martedì 5 giugno 2012
Energia: il Fotovoltaico
Scritto da
Tommi
alle
22:05
E' da un bel po' che vorrei scrivere una serie di post di approfondimento relativi all'energia e ambiente in Italia, come ho già scritto nel post "BRAVI TUTTI.."
In realtà le cose da dire, i dubbi, le perplessità sono molti, percui inizierò con un primo articolo riguardante il fotovoltaico, simbolo per eccellenza delle energie rinnovabili, sbandierato da chiunque voglia far presa sulla folla con la chimera delle energie pulite.
Questa tecnologia, come tutti sappiamo, converte parte della radiazione solare in elettricità. Ma è davvero conveniente (a livello ambientale) l'utilizzo dei pannelli fotovoltaici?
E la legislazione italiana si muove verso l'effettivo efficientamento energetico o usa la scusa delle energie rinnovabili per gonfiare bolle speculative?
Cerco di rispondere alla prima domanda:
il fotovoltaico è una tecnologia il cui rendimento (comunque basso di partenza) scende sempre di piu anno dopo anno, fino a rendere il pannello inutilizzabile.
Inoltre la produzione dei pannelli richiede ingenti risorse energetiche, e lo smaltimento del silicio esausto è un problema non del tutto risolto.
Quindi viene da chiedersi se tutta la CO2 risparmiata producendo energia col pannello durante la sua vita utile sia di piu o di meno di quella impiegata per produrlo e smaltirlo.
Su questa faccenda si sentono molte opinioni, alcune positive, altre no, ma, la risposta piu accreditata è che ci sia effettivamente convenienza ambientale (nel senso dell'LCA), come ben spiegato QUI o in questo bell'articolo (anche se un po' vecchio)
Il secondo punto riguarda la normativa italiana.
Avere le idee chiare in questo campo è difficile, perchè qui si tira in ballo la finanza e le normative, però ci sono diverse fonti che sostengono che il sistema di finanziamenti pubblici al fotovoltaico sia stato sbilanciato e troppo generoso.
Infatti l'energia prodotta da fotovoltaico viene pagata molto di più del valore di mercato, e lo sarà per 20 anni da quando il pannello entra in funzione (questa spesa ricade direttamente sulle nostre bollette)
Inoltre il tetto di 6 miliardi di euro di finanziamenti è già stato quasi raggiunto con quattro anni di anticipo, segno che anche da questo punto di vista forse la regolamentazione è stata troppo blanda.
Questa generosità di incentivi ha portato ad una vera e propria "esplosione" fotovoltaica: 13 GW installati in pochissimi anni, con uno spostamento di interessi ed un giro d'affari gigantesco.
In questa pagina viene riassunto un po' il quadro attuale, e vengono messi in luce alcuni cambiamenti che vengono introdotti col V conto energia, sul quale, comunque, l'UE ha avuto alcune riserve, come riportato da questo articolo tratto da Repubblica.
Va sottolineato, inoltre, che questo massiccio aumento di produzione da fonti stocastiche non è stato supportato dallo sviluppo delle Smart Grid, con tutti i problemi che ne conseguono.
La domanda che mi pongo da tempo riguarda l'effettiva necessità di questa "corsa" al fotovoltaico.
E' questa la priorità energetico-ambientale del nostro paese?
Prima di investire miliardi di euro pubblici in finanziamenti (che poi finiscono nelle tasche delle aziende produttrici) non sarebbe il caso di mettere mano alle norme sulla certificazione energetica degli edifici, tanto per dirne una?
O rivalutare il ruolo che potrebbe avere la cogenerazione?
(Su questi ultimi due punti spero di trovare il tempo per scrivere presto)
Con questo non voglio dire che il fotovoltaico non vada incentivato e favorito, anzi, ma a mio avviso potrebbero esserci altre priorità ben piu redditizie in termini ambientali e meno onerose in termini economici.
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Interessante.. Il discorso della c02 emessa per produrre i pannelli è vero anche per tanti altri settori, in primis quello delle auto..
RispondiEliminaE' un po' off-topic ma lo chiedo lo stesso: da qualche parte c'è scritto in quanti anni si rientra dell'investimento? E resistono davvero alle intemperie (ad esempio grandine)?
si la valutazione dell'LCA delle auto è certamente interessante, anche la valutazione dell' EPBP (prima o poi un post anche su questo)
RispondiEliminaper l'off topic.. non saprei ma credo di si.. come scrivevo in questi casi bisogna però picchiarsi con le normative e capirle davvero fino in fondo è un casino.
Interessante Tommi, un bel punto di vista che non avevo valutato..e l'eolico? È più o meno conveniente rispetto al solare? Aspetto un post sulla cogenerazione, così imparo una parola nuova! =)
RispondiEliminaVado anche io off-topic e ti sottopongo quest'articolo di Repubblica, voglio un tuo giudizio (non sull'estetica dell'auto, che a mio parere è inqualificabile!) e/o un post a riguardo!
http://www.repubblica.it/motori/attualita/2012/06/07/news/arriva_l_auto_ad_aria-36653710/
si avevo letto già mesi fa che la TATA aveva comprato i brevetti e stesse portando avanti quel progetto.. mah, i dubbi sono tanti, ma forse l'aria compressa potrebbe avere un certo peso in futuro
RispondiEliminaTommi mi aspetta che questo post diventi in poco tempo il più letto del blog! Ci fai sfigurare, mi sa: noi a scrivere di seghe mentali varie, a pubblicare foto, e te che dati alla mano ci educhi sulle energie rinnovabili: grande!
RispondiEliminaBel post. Un paio di commenti:
RispondiElimina- sensati i dubbi sulla bonta' della corsa al fotovoltaico in Italia. La situazione creatisi nel nostro paese e' infatti fortemente squilibrata sia economicamente che tecnicamente.
- economicamente, la filiera industriale italiana del fotovoltaico non sta in piedi senza incentivi. Nel 2012-2013, o si cambia registro o vedrete fallire un sacco di aziende. Ne ho scritto qui, per chi volesse approfondire: http://energiaemotori.wordpress.com/2012/07/06/facciamo-luce-sui-conti-del-sole/
- tecnicamente, trovarci con pacchi di fotovoltaico e eolico (fonti rinnovabili non programmabili) senza un'adeguata quantita' di biomasse (fonte rinnovabile programmabile) e/o privi di sistema di accumulo dell'energia, sta creando non pochi problemi alla stabilita' delle rete italiana. Ne ha scritto l'ottimo Domenico Coiante, qui http://www.imille.org/2012/06/energie-rinnovabili-salvare-lambiente-accumulando-energia/
- efficienza energetica: per la riduzione delle emissioni di CO2, anche con gli incentivi delle destrazioni del 55% ha fin qui dato buoni risultati ma certo non nella stratosfera. Ne ho scritto qui: http://www.ilpost.it/filippozuliani/2011/11/14/cinque-anni-di-efficienza-energetica-degli-edifici/
Un bel blog, comunque. Bravi.
Filippo Zuliani
Ciao Filippo, grazie dei complimenti al blog e grazie mille del commento.
RispondiEliminaSiccome so che lui non lo farà, volevo segnalarti questo link dove Tommy - autore del post e di tutte le rubriche "energetiche" del blog - passa dalla teoria alla pratica: http://sensoenergia.altervista.org/
Una visita autorevole fa sempre piacere!
Ciao gio, autorevole non me l'ha mai detto nessuno. :)
RispondiEliminaScherzi a parte, la mia autorevolezza e' molto limitata. Alla toga universitaria preferisco le braghette di tela e il pane me lo guadagno con la siderurgia.
Ho letto il blog di Tommy e devo dire che il neo-survivalismo hi-tech e' una perla rara. Solitamente i blog neo-survivalisti parlano di coltivazione di pomodori sui balconi e orti urbani, non di pannelli solari e circuiti integrati autocostruiti. Il sapone fatto in casa e' un evergreen, pero'. Grazie della segnalazione.
Se vi serve qualcosa in materia di energia, trasporti, materiali e materie prime contattatemi pure sul mio blog "Energia & Motori" (c'e' pure il mio email, per chi volesse disquisire di decrescita e macro-economia della crescita infinita). Bravi e continuate cosi'.
Filippo Zuliani
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Filippo, anche io ti ringrazio per i complimenti e per il tuo contributo: molto interessanti i link da te indicati, specialmente l'ultimo, davvero ben fatto.
RispondiEliminaa proposito di decrescita, crescita infinita e macro economia mesi fa avevo scritto un post a riguardo (molto sintetico a dire il vero, ma tra i commenti sono stati citati proprio alcuni tuoi articoli)
http://ilquintopostulato.blogspot.it/2012/04/la-decrescita-e-davvero-cosi-temibile.html#.T_vimEjz7JM
per quanto riguarda l'altro blog la definizione "neosurvivalista" mi piace :) era comunque un blog nato piu per gioco ma che, purtroppo, non sto aggiornando da un bel po
grazie anche per la tua disponibilità, non conoscevo il tuo blog "Energia e Motori", grazie di averlo indicato
a presto!
Ciao Tommi, avevo letto il post sulla decrescita. Ho scoperto questo blog proprio grazie ai commenti a quel post (e a Google). Al contrario di te, la mia considerazione delle teorie decresciste di Latouche e' assai bassa. Ma e' un discorso lungo.
RispondiEliminaSolo una nota ai commenti del tuo post sulla decrescita, intanto: la teoria marginalista non e' una terza via economica, come qualcuno ha scritto. La teoria marginalista e' la teoria economica standard che regola lo sfruttamento delle risorse naturali finite. Contrariamente alla vulgata comune, infatti, i modelli economici standard - quelli della "crescita infinita" - partono invece dal presupposto che le risorse naturali sono finibili.
Vedremo come seguirà il tutto una volta che l'ultimo conto energia entrerà in vigore a breve.
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