venerdì 15 giugno 2012

Sondaggi, trend di voto e Lega Nord


Una riflessione a cui pensavo stamattina:

a giudicare dalle elzioni appena svolte è chiaro che i partiti "classici" sono in difficoltà, in particolare il PdL e la Lega.

e fin qui nulla di nuovo, però guardando meglio il trend elettorale bisogna fare delle distinzioni:
il PdL nel 2008 era al 37%, quando si è insediato Monti era stimato al 25%, oggi al 18%

la Lega invece nel 2008 era al 8.3%, quando si è insediato Monti era al 8.7 %, per poi registrare il crollo che ha avuto alle ultime amministrative.





quindi, viene logico pensare che ciò che ha abbattuto il PdL siano stati gli scandali Ruby, la schifosa compravendita dei parlamentari, lo scandalo Lavitola, lo scandalo Verdini, l'affare Bertolaso e gli appalti alla Maddalena,  ma, soprattutto, l'acuirsi della crisi e il palesarsi in maniera inequivocabile di quanto quel partito fosse incapacitato a guidare il paese

Ciò che invece ha abbattuto la Lega è stato, sostanzialmente, lo scandalo Belsito, con ciò che ha fatto emergere, cioè la questione della famiglia Bossi, e la faccenda di Rosi Mauro. Tre questioni legate tra loro ed uscite nello stesso periodo.

Quindi, a fronte di decine di scandali che riguardano i dirigenti del PdL, agli elettori della Lega ne è bastato UNO per mandare a cagare gli esponenti del partito che magari hanno sempre votato.

Con questo non voglio dire che la Lega e il suo elettorato non abbiano le loro contraddizioni, però è una cosa che fa riflettere.

In conclusione in questo ci leggo una certa intelligenza (politica) da parte dell'elettorato leghista, che sembra rifiutare la logica del voto di schieramento, molto diffuso e tipico dell'elettorato nostrano

Ok, ora insultatemi pure!


6 commenti:

  1. Credo che la tua sia una riflessione corretta ma parziale, ti spiego. E' vero che i leghisti hanno fatto molto presto ad incazzarsi col loro partito rispetto agli elettori di centro destra che ne hanno buttate giù con l'imbuto una dopo l'altra.

    Però in tutto questo bisogna anche tenere presente che la Lega è nata per un motivo solo: l'autonomia del nord. Questo era l'unico grande compito di Bossi&Co. Invece a novembre i suoi elettori si sono svegliati con un nuovo governo di centro, di unità nazionale, amico delle banche, che imponeva sacrifici pesantissimi dopo una altrettanto pesantissima manovra economica estiva. E tutto questo senza il minimo passo avanti in materia di devoluscion. Questo secondo me ha sfiancato l'elettorato.

    Certo non gli avrà fatto piacere sapere che i soldi erano gestiti in quel modo, però...

    E un'altra cosa: si parla tanto di elettori di centro destra che sono passati a Grillo. Secondo me il M5S verrà vedrà un esodo di leghisti, magari i più giovani e meno legati alle tradizioni, ma io ne sono convinto.

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  2. già, forse così è piu corretto..

    è evidente che lo scandalo belsito sia stato un po' la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'evento che ha palesato in maniera concreta quanto la lega per certi versi prendesse per il culo il suo elettorato

    fino ad allora, credo, buona parte dell'elettorato leghista ha imputato la colpa del procrastinare e rimandare la questione "autonomia" alle complesse e pesanti meccaniche politico-parlamentari.

    comunque cosa positiva, secondo me, questo smettere di colpo di votare il partito per il quale hai sempre votato, posizione concreta e razionale.

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  3. L'ho già scritto in altre occasioni ma lo riscrivo: secondo me, ridurre il successo di questi anni della lega al populismo di una manica di indipendentisti del nord è sbagliato..

    La lega ha avuto (e ha ancora) successi strabilianti sulle amministrazioni locali ed è lì che ha costruito il suo elettorato: con la presenza sul territorio, con la scelta di amministratori (per la media nazionale) efficienti sebbene spesso dai modi ruvidi, condendo il tutto con populismo indipendentista padano..

    Sono molto più d'accordo con l'analisi del primo tommy che di quella di lore.. Bossi era il guru e condottiero, incarnazione del carattere del leghista: si è sputtanato e ci stanno rimettendo tutti..

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  4. Guarda che anch'io sono d'accordo con te, Doson! Ho scritto autonomia, infatti, non indipendentismo o secessionismo, che sono sentimenti che appartengono a frange estreme (e minoritarie) di un movimento molto più ampio e articolato. Hai ragione a dire che la Lega ha successo nelle piccole amministrazioni perché le governa bene. Proprio per questo l'anima della Lega è tipicamente locale, mentre a livello nazionale aveva come principale scopo il cedere sovranità da Roma alle regioni, e non si può non ammettere che abbia fallito.

    Tra l'altro io non sono per niente contrario a questo progetto politico, che responsabilizza gli enti locali a vivere senza sussidi statali... quindi non riduco affatto la questione a populismo!


    Sono d'accordo, Tommi, "questo smettere di colpo di votare il partito per il quale hai sempre votato" è un'ottimo esercizio di democrazia. Magari fosse così anche in certe zone in Liguria, tipo la nostra, dove il PCI-PdS-DS-PD governa da 60 anni senza preoccupazioni!

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  5. Allora... Io ho apprezzato la riflessione e la capacità politica di un leghista in grado di dire no, a differenza dell'elettore medio del PDL (a proposito... dove sono finiti? al solito qui sembra non averlo mai votato nessuno...)

    Ma. C'è un ma. La specialità della classe politica leghista è sempre stata essere forte all'opposizione, con proclami vari, in contrasto con l'inattività sostanziale in Parlamento (parlo dell'effettiva realizzazione, a livello nazionale, non locale, dei loro propositi). L'elettore ha dovuto aspettare lo scandalo Belsito per rendersene conto?! Boh...

    Altra riflessione. C'è chi, di fatto, non ha un'identità politica definita (di solito sa cosa NON è). Questa ampia parte di elettorato si ritrova volta dopo volta a sposare la causa che più stuzzica la sua immaginazione, sia essa la campagna "innovatrice" dei grillini o la crociata contro i "terroni" e gli immigrati dei leghisti. Questa marea di populisti, qualunquisti, finti idealisti, sono coloro che creano le perversioni democratiche più pericolose, perché cavalcano l'onda della propaganda, dei messaggi facili, delle cose dettate dal momento.

    Ha ragione Lore ha dire che questo è un ottimo "esercizio di democrazia", ma esso dimostra tutta la sua debolezza. L'ho scritto altre volte: come posso fidarmi di qualcuno che ha anche solo lontanamente pensato di portare la Lega in Parlamento?! Apprezziamo il dietrofront, ma con il dubbio (lecito) che il livello di consapevolezza di quel pugno di voti non si alzi per niente.

    Non fraintendetemi. Con "consapevolezza" non intendo dire che devi votare per forza ciò che voterei io. Se tu con consapevolezza, conscio dei programmi e dei rischi, a conoscenza delle persone coinvolte, voti Lega hai tutto il mio rispetto. Ma se tu stesso ti sei ritrovato a fare marcia indietro devi aver fatto un errore di valutazione pregresso. Errore di valutazione di cui, purtroppo, dubito ti renderai conto la prossima volta che entrerai in un'urna. Il voto è una responsabilità che non tutti sono in grado di sostenere.

    Al solito, e concludo, il mio problema è che non ho una struttura politica alternativa da proporre, perciò sto qui a parlare del sesso degli angeli.

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  6. non sono molto d'accordo con la tua analisi, bolo:
    i leghisti, come ho anche scritto, hanno le loro contraddizioni, ma, come giustamente sottolineava doson, non sono solo una manica di populisti e un po' scemi, anzi (era questo lo scopo del post) hanno in questo caso dimostrato di avere un approccio alla plitica (e al voto) molto meno idealista e scontato rispetto alla maggior parte dell'elettorato.

    che poi il leghista faccia marcia indietro... è proprio questo il fatto positivo: il rendersi conto di aver fatto un errore ad aver votato una certa parte.

    presa di coscienza che, come scriveva lore, non sempre (anzi quasi mai) capita: vedi ad esempio la realtà ligure dove da sessant'anni solo la sinistra governa, senza mai il dubbio di essere mandata a casa nonostante le MOLTE politiche discutibili.

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