Vorrei focalizzarmi invece sull'aspetto giornalistico della notizia, che mi ha profondamente indignato. Il giornalista Pasqua Marco, di Repubblica, ha scritto un articolo in grado di competere solo coi suoi colleghi del Giornale, in quanto a tecniche di cattiva informazione. Il titolo: "I capi gay sarebbero un problema [educativo]". E a seguire altri vari virgolettati presi da un documento online che, secondo lui, "dovrebbero essere le prime linee-guida ufficiali per i capi di tutta Italia". E il lettore che non conosce da vicino l'associazione non può che pensare: hai capito sti scout, più integralisti del papa!
Due precisazioni basteranno ad inquadrare diversamente la questione:
- il documento citato dal "giornalista" non contiene affatto le linee guida dell'associazione (che non esistono) bensì, come si evince già dal titolo, "Atti del seminario di studio organizzato dalla redazione di Scout-Proposta educativa"; al convegno organizzato dalla rivista dei capi scout hanno partecipato due psicoterapeuti (uno scout e una no) e un prete scout;
- i virgolettati trascritti nell'articolo sono stati accuratamente selezionati dal "giornalista" all'interno del documento di quarantotto (48) pagine: appartengono al pensiero del prete, che tra i relatori è sicuramente quello che ha espresso le posizioni più tradizionalistiche.
Ogni sintesi forzata o attribuzione agli atti del convegno della natura di linee guida è impropria e fuorviante [...] Invitiamo tutti a leggere e ad approfondire gli atti del convegno con cui il 12 novembre scorso abbiamo avviato una riflessione aperta e non discriminatoria sul temama Repubblica (col solito mitttico Pasqua) ha rilanciato con un nuovo articolo dal titolone "Omosessualità: scout divisi sulle linee guida". Per entrambi gli articoli non sono stati permessi i commenti dei lettori.
Questa vicenda ci insegna a non abbassare la guardia, mai, nemmeno coi quotidiani che si credono seri, quando ci rapportiamo col mondo dell'informazione.
Vorrei anche aggiungere, così come curiosità, che sul sito di Repubblica da giorni è possibile scaricare tutti i nuovi mp3 delle intercettazioni di Ruby (audio18, audio19...), con ogni ulteriore dettaglio su statuine di Priapo, burlesque e travestimenti da suora: che sia questa la nuova linea editoriale del giornale? Scoop costruiti su misura e pettegolezzi da guardoni dello spioncino?
Meditiamo.....
Aspettavo questo post.. Stavo quasi per chiederlo espressamente!
RispondiEliminaNon ti stupirai, ma io non lo vedo tanto questo scandalo giornalistico per cui tu ti indigni tanto.. Sì, è vero, il giornalista va proprio a pescare i passaggi più indifendibili con il chiaro scopo di tirar su più clamore possibile, ma il succo del discorso rimane..
Mi spiego:
1) Scout-Proposta è la rivista ufficiale dell'Agesci rivolta ai soci adulti (cito wikipedia).
2) Nelle 48 pagine in cui il giornalista va a pescare i pochi versi virgolettati è vero che ci sono gli atti del congresso e che i virgolettati vengono dal prete, ma le ultime due o tre pagine riportano il testo di un articolo pubblicato sulla rivista in cui si tirano le somme dell'incontro e si dice chiaramente che dichiarare la propria omosessualità è un problema. Ne cito testualmente un passaggio: "Questo problema diventa rilevante quando il capo con orientamento omosessuale dichiari o mostri con scelte precise il suo orientamento, essendo questo un elemento che può turbare, condizionare, confondere i ragazzi. (...) La testimonianza del capo è importante, ma su temi delicati, nel rapporto con i ragazzi, andrebbe mantenuta quella riservatezza non invasiva necessaria per un educatore che non voglia porsi come un modello narcisista."
3) Siccome un articolo con questo messaggio esce sulla rivista ufficiale dell'Agesci dedicata esclusivamente a coloro che svolgono il ruolo di capo, non mi pare così fuori dal mondo che le linee tratteggiate nell'articolo possano essere assimilabili ad una bozza di linee guida da tenere quando ci si comporta con i ragazzi.
Comunque, se anche le (inesistenti) linee guida dell'agesci dicessero che i suoi capi sono liberi di fare ciò che vogliono, l'uscita di un articolo così sulla sua rivista è un discreto autogol! Repubblica ci ha un po' marciato su però tutta st'indignazione di cui anche io sono stato spettatore via fb mi pare un po' ingiustificata.. Bastava che l'agesci dicesse: "abbiamo fatto una cazzata!"
Doson, mi spiego meglio per rispondere al tuo commento (che anch'io stavo aspettando!): non ho scritto un post per promuovere l'apertura di vedute o la lungimiranza delle scelte dell'AGESCI, associazione cattolica ufficialmente riconosciuta dalla CEI (non ci dimentichiamo di ciò!).
RispondiEliminaHo scritto un post di denuncia sui metodi utilizzati da questo dottor Pasqua per scrivere l'articolo, spiattellando in prima pagina una notiziona con due strategie a mio avviso poco professionali: utilizzo disinvolto dei virgolettati e spudorata bugia sulla valenza del documento. Se vogliamo dire che tutti i giornalisti usano i virgolettati come vogliono,va bene, ma non mi si venga a dire che non c'è differenza tra "linee guida" di un'associazione e "atti di un convegno".
Dei contenuti del documento possiamo anche parlare, ma il mio obiettivo era un altro e spero di avertelo spiegato...
bella discussione, seguo con interesse:
RispondiEliminasi ricollegga anche un po' ad una vecchia discussione che si era fatta anche con monte su "il fatto quotidiano"
comunque è sicuramente vero il discorso che fai, lowre.. la cosa che mi preoccupa è che tu conosci bene l'ambiente da vicino e hai riportato una visione della cosa credo piu obbiettiva.. ma mi chiedo, chissà quante notizie "tarocche" ci propinano tutti i giorni senza che ce ne accorgiamo!! (non intendo solo repubblica)
Chissà... ma la cosa è sempre più preoccupante!
EliminaMa guarda che il mio commento ci è passato largo sul giudicare quelle che potrebbero essere le linee guida dell'agesci se ci fossero.. Se ci fossero, infatti, a mio parere finirebbero per essere proprio quelle scritte nell 48 pagine (causa vicinanza ambienti CEI) ma per fortuna c'è qualcuno che, sapendolo, evita di porsi il problema di pubblicare linee guida ond'evitare figuracce.
RispondiEliminaMa se io - Agesci - mando gratuitamente a ciascun capo un giornalino espressamente dedicato a loro e alle metodologie che devono seguire nel rapportarsi con i ragazzi che seguono, è chiaro che tutto ciò che c'è scritto dentro può essere preso come una sorta di indicazione sul modello che essi (capi) devono seguire! Di nuovo: repubblica ha forzato la mano ma cerca di vedere le cose un po' più obiettivamente: quelle parole scritte come articolo su un giornale di questo tipo hanno una valenza e non possono essere considerate soltanto un "pour parler" a gratis! E l'interpretazione del giornalista, seppur forzata e mirata a suscitar clamore, non è una spudorata bugia!
No, mi spiace ma proprio non sono d'accordo. Può darsi che il mio essere parte dell'associazione e conoscerne i meccanismi mi porti a tralasciare elementi che invece a te sarebbero utili per capire.
RispondiEliminaProvo a spiegarmi...
1. In AGESCI ogni gruppo cittadino è guidato da una Comunità Capi, ovvero gli adulti responsabili dell'educazione dei ragazzi censiti in quel gruppo. Entro certi limiti (definiti dallo Statuto) è la comunità capi stessa che si autogoverna e valuta il proprio operato: non esiste che dall'alto arrivino persone a dire "questo va bene questo no". Quindi in generale le linee guida sono poche, o meglio si delega molto al locale.
2. In AGESCI non c'è una gerarchia forte, basata su leadership che dettano linee guida, bensì i capi censiti si riuniscono in assemblee provinciali e regionali per votare i vari programmi (metodo educativo, norme statutarie, ecc) dopodiché votano dei responsabili che li attuino. (esattamente il contrario di quello che succede in politica: io voto un uomo che poi attuerà il suo programma) Per avere delle linee guida su un argomento del genere bisognerebbe averlo discusso e votato, e ciò non è stato fatto.
In assenza di linee guida, quindi, ci si rimette alle valutazioni delle comunità capi. Non ha nessun senso parlare di linee guida per un convegno organizzato a Roma, nessuno alcuno!
Del resto è come se l'ordine dei medici convocasse un convegno sul tema dell'omeopatia: non credo che tu potresti sostenere che da quel convegno in poi la posizione dei medici italiani è quella dei relatori, no? Ecco perché ribadisco: c'è stata malafede!
Beh però la storia è un po' più lunga.. Mettiamola così: l'ordine dei medici convoca un convegno sull'omeopatia a cui partecipano importanti suoi membri i quali assumono delle posizioni di particolare apertura o chiusura nei confronti dell'omeopatia. Poi, lo stesso ordine dei medici ne scrive il resoconto sul suo giornale ufficiale e lo invia a tutti i medici.. E' chiaro che chi lo riceve è autorizzato a pensare che l'ordine, sul tema dell'omeopatia, stia andando in una determinata direzione (quella delineata nel convegno).
RispondiEliminaComunque, non voglio contestare il fatto che troppo spesso gli organi di informazione esagerino pur di accattivarsi un po' di audience in più (come anche in questo caso), ma è quest'ondata di risentita indignazione scout - non da parte dell'associazione ma soprattutto dei suoi membri - che mi ha lasciato comunque un po' perplesso.. Alla fine non la trovo una faccenda così eclatante..
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