lunedì 30 settembre 2013

Quanto conta davvero


Questo è il primo lunedì post crisi di governo, il banco di prova a livello economico dove si misureranno gli effetti dell'ennesimo colpo di coda di quella parte politica (per fortuna, in questo caso, più circoscritta del previsto) sintetizzabile nella pletora di schiavi ancora una volta pronti a tutto per guadagnarsi un posto al sole, anzi un posto nello sguardo del grande capo (che poi, per loro, è un po la stessa cosa)

Chiaramente manco a dirlo questa ennesima, sfibrante crisi politica ha avuto l'effetto previsto: spread su, borse giù.



Ma questo evento come viene percepito dagli altri?

L'atmosfera che c'era nei giorni scorsi era quella che l'Italia sia destinata a tornare "osservato speciale", che tutta l'Europa ed il mondo guardino alle nostre beghe interne con interesse e preoccupazione, dato che (questo siamo stati abituati a credere) da ciò che succede nel nostro orticello dipendono in qualche modo le sorti di parte delle economie mondiali.

Ebbene, forse questo era ciò che effettivamente succedeva fino a due o tre anni fa.

A quanto pare, a giudicare dalle testate dei principali quotidiani on line europei ed extra oceanici (Financial Times, Le Monde, Le Figaro, The New York Times, Bild, Die Welt) le cose non stanno proprio così.

Non che abbia passato tutta la mattina a spulciare tutti i siti dei quotidiani di tutto il mondo, ma sono rimasto stupito del fatto che l'unico articolo in main page per quanto riguarda la crisi italiana, tra i quotidiani poc'anzi citati, si può trovare su El Paìs, in tutte le altre testate ho trovato qualche articolo marginale, nelle sezioni relative all'economia.

Ma proprio pochi, in particolare su Le Figaro troviamo scritto

Le sentiment des experts du Figaro Bourse: cette nouvelle crise ne justifie pas de s’inquiéter outre mesure sur l’évolution des marchés. À cet égard, les discussions sur la recherche d’un compromis au Congrès américain entre démocrates et républicains, sur le Budget fédéral des États-Unis et le plafond de la dette fédérale constituent un sujet de préoccupation autrement plus important pour les marchés financiers mondiaux.

Dunque, non conosco il francese ma più o meno credo si possa tradurre in

L'opinione degli esperti di economia di Le Figaro: questa nuova crisi non giustifica un'inquietudine oltre misura per quanto riguarda l'andamento dei mercati. A questo riguardo, le discussioni sulla ricerca di un compromesso al Congresso americano tra democratici e repubblicani sul bilancio federale degli US  e sul tetto del debito federale costituisce un soggetto di preoccupazione molto più importante per i mercati finanziari mondiali

Insomma, non illudiamoci di essere ancora vicini al centro del mondo.
Il nostro apparato politico fa acqua da tutte le parti, le finanze pubbliche sono al collasso, siamo l'unico paese dell'Eurozona ancora in recessione, la nostra borsa ha perso il 55% negli ultimi anni.

L'ennesima estenuante crisi di governo nostrana credo sia percepita come un'altra guerra tra poveri che si consuma in un paese, ormai, sempre più di periferia.


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