sabato 2 giugno 2012

Contro l'uomo qualunque


Luca Sofri qualche giorno fa ha scritto un post che in breve dice che in Italia va molto di moda paragonarsi "agli altri" quando si combina qualcosa di sbagliato. Frasi del tipo: lo fanno tutti oppure il suo comportamento rispecchia quello della società, si sentono tutti i giorni.
Sofri cita ad esempio l'onorevole Crosetto che per difendere la classe politica dice che come per le altre categorie professionali ci sono quelli per bene e quelli pessimi, oppure Abete che in risposta alle affermazioni di Monti di pochi giorni fa dice che lo sport non è peggiore della società.
Sofri conclude dicendo che l'atteggiamento è sbagliato, in quanto i politici e gli altri personaggi che dovrebbero rappresentare un esempio per la società non possono paragonarsi al "popolo":
perché poi se tutti i modelli che dovrebbero alzare la media prendono a modello la media, la media si abbassa, e così via. E quindi rifugiarsi nel “è la società che è così” non è solo un alibi vile, ma è esattamente il meccanismo che peggiora a sua volta la società. Non avete il fisico per essere straordinari, per sentire la responsabilità di quel che i vostri comportamenti trasmettono e alimentano?Fate altro.
In una società ideale, un politico (un amministratore, un dirigente, un professore, un capitano di una nazionale, ecc ecc) dovrebbe essere scelto perché migliore degli altri, perché esempio per gli altri; dovrebbe essere scelto perché prenda decisioni importanti al nostro posto. In Italia ormai i nostri modelli si comportano da nostri pari, di conseguenza la società non rispetta più "l'autorità", e l'autorità stessa si livella ancor più con la media.

La conseguenza finale è che l'uomo qualunque può ergersi ad autorità, spesso senza le competenze necessarie. Ad esempio, un comune cittadino che in cinque mesi da impiegato in banca diventa sindaco di Parma.

Stiamo andando nella direzione giusta?
 

9 commenti:

  1. sono molto d'accordo sulla prima parte, ma non capisco l'ultima frase: chi stabilisce chi è l'"uomo comune"?
    perchè, per come siamo abituati, è molto meno comune un cittadino che si fa il suo onesto lavoro per 15 anni e poi sceglie di dare un contributo alla sua comunità rispetto a qualcuno che ha sempre vissuto di politica e sceglie, ancora una volta, di ricoprire l'ennesimo incarico pubblico, in quanto non in grado di fare un altro mestiere.

    RispondiElimina
  2. Il capitano della nazionale fino ad ora è uno dei pochi che è sempre stato scelto perchè migliore degli altri, quindi non lo tirerei in mezzo..

    Nelle città non è così insolito che comuni cittadini diventino sindaci.. Le liste civiche sono sempre esistite e spesso hanno funzionato meglio di quelle politicizzate..

    In ogni mestiere avere esperienza aiuta ma - a livello locale come più in alto - infilarsi in un partito ed emergere non è certo sinonimo di capacità e/o onestà. Anzi.. Spesso, come dice tommy, i partiti diventano ricettacolo di gente il cui habitat naturale (nella migliore delle ipotesi) è quello del bar, come avventori..

    In questo momento ci sta che l'uomo qualunque ci provi con Parma.. Parma non è Roma e neppure Genova.. Ce la può fare tranquillamente! Diamogli tempo e vediamo cosa accade.. Non capisco il perchè di questo accanimento a priori..

    RispondiElimina
  3. Ballets (e Sofri) mi trovano concorde nel considerare malata la strategia retorica di confrontarsi con la media dei propri simili per dimostrarsi non peggiori. Lo fanno tutti i politici dell'ormai vetusta Seconda Repubblica, invece di rispondere nel merito delle accuse.

    E Ballets formula poi una domanda che ha senso porsi, secondo me: è la direzione giusta quella che abbiamo preso con le elezioni di Parma?

    Questo non significa necessariamente targarla come negativa, perché comunque bisogna tenere conto dell'alternativa a Parma: un centrodestra fallito e un centrosinistra che proponeva un mestierante della politica. Quindi M5S ha indubbiamente portato novità e si può guardare all'esperienza come un'opportunità, ma ciò non significa che debba essere questa LA soluzione per uscire dalla dannata Seconda Repubblica.

    Ragioniamoci su.

    RispondiElimina
  4. La mia frase finale non è stata proprio azzeccata: il mio pensiero su Pizzarotti non è critico ma più che altro dubbioso. Quello che volevo sottolineare è che Pizzarotti è diventato sindaco per l'incompetenza e la pessima reputazione dei politici della città. Con tutto il rispetto, non credo che sarebbe diventato sindaco se la città fosse stata ben amministrata e se i politici fossero ancora stimati e rispettati.

    Tommi, non intendevo dire che solo i politici di professione possono fare politica. Però penso che per arrivare a ricoprire cariche importanti ci sia bisogno di fare della gavetta.
    Doson hai ragione a dire che Parma è una realtà molto piccola e non richiede grandi competenze, ma la precedente amministrazione è stata commissariata per corruzione e c'è un grande buco di bilancio. Non sarà un lavoro facile e io per ora rimango dubbioso. Vedremo in futuro!

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e, tutto sommato, alla domanda "è la direzione giusta?" risponderei "forse si, forse no, ma di sicuro è bene che ci si schiodi dall'immobilismo degli ultimi 20 / 30 anni"

      Elimina
    2. ho cancellato lo scorso commento perchè forse non c'entrava con il discorso.. cmq letta così le cose cambiano, e sono d'accordo.
      pizzarotti non avrebbe mai vinto, ed è un peccato che abbia vinto come riflesso del fallimento della politica..
      ma, del resto, chi è causa del suo mal pianga se stesso.. in Italia la "politica convenzionale" si è suicidata da sola.

      Elimina
  6. No perché l'hai cancellato? Ci stava... comunque anch'io ci godo, soprattutto per tutti quei viscidi invertebrati del Pd parmigiano (tra le brave persone ce ne saranno stati di sicuro) che aspettavano in trepida attesa il trionfo del partito per tornare a mettere le mani sulle briciole che il potere amministrativo concede.

    E' un bene che ci si sia schiodati, diamo atto a Grillo e ai suoi di essere stati l'unica forza in grado di rovesciare un Sistema, ma adesso domandiamoci se non ci sia da fare qualcosa di più di aspettare che sia il M5S ad aggiustare l'Italia.

    RispondiElimina
  7. A proposito dell'uomo comune che diventa sindaco, ecco i primi "problemi" di Pizzarotti:

    http://nonleggerlo.blogspot.it/2012/06/cose-che-si-potevano-evitare.html

    RispondiElimina