PD?"-"No, no, proprio destrizzato!"

Pensavo che tutti coloro che parlano con me (grillini, ex berluschini e quelli che avrebbero votato Civati ma non ci sono andati, quelli del, quando Bersani perse, "se ci fosse stato Renzi...", per i quali ora che c'è non va bene... Del resto le vegane col cane a cui puntano loro li prendono per molli se dicono di votare PD. Quello che vota PD non può darlo bene, è teorema...) mi guardano e mi dicono, in merito a Renzi e al PD: "Beh, questi non saranno mica di sinistra?! Che ne pensi di Renzi?" (sorrisino da "uomo di sinistra come sei dovresti essere irritato da questa degenerazione del tuo PD...") Questo post vuole essere la risposta definitiva a queste futilità.

Queste persone pensano di ferire la mia sensibilità politica con queste inutili provocazioni. La sinistra che ho in mente io (cioè niente comunisti [specie se figli di papà], niente arcobalenini spruzzanti lubrificante, niente problematiche contro i preti, niente battaglie appassionate contro lo Stato, niente difese della Palestina a caso, niente commoventi storie di migranti perché lo eravamo anche noi, niente animali, niente abbracci agli alberi) non è probabilmente mai esistita né mai esisterà. Qualcuno cioè che rappresenti il lavoratore in modo serio e competente senza diventare una macchietta alla Peppone. Uno stato di diritto ma anche di DOVERE. Un mondo dove le persone dei ceti più bassi vengano riconosciute come esistenti e tutelate da logiche sotterranee oramai consolidate ("Fattura?" "Sì, grazie" "Allora sono cento in più"), dai soprusi, dalle difficoltà economiche. Un mondo dove chi ha paga e chi evade perde ciò che ha. Un mondo dove esistano sufficienti risorse e competenze per dare assistenza sociale, pensioni, cultura, dove si cementifichino ulteriormente diritti ormai fragili (ferie, permessi, mutua, numero di ore di lavoro, riconoscimento dello straordinario, sciopero, norme di sicurezza, contratti equi, garanzia del posto di lavoro), un mondo scevro da ogni logica esclusivamente capitalistica ma che prenda coscienza del capitalismo come di un dato oramai di fatto, come condizione necessaria per l'esistenza della democrazia.

Avrete, io credo, notato una punta di eccesso in alcune righe precedenti. Ebbene sto proponendo una "sinistra destrizzata"? Troppa decisione? Troppa fermezza? Troppo ordine? Allora forse ci siamo capiti male, tutti male. Forse NON sono un uomo di sinistra. Esticazzi? Guardate che non ho più vent'anni... E allora posso votare PD senza complessi, non trovate? Del resto se oggigiorno la sinistra è rappresentata dallo squadrismo grillino io sono orgogliosamente NON di sinistra.

Quanta crema depilatoria è più corretto utilizzare per non sembrare un Hobbit? Votiamolo online! Siamo trentamila, ma questa è la volontà del popolo italiano.

Ho scoperto di essere intollerante. Forse voi lo sapevate già. Ma sì, lo sapevo pure io. Intollerante da morire. Ho rinunciato ad un partito che rappresenti esattamente le mie istanze più profonde, perché irrealizzabili senza un rinnovamento culturale. Mi dovrò accontentare di contrastare cosa decisamente NON voglio.

In particolare auspico una cancellazione totale di tutte le istanze frammentarie che dilaniano il nostro Paese. Le "minoranze". Per rappresentare le istanze di coloro che odiano gli elefanti rosa saranno sufficienti piccole associazioni locali e nazionali fuori dal Parlamento. Richiederei all'elettore di scegliere: A oppure B. Fai tu. Se vuoi puoi anche stare a casa, ma poi te ne stai da chi esce vincitore in ogni caso. E magari la volta dopo ci pensi. Nel nostro Paese esisterebbero comunque falangi di diverso orientamento all'interno sia di A che di B, assicurando la varietà politica necessaria. Ma se vuoi fare politica devi scegliere: o A o B. Fuori tutti i movimenti antiparlamentaristi, di tutti i generi, colorati e non. Richiederei in particolare un controllo estensivo sulla Rete (va oramai di moda scriverla con l'iniziale maiuscola) che consenta la libertà di espressione (quindi anche il circolare di informazioni scomode), ma non consenta più, perché sono comodamente seduto a casa, di esprimere le istanze più basse della mia natura ("troia", "puttana", "la stupro io", "Augias servo del potere"). Con un opportuno controllo nemmeno questo post, forse, sarebbe scrivibile. Ma siamo in tempi in cui il popolo è bene che si esprima. Lo faccio anche io.

Coloro che per stuzzicarmi mi chiedono "Ma cosa ne pensi di Renzi nel tuo PD?", con tanto di "Ma tu non eri il proletario? Sei solo un servo. E il PD è peggio del PDL" (con quell'eco, in alcuni casi, di un "Io ho votato Berlusconi e ho sbagliato, ma il PD proprio no, piuttosto Grillo!") mi fanno salire la voglia di piantarla una volta per tutte con questa storia della sinistra. Guardate, non ne posso più. E' in atto una mutazione in drago sputafuoco. Chi mi conosce SA che cosa significa.

L'espressione "sinistra destrizzata" inizia a piacermi. Dove quel "destrizzata" denota semplicemente quella fermezza e quella necessità di senso dello Stato che stiamo dimenticando per strada nel fare le cose e, soprattutto, la mia preoccupante tendenza ad essere intollerante. Ma proprio qui arriva il punto: SAREBBE SBAGLIATO se un uomo come me portasse le sue idee in Parlamento. Io non sono NESSUNO. Non è che solo perché posso scrivere in Rete allora posso scrivere quel che mi pare. La Rete non è espressione di libertà, consente solo all'uomo comune di sentirsi importante e di sperare che le sue opinioni possano essere condivise da altri.

Ed ecco perché Tommi ha ragione: io tutto volevo tranne che sentirmi dire "Legge elettorale comunista, non ci ha consultato!" Che la faccia B., che è così bravo in tutto. Se vince io non so cosa farci. Ma non sarà stato un PD "poco giovane", "legato a valori morti", "di sinistra", a perdere o a regalargli la vittoria. Sarà stata una destrina indecisa a perdere e saranno stati milioni di capre a votarlo, non io. Che ci posso fare io? Facciamola con lui la legge elettorale e vinca chi vinca. Ma di nuovo sentirmi dare del PM comunista NO.

Quindi Renzi non è il nuovo B. E' un uomo di sinistra? No. Realizzerà il mondo che ho in mente io? No. E' un uomo che esprimerà le esigenze della mia classe sociale? No. Ma non è un nuovo B. Inoltre se dovessi tentare di rispondere alle stesse domande con il grillismo sarebbero sempre tre no. E visto che a me piace servire, probabilmente voterò PD, DI NUOVO. Senza orgoglio, beninteso.

Il vostro servo della Kasta




sabato 1 febbraio 2014

Il Fatto e gli Italiani all'estero

Premessa: riconosco che - per quanto scriva sempre più raramente - il criticare il Fatto Quotidiano sia una delle mie attività preferite sul blog. E' una mia fissa.

Allora, è uscito un articolo giorni fa sugli italiani all'estero che descriveva le reali abitudini dei nostri connazionali oltreconfine, appunto. Cioè anche le mie. Mi sono quindi sentito chiamato in causa, ho dato un'occhiata e qui dico la mia.

L'articolo tenta di descrivere in maniera caricaturale il prototipo dell'italiano iper critico con qualunque cosa accada in italia e che - non potendone più di vivere nel nostro paese per colpa di Berlusconi e tutti i suoi effetti collaterali - se ne va all'estero. Quell'italiano che - dovunque sia finito - non riesce comunque a staccarsi dalla sua italianità nelle sue buone e cattive caratteristiche e che non riuscirà mai davvero ad ambientarsi in un ambiente estraneo ma che - ogni volta che torna a casa per le feste - non la finisce mai di rinfacciare ai connazionali quanto tutto vada bene oltre confine e quanto tutto invece vada male a casa loro. Il classico tipo che irriterebbe chiunque.

Ora, posto che il profilo dell'italiano afflitto e lamentevole del tipo che cosa ci rimaniamo a fare in italia? ma inerte e incapace di alcun tipo di iniziativa seria a mio modo di vedere corrisponde proprio a una buona fetta dei lettori del Fatto (ma lasciamo stare, è una caricatura pure questa), l'articolo vuole essere ironico e non va troppo preso sul serio. Per quanto lo faccia male e in maniera grossolana, personifica tutte le cattive caratteristiche che chi più o chi meno, chi cervello, chi no, tutti noi italiani all'estero abbiamo e che ci portiamo dietro quando torniamo a casa, talvolta irritando i nostri connazionali. Un giochino simpatico, volto a dar voce e immagine a quel senso di fastidio che qualche volta alcuni atteggiamenti degli italiani in fuga possono suscitare in chi invece se ne sta bello e buono a casa.

Il giochino non è riuscito gran che perché - oggettivamente - l'articolo è talmente mal scritto che l'ironia la si coglie poco e male e molti hanno finito per sentirsi offesi. Per primi i lettori del Fatto con una miriade di commenti, poi anche altri con articoli o lettere qua e  ad esempio, rispondendo magari punto su punto all'aticolo.

La morale è: impariamo a leggere meglio (noi) e a scrivere meglio (loro). E a indignarci di meno per cose insignificanti. Oppure, semplicemente, smettiamo di leggere il Fatto se questo è il tenore di quello che propone quotidianamente.

Saluti dalla Francia (ah qui sì che si sta bene!!).

mercoledì 29 gennaio 2014

Ecco perchè secondo me Renzi fa bene a cercare B.




Su Matteo Renzi se ne sentono di tutti i colori: è un arrivista, un vanesio, uno che mira solo al potere, un despota, ma, soprattutto, si dice che sia un "nuovo Berlusconi".


Premetto che NON ho votato Renzi alle primarie tuttavia molte di queste accuse mi sembrano infondate, qualunquiste e pretestuose.

Dire che Renzi sia il "nuovo Berlusconi" è una frase un po' strana.
Diciamo che, dal mio punto di vista, Renzi ha la stessa capacità di B. di entusiasmare, di ammaliare, di emozionare. E' un comunicatore, un trascinatore di folle. La differenza è che Renzi non ha un impero mediatico ne imprese da tutelare (quindi niente conflitto di interessi).. Inoltre (almeno per il momento) pare non abbia legami di alcun tipo con la mafia.
Non sono due cose da poco.
Quindi Renzi = B. ? Cazzata (secondo me)

Ora in questi giorni si parla spesso del fatto che il neo-segretario del PD abbia messo ai vertici della lista delle consultazioni per la riforma elettorale il partito proprio di B. , la neo rinata Forza Italia.
Si imputa a Renzi il grande torto ed affronto nel cercare il confronto col nemico storico, ormai decaduto dalla carica di senatore, dandogli nuovamente potere e visibilità in un momento in cui (politicamente parlando) sembra spacciato.
Ancora cazzate (sempre secondo me)

Quante volte B. è stato considerato finito e poi è ritornato a galla meglio di prima? La sua tecnica all'opposizione è sempre stata questa: restare nell'ombra senza prendere posizioni eclatanti, bello tranquillo, facendo si che il vuoto politico della sua proposta passi inosservato, fino al momento della campagna elettorale, quando si scatena con le sue cagate sui comunisti e le toghe rosse.
Ha fatto così nel 2008, nel 2013. E ha funzionato.

Renzi ora si rivolge a lui per primo per siglare un accordo politico su una delle riforme più importanti che porterà a termine questo governo. E fa bene, per due motivi:

1) Stana B. e i suoi dalla tranquilla alcova di nullità in cui sono soliti rintanarsi quando sono all'opposizione, inchidandoli alle proprie responsablità di seconda forza politica del paese

2)  Manda un messaggio molto forte all'elettorato di centro destra: se avesse escluso il secondo partito del paese da questa trattativa, avrebbe implicitamente fatto l'errore che i dirigendi del PD hanno fatto prima di lui, cioè delegittimare totalmente il voto di milioni di concittadini, che, seppur hanno fatto una scelta diversa vanno rispettati.

Concludo dicendo che, a parer mio, dopo la mossa di Renzi, non solo B. e i suoi sono stati “riabilitati”, ma sono stati proprio indeboliti.
Le varie dichiarazioni di B. successive al primo incontro dimostrano inequivocabilmente come tutta l'area FI inizi a sentire il fiato sul collo.


PS = per la serie "la madre delle facce da culo è sempre incinta" ecco cosa ne pensa Salvini, Lega Nord, della proposta sulla legge elettorale.


mercoledì 15 gennaio 2014

Energia - La Luna, i cinesi e la fusione nucleare


Quando si parla di energia nucleare spesso si commette l'errore di confondere i processi di fissione nucleare, [quelli che stanno alla base del funzionamento delle tante vituperate centrali nucleari attuali di seconda generazione, ma anche di quelle meno vituperate di terza e le (forse) future centrali di quarta generazione] con la fusione nucleare

La fusione nucleare è un altra cosa: mentre nella fissione un atomo pesante (uranio o plutonio) viene "spaccato" in più particelle (radioattive: ecco da dove nascono le famigerate scorie nucleari), nel caso di fusione nucleare atomi leggeri vengono uniti in uno più pesante che, a differenza dei sottoprodotti di fissione, non sono radioattivi.
Con il processo di fusione nucleare il prodotto ultimo è elio.
Il combustibile fusibile da utilizzare può variare, ma allo stato attuale quelli più indicati sono isotopi dell'idrogeno e/o un isotopo dell'elio, il cosìdetto elio-3.

La fusione nucleare è un processo fortemente esotermico. La produzione specifica di energia è veramente enorme, e se si trovasse il modo di sfruttarla potremmo dire addio a tutte le centrali a carbone, idroelettriche, fotovoltaiche.
Il problema legato alla produzione dell'energia sarebbe un brutto ricordo, e non rimarrebbero nient'altro che impianti che bruciano idrogeno (isotopi di idrogeno in realtà) e sputano fuori elio.
Zero scorie, tanta energia.

Ovviamente ci sono alcuni problemi molto seri: gli isotopi sopra citati, il "combustibile fusibile" è raro e costoso. Per l' estrazione di quantità significative di H-2, H-3 o di He-3 la spesa energetica e quindi economica è davvero elevata.

Inoltre ci sono problemi tecnici dovuti al fatto che l'energia prodotta è davvero enorme. Durante il processo di fusione nucleare si viene a creare plasma a temperature di milioni di gradi (non uno scherzo riuscire a costruire impianti che riescano a far fronte a tanta energia)

Come disse qualcuno, se è vero che i processi di fusione nucleare sono gli stessi che avvengono nel nucleo del Sole, riprodurre la fusione artificialmente è come riprodurre un piccolo Sole sulla Terra. Il problema è creare la scatola per contenerlo.


Ci sono diversi reattori funzionanti, tuttavia l'energia spesa per "contenere" questo plasma è superiore all'energia prodotta (cioè, i reattori attuali sono in perdita).
Progetto promettente è l' ITER, in via di realizzazione nel sud della Francia, ma ancora molta strada resta da percorrere.
Insomma, la sorgente assoluta e definitiva, la panacea di tutti i mali energetici, il Sacro Graal delle energie rinnovabili non è affatto a portata di mano.


Però...

Leggendo il titolo uno potrebbe chiedersi "cosa c'entrano i cinesi? e la Luna?"

Ebbene, pare che la Cina abbia avviato un progetto spaziale piuttosto importante (tra l'altro, giusto il mese scorso hanno fatto atterrare un robot sulla superficie lunare, non accadeva dal 1976) che prevede, in futuro, l'installazione di basi per l'estrazione proprio dell'elio-3 dalle rocce lunari, ricche del prezioso isotopo.


Come dicevamo, ancora non si è trovato il modo di costruire un impianto attivo (cioè che produca più energia di quanta ne consumi), ma la relativa abbondanza della materia prima sarebbe già un buon passo avanti.

Viene da chiedersi se i cinesi vorranno spartire con gli altri stati ciò che estrarranno dalla superfcie lunare (mica è loro la Luna), a questo proposito ho scoperto che ai tempi della guerra fredda era stato stipulato questo trattato.
Non ho capito se la Cina lo abbia sottoscritto, ma secondo me, qualora dovessero effettivamente mettere in pratica il progetto, dubito lo osserveranno. Tanto quale altra nazione ha la forza di imporsi? (e comunque prima magari dovrebbe sottoscrivere quello sui diritti umani)


Concludo con una breve lista di link e curiosità a riguardo:
  • L'Italia possiede un suo reattore sperimentale, in funzione dal 1990, chiamato FTU.
  • L'Italia tempo fa aveva avviato un progetto per la realizzazione di un altro reattore per la fusione, dal nome IGNITOR (il cui sito web è probabilmente uno dei più orrendi mai realizzati). La mancanza di fondi ha, caso strano, bloccato tutto, ma, grazie a San Silvio, nel 2010 è stato firmato un accordo con la Russia per realizzare un prototipo a casa loro.
  •  Nel 1983 anche Topolino ha avuto a che fare con la fusione nucleare. In  questa storia lui ed il fido Gancio andavano nello spazio e recuperavano un reattore Tokamak.
  • Si sta studiando il modo di sopperire al problema del contenimento del plasma facendo avvenire i processi di fusione a bassa temperatura, la cosidetta "fusione fredda". Ma questa è tutta un altra storia.
  • Consigliata la visione di questo bel film di fantascienza del 2009, Moon,  che parla esattamente di una colonia lunare per l'estrazione proprio dell'elio-3. Qua sotto il trailer