martedì 26 febbraio 2013

Identikit del berlusconiano - temptative


Non li vedi sul bus, non li incontri al bar, non li incontri per le strade. Quando parli di politica loro non ci sono mai o, se ci sono, si guardano bene dall'intervenire. Pero' al momento opportuno escono fuori e danno il loro voto a B. La gente vota ancora Berlusconi e, quindi, i berlusconiani esistono. Anche se non li vedi e non li senti. Ma chi sono?

In queste ore se ne sentono e scrivono tante. A sentire il popolino (e.g. facebook), le categorie piu' gettonate sono le seguenti: evasori incalliti in attesa del primo condono utile, pensionati rincoglioniti in coda alle poste per il rimborso dell'IMU, decerebrati con addosso la maglia di Balotelli, borghesotti snob su fiammanti SUV, puttanieri, trafficoni, eccetera, eccetera.

Per me non e' cosi'. O non solo cosi'. Su un trenta per cento puo' darsi pure che un 5-6 sia ascrivibile alle categorie sopra citate, ma rimangono fuori tanti altri italiani. E allora gli altri chi sono? La chiave di lettura e' questa: il fatto che la sinistra non sia riuscita a vincere davvero neppure questa volta dimostra che la maggior parte della popolazione italiana appartiene filosoficamente al centrodestra. Piuttosto che vedere Vendola & co. al governo il 20-25% degli italiani preferisce votare un pagliaccio e una banda di banditi. Niente di personale contro Vendola ma, evidentemente, la sinistra italiana (o, meglio, questa sinistra perche' probabilmente con Renzi sarebbe stato diverso) viene associata dalla maggioranza degli italiani ai tanti cliche' ancora attuali: sindacati oltranzisti e irragionevoli, al weekend lungo che ogni dipendente di trenitalia si concede ogni mese, a migliaia di dipendenti pubblici a libro paga ma senza una vera occupazione utile, a "bella ciao", alle patrimoniali, ad uno stato inquisitore e avido, al futile idealismo sinistroide, alla presunzione di essere intellettualmente migliori, alla festa dell'unita', eccetera, eccetera. Ne ho messe insieme tante, probabilmente sbagliando su alcune, ma se Berlusconi rievoca lo spettro del comunismo ogni volta che deve parlare di Bersani, mica lo fa a caso: nell'immaginario degli italiani la sinistra attuale e' ancora troppo legata alle icone e alle lotte di un passato che per molti e' sbagliato e finche' non tronchera' di netto spostando il suo asse piu' a destra non convincera' mai quel dieci per cento di elettori che le servirebbero per imporsi una volta per tutte in maniera inequivocabile. Se scegliera' di restare quella che e' perdera' ancora, ancora e ancora.

I berlusconiani non parlano e non si fanno vedere perche' esistono ma, contemporaneamente, non esistono. In questi anni di berlusconiani fieri ne devono essere rimasti davvero pochi; e quelli sani di mente sono ancora meno. Gli altri sono tutta gente che non e' berlusconiana 364 giorni su 365 ma che contemporaneamente non vuole un governo pd, per come il pd si presenta oggi. Non parlano nei bus perche'  se li incontri di giovedi', quel giovedi' non sono berlusconiani e sono schifati tanto quanto te. Diventano berlusconiani il weekend delle elezioni, un giorno e mezzo su 365: un voto dato a chi per loro e' comunque meno peggio degli altri. Nella speranza che un giorno si presenti qualcuno di serio a rappresentare pure loro.

3 commenti:

  1. Tristemente d'accordo con te. Per forza di cose i numeri danno ragione alla tua tesi.

    Penso che per me sia giunto il momento della rivelazione. Io sono per una sinistra statalista tentacolare. Ecco l'ho detto. Ed ecco spiegato il mio voto "non utile", ma sentito, che in tanti anni ho dato al PD. Ecco perché non riesco, sbagliando, a vedere le responsabilità oggettive di questo partito nella compagine attuale. Ecco perché perdo il mio tempo a prendermela con i grillini, rappresentanti di un chaos che porta avanti idee condivisibili in un modo che ritengo sbagliato e privo di cultura.

    Ed ecco anche perché mi sento circondato da berlusconiani. Essi non sono solo ignoranti, disonesti, evasori e compagnia cantando (anche se le regioni in cui ha sempre preso la sua forza hanno una tradizione in questo senso ben radicata; passatemi la semplicità, Doson ha fatto lo stesso denotando quali sono gli spettri di cui ha paura l'elettore di Berlusconi). Sono persone per cui lo Stato è un'entità un pò scomoda, a priori. Questo fatto distingue me e coloro che votano Berlusconi, non tanto il fatto che io mi professo "di sinistra" e loro "di destra". Questo è il tratto centrale che caratterizza l'italiano medio e che accumuna un grillino e un berlusconiano.

    Qui è una guerra tra Stato e antiStato, tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta, NON tra destra e sinistra. Io scelgo lo Stato e la democrazia parlamentare rappresentativa.

    Io sono irritato dal fatto che in questo Paese siano di più (mettete insieme berlusconiani e grillini) coloro che ce l'hanno con lo Stato. Pazienza. Consegnerete all'Europa la carcassa di un Paese, perduto nell'attacco dell'idea stessa di nazione.

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  2. Bell'articolo Doson


    Gessi

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  3. Articolo interessante e condivisibile!

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