Fischi di protesta contro la seconda carica dello stato, on. Schifani Renato, invitato alla Festa del PD.
Direi che lo striscione ripreso nella foto chiarisce al meglio il senso della contestazione, forse più di sdegno ed incredulità nei confronti del PD stesso che del presidente del Senato.
Ora io mi domando: qual è il senso di invitare un personaggio come Schifani? Quali lezioni ha da imparare il cittadino elettore del PD ascoltando il confronto tra Piero Fassino ed il succitato presidente, che è sì un'importante carica istituzionale ma da sempre fiera espressione del concetto berlusconiano di politica?
Dopo la pubblicazione delle inchieste del Fatto Quotidiano risalenti ai tempi in cui l'Onorevole Presidente era ancora un semplice avvocato di Palermo, davvero il PD si aspettava che la sua gente potesse ascoltare con interesse e compostezza le sue opinioni? Le domande di chiarimento sollevate da Gomez hanno avuto sì una risposta: la querela.
Trovo quindi sano e positivo che alla Festa del PD ci sia qualcuno che si oppone alla presenza di personaggi del genere, perchè dopo sedici anni di berlusconismo imperante questa opposizione non può più permettersi di tentennare su legalità e giustizia, conflitto di interessi compreso! Io credo che sia un atteggiamento ipocrita nel migliore dei casi e complice nel peggiore: ad ogni modo non vedo come se ne possa trarre benefici, quale sia la tattica elettorale vincente che ci sta dietro.
E allora va bene invitare Schifani, ma come prima domanda gli si chieda dell'inchiesta di Gomez.
Del resto se qualcuno mi rivolgesse accuse simili, io mi farei in quattro per difendermi e dimostrare che questa non sono fondate. Perchè l'Onorevole Presidente non lo fa?
Mi si risponderà che io sono ingenuo, che non ha senso fare confronti perchè in politica non funziona così. Bene, è proprio questo il punto: sarebbe l'ora che in politica cambiassero i meccanismi e si ritornasse ad una logica del "politico al servizio del cittadino", e non il contrario, altrimenti non si capisce perchè il cittadino non debba disaffezionarsi e, quindi talvolta, fischiare.
Allora mi si risponderà che sono idealista: bene, di nuovo, che male c'è? Non eravamo noi nati negli anni '80 la grigia generazione di bamboccioni senza ideali?
La questione è dibattuta.
Questo il pensiero di Di Pietro.
Questo quello del resto del mondo politico.
Su Grillo vorrei dire una cosa: non lo supporto, non mi sta simpatico, ma a volte condivido le sue analisi, quindi non datemi del grillino solo perchè su questo fatto la penso come lui.
Ciliegina sulla torta, il Fatto racconta un aneddoto interessante:
Il 10 dicembre 2006, l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi è al Motor Show nella sua Bologna. Un gruppo di ragazzi lo fischia e lo contesta dentro e fuori gli stand. Cos’è? “Una gazzarra intimidatoria”?; “un esempio di antidemocrazia”? Per Schifani, allora capogruppo di Forza Italia in Senato, è “troppo semplicistico affermare che chi ha contestato Prodi a Bologna è solo un gruppo di propagandisti. Il professore chiude gli occhi di fronte ad una realtà che non gli piace e che ha colpevolmente determinato”. ”I fischi al Motor Show – continua Schifani nella dichiarazione del 10 dicembre 2006 – sono l’ennesimo segnale della protesta diffusa in tutto il Paese contro questa Finanziaria… quello che sorprende e’ che oggi Prodi si sorprenda”.
La dichiarazione di Schifani si conclude con un invito: “Il premier vada ogni giorno tra la gente comune: si renderà conto che le contestazioni della sua Bologna sono ben poca cosa“. Ipse Dixit.
Mi interessebbe molto sapere cosa ne pensano le persone che leggono il blog (che recentemente ho scoperto non essere solo io e Ballets).
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RispondiEliminaPenso tante cose diverse.
RispondiEliminaPenso che da una parte, una piccolissima parte, potrei anche essere d'accordo con Bersani che ha accusato i protestatori, in quanto ha definito le feste del PD "come luoghi aperti di incontro e di discussione politica".
Mi piacerebbe tantissimo che ci fossero degli incontri con dibattiti utili e costruttivi, ma come si può pensare di esserlo o cosa si può pensare di costruire con un avvocato che seguiva gli affari di un imprenditore condannato per riciclaggio?
Personalmente sono perfettamente d'accordo con lo striscione della foto: la delusione maggiore ce l'ho verso il PD che invita Schifani. Un uomo che ci rappresenta e che non ha nemmeno le p... di difendere se stesso. Mi accusassero di essere coinvolta in riciclaggio di denaro mafioso darei il sangue per dimostrare che non è vero, e se invece fosse vero avrei almeno la furbizia di usare quei soldi per scappare in un'isola del Pacifico (stiamo boni che come minimo fra 3 anni ce lo becchiamo come concorrente dell'isola dei famosi)...Invece questo che fa? Resta tranquillo sulla sua poltroncina, fa il vago, non si difende e anzi dice di 'essere stato nominato “a propria insaputa” membro del consiglio di amministrazione della società...' (leggetevi tutta la storia http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/02/consulenza-nostra/55597/) che voglio dire..come avvocato manco ci fai una bella figura a dire che non lo sapevi... Dovrebbe essere tuo interesse e dovere sapere vita, morte e miracoli di colui per cui lavori.
E dopo tutto ciò nessuno dice niente. Nessuno dei suoi illustri colleghi/avversari politici dice niente. Nessuno protesta, chiede, domanda o esige spiegazioni e giustificazioni. Anzi! C'è chi come Bersani prende il telefono e chiama Schifani "per esprimere solidarietà e profondo rammarico". Ma io dico: tutto questo senso di rispetto, tutta questa indignazione dove sono quando si vedono fischi, urla, cori, mortadelle nelle aule del Governo?? In quelle numerose occasioni dove si trova "il reciproco rispetto per le idee di tutti", citato da Fini? Proprio lui dice che "Il rispetto delle istituzioni è l’abc della politica". Ma quale coerenza se loro (e con -loro- mi riferisco indistintamente a destra e sinistra) sono i primi a fischiarsi contro in certe sedi ed a telefonarsi tutti casti e timorosi in altre occasioni??
(continuo dopo perchè ho scritto troppo)
Menomale che qualcuno in Italia ha ancora il coraggio di dire che non è d'accordo e di dimostrarlo. Forse da un lato potrei non essere d'accordo con i fischi di per sé, ma non posso non dire che per fortuna qualcuno si vergogna che persone coinvolte in vicende mafiose ci rappresentino e siano per di più invitati ad un dibattito voluto dal PD.
RispondiEliminaE poi mi fa ridere Rosy Bindi "che durante un giro per gli stand si è fermata a salutare un gruppo di persone con le magliette viola. Nel corso del breve incontro Bindi e gli esponenti del popolo viola hanno parlato sia delle contestazioni a Schifani, sia del Pd e alla fine Rosy Bindi ha proposto un patto: «Noi facciamo le primarie - ha detto - e voi vi impegnate a non far perdere il centrosinistra», un patto suggellato dagli applausi." Già che c'era poteva scriverlo sulla smemoranda e metterci un bel cuoricino: Bindi & Popolo viola Love 4ever. Ce li vedo a fare il patto con i mignolini.
Un'ultima riflessione la vorrei fare sulla festa del PD di per sè. Che senso ha? La mia mamma mi racconta che prima la festa dell'unità (perchè è così che l'ho sempre chiamata) era un evento. Un grande evento in cui veramente lo scopo era il dibattito, la discussione, una sede di veri comizi e tavole rotonde a cui tutti partecipavano, giovani in primis. Vorrei che tornasse ad essere così. Perchè io invece ho un ricordo di questi eventi come pseudo-sagre, con stand con i rappresentanti degli aspirapolveri e con bancarelle di troiai, da cui torni a casa con l'odore di fritto misto addosso (e mi ci metto per prima visto che ci sono andata per mangiare le focaccette) piuttosto che di politica edificante...
Bel commento ele!
RispondiEliminaCondivido sia la prima parte che la seconda, eravamo insieme alla festa dell'unità l'altra sera ed è stata proprio deprimente...
solo qualche anno fa, quando era ancora alla fiera del mare, era più bella, più viva e più sentita, ora fa una tristezza che neanche il luna park di piazzale kennedy.
Il commento di Repubblica alla Festa del PD del Porto Antico che avete tirato in ballo.
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