giovedì 2 febbraio 2012

Identikit di un evasore

Interessante articolo di Repubblica sui profili degli evasori che la Guardia di Finanza sta tenendo di mira in Italia. Dal pensionato che fa l'imbianchino per arrotondare al VIP che si porta i dindini nel Regno Unito, dal cassintegrato che installa caldaie al colletto bianco che gioca con prestiti e tassi d'interesse di aziende fittizie. E rispunta l'antica attività dello spallone di frontiera, come dimostra la carenza in Italia di banconote da 500 e 200 € (ve ne sarete accorti un po' tutti, no?).


Non so se sia suggestione o realtà, ma da qualche giorno io noto una certa attenzione da parte del generico negoziante genovese nel fornire lo scontrino. Voi?

A corollario dell'argomento, aggiungo il link al Buongiorno di Gramellini, della serie "la professione del vicino è quella che evade di più".

11 commenti:

  1. Io sarò sempre iper critico ma stamattina quando ho letto l'articolo di repubblica mi è venuto il nervoso.. Quel passaggio su quei poveri impiegati pubblici che sono costretti a fare il secondo lavoro per sfamarsi quando tutti i lavoratori privati lucrano alla faccia loro facendosi passare librerie o colf come spese dell'azienda mi fa davvero incazzare..

    Ma, cristo, quante piccole imprese, negozi a conduzione familiare o piccoli studi tecnici di professionisti hanno chiuso in questi ultimi anni?! E hanno chiuso per troppo benessere?! Ce ne saranno tra loro di quelli che, se evadevano, non lo facevano soltanto per aumentare la bambagia in cui erano immersi! Per repubblica no..

    Gli altri, invece, notoriamente oberati di lavoro, stressati, sottopagati e senza diritti (!!), loro - poverini - costretti a fare il secondo lavoro per fame.. Tanto che "è difficile colpevolizzarli".. Quanti ce ne sono di pensionati che il lavoro in nero non lo fanno per povertà ma solo per arrotondare? Ed è gente che ha anche avuto la fortuna di andare in pensione sufficientemente presto..

    Evadere è sbagliato e basta anche se umanamente comprensibile in svariate situazioni, ma a meno di casi eclatanti non mi pare ci sia da fare tante distinzioni..

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  2. Eh no!! Ora è troppo tardi per rispondere diffusamente, ma le distinzioni vanno fatte eccome!

    Dal punto di vista morale l'evasione è sbagliata ad ogni livello, ordine e grado. Ma dal punto di vista puramente QUANTITATIVO l'evasione possibile per un commerciante o un piccolo imprenditore è sempre di spessore più alto che in altre situazioni (e più facile). Se vuoi l'esempio del dipendente pubblico è poco felice, ma i fatti sono questi: chi ha la busta paga non può che evadere in modi su cui lucrare è relativamente difficile. Chi ha un'attività ha la possibilità di guadagnarci, e molto, su questo.

    Ci si arrabbia anche perché la base di guadagno di, mettiamo, un barista, è molto più alta che quella di un operaio, per cui il primo non avrebbe bisogno di evadere, eppure lo fa a scapito del secondo e, in realtà, di tutti. E basta con questa menata delle spese! Se queste non consentissero comunque un introito importante nessuno condurrebbe più un'attività commerciale dir si voglia.

    Sono evasione le ripetizioni che chiunque di noi dà e ha dato? Certo! Da un punto di vista strettamente formale certo. Ma vi sentite evasori quando date ripetizioni? No. Qui si tratta dello stesso ragionamento. La cosa strana è che evade TANTO chi non avrebbe bisogno di farlo.

    I commercianti che hanno evaso una vita sono gli stessi che poi si lamentano di avere una pensione bassa. Minchia, non hai mai pagato un cazzo di contributi!!!

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  3. L'evasore è umano ed evade (se evade) nella misura in cui gli è concesso senza rischi. O lameno fin'ora così è stato..

    Ti ripeto: un sacco di imprese hanno chiuso negli ultimi anni lasciando campo ad outlet e grandi distributori.. Immagino non navigassero nell'oro se hanno chiuso.. Per questo mi fa incazzare la tendenziosità di repubblica..

    Non volevo entrare nel merito del chi evade di più ma mi ci chiami.. (e così diamo ragione a gramellini). Sono d'accordo che nell'attività privata i gradi di libertà sono molto maggiori ma continuo a non vedere grande differenza con uno che stacca da lavoro o è in pensione a cinquant'anni e fa il muratore o l'elettricista.. Cacchio, uno che lo fa tutti i giorni non ha un'attività tanto trascurabile!

    Anche solo un insegnante che ogni pomeriggio dà ripetizioni a 20 euro l'ora - e c'è gente che lo fa a macchinetta per tre/quattro ore tutti i giorni e anche per cifre orarie più alte - può arrivare a raddoppiare il netto della sua giornata lavorativa.. Un'impresa con dipendenti (che evade, e ti assicuro che ne esistono anche che non evadono!) magari evade quantitativamente di più ma, in percentuale rispetto alle entrate che ha, di meno.. Ci deve pagare spese, dipendenti, ecc..

    Un'ultima cosa: i contributi pensionistici di un lavoratore indipendente non funzionano esattamente come quelli di uno dipendente.. Non sono un esperto ma aspetta a sputar sentenze.. Credo che la mole di tasse che comunque un'impresa privata deve pagare sia altissima ma la corrispondenza con i contributi pensionistici c'entri poco.. Ma magari mi informo meglio e scrivo un'altro commento stasera..

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  4. Accipicchia Doson se questo argomento ti punge nel vivo... guarda, in generale penso che sia sacrosanto chiedere che si esca dalle equazioni STATALE=ONESTO, PRIVATO=EVASORE.
    Il fatto che per i privati sia più semplice evadere non può significare che tutti i privati lo fanno, e viceversa che nessuno statale lo faccia. E hai fornito degli esempi molto convincenti, di professori o pensionati che arrotondano.
    Ma perché anche questa volta te la prendi con Repubblica? Non ci vedo nessun tipo di intento giustificatorio nell'articolo, anzi, questo tipo di persone è catalogata sotto una delle sei voci ed è scritto testualmente che
    "A conti fatti questa evasione, che emerge dalle pieghe di situazioni al limite della povertà, esiste: la Guardia di Finanza lo scorso anno ha scovato 12.676 lavoratori in nero di cui 2.500 extracomunitari"
    Ti dà forse fastidio il passaggio "situazioni al limite della povertà"? Non capisco...

    Inoltre, capisco il tuo discorso di principio, ma io la distinzione fra grandi e piccoli evasori invece la terrei ben presente, altrimenti -come osserva Bolo- anche l'universitario che dà ripetizioni è da condannare fermamente. E non mi sembra il caso.

    Chi evade per necessità esiste e secondo me andrebbe trattato diversamente dagli evasori di categoria VIP o colletti bianchi. E può essere il piccolo artigiano che non rilascia lo scontrino, il precario di una cooperativa che fa lavoretti in nero, la piccola azienda che ha problemi di liquidità perché magari non riceve i pagamenti della pubblica amministrazione. Ma anche il pensionato che installa caldaie e lo statale che fa il doppio lavoro!

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    1. E dove metteresti la linea rossa che divide i piccoli dai grandi? Ognuno la metterebbe un centimetro più in là di dove evade lui.

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    2. Quindi tutti evadono secondo il nostro amico anonimo... Tipicamente italiana questa mentalità piccolo borghese e amorale...

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    3. Carino questo siparietto: un anonimo che dà dell'anonimo ad un altro anonimo! Potete firmare anche con pseudonimi, dai, almeno distinguiamo un anonimo da un altro!!!

      E' vero che ogni italiano fisserebbe sopra di lui la sbarretta rossa, infatti ho condiviso l'articolo di Gramellini di cui ho messo il link, però una distinzione credo che vada fatta!

      "ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane,
      ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame" FDA

      E fortunatamente non sono io il tecnico del ministero che deve decidere chi evade per necessità e chi per fare il pieno allo yacht!

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    4. Il secondo anonimo voleva ironizzare sul primo proprio mantenendo l'anonimato.

      Ma il mio stile è (soprattutto per te) inconfondibile e non ha bisogno di presentazioni!

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    5. Al di là di idiozie su "mentalità piccolo borghesi" (??) e quant'altro, a me sembra che l'evasore medio italiano si senta, seppur formalmente evasore, globalmente onesto nella sua piccola e quotidiana evasione, indipendentemente dalla professione che svolge. I soggetti dell'articolo di gramellini rispondono scaricando il barile sugli altri non per salvarsi il culo ma perchè davvero convinti di essere moralmente ancora nei confini del giusto, sebbene al limite (vedi discorso di bolo su ripetizioni- scusa se ti tiro in ballo ma mi viene comodo).. E allo stesso modo sono convinti che altre categorie non siano altrettanto "oneste". Per questo motivo mi tirerei fuori dal gioco dello scarica barile e dello stabilire categorie di moralità..

      Certamente, qualche distinguo è da fare: anche io nutro molta più simpatia per quello che lo fa per fame rispetto a quello che lo fa per lo yacht, come tra quello sfrontatamente totale e quello che risparmia dove può, ma lì la distanza è molta.. Pretendere di fare la classifica dell'onestà, secondo me, è da presuntuosi..

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  5. Di solito me la prendo col fatto quotidiano non con repubblica (credo sia la prima volta). L'articlo di repubblica dà a intendere che evadendo il privato si paghi i suoi vizi mentre il dipendente si paga le sue necessità. E' così tante volte come altrettante non è invece vero.. Mi incazzo perchè in generale sta passando questa idea..

    Comunque, gli studenti che danno ripetizioni non sono da perseguire.. Posso anche essere d'accordo: un minimo di tolleranza umana ci vuole ma ci sono esempi dall'altra parte della barricata dove questa tolleranza non esiste.. Per esempio il formaggiaio vicino di negozio di mia madre qualche anno fa si era portato a chiusura di negozio un pezzo di formaggio a casa: multato perchè non si era auto fatto lo scontrino!

    Mi va bene crocifiggere l'evasore totale che gira in lamborghini, ma andiamoci piano..

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  6. Comunque l'equazione è DIPENDENTE=ONESTO, PRIVATO=EVASORE. Sullo statale è meglio soprassedere perchè si apre un capitolo a sè..

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