martedì 28 febbraio 2012

Il portiere e l'onesto

Attenzione attenzione: mi accingo a scrivere il mio primo post riguardante lo sport, e non solo: il calcio in particolare!

Il calcio mi annoia, il calcio tavolta mi fa anche venire la depressione, le poche volte che sono andato allo stadio mi ritrovavo ad osservare i tifosi e i loro buffi comportamenti, perdendomi le azioni principali. No, proprio non riesco a farmelo andare giù e ciò non può che rattristarmi perché immagino sia un bel modo di passare insieme un paio d'ore, scaricando tensioni e condividendo emozioni forti. E' un mio limite: se non c'è nessuno che conosco a giocarla, qualsiasi competizione sportiva mi lascia indifferente.

Per tutte queste ragioni è ovvio che del calcio mi rimangano impressi solo gli scandali e le polemiche: calciopoli, Moggi, ecc. E quando uno mi dice stadio, io non penso alla famiglia che la domenica va avedersi la partita, ma ai milioni di euro che ogni anno dobbiamo buttare nel cesso per pagare celerini che facciano servizio d'ordine. Certamente è una visione ridotta, la mia, ma almeno ve l'ho motivata!

E volete che un moralista sinistroide radical chic (vedi l'indimenticato post di Bolo) si lasciasse scappare una polemicona come quella nata intorno alle dichiarazioni del "nostro" portiere italiano, Buffon Gigi?? Giammai! E non ne scrivo perché penso di dire qualcosa di originale, ma perché spero di risvegliare gli animi di quei lettori/autori del Vpostulato che di calcio sono in grado di parlarne per ore ed ore, di seguito, senza posa, eternamente!


La faccenda la conoscete tutti: errori arbitrali piuttosto grossolani, il super portiere carrarino ha dichiarato in sostanza che anche se si fosse accorto che era gol non avrebbe mai aiutato l'arbitro. Personalmente un pensiero del genere non andrei tanto a sbandierarlo in giro, perché è squallido, è da furbetti perdenti, è il tipico "onore italiano" che ci rende fieri omertosi. Sono solo un bacchettone fuori dal mondo e magari pure ipocrita? Penso che sarebbe bello che certi valori come l'onestà fossero insegnati oltre che nelle noiosissime ore di catechismo o educazione civica anche nei campi di calcio di periferia, dove meglio rimarrebbero impressi al ragazzino che si appresta ad affrontare la vita.

Per carità, non mi straccio le vesti: la vicenda non ha che aumentato la mia percezione del calcio italiano come qualcosa di molto distante da un vero sport. La mentalità è talmente radicata che Buffon non ha fatto altro che dire la verità, ma qualcuno le battaglie culturali deve pur cominciarle, e Buffon poteva regalarci qualche emozione in questo senso!

21 commenti:

  1. Intanto, forte apprezzamento per il post calcistico: finalmente il blog si occupa di cose serie!

    "Sono solo un bacchettone fuori dal mondo e magari pure ipocrita?": no ma un po' "fuori dal mondo" sì, nel senso che secondo me non ti immedesimi abbastanza nella situazione di quella partita in particolare e nella dinamica delle partite in generale.. Il calcio è bello perchè i due avversari vogliono vincere a tutti i costi: se mancassero agonismo e cattiveria tutto diventerebbe una recita o poco più..

    E, cosa forse ancor più importante, il calcio non è uno sport esatto nel senso che le partite spesso vengono decise da gol irregolari o episodi dubbi su cui l'arbitro ha preso una decisione della quale solo i replay televisivi svelano l'effettiva correttezza (o non). Che un fallo ci sia o meno spesso non è oggettivo e la cosa può cambiare da arbitro ad arbitro.. I giocatori, quindi, sono abituati a conivivere con questa sorta di aleatorietà e sono portati a considerare un errore dell'arbitro come un colpo di vento che cambia la traiettoria al pallone.. Ti può andar bene o male ma fa parte del gioco..

    Per questo è molto più difficile che in altri sport andare a confessare all'arbitro che il gol era gol o no..

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  2. Vorrei dire la mia sull'argomento. Nonostante non mi piaccia come atteggiamento devo dire che non ci trovo niente di strano e nemmeno di sbagliato in cio' che ha detto Buffon. Io sono il primo quando gioco a pallone ad ammettere se un gol era valido o no secondo me, ma appunto quando GIOCO. Buffon e con lui tutti gli altri calciatori professionisti strapagati, piu' che come giocatori li vedrei come dipendenti (professionisti) di grandi aziende (Juve, Milan,...). Vengono pagati fior di quattrini per fare l'interesse della squadra, che si presuppone sia vincere. E quindi andare dall'arbitro a segnalare che il gol era valido, e' un'azione onesta ai nostri occhi (ed anche eticamente se vogliamo), ma e' disonesta nei confronti dell'azienda da cui Buffon e' pagato, perche' la danneggia! Siccome ci sono degli arbitri preposti a giudicare la regolarita' di un incontro, un giocatore o meglio uno di questi professionisti non e' tenuto ad aiutarlo, qualora questo aiuto sia dannoso per la sua squadra. E anzi se vogliamo non e' nemmeno professionale da parte sua, visto che danneggia il suo datore di lavoro!

    Poi ovviamente a livello personale, posso dire che non mi piaccia vedere queste cose e sarebbe bello se tutti i calciatori fossero piu' onesti,...

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  3. Fermo restando che aspetto ancora i commenti di Bolo e One, che in genere in questo tipo di discussioni ci sguazzano volentierissimo, risponderò per il momento a due commenti che mi sembrano sostanzialmente equivalenti.

    Sicuramente sono fuori dal mondo in termini del non conoscere la partita, non sapere niente di cosa sia successo e aver commentato solo in base alla dicharazione del carrarino. E probabilmente sono fuori dal mondo anche per via del fatto che non conosco così a fondo i sentimenti che animano un tifoso quando guarda una partita.

    Doson scrivi che "se mancassero agonismo e cattiveria tutto diventerebbe una recita o poco più". Agonismo è definito come "Strenuo impegno, volontà di vincere una competizione" e mi pare uno spirito bello, avvincente, come dici tu essenziale. Non c'è traccia di falsità o scorrettezza nella definizione, certo quella può essere indotta dall'agonismo ma il rapporto non è biunivoco.
    Cattiveria? Boh, può darsi, ma allora è una battaglia, non è sport, definito come "L'insieme delle attività, individuali o collettive, che impegnano e sviluppano determinate capacità psicomotorie, svolte anche a fini ricreativi o salutari."

    Cammi (tra l'altro come va?!?), il discorso è analogo. Se i calciatori vanno visti come dipendenti di un'azienda, allora non chiamiamoli più giocatori! E comunque anch'io sono dipendente di un'azienda che ha come interesse produrre ricchezza, ma non per questo se vedessi degli illeciti mi sentirei in dovere di non denunciarli per non danneggiarli! Certo, mi puoi dire che ci sono delle pressioni forti, che non è facile...

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    1. Ma dai non poteva dirlo all'arbitro, non esiste! la correttezza non può diventare masochismo, essere trasparenti al 100% è utopia, se l'avesse detto all'arbitro sarebbe passato per "stupidotto" non per eroe...ok è un gioco, ma non è un gioco perchè non è uno sport fine a se stesso, ci sono interessi e sentimenti forti intorno..il vero errore di Buffon? fare il fenomeno e dire che "non l'avrebbe mai detto", ma cosa fai il fenomeno? stai zitto, fai una mezza battuta tipo "non l'ho visto e se anche me ne fossi accorto non so..dovrei trovarmi nella situazione" e giù un mezzo sorriso..è un calciatore simbolo e in quanto tale deve dare un'immagine più pulita di quello che siamo tutti ( come un politico deve negare di aver fumato uno spinello, di essere andato un paio di volte a zoccole o un comandante della finanza non può dire "un pò di nero ci sta, è necessario"). Quando hai un ruolo devi rispettarlo e devi dare un'immagine un pò più idealizzata della realtà, è ipocrisia? forse, ma un ipocrisia che fa bene, creare dei modelli rende migliori tutti..vabbè sto filosofeggiando...il succo è che poteva evitare la sparata, l'avremmo fatto tutti ma non dirlo!

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    2. No One, è ipocrisia bella e buona via!! Non fa bene proprio per niente!!!! Le cose sono due: o dichiari che lo spinello fa male e non te lo fumi, oppure fai una battaglia per renderlo legale. O bianco o nero in questi casi, le sfumature di grigio sono squallide secondo me.

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  4. Avevo scritto un bel commento articolato e lungo come i miei. Cazzo. E' scomparso tutto. Tornerò. Ora come ora sono troppo deluso...

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  5. La definizione che hai dato di sport vale per il mio calcetto del martedì ma non a caso non ci sono mai né telecamere né spettatori. E infatti lì non avrei avuto problemi a dire che una palla era dentro..

    Sicuramente il calcio di serie A non è soltanto un "insieme di attività che impegnano e sviluppano determinate capacità psicomotorie, svolte anche a fini ricreativi o salutari" ma è molto più di questo.. (Grazie a dio).

    Visto che ti piaccionìo le definizioni da vocabolario, a mio parere il punto è che il gesto di buffon, nel contesto in cui è avvenuto, non è nè falso nè scorretto ma sola espressione di voglia di vincere e cattiveria agonistica. Se l'avesse fatto al campetto dell'oratorio affianco alla passerella del dima giocando con dei tredicenni forse sarei di opinione diversa..

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    1. Hai ragione, la definizione di sport che ho riportato era un po' ingenuotta, da educatore parrocchiale. Ma il punto che rimane centrale secondo me è: nello sport agonistico che coinvolge anche una tifoseria organizzata, in cui vengono quindi tirati in ballo sentimenti forti ecc, essere sinceri è da "stupidotti masochisti" come dice One o no?

      E, attenzione, essere sinceri non significa aderire a chissà quali schemi moralistici ma semplicemente avere l'umiltà di riconoscere che la mia squadra ha sbagliato (nel caso di un fallo non fischiato) o che l'altra squadra è stata più brava (nel caso di un gol non segnato).

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    2. Ma qui non è che una squadra o un giocatore è stato poco bravo o ha sbagliato.. Sono episodi di gioco e l'arbitro e solo l'arbitro è lì per giudicare! Se buffon avesse interrotto la partita per andare a denunciare il gol sarebbe risultato assurdo quanto uno che brucia un semaforo e va ad autodenunciarsi al vigile! Anzi, lo sarebbe anche di più perchè uno che brucia un semaforo ha responsabilità su quello che è successo mentre in questo caso buffon no!

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  6. Ciao a tutti. Scusate il ritardo, ma vorrei rispondere di nuovo! Innanzitutto, va tutto bene e colgo l'occasione per salutarvi tutti, mi fa piacere continuare a leggervi!
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    LoreMar 1, 2012 08:24 AM
    Cammi (tra l'altro come va?!?), il discorso è analogo. Se i calciatori vanno visti come dipendenti di un'azienda, allora non chiamiamoli più giocatori! E comunque anch'io sono dipendente di un'azienda che ha come interesse produrre ricchezza, ma non per questo se vedessi degli illeciti mi sentirei in dovere di non denunciarli per non danneggiarli! Certo, mi puoi dire che ci sono delle pressioni forti, che non è facile...
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    La mia risposta può essere tranquillamente incorporata nell'ultimo commento di Doson, ma aggiungo ancora qualcosa.
    Sì sono d'accordo che il termine "giocatori" per i calciatori professionisti secondo me è inesatto, se guardiamo al significato originale del termine "coloro che giocano". Quando ci sono così tanti soldi ed interessi, non è più solo un gioco. "Calciatori" forse è un termine più appropriato, ma non è questo il punto.

    Per quanto riguarda il paragone con il mondo del lavoro, io vedo l'episodio di Buffon più o meno come una cosa del genere. Mettiamo che io lavoro in un'azienda e viene un ispettore a controllare le cose siano tutte in regola. Fa il suo controllo, ma non si accorge di una cosa che non va bene. Cosa faccio glielo dico? Facendo magari pagare una multa salatissima alla mia azienda? Che se mi licenziasse non avrebbe neanche tutti i torti a questo punto.

    Sono d'accordo con One, in certi casi la sincerità e la correttezza morale vanno un po' lasciate da parte. Poi forse Buffon ha un po' sbagliato a fare il fenomeno, ma non ci vedo niente di scandaloso in quello che ha detto!

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  7. Ecco la storiella che cercavo:
    http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/455918/
    Il portiere di questa squadra ha autodenunciato il gol subito, generando una raffica di reazioni: molte positive e alcune negative, pare.

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  8. Buon per il portiere.. Ti faccio presente però che era una partita di seconda categoria (categorie calcistiche in Italia: a,b,pd,sd,d,e,p,pc,SC,tc). Resta un bel gesto però sono situazioni non paragonabili..

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    1. Sì, Doson, me n'ero accorto, ma è proprio questo il punto: che sport è se sono più importanti i soldi del gioco?? Bo, va be, non stiamo a tirarla per le lunghe: io non capisco voi e voi non capite me, non stiamo facendo molti passi avanti... :)

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  9. Lore la volta scorsa scrissi un commento poi mi ha poi brutalmente abbandonato all'altare! Ora rinnovo la mia partecipazione.

    Lore mi dispiace, ma io sono con Doson e tutti gli altri. Buffon non è pagato per dire la verità in merito a questioni calcistiche. Mi spingo a dire che la sua sarebbe stata mancanza di professionalità. E viste le cifre che girano... Il campo è il campo e il fatto che ci siano soldi che girano, telecamere, gente invasata, non cambia questo fatto. Esiste un arbitro per giudicare: purtroppo (o è qui il bello?) anche lui è un essere umano. La tua è la visione di chi il calcio non lo guarda, non l'ha mai guardato e, con un pò di supponenza snobistica, ritiene che coloro che lo guardano perdano il loro tempo. Insomma non è la visione di un tifoso. Te lo dico perché anche io lo sono stato, lo so per esperienza. Il calcio è un pretesto per trovarsi con gli amici, in famiglia, in un pò di gente per "guardare la partita", durante la quale poi si riesce a parlare di tutt'altro. Pensa ai nostri mondiali del 2006! O ti devo ricordare quella sera?

    La gente disonesta non si sente di certo in potere di continuare ad esserlo solo per episodi di poco conto come questo.

    Permettetemi di ricordarvi una situazione analoga. Quando Cannavaro ammise un tuffo in area che portò ad un rigore fu odiato da tutti: i suoi perché si sentirono dei ladri, gli avversari perché la videro come una sfida sfrontata. Le immagini ci sono, gli occhi li abbiamo tutti. Non avrebbe cambiato nulla avere una qualche ammissione dell'errore, avrebbe solo generato altre polemiche inutili. La Juve ha vinto lo scudetto! Qualcuno si è ricordato di questo gol? NO. E per fortuna. Gli italiani hanno di peggio a cui pensare ora come ora.

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    1. Ma infatti non ci capiamo, me ne sto...
      L'unica cosa, magari, risparmiami il commentino sulla supponenza snobistica: non ho mica niente contro chi guarda il calcio, ho qualcosa contro questo calcio, tutto lì.
      ps: mi pare di avertelo scritto già una volta, con sta storia che ci sono argomenti più importanti nascono le dittature secondo me :)

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    2. Corretto. Il commentino potevo evitarmelo.

      Io invece mi dispiaccio un poco che ogni volta che alzo il tiro vengo tacciato di totalitarismo. Ma io adoro questo mio tratto distintivo quindi continuate pure.

      Se notoriamente esiste uno che ammorbidisce le sue posizioni volentieri sono io. Ma il mio problema è avere una certa capacità retorica. Che il contenuto venga sempre sminuito solo per la forma impetuosa con cui viene posto penso sia una lettura scorretta da parte del mio interlocutore.

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    3. Beh?! D'accordo smorzo la cosa. A quanto pare non vi piacciono le discussioni sulla forma stessa delle discussioni, come ha dimostrato l'accoglienza del mio post "Sofismi" di qualche tempo fa.

      Del resto, in generale, abbiamo cose più importanti su cui discutere, come scrissi alla fine del mio commento. Alla fine allora ci troviamo d'accordo!

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    4. No, non si tratta di cose più o meno importanti: è che tanto siamo ad un punto morto! Io non capisco cosa ci troviate nel calcio, visto che voi stessi ammettete che non può più essere considerato alla stregua di una competizione sportiva, ma un'azienda che deve produrre ricchezza.

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  11. evidentemente il calcio soddisfa quell'innata necessità di appartenenza dell'essere umano, che si manifesta sotto tanti aspetti, non solo con il calcio (religione, partiti politici... )
    e ogniuno per la propria "fede" è disposto a passare sopra a qualcosa, chi piu e chi meno.

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    1. anche io cmq sono estraneo al mondo del calcio, per quanto mi piaccia abbastanza guardarmi una partita ogni tanto

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