e delicato :"è giusto da tutti i punti di vista (giuridico , morale ecc) che il vaticano
si esprima nei modi e nelle forme che poche ore fa abbiamo appreso dal cardinale Bagnasco??
Per essere più chiaro è lecito che la chiesa si comporti come un qualunque altro soggetto
politico presente nel nostro "arco costituzionale" dimenticando per esempio di rispettare alcune regole , usando sempre toni pesanti,
senza curarsi minimamente del merito delle questioni affrontate, limitandosi a declamare la "verità"
da seguire?
(siano dannati coloro i quali vorranno domandarsi il perchè, oppure chi vorrà approfondire per potersi AUTONOMAMENTE convicere di una tesi).
Io trovo tutto questo francamente "mediovale"; in italia
sembra quasi che si sia rimasti alla spartizione dei poteri, la differenza è che l'accordo
ora è di natura econimica ; almeno l'aspetto militare nell' epoca in cui viviamo non
è più compreso e non corriamo nemmeno il rischio che Sarkozi scenda a roma a cavallo con dietro l'esercito.
Leggendo parte del comunicato del presidente della conferenza episcopale sembra di essere trasportati indietro nel tempo fino
alle campagne elettorali che caratterizzavano il dopoguerra italiano ; i contenuti ed il lessico usati sono i medesimi ; oggi però siamo nel 2010 in nessun altro paese dell' ue esistono situazioni anche
solo paragonabili e sinceramente non mi sembra un "esclusività" di cui andare fieri.
Scusate se mi dilungo, ma, sbaglio a giudicare un paradosso il fatto che il vaticano appoggi una coalizione politica come quella rappresentata dal nostro premier?
Non esistono forse tanti cattolici praticanti nelle fila dei simpatizzanti ed anche fra i componenti
del PD; io non faccio parte di nessuna di queste categorie in quanto non mi ritengo credente anche se componente attivo del partito democratico, ma , insieme a queste persone sostengo che il nostro paese ha bisogno di laicità e trovo oltraggioso che il cardinale Bagnasco si permetta di definire, erroneamente ,
alcuni candidati alle regionali:"eccessivamente laici";
quindi giusto per capirsi esistono candidati troppo laici , candidati non troppo laici e altri sono per loro fortuna laici quanto basta , il giusto insomma?? Si e tutto ciò è abberrante.
Per concludere ci terrei a ricordare quanto sia assurdo accompagnare il vocabolo "laico" con un qualsiasi aggettivo, in quanto
non comprendo come si possa essere più laici o meno laici, forse qualcuno dovrebbe spiegare che
essere laici è differente dall' appartenere ad una ideologia politica o di partito; può sembrare una banalità questa mia precisazione, ma credo che dietro questa apparenza si trovi un problema di democrazia; è sufficiente riflettere un istante per accorgersi di come tutti i giorni assistiamo e subiamo lo snaturamento di concetti , parole che hanno definizioni/significati ben precisi e che vengono stravolti perchè solo così si può ricreare il caotico incomprensibile clima da stadio di calcio (tu per chi tifi? io per i magistrati; e tu?io per i perseguitati!!!).
Noi eccellenza (perchè è così che ci si rivolge ad un cardinale nel 2010) siamo tutti cittadini di uno stato laico dal 1 gennaio 1948.
ciao Iacopo, trovo questo un argomento di primaria importanza nell'ambito di una discussione socio-politica.
RispondiEliminaCome ben sai anch'io trovo questa situazione assurda, ma penso che, nonostante contraddica la "definizione" di stato laico, sia ahimè legittimata sostanzialmente dal fatto che una gran fetta della nostra società è impregnata di catto-clericalesimo: dal retaggio ideologico che investe la maggior parte delle vecchie generazioni (ma che comunque ha una buona presa anche sulle nuove) ai legami economici che il vaticano ha con molti gruppi finanziari, aziende, imprese.. basti pensare che il fatturato del vaticano sul suolo italiano è intorno ai 5 MILIARDI di € (tutto ovviamente esentasse)...
Non voglio fare paragoni avventati, ma penso che questo fenomeno, al pari della mafia, sia una caratteristica intrinseca e congenita della nostra società....
in definitiva per rispondere alla tua domanda se sia giusto o sbagliato che ciò avvenga, direi che è un bel casino..
personalmente a livello teorico direi di no, a livello preatico direi che è sbagliata la definizione "stato laico"
ciò non toglie che bisogna ovviamente impegnarsi per avvicinarsi quanto piu al modello teorico :)
FORZA EMMA!!!
Condivido ciò che dici Iacopo, anche se su questo argomento sono sempre un po' titubante: secondo me, in linea di principio, una comunità religiosa è giusto che trovi in alcuni soggetti politici chi può fare i propri interessi. Ciò può essere poco etico, moralmente sbagliato, ma si sa in che nazione viviamo, e se una comunità religiosa decide di appoggiare un partito, la cosa posso accettarla.
RispondiEliminaIl problema è il partito, che dovrebbe accettare l'appoggio della comunità religiosa senza pensare di esserne il rappresentante di tutta la comunità, e soprattutto ricordando che deve rappresentare prima di tutto lo stato LAICO e tutti i suoi cittadini.
Se lo stato deve legiferare sulle grandi questioni morali, i partiti devono ascoltare i cittadini, non la chiesa cattolica. Oppure si cambia la Costituzione, e si dice che sulle grandi questioni morali decide il Vaticano e non gli italiani.
Bisognerebbe dare molta meno rilevanza alle esternazioni delle varie "eccellenze", e ricordargli che sono dei privilegiati qui in Italia, con più diritti che doveri.
Sei poi un giorno una qualche carica ecclesiastica si esprimesse in maniera chiara su quel che ne pensa dei moralizzatori divorziati, che vanno a puttane o che rubano sarebbe molto bello, almeno avrei un'idea più chiara di cosa vuol dire "rappresentare i valori cristiani".
Ma questa è fantascienza mi sa..
P.S. Iacopo dai un titolo al post così è più raggiungibile dalla homepage!
Sto pensando ad un vero e proprio post per rispondere a Iacopo sulla questione. Spero di partorirlo presto. Per il momento:
RispondiEliminaANDATE A VOTARE!!
Io arrivo in ritardo per commentare ciò che ha scritto iacopo... Eh sì, finalmente sono venuto a trovarvi in questo caffè parigino multimediale...
RispondiEliminaVorrei dubitarne, ma il sospetto che ci sia ancora qualcuno che si faccia influenzare dalle esternazioni di un pastore di anime mi turba alquanto. Il punto non è solo formale, sulle effettive, supposte, accettabili o inaccettabili ingerenze della Chiesa nella vita pubblica ed economica italiana. Di quelle non ci libereremo mai. Qui si tratta dell'effettiva influenzabilità di un voto da parte di un organismo legittimissimo di esistere, ma a cui sono stati tolti i poteri temporali da tempo. Mi spiego... Esiste davvero qualcuno che ha mutato la propria idea di voto in seguito alle affermazioni del Vaticano? Se così è quello è un voto del cui valore mi permetto di dubitare. Insomma... Supponiamo che io sia credente, praticante, CONVINTO della laicità dello stato e alla vigilia del voto a Roma. Ma sto davvero a sentire quel che mi dicono i preti? Ho ancora bisogno di un tramite religioso per formarmi una coscienza politica? Se è così, il limite è tutto mio, non di un'alta carica vaticana che porta avanti gli interessi del sistema di cui fa parte. Se poi il mio voto non è stato influenzato allora il prete, vescovo o cardinale di turno ha solo dato un pò di aria alla bocca.
Parlo con la coscienza del fatto che in Italia, per ora e forse per sempre, quello che dovrebbe essere non è. Lo sdegno legittimo che dovrebbe scuotere noi tutti di fronte a ciò che è accaduto è addormentato dal fatto che OGNI GIORNO si commette un'infrazione nei confronti della legalità e della correttezza del vivere civile. Questo è uno stato dove "ci si sdegna" con la parte avversa se non si consegna in tempo una lista elettorale, uno stato dove il proprio sacrosanto diritto di calpestare il diritto degli altri è difeso a spada tratta, uno stato dove la gente non capisce nemmeno di fronte all'evidenza, uno stato, dunque, dove è inutile, per quanto giusto, sconvolgersi per le ingerenze del Vaticano nella vita pubblica, poichè anche nella vita pubblica stessa e nei riti della politica odierna vivono influenze, manipolazioni dell'informazione e scorrettezze, concrete o formali, di inaudito spessore. In definitiva, e chiudo, do relativo valore alle elucubrazioni di certo pretume, perchè è solo la ciliegia finale nella accurata preparazione di una torta quotidiana: l'allenamento ad accettare cose inaccettabili.
La storia premierà e ha già premiato un mondo laico e razionale dove la sfera spirituale, comunque fondamentale secondo me, vive in una dimensione essenzialmente privata.
Dall'Emilia
BOLO
Sono costretto a continuare a scrivere commenti e non post perchè non sono ancora membro... oggi mi è venuta l'ispirazione... Nella copia di "Repubblica" del 3 aprile 2010, ho trovato un paio di spunti.
RispondiEliminaA pagina 2 un trafiletto parla di un episodio avvenuto a Carpi. L'assessore comunale alle politiche sociali, Miria Ronchetti, Pd, si è dimessa dopo avere spinto un pò troppo l'acceleratore con una frase su Facebook sulla faccenda dei preti pedofili: "Ma non è che i preti non vogliono l'aborto perchè vogliono tanti bambini a loro disposizione?"
A pagina 34, nella rubrichetta "L'Amaca" curata da Michele Serra, ho trovato una scioccante affermazione del nostro amico Fabrizio Cicchitto, fanatico del "Partito dell'Amore": "La vittoria di Torino è stata clamorosa, politicamente parlando uno stupro..."
A questo punto mi sono fermato a pensare. Dove inizia e dove finisce la libertà di dire quel che si vuole? Non si tratta della solita vecchia storia del "Io al bar dico quel che mi pare, tu politico, prete, conduttore televisivo non puoi". Si tratta di un atteggiamento nell'uso delle parole, di una certezza da parte di chi parla che non verrà ripreso da nessuno, in nome, a suo dire, della libertà di parola. Non stiamo esagerando?
D'altronde è vero che esiste pure una esagerazione dall'altro lato, quello del politically correct a tutti i costi, anche quello del ridicolo. A questo proposito mi viene in mente una affermazione di qualche tempo fa della buona Emma Bonino, "sfracellata" nell'arena romana, in merito alla stupida e inutile questione del crocifisso: "Bisogna rispettare tutti. I credenti, i non credenti, i diversamente credenti..." ?! MA COME??? Diversamente credenti? In che credono? In una "diversa abilità" di un Dio zoppo? Da un lato uno come Cicchitto si permette di usare parole come "stupro" in merito ad una vittoria politica e dall'altro esistono pudori anni Ottanta sull'uso di parole come frocio o sordo. Gli ebrei, per esempio, se la prendono sempre per tutto: un predicatore di nome Raniero Cantalamessa (che buffo...) ha azzardato un paragone, indubbiamente infelice, tra l'antisemitismo e l'accanimento degli ultimi tempi contro la Chiesa. Ora si pretendono le scuse. Mah...
Mettiamo ordine. In un mondo come quello di oggi sembra impossibile dire alcunchè senza offendere nessuno (o dare la possibilità di chi è stato attaccato di professarsi offeso e vittimizzarsi...). Il PDL ha fatto suo questo punto di vista e lo ha estremizzato, (in nome della difesa del supposto diritto di dire quel che si vuole, di esprimere le proprie "opinioni" come se esistessero solo quelle e non i fatti...) dando luogo ad imbarazzanti show pubblici (recente una manifestazione dove si inneggiava alla morte di Santoro...) e stando bene attenti a bacchettare quando era ora chi di dovere di fronte a parole come dittatura, regime o peggio. Invece a parte i paragoni con Lucifero di DiPietro, esiste da parte dell'opposizione un ritegno eccessivo nel dibattito quotidiano. Che fare? Non e' quasi oltraggioso che la signora Ronchetti si sia dimessa dopo le sue forti affermazioni quando il Presidente del Consiglio siede nel suo trono indisturbato? Ecco il punto. Anche in nome di una ipocrita coerenza politicamente corretta l'opposizione, e l'idea stessa di sinistra, ha le mani legate su quel che può dire e pubblicare, il potere no. I ruoli si sono rovesciati!!! Assurdo...
Ripeto... Che fare? Badate bene che non si tratta solo della forma del linguaggio, ma dell'intento con cui viene usato. E' difficile dirlo... Io penso che se il potere si è appropriato delle forme e dei riti del linguaggio a suo uso e consumo, noi non possiamo che riprendercelo e rendergli tutto il suo valore COSTRUTTIVO. Oppure possiamo dormire sereni mentre in strada girano urne stupranti.
Dall'Emilia
BOLO
Eccomi ancora qui... Ballets... Visto l'interesse manifestato a gran voce per i miei commenti, continuo a scrivere certo che i miei spunti convinceranno te e gli altri a chiedermi di unirmi al blog con lo stesso fervore manifestato il primo giorno, quando è stato fondato...
RispondiEliminaIo non ho l'intelligenza tecnologica e la posizione per postare video e link, posso solo scaricare qui le parole indignate che mi nascono in testa su vari argomenti.
Legittimo impedimento... Ieri sono rimasto turbato dall'apprendere che Napisan (Luciana santa subito) ha firmato questo provvedimento. Ancora una volta la faccenda sembra formale ma è sostanziale. Non me ne fotte un cazzo se il Presidente del Consiglio non si presenta ad una udienza, pace. Ormai ha accumulato sufficiente potere da cavarsela. Non mi interessa se invece che andare ad una udienza di uno dei suoi processi mette su party a base di coca e puttane. Quel che mi preoccupa è che sembra tutto normale. Non scadrò nel discorso della necessità di non fare entrare nelle aule del potere persone indagate per crimini come quelli di cui è indagato Berlusconi o peggiori. GRAZIE AL CAZZO. Punterò il dito contro una demenza generale che non reagisce. E' normale secondo voi? Qualcuno crede sul serio che il problema sia se Berlusconi va o non va a una cazzo di udienza?
Il problema vero è che queste sembrano prove generali, veri e propri controllare la tenuta delle istituzioni di fronte all'arroganza e alla prepotenza. Test che vanno tutti a favore dell'arrogante in questione... Quando si tratterà di qualcosa di enormemente più grave che faremo? Sembrerà normale. Questo mi preoccupa... Io non sono un uomo dai toni bassi... sto cominciando a dubitare della buona fede di Napolitano. Fino a poco tempo fa difendevo la sua integrità e la sua voglia di non creare guerre mediatiche. Mi sono anche detto che probabilmente è l'informazione corrente che ce lo fa passare come un uomo di basso profilo. Ma adesso mi pongo un dubbio: sarebbe in grado di contrastare palesi attacchi alla tenuta delle istituzioni? Non vi porterò esempi storici noti di sinistre sterili e uomini di rappresentanza deboli di fronte alla degenerazione delle istituzioni. Non possiamo fare altro che sperare.
O no? Qui la mia mancanza di praticità mi assale. Per questo chiedo a voi... Luoghi come quello in cui sto scrivendo sono probabilmente il futuro: agglomerati di persone che discutono e parlano. Ma poi? Che cosa si può FARE per impedire la deriva? Possiamo anche far finta di niente. Ma poi?
In momenti come questo mi cadono le palle e mi sembra di essere circondato da ciechi.
Il vostro appassionato (e appassionante a quanto pare) corrispondente dall'Emilia
BOLO
Allora bolo, gli ultimi due commenti ripubbicali come post e poi li commentiamo li, ora che anche tu sei uno scrittore di questo blog adesso!
RispondiEliminaPer quanto riguarda il commento al post di iacopo, non sono del tutto d'accordo con ciò che dici. Scrivi: "Esiste davvero qualcuno che ha mutato la propria idea di voto in seguito alle affermazioni del Vaticano? Se così è quello è un voto del cui valore mi permetto di dubitare". Il problema è che c'è tantissima gente che muta la propria idea a seconda di ciò che dice il Vaticano, e il loro voto ha lo stesso valore del tuo e del mio. E i politici si basano soprattutto sui quei voti lì, perché sanno che il mio e il tuo sono difficilmente comprabili. Quindi svalutare quei voti è sbagliato, credo che la sinistra stia andando sempre peggio in questi anni proprio perché pensa sottovaluta quei voti lì.
Sono d'accordo col tuo ultimo intervento, Ballets! Il mio post sull'argomento lo sto ancora pensando, e arriverà (anche grazie al rinnovato entusiasmo nell'accanirmi contro certa chiesa che mi ha fatto ritrovare il cardinal Bertone), ma sono straconvinto del fatto che continuare a pensare che chi vota destra sia stupido o ignorante sia il suicidio del centro sinistra.
RispondiEliminaDel resto io credo nella strada in salita, e trovo che sia più in salita il convincere le persone della malafede di questa destra piuttosto che il deriderle dall'alto della nostra supposta superiorità intellettuale.