lunedì 11 luglio 2011

Obama alla sfida sulla Palestina


Oggi ci sarà un importante vertice diplomatico tra USA, UE, Russia e Onu (il cosiddetto Quartetto) per decidere come affrontare la questione del riconoscimento dello stato palestinese che il presidente dell'Anp Abu Mazen vorrebbe mettere ai voti all'Assemblea Generale dell'Onu a settembre.

I palestinesi contano già sull'appoggio di un numero di stati tali da poter assicurare una maggioranza qualificata (più dei due terzi dei votanti) all'assemblea, ma una tale decisione creerebbe uno stravolgimento diplomatico tale da rendere instabile l'intera area mediorientale, e chiaramente questo Israele non può permetterselo, quindi Obama ha incaricato Hillary Clinton di trovare una controstrategia che impedisca al voto di ammissione del nuovo stato di arrivare in aula.

Quali i margini di manovra?
Intanto il fronte Russia, che ha lanciato segnali di appoggio ai palestinesi e che possiede il potere di veto all'Onu. Poi ci sono possibili concessioni da offrire ad Abu Mazen perché ritiri la richiesta di votazione alle Nazioni Unite. Questa è senza dubbio una strada complicata in quanto da una parte c'è la volontà di vedersi riconosciuti i confini degli accordi del 1967, mentre dall'altra c'è un premier Netanyahu determinato a non concederli.

Riuscirà Obama ad incarnare quel sogno di rinnovamento che l'ha portato a vincere le elezioni del 2008 e a farsi riconoscere il Nobel per pace?

Per approfondimenti, il link all'articolo della Stampa.

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