mercoledì 16 maggio 2012

Su Ferrara vs Saviano

Da qualche giorno a questa parte è tornato a parlare Saviano. E, di Saviano, si è tornati a parlare.

Saviano parla a Quello che non ho, trasmissione condotta da Fazio. Di Saviano invece parla molto il Foglio e in particolare Giuliano Ferrara. Ferrara ce l’ha con Saviano: lo considera un bluff e ci si scaglia contro senza mezzi termini, paragonandolo addirittura a Moccia e Fabio Volo. In pratica, sostiene che sia uno che dice – male - un sacco di cose vuote e banali. 

Io ero un fan di Saviano: avevo letto Gomorra quando era uscito e ne ero rimasto entusiasta. Per i contenuti e il coraggio di raccontarli, a 27 anni, con una vita davanti da vivere che, forse (i fatti lo hanno poi confermato), non sarebbe più stata la stessa. Ma anche per il modo in cui tutto era raccontato: incentrato sui personaggi, quasi a mo’ di romanzo in alcune parti, così da far immedesimare il lettore nelle sofferenze e nella quotidianità di chi davvero viveva la vicenda raccontata. Ma anche con una precisione e con un’attenzione ai dettagli processuali maniacale e  - per questo - convincente.

Ultimamente, però, mi sto in effetti un po’ rompendo le palle. Già il secondo libro – La bellezza e l’inferno, una raccolta di articoli scritti negli ultimi due anni – mi aveva in molte parti annoiato. Si spaziava troppo, senza arrivare a dire nulla di interessante, come nel caso del celebre articolo su Messi.  Quello che non ho non l’ho neanche guardato e non lo guarderò.

Ferrara esagera come del resto faceva con Benigni, però non mi sento tanto in disaccordo quando scrive Credo che le premesse fossero genuine, è l’esplosione che si è rivelata di un’atroce fumosità. Già non è dotato, ma poi mettergli in mano una specie di scettro da maghetto della popolarità e della significatività di sinistra o de sinistra, chiedergli di pronunciarsi su tutto e su tutti come l’oracolo, questo è veramente troppo”. Perché è vero che Saviano ormai ha assunto il ruolo di oracolo culturale della sinistra e mi dispiace perché mi dà l’impressione che si stia sputtanando. Prima era il paladino della legalità di fronte alla mafia... Volete mettere?

Peccato perché fino a tre anni fa – almeno ai miei occhi – le sue parole pesavano come macigni mentre adesso mi viene voglia di spegnere la tv. Immagino non faccia a tutti l’effetto che fa a me ma credo che una gestione più oculata e un no in più a qualche lecchino di conduttore gli avrebbero giovato.

(Opinioni?)

10 commenti:

  1. può essere vero che l'ingresso in tv possa per certi versi sminuire il peso di una persona, però è anche vero che la tv resta tutt'oggi ancora (forse) lo strumento divulgativo piu potente d'Italia.
    Bisogna vedere di coniugare le cose..
    secondo me saviano non si è poi troppo sputtanato in tv, non ha fatto grandi comparse, se non con fazio due anni fa e ora, o sempre da fazio di tanto in tanto.

    è vero però che gli si è formata intorno un'aura da "super uomo", ma è anche vero che è effettivamente una persona fuori dal comune

    l'articolo di ferrara non lo voglio neanche commentare, ma ferrara sarà il protagonista del mio prossimo post!!!

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  2. Saviano è un oratore un po' noioso, per quanto le sue tematiche siano serissime. Mi ha però appassionato nella prima puntata, quando ha parlato delle madri di Beslan. Io credo che non vada considerato un oracolo, quello che esce dalla sua bocca non è oro colato, qualche cosa discutibile la dice pure lui. Se poi quelli di snistra come caproni prendono il tutto come il verbo, è un problema di fondo che hanno in molti, non solo quelli di sinistra.
    Comunque sia Ferrara è un inutile provocatore. Le sue opinioni sono fastidiose, non per questo inaccettabili, ma comunque fastidiose.

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  3. Io sono d'accordo con Doson parola per parola. Ma del resto a sinistra abbiamo bisogno di nuovi miti, nuove fedi, nuovi guru. Ecco perché accade ciò che accade. Con pesi e misure diverse è lo stesso fenomeno che coinvolge Grillo, Santoro e Travaglio. In questo stiamo rivelando un altro effetto del berlusconismo: la sete di mitologia, di drammaticità, di un culto della persona, perché coltivare le idee è spaventosamente faticoso. E' meglio se esiste qualcuno che ce le confeziona e ci dice che cosa è bene e che cosa è male.

    E mentre il mio post sui grillini latita, spezzo una lancia a favore di Giulianone. Ormai ci siamo abituati alle sue "opinioni fastidiose" (come dimenticare i suoi sit in con la Santanché?), ma questa volta un fondo di vero lo ha rivelato. E, come a Doson, questo mi dispiace, perché denota quanto in basso siamo arrivati: ciò che dice un inutile provocatore è condivisibile.

    Qui non si tratta di essere pro o contro Saviano. E' la logica che certe televisioni e certi giornali fanno passare che è sbagliata, che esista un pro o contro Saviano. Ancora una volta: esistono i fatti, esiste una verità oggettiva (prendiamo per esempio i dati sulla mafia). Far passare alcune idee come solo "di sinistra", con un orgoglio partigiano d'altri tempi, è una mossa stupida, che consente a chi di sinistra non si dichiara di sparare cose a caso e di essere ascoltato.

    Insomma concludo. Il mito personale è una cosa pericolosa, bisogna gestirselo con intelligenza. Perché idee "giuste" (sulla base dei fatti e del diritto) corrono il rischio di sputtanarsi e perdersi per strada. Se da domani inizio a difendere una certa causa ma poi divento un'autorità su qualunque cosa, la mia idea iniziale ne esce giocoforza un poco sminuita.

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  4. Doson, questa volta ci hai messo tutti d'accordo!

    Saviano è oggettivamente un oratore di media qualità: è appassionato, senz'altro, quando racconta qualcosa si vede che ci mette l'anima, ma il risultato è sul noioso andante. Io l'ho visto (e ascoltato) dal vivo due o tre anni fa, quando piombò improvvisamente a Sarzana in occasione del Festival della Mente. Quell'intervento mi emozionò tantissimo, la piazza che lo ascoltava (qualche centinaio di persone, non quattro gatti) era talmente attenta e in silenzio che si sentivano i piccioni volare da un torrione all'altro.

    Allora mi aveva colpito davvero tanto, vuoi per la presenza dal vivo, vuoi per l'effetto novità. Oggi forse gli manca uno slancio di originalità per uscire da quei suoi monologhi imbalsamati, sempre con la stessa faccia, la stessa gravità nel raccontare le denunce dei mali del mondo. Saviano, lo sappiamo, c'è tanta gente che soffre al mondo, tu stesso stai soffrendo a causa della camorra: siamo orgogliosi di poterti offrire supporto e sostegno comprando i tuoi libri e pagandoti una scorta, però forse non vogliamo sapere la tua opinione su ogni singolo aspetto della società.

    Il discorso del mito che riportate è verissimo, forse la tv amplifica questa percezione e dev'essere un po' anche lo stile di Fazio che lo ha spinto fino a questo punto.

    Ferrara è una vecchia volpe, sa quali tasti schiacciare per sollevare polveroni polemici: certo che ci sono dei fondi di verità in quello che dice, rimane però il come lo dice e il contesto in cui si trova felicemente a sguazzare.

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  5. Beh, bene! Quando l'ho postato ero sicuro di beccarmi degli insulti!

    Comunque non sono sicuro di essere io del tutto d'accordo con quello che ho scritto.. In particolare dell'accenno alla sinistra.. In quello credo di essermi fatto un po' traviare da ferrara, nel senso che ho creduto di leggere un pensiero che effettivamente avevo inespresso in testa e quindi mi ci sono trovato d'accordo, ma in realtà ci sono forse sfumature da specificare..

    Quello che mi ha rotto in saviano è un po' quello che scrive lore: il proporci storie di sofferenza o ingiustizia o di coraggio perchè l'idea intrinseca è che il solo parlarne sia edificante per noi (in qualche modo ci migliora). E' molto rozzo come concetto ma sono portato ad associare questo modo di ragionare ad una sensibilità tipica da centrosinistroide acculturato, uno da "Internazionale", per capirsi (e qui forse gli insulti me li becco). Poi, la presenza in programmi con format-Fazio e questo palcoscenico da star con monologhi lunghissimi fanno il resto e da lì la definizione di "oracolo culturale della sinistra" che mi sta bene in questo senso ma non nel senso che sicuramente ha in mente ferrara quando lo scrive..

    Insomma, a me piace il saviano che - per dirne una - denuncia gli intrallazzi leghisti con la camorra o che si espone e che magari si schiera pure, ma per un fine concreto e non per rendermi culturalmente e umanamente migliore..

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  6. E qui Doson rivela la sua vera natura masochista. Tu gli insulti li vuoi proprio e l'idea di trovarci d'accordo sembra urtarti!!! Sembri avere l'esigenza continua di essere la voce fuori dal coro... Ce l'ho pure io 'sta sindrome, vai tra. Lo stile stronzeggiante della mia prosa sembra fatto apposta per prendersi gli insulti.

    Perciò grazie per le tue specifiche ma no, gli insulti questa volta non arriveranno. Ancora una volta sono sostanzialmente d'accordo con te.

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  7. Grande Doson, che pur di fare il bastian contrario contraddice anche se stesso!
    Scherzi a parte, a proposito di Saviano oracolo culturale della sinistra:

    http://www.corriere.it/politica/12_maggio_31/mossa-di-bersani-si-alla-lista-civica-di-saviano-maria-teresa-meli_0842ca22-aae5-11e1-8196-b3ccb09a7f99.shtml

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  8. La frase più tipica di Ballets è "Grande X". Di solito X non è Bolo e la motivazione è sempre assolutamente random e rimpiazzata dall'esatta contraria la volta successiva.

    Se avessi un centesimo per ogni "Grande X", con al posto di X non un amico come Doson, ma persone a caso sarei già alle Maldive.

    Non dimentichiamo che Ballets sa anche essere implacabile con la stessa randomicità con cui è così affettuoso (devo ricordarti la nostra conversazione mentre andavamo da Diste?)

    Grande Ballets!!!

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  9. :D

    Io sono implacabile sul serio, non come te che fai il finto acidello!
    I miei "Grande X" sono più per i toni che vengono usati che per i contenuti in sé.
    E comunque, i miei "Grande X" spariscono davanti ai tuoi "Presto scriverò un post su X" o "Sono assolutamente d'accordo con X parola per parola" (e non vale patirci).

    Bene, dopo questa ora facciamo in modo che si torni a parlare dei contenuti che tutto ciò sta svalutando il mio ritorno nel blog! Ricordati che continuo ad essere bacchettone e a credere che i nostri post e i nostri commenti debbano interessare anche il resto del mondo e non solo Doson, Tommi e Lore!

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  10. Ti risposto con un post di ermeneutica, che riguarda "tutti"...

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