venerdì 1 giugno 2012

La parata, Travaglio e il terremoto

Carissimi
una "breve" opinione (per una volta non ho la verità in tasca) su una polemica a mio avviso inutile.

Ieri sera ho ascoltato il discorso introduttivo di Travaglio alla trasmissione "Servizio Pubblico". Ho avuto la fastidiosissima sensazione che il discorso non denotasse un punto di vista personale, di un giornalista serio e competente come al solito, provvisto di dati documentati e di fatti. No. Ho notato un certo ossequio, un eccesso di riverenza nei confronti di certo popolo telematico (su cui ho già avuto modo di ironizzare) che ha infiammato le pagine di Internet con polemiche sui soldi spesi per la parata del 2 giugno. La solita lingua tagliente non sembrava supportata dall'intelligenza questa volta, sembrava stanca, poco propositiva. L'ironia era di serie zeta, fatta apposta per il popolino. Discorso tutto fondato sul termine "sobrietà" (aerei con un'ala sola, carri armati trainati a mano, cavalieri senza cavalli e via dicendo) e sui presenti al ricevimento ufficiale (fatto al sacco ai giardini pubblici e "con qualche incensurato", nell'ironia di Travaglio).

Ecco mi sono dispiaciuto. Mi sono dispiaciuto di aver visto una persona del suo livello chinarsi a leccare il culo al popolino di Facebook che, come già ho scritto, vive di motti, di frasi poco approfondite, di massime dal dubbio valore. Questo substrato culturale non è in malafede: nella sua povertà di contenuto non porta avanti idee del tutto sbagliate. Ma le ammanta di una tale retorica, di un tale squallore, che è difficile prenderle sul serio.

Che cosa c'entra se Forlani sospese nel '76 la parate per il terremoto del Friuli? Nulla, perché dubito che Forlani, in un contesto storico e culturale diverso, pensasse al risparmio e di mandare il denaro risparmiato ai terremotati. In quell'occasione penso si trattasse di una forma di rispetto.

Oggi si sfrutta questo fatto per attaccare "la casta" (non dimentichiamo i patiti dei complotti), quei luridoni che mangiano a sbafo e festeggiano quando "non c'è un cazzo da festeggiare". Ai polemici del terremoto non importa nulla e manifestano tutta la loro ipocrisia proprio facendone una questione di soldi.

Se vogliamo parlare di sprechi non scagliamoci contro una manifestazione dell'identità nazionale, ma contro a fatti e sprechi ben più gravi. I polemici avrebbero avuto più credibilità a fare certe osservazioni PRIMA del terremoto (anche se pure in quel caso non avrei compreso come 3 milioni per fare la parata potessero essere paragonabili ad altre iniquità economiche).

Io non ci sto. Sfruttare il terremoto per commuovere le masse è una mossa da anni Trenta (avete presente i proclami lanciati da una voce sensazionalistica del tempo?). Io, fossi un emiliano colpito da terremoto, non mi importerebbe granché di ciò che si fa a Roma mentre seppellisco mio figlio, mio padre o mia madre e dopo aver perso la casa e magari il lavoro.

Giudico diversamente il blocco dello sciopero. E' giusto fermarlo. Di fatto una catastrofe naturale crea dei rallentamenti all'economia del luogo colpito. Non fermare lo sciopero avrebbe generato altrettante polemiche di questa storia della parata, e avrebbe eclissato le giuste ragioni per le quali i lavoratori protestavano.

Quindi Travaglio a 'sto giro per me ha sbagliato. La gente su Internet non sempre è caratterizzata dal buonsenso. Non facciamole credere di avere sempre ragione.

3 commenti:

  1. Sono d'accordo con te Bolo, Travaglio ogni tanto sembra che dia più importanza ai toni critici e all'approvazione del popolo della rete che alla veridicità delle notizie.
    A proposito della parata e della frase di Napolitano "Festeggeremo sobriamente", la vignetta di Makkox mi ha fatto molto ridere!
    http://www.ilpost.it/makkox/2012/05/31/la-sobria-parata/

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  2. Pienamente d'accordo su Travaglio.
    Penso però che le polemiche sul 2 giugno vadano trattate anche a parte. E' vero, era abbastanza demogogico chiedere l'annullamento dei festeggiamenti per risparmiare, ma forse il malumore che sta dietro alle proteste si fonda anche su una disaffezione popolare: a chi gliene frega più qualcosa di vedere la parata militare con crocerossine e alpini? Potremmo nel 2012 chiedere di ragionarci su e svecchiare tutto il baraccone??

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  3. D'accordo ma con alcune riserve. Il terremoto del '76 aveva fatto mille morti, quindi è chiaro che l'atmosfera poteva essere un po' diversa e immagino che non si fosse deciso solo per "risparmiare" ma anche per ragioni di rispetto..

    Qui di soldi se ne sarebbero risparmiati ben pochi rinviando la parata ma capisco che si sia posto il problema della decenza e del rispetto: vedere sfilare i mezzi dei vigili del fuoco a roma, ad esempio, quando questi potevano essere utili altrove magari poteva non fare molto piacere ai terremotati.. Stessa cosa per alcune autorità: vederle celebrare la repubblica invece di essere impegnati ad interessarsi alle problematiche legate al terremoto, di nuovo, poteva dare fastidio.. E' vero che però si è parlato più dei soldi che d'altro e non aveva senso..

    Sullo sciopero (ma non ho idea di che sciopero si trattasse), spero che abbiano deciso per non causare ulteriori disagi in un momento di difficoltà e non per non correre il rischio di passare inosservati..

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