sabato 23 marzo 2013

Il miglior mondo possibile...

[post di Tommi pubblicato da Lore per aggirare la censura cinese]
Non si vive di sola Cina, almeno per me. Anche se attualmente sono dall'altra parte del Mondo, notizie inquietanti continuano ad arrivarmi riguardo alla situazione europea.


E' notizia recente della crisi cipriota.
Una soluzione proposta dall'UE, bocciata dal governo, è stata quella di tassare direttamente i risparmi PRIVATI dei cittadini dell'isola..
Questa situazione mi fa una grande tristezza.. E mi spaventa un po'.
Perchè se è vero che i governi locali hanno ancora l'ultima parola sulle direttive economiche europee, ho l'impressione che la finanza "astratta", calcolatrice, bieca ed inumana, si stia sempre più avvicinando sulla popolazione, mangiandola, corrodendola alla base.
Così come in Grecia.. Iniziano a non esserci più farmaci in ospedale, e la Svizzera ha bloccato parte dei rifornimenti delle sacche di sangue per le trasfusioni.
Come siamo arrivati a questo, non lo so.

Un problema della struttura europea?
Un problema congenito del sistema capitalistico?
A questo non saprei proprio rispondere, primo perchè di finanza non me ne intendo, secondo perchè tutte le volte che provo ad informarmi via internet ogni mio tentativo è soffocato sulla partenza dalla grande vastità di opinioni diverse e contrastanti.
Fattosta che, ancora una volta, pare, l'alta finanza, slegata dall'economia "reale", non solo non si dimostra uno strumento al fianco della società, ma per certi versi, contro ad essa.
Così come uno strozzino non sta al fianco del creditore, ma lo bracca, lo caccia, portandolo, se necessario, alla morte.
Come uscire da questa situazione? Impossibile saperlo.. Sta di fatto che più passa il tempo e piu mi convinco che questo mondo è destinato a finire abbastanza in fretta.

In futuro guarderemo a questo sessantennio post seconda guerra mondiale, dove a farla da padrone, più che il popolo attraverso le tanto osannate "democrazie" è stata la finanza liberista e capitalista, come oggi noi guardiamo alla struttura socio economica del medioevo...
Ma quando succederà?

7 commenti:

  1. Belin che pessimismo cosmico!!! Comunque, come non capirti... le notizie che arrivano ogni giorno sono totalmente sconfortanti. Il Debito Pubblico, quello nostro italiano ma in generale quello degli stati del sud Europa per non parlare degli stati sottosviluppati, sta diventando il padrone incontrastato delle nostre vite: ogni decisione d'ora in avanti andrà presa in funzione di questo. Penso che più che finire il mondo, potrà durare poco così come lo conosciamo oggi. Quando tante Grecie scoppieranno una dietro l'altra non so cosa potrà succedere a livello di ordine mondiali.... brividi!

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  2. in effetti rileggendo il post potrei ri intitolarlo "Il gazzettino dell'allegria" oppure "L'ottimismo è il profumo della vita" o robe così :)

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  3. Beh al di la' della finanza, quando si ha uno stato che per cinquant'anni ha avuto bilanci perennemente in rosso, abituato a ripianare i propri debiti con ulteriori debiti o immettendo nuova liquidita' sul mercato, quando le regole cambiano e questo meccanismo viene bloccato e' chiaro che i nodi vengono al pettine..

    Sara' un discorso egoistico ma il fatto che lo stato un giorno non riesca piu' a pagare gli impiegati pubblici da un certo punto di vista per me e' quasi auspicabile.. Non si capisce perche' nel privato quando un'azienda e' in crisi i dipendenti vengano lasciati a casa mentre nel pubblico il solo pensarlo e' un'eresia.. L'europa impone equilibrio per cio' che riguarda la gestione del debito dei vari paesi: cio' vuol dire che non ci si puo' indebitare quanto vogliamo come si faceva un tempo.. Questo a prescindere da giochetti finanziari poco comprensibili.. Se la macchina non si snellisce, se non si lascia a casa la buona fetta di parassiti impiegati in ambito pubblico e se non si impara a gestire lo stato in modo efficiente e' chiaro che prima o poi verranno tagliati i servizi..

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  4. Per certi versi sono d'accordo, anche se non sempre pubblico = spreco.
    snellire siamo d'accordo, ma bisogna vedere in che senso, se si tratta solo di taglio di personale, la cosa sarebbe iniqua.

    comunque non è quresto il punto: per la prima volta in Cipro (e, che io sappia, in una democrazia) è stata messa mano direttamente ai conti corrente privati.

    è notizia di oggi che il limite di prelievo giornaliero è stato fissato a 100 euro... insomma, diciamo che se è vero che uno stato non può andare "a puffo" per sempre, è anche vero che non è giusto che a rimetterci sia la povera gente.
    poi io non me ne intendo, però parliamoci chiaro, le banche e la finanza quando possono lucrano su situazioni "a rischio" (vedi bolla immobiliare USA di qualche anno fa): non vengano a raccontare che nessuno sapeva niente della situazione economica cipriota o greca...

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  5. Ma guarda che e' normale che sia cosi': in Argentina ai tempi del crac hanno bloccato i conti correnti perche' la gente andava a ritirare e non c'erano piu' i soldi materialmente. Da profano, ti faccio il seg esempio: il debito pubblico e' alimentato in buona parte tramite titoli di stato; lo stato sta andando a bagno e non solo non restituisce gli interessi ma si paventa che neppure ti ridia i soldi indietro quando scade il titolo. Chiunque allora corre a vendere il prima possibile il suo bot, prima che lo stato chiuda le casse. Quindi, contemporaneamente, tutti vogliono incassare: se lo stato paga, non ha piu' i soldi per mandare avanti "i servizi" e pagare gli impiegati. E allora smette di pagare. Senza contare il problema della liquidita' delle banche in cui non entro. Cmq, tu non puoi piu' riavere i tuoi soldi e allora si scatena il finimondo: onde evitare tutto cio' lo stato fa in modo che nessuno incassi e che i soldi restino nelle banche..

    Non volevo dire pubblico = spreco. ma di sicuro pubblico != efficienza.

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  6. Tutto questo è già stato ampiamente previsto e profetizzato. E visto che siamo in tema pessimismo, colgo l'occasione per darvi nuovamente una lettura classica, di inizio secolo, rigettata dalla cultura di sinistra come una visione reazionaria: "Il Tramonto dell'Occidente" di Spengler.

    Una delle tesi centrali è l'idea che la moderna democrazia occidentale è destinata a soggiogarsi sempre più alle logiche del denaro, fino a diventarne schiava. Il concetto di "democrazia" è solo un'invenzione furba per traslare l'attenzione dal denaro, primo motore immobile, ad un magico mondo di persone che si credono avere in mano il mondo con il voto, spaventosamente manipolabile, oggi come allora. La vera verità è che nonostante montagne di carta siano state spese per descrivere l'unicità e la sacralità della persona umana, la Storia se ne frega del singolo, per portare avanti un suo disegno che non ha uno scopo, ma punta semplicemente ad avanzare. Avanzare dove? Ogni civiltà è come un organismo: nasce, cresce, si sviluppa, alla fine invecchia, perde potenzialità e dopo un pò muore. Mentre un singolo può cercare di dare un SIGNIFICATO alla sua esistenza (la ricerca del "senso" è propria solo della cultura occidentale), la Storia non ha simili problemi, perché non ha consapevolezza. Il futuro? Un ritorno a forme primitive di associazione, a caro prezzo. I segnali (nell'arte, nelle forme espressive, nella percezione della storia, del passato e del futuro) c'erano tutti nel secolo appena trascorso. Di fatto dal punto di vista di un ipotetico libro di storia, tra mille anni la nostra epoca odierna apparirà nello stesso paragrafo del Novecento. Il ritorno agli inizi in altre epoche è passato attraverso la concentrazione del potere in uno solo. Lotte di famiglia, familismo amorale (un'espressione pomposa per parlare di chi si gestisce gli interessi pensando solo al proprio orto), burocrazia. Ma questa sarà solo la fase finale. Il libro si conclude con una "non soluzione" di sapore pessimistico, vale a dire lasciarsi trasportare dal trascorrere degli eventi, senza tentare di contrastare il flusso inarrestabile della Storia. Questa fu letta come una profezia del nazismo tedesco, ignorando totalmente che Spengler fa previsioni che sfiorano il 2200. Temo tra l'altro che prese i tempi un pò alla larga, visto che siamo NOI che moriremo in un mondo molto diverso da quello in cui siamo nati, con mutamenti simili a quelli che devono aver vissuto i nostri nonni.

    Io non sono d'accordo con tutto ciò. Ma leggere in un libro scritto nel 1910 o giù di lì osservazioni spaventosamente attuali, suggestioni che coinvolgono il nostro millennio mi ha turbato. Non so se siamo già OLTRE il Tramonto in questione. Forse è proprio di tutte le epoche pensare di essere al crocevia della storia dell'Uomo. Ma, non so se è così anche per voi, io mi sento in un momento CENTRALE. Da come andrà oggi verrà influenzato molto tempo a venire.

    Una piccola osservazione per Doson, con cui peraltro condivido parzialmente. Ma da dove nasce questa avversità per "il pubblico"?!

    Tommi non penserai che tornare in Europa non ne valga la pena!!! A sentir Ballets in Cina sono così AVANTI...

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  7. Servirebbe quantomeno un post per rispondere alla tua domanda.. Se trovo il tempo lo scrivo.. Cmq in linea di principio non sono niente affatto avverso al pubblico ma quando le cose nella pratica non funzionano bisogna anche guardare in faccia alla realtà..

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